11 settembre 2014

Zuppa di orzo e ceci con rosmarino e berberè

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Il tempo. Dono prezioso di cui ci rendiamo conto solo quando, a metà strada, ci accorgiamo di avere ancora tante cose da voler fare e di aver rimandato tanto. Niente paura, basta cominciare. Soprattutto con le buone intenzioni. Che a volte però possono anche sfociare nell’impopolarità.

E per scartare le cose inutili, devi necessariamente fare degli elenchi.

Io li amo questi elenchi, sono essenziali, servono come promemoria da depennare, e, una volta segnato tutto ti senti produttiva e soprattutto più leggera. Quindi oggi ri-comincio ricordando a me stessa di:

- eliminare dalla mia vita i musi lunghi e pesanti che fanno da zavorra al mio cuore

- eliminare le ore spese a sollevare morali non risollevabili, solo perchè evidentemente in quello stato ci stanno bene (mi viene in mente una volta in cui frequentavo per lavoro una persona perennemente negativa, lei si autodefiniva dark, che non trovava mai niente per cui val la pena vivere…. dopo due settimane cominciavo anch’io a pensarla così. E decisi di depennarla dalla mia vita, e ripresi a leggere libri comici)

- non cercare di stupire con ricette foto parole speciali e originali chi viene a trovarmi qui…. non ce la faccio, io sono una persona semplice

- fregarsene della visibilità (io voglio stare bene con me stessa e con le poche persone che mi vogliono così)

- non vivere di malinconie, voglio vedere i colori intorno a me

- non mangiare cose che ‘sento’ non sono adatte a me.

la valanga di cose da appuntarsi di travolge. MI fermo qui…

Ah ecco, un’ultima cosa… questo sarà l’inverno delle zuppe, calde, buone, che ti abbracciano, che ti fanno bene, che riscaldano anche l’aria intorno a te, che sono di compagnia, che sanno di antico o di posti lontani. Ecco…

E questa è la prima.

 

Orzo e ceci al rosmarino e berberè

- una giumella a persona di ceci

- un pugno a persona di orzo

- grani di pepe nero

- sale

- uno spicchio d’aglio piccolo a persona

- un rametto di rosmarino

- berberè

- olio extravergine di oliva

Mettere in ammollo i ceci per almeno 12 ore in acqua tiepida. Sciacquare e coprire di nuovo di acqua tiepida i ceci, andando oltre di due dita. Schiacciare l’aglio e aggiungerlo con tutta la buccia ai ceci. Salare, Aggiungere i grani di pepe e il rosmarino. Far cuocere fino a quando, assaggiandoli sono diventati teneri. Non far asciugare del tutto l’acqua di cottura, anzi, se dovesse ridursi troppo, aggiungerne in quantità sufficiente per quello che seguirà.

A parte cuocere l’orzo. Scolarlo molto al dente. Versarlo nei ceci e completare la cottura.

Al momento di servire eliminate aglio e rosmarino. Aggiungere un filo d’olio extravergine e una punta di berberè (o in mancanza del peperoncino)

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23 dicembre 2013

Una zuppa al cumino e limone che riscalda il cuore

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Argomento di quest’anno… il puzzle. E’ una strana coincidenza. E’ il gioco che un nostro amico ha scelto di regalare all’intero grupp. Uno solo per tutti e l’immagine da costruire è un collage delle nostre foto scambiate per ridere o per sfotterci, su ‘uozzap’. Ogni anno un’idea diversa. Un riassunto di un anno insieme, da regalarci. Una volta un cubo da rimontare, un album fotografico… quest’anno il puzzle. E così sarà questo il filo conduttore delle feste, intervallato da altri giochi e, ovviamente, da cose buone da gustare insieme.

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Ma un puzzle è anche il mio cuore, che vede i suoi pezzi spargersi in giro per l’Italia e per il mondo e che finalmente vede il suo completamento in questa festa. Tutti i pezzi sono qui, intorno a me. E lentamente scende dentro di me la serenità. Tutto si illumina di una luce nuova. Anche gli occhi sorridono. Il tempo si dilata, e ci si sprofonda dentro per goderselo di più. La nostra casa è calda e profumata. La voglia di stare insieme immensa. E son tornati gli abbracci anche quando ci si incrocia nel corridoio. Oddio…. come si fa ad amare così tanto!

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Ed è anche tempo di regali. Che abbiano un significato o un messaggio da dare. E così durante le feste ogni tanto spunta un pensiero. Arrivano cuori e messaggi da lontano, da un’amica di sempre, che c’è sempre stata e sempre ci sarà. C’è chi regala cioccolatini e thè al volo, il tempo di un abbraccio e via. C’è chi regala il suo tempo, preparando spumini e crostate di ricotta e tavole pronte per giocare. Chi regala una sauna e un vassoio di luce. Chi un puzzle per restare uniti anche sul tavolo e sui muri per sempre, chi regala tazze per tisane e clessidre per regolare il tempo necessario per far sprigionare i profumi caldi.  E altri ancora arriveranno e altri partiranno.

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La sera dell’inizio delle vacanze di questo Natale è iniziata con il puzzle e con un incontro all’insegna del ‘caldo’ anche se eravamo a zero gradi fuori.

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Racconto con le foto… il posto magico della sauna, la doccia ghiacciata fuori non documentabile per ragioni di… fretta. Quindi, inizio del puzzle in casa, mentre fuori si accendevano i fuochi per arrostire cose buone. E nel frattempo io ho preparato e distribuito la zuppa più affascinante ed emozionante di quest’anno, imparata al Med Diet Camp a Cagliari, da un affascinante chef egiziano. Segue ricetta e racconto con foto. Ora scappoooooo….

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Zuppa di lenticchie gialle con cumino e limone (english version below)

attenzione, queste dosi devono essere rispettate rigorosamente

- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva

- 100 g di lenticchie gialle

- 40 g di cipolla bianca

- 20 g di aglio schiacciato

- 60 g di pomodoro affettato

- 30 g di passata di pomodoro

- 30 g di carote affettate - 500 ml di acqua

- secondo il proprio gusto aggiungere cumino, pepe nero e sale per guarnire

--> buccia di limone da grattugiare un istante prima di servire

In una legumiera versare l'olio, la cipolla tagliata sottile, e l'aglio e far appassire. Aggiungere  le carote, il pomodoro e la passata, mescolare e aggiungere le lenticchie e l'acqua. Appena riprende il bollore aggiungere il cumino, il pepe nero e il sale. Far cuocere per 30 minuti e controllare la cottura delle lenticchie. Appena sono cotte frullare il tutto con un minipimer. Aggiustare di spezie secondo il proprio gusto. Servire quasi liquido e bollente avendo cura di grattugiare un pò di limone prima di portare in tavola.

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Lentil soup

3 tablespoons extra virgin olive oil
100 g  yellow lentils
40 g  white onion
20 g  crushed garlic
60 g  sliced ​​tomato
30 g  tomato puree
30 g  sliced ​​carrots
500 ml  water
according to your taste add cumin, black pepper and salt
for garnish -> grated lemon peel

Combine all ingredients in a pan and cook them for 30 minutes. Puree with an hand mixer.

before serving add grated lemon.

serve hot

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24 settembre 2013

Uova al tegamino con pomodorino e origano

uova origanoe pomodorini1

Qui Roma. Vi scrivo nel bel mezzo di una giornata di sole settembrino, che riscalda i colori di questa città e il core mio (guarda un pò l’ho scritto in romano ehehehe). Ginocchio a parte, mi sento benissimo, ogni volta che sono qui. Per mille motivi. Sono vicina al mio amore, sono in mezzo a mille cose bellissime da fare/vedere/assaporare/inventare/progettare, persona amiche mie da incontrare, abbracciare, abbracciare ancora, con cui parlare, fare i riassunti, guardarsi negli occhi e raccontarsi, parlare dei progetti (sempre tanti), gioire a mille anche solo per un caffè, bevuto sedute ad un tavolino, in mezzo alla gente di tutti i colori che ci passa e ci sfiora. Insomma… carica a mille..

Domani farò un bagno di folla per andare dal Papa. Oggi ho cose e cose d fare ma, sempre di corsa e, in previsione di un altro viaggetto che mi aspetta per venerdi questo (bè così si dice da noi!) posto veloce una ricetta veloce, con lo stupore e le risate che mi son fatta poco fa nel vedere che anche una mia amica ormai ‘sintonizzata’ ha postato. Insomma Aurelia, e l’altro giorno le cipolle, oggi l’uovo, ma insomma di che sei collegata telepaticamente e sposiamoci e non se ne parla più…

Protese verso questo evento che ci aspetta, incastrata io in una nuova visione della cucina e del tempo da dedicarvi, ispirata dall’essenzialità delle cose…. posto ricettine veloci e semplicissime senza però dimenticare il gusto, altrimenti mi intristisco io e quelli per cui cucino (i miei figli!)…. che cominciano a dire ‘e si, tu hai la mamma foodblogger, tu hai la mamma foodblogger, chissà che cose buone che ti cucinaaaaa… e invece… ecco qua, che si mangia? le uova a tegamino…’ E io me la cavo dicendo che anche per quelle ci vuole un’arte. Vediamo le sapete fare voi, con mille varianti e così buone? eh? eh?

E con questo piatto che ho preparato l’altro giorno, anche quello un giorno di corsissima (che ora anche i gatti ci mancavano e il tempo si è dimezzato), li ho fregati. Troppo buone le uova, preparate così.

E pensare che con questa ricetta ho perso una scommessa una sera. Io preparavo orgogliosa la mia ricetta con cipollotti/pomodorino/basilico, pensando (giustamente) che fosse il nonplusultra… e invece Ignazio, l’amico mio, mi ha fregata con questa ricetta preparata a mò di gara. Era più buona la sua.

Provate e fatemi sapere. Bè io scappo eh? Roma mi aspettaaaaaaaaaaaaa

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Uova al tegamino con pomodorini e origano.

(a cranio, come dice Eugenio il mio amico medico/cuoco)(quanti amici che ho, azz….)

- due uova freschissime

- due pomodorini ciliegino

- mezzo cucchiaio di olio extravergine di oliva

- un pizzico di sale

- un pizzico abbondante di origano (magari ce l’avete fresco di pianta!!!!)

Versare l’olio nel tegamino, spezzettare i pomodorini e aspettare SOLO che cominci a muoversi l’olio mentre si riscalda intorno ad essi. Metterci le uova, facendo attenzione che non si rompano i tuorli. La fiamma dev’essere vivace, non troppo forte, nè troppo moscia, attenzione! Salare. Man mano che cuoce l’albume, aiutandosi con la forchetta, muoverlo un pò per farlo cuocere ovunque, lasciando semicrudo il tuorlo, che NON deve rompersi. Qualche secondo prima che l’albume sia tutto cotto, spolverizzare l’origano.

E mangiarlo con pane spezzettato qua e la …. mamma miaaaaaaaaaaaaa!

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9 marzo 2012

Ali di pollo croccanti con patate al rosmarino


Oggi parlo di umiltà. Con umiltà.
E' da tempo che dico che sto camminando sulla mia strada, liberandomi dalle cose superflue. Si ritrova spesso nei miei post questa esigenza. E piano piano anche le mie ricette stanno diventando essenziali e povere. 
Ma paradossalmente tutto ciò mi sta arricchendo dentro.
Sto accumulando amicizie e momenti di leggerezza che come palloni pieni d'aria mi riportano a galla quando sento di affondare.
Sto leggendo libri di storie che mi fanno compagnia, perchè simili alla mia.
Sto incontrando gente grata alla vita per quello che ha, soprattutto perchè ha riscoperto l'importanza delle piccole cose, e questo porta gioia.
La ricercatezza nel vestire, nel porsi come migliore degli altri, come più brava a cercare gli ingredienti rari per le proprie ricette, non mi appartiene.
La supponenza nello snobbare le scelte altrui e magari anche nel farsi la risatina ironica, o lo sguardo sorpreso con occhi sgranati dall'orrore davanti ad una margarina, la lascio agli altri.
Voglio essere più rilassata nell'accettare le cattiverie gratuite e dire 'pazienza'.
Anche perchè a spruzzare acido si rischia di corrodere la terra che ti circonda, e a rimanere sola con la corte che ti sei creata nel tuo castello, lasciando un mondo di amicizie fuori.
Le strade solitarie o con poche persone io le lascio a chi disprezza la folla allegra e caciarona di blogger incoscienti che mettono margarina nelle torte, mangiano maionese, o si preparano tartine con formaggi spalmabili non fatti propriamente dal contadino.
Non è buonismo stupido. E non è nemmeno un'altra forma di supponenza, come qualcuno sicuramente obietterà, ma qui poi si aprirebbe una diatriba infinita.....
E' solo un'esigenza di pulizia e di allegria. 
Ne ho bisogno come l'aria di una nuova stagione.

Ho preparato un piatto che costa poco, sembra povero, ma è buonissimo e porta davvero appetito e allegria  sia nelle giornate in cui hai poco tempo, sia nelle serate improvvisate con gli amici.
Lo condivido con chi passa di qui, proprio perchè sa di umiltà. 
Chissà che direbbe il pollo, vedendo che sto elogiando solo le sue alette e non la sua coscia tenera o il suo petto consistente e versatile.


Ali di pollo croccanti con patate al rosmarimo

- ali di pollo spuntate
-  pangrattato
- sale fino
- patate
- rosmarino
- olio extravergine di oliva
- vino bianco secco
- pomodorini

Spuntare le ali di pollo, privarle di eventuali filamenti e lavarle con un pò di vino bianco.
Asciugarle tamponando con carta assorbente da cucina.
In una coppa versare il pangrattato,  poco sale e le ali.
Tagliare a cubetti le patate, metterle in un recipiente con sale, un filo d'olio e il rosmarino.
In una teglia antiaderente sistemare da un lato le alette dopo aver eliminato il pane in eccesso, scuotendole, e dall'altro le patate.
Infornare a 220° e aprire il forno solo quando si intravede la crosticina sia sulle alette che sulle patate.
Aggiungere un pò di vino bianco e continuare la cottura fino a quando sarà evaporato.
A piacere si può anche accompagnare nel piatto con un'insalata di pomodorini e..... udite udite.... anche con un pò di maionese.......

Sento l'urlo dei salutisti, ma voi vedete la mia espressione di godimento?



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10 gennaio 2011

Insalata di arance e finocchi con semi profumati


Il mare è ancora mosso e stenta a diventare piatto.
Per fortuna almeno le feste con tutto il loro carico di tensioni, legate alle aspettative, alle preparazioni, ai buoni propositi, sono passate....
I tentativi di repulisti sono in corso con buoni risultati, anche se riesce sempre difficile buttare via quello che si è scartato, pensando che comunque può servire, se non più a te, almeno a qualcuno.
Si vabbè ma a chi?
Ci vorrebbe un enorme contenitore virtuale dove riversare tutto ciò che si vuol vendere o regalare, che non siano i soliti mercatini, o le vetrine con mille condizioni che mi stressano sono a leggerle...
Comunque ... vedremo ci inventeremo qualcosa.

Nel frattempo considerato che non si può passare da un periodo di bagordi alla castità così di colpo, diciamo che ci siamo creati un periodo di disintossicazione graduale da burraco e dalle 'crapule'. Mamma mia quant'è brutta questa parola, ma rende bene quello che succede di colpo durante i giorni delle feste di Natale.
E allora ancora a piccole dosi ci facciamo una cenetta, solo con piatti leggeri e pochi dolci (solo due!!!), ma sempre con i nostri cari amici. Da quelli non vogliamo disintossicarci, anzi più insieme stiamo e meglio ci sentiamo.
Quindi vi mostro qui un'insalata meravigliosa che ci ha preparato la nostra mitica amica C. durante una cena.
Ho cercato di copiarla, ma non è venuta la stessa cosa.... la sua era eccezionale.
Sembra facile, ma soprattutto nelle ricette semplici si vede il genio, poichè i pochi elementi utilizzati devono essere in armonia tra loro.
E l'altra sera nel piatto c'era la poesia.


Insalata di arance e finocchi con semi profumati

- 1 finocchio
- 2 arance
- mezzo limone
- 1 cucchiaio d'olio extravergine di oliva
- 1 spicchio d'aglio
- semi di finocchio
- semi di senape piccante
- semi di sesamo
- pepe

Preparare un'emulsione di olio, succo di un'arancia, succo di limone e aggiungere i semi leggermente schiacciati, l'aglio intero e il pepe.
Eliminare del finocchio la base dura e la parte superiore con le barbe. Tagliare il finocchio in senso longitudinale per ottenere tanti 'nastri' quasi circolari.
Lavarli e metterli in una coppa.
Spellare gli spicchi di un'arancia e tagliarli a pezzi non proprio piccoli e aggiungerli al finocchio.
Condire con l'emulsione e servire.
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4 agosto 2010

Spiedini alle spezie d'oriente

Stamattina, passando da Ester, ho riflettuto sulle sue parole che parlano di futuro. 
'Da qui a cinque anni'...
E io che mi sono allenata a non guardare mai oltre la settimana...
Ma ora mi sa che sarò costretta a pianificare. Ci sono le inevitabili decisioni dei figli che porteranno spostamenti e cambiamenti. E' come se il mare calmo  si fosse all'improvviso messo in movimento e onde grandi e piccole ci portassero un pò più in alto per vedere meglio l'orizzonte.
Orizzonti che si allargheranno, strade che si allungheranno, gente nuova che incontreremo, cose nuove che succederanno.
E lo penso in termini assolutamente positivi. Ci vorrà entusiasmo, forza non solo fisica, lungimiranza (che io non ho!), atteggiamento positivo che darà nuova linfa alla nostra vita. 
Arriva il momento in cui lentamente si comincia a guardare indietro e a provare quello strano sentimento che è la nostalgia del 'tempo passato'. Ma non è ancora arrivato, non è questo il momento.
Abbiamo ancora grandi spazi da riempire dentro di noi con quello che la vita ci riserverà. Grande contenitore il nostro cuore e la nostra mente, dove ancora abbiamo posto per parole, posti, sensazioni nuove...... Per il momento ci alleniamo alla confusione e alla moltitudine di presenze con le nostre serate in campagna. Fuoco acceso e tante cose da arrostire e grigliare. Canzoni da cantare e, quando il tempo lo permette, cieli stellati da guardare.
Il presente va bene così. Il passato è già via..... Ora pensiamo a domani..... 

Nel frattempo vogliate gradire degli splendidi, spiedini di carne, profumati di oriente... Li ho preparati per una di queste mitiche grigliate sotto le stelle in campagna da me. Da servire su un letto di peperoni e rucola.


Spiedini alle spezie d'oriente

- 500 g di carne di manzo macinata
- 1 cipolla
- 1 spicchio d'aglio
- 1 ciuffo di coriandolo fresco da tritare  o secco da macinare
- 1 limone
- menta
- prezzemolo
- 1 cucchiaino di curcuma
- 1 uovo
- sale
- olio extravergine di oliva

Per servire:
- 1 peperone rosso
- 1 peperone giallo
- 1 peperone verde
- 1 mazzeto di rucola
- olio e sale

Tritare aglio, cipolla, coriandolo, menta, prezzemolo. Aggiungere sale, succo di limone, curcuma e la carne. Amalgamare e far marinare per 3 ore. Quindi aggiungere l'uovo. Formare dei salsicciotti come da foto, da infilzare con uno spiedino di legno.
Spennellare con olio e cuocere sulla brace o su una padella di ghisa.
Per evitare che si inaridiscano, spennellarli continuamente con olio.
Servire su un'insalata fresca preparata così: 'sbucciare' i peperoni con un pelapatate e grigliarli velocemente, e tagliarli a listarelle.Unira la rucola fresca e condire con pochissimo sale e pepe.


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18 marzo 2010

Crema di lenticchie con gamberi al rosmarino e bruschetta all'aglio

I lavori del trullo procedono. A rilento ma procedono. Tutti coloro che hanno vissuto l'esperienza della ristrutturazione di un qualcosa,  SANNO che è un inferno in cui i diavoli si scatenano e inforcano le vittime malcapitate nella figura dei proprietari.
Innanzitutto premetto che: non ho niente da dire sulle categorie dei carpentieri, elettricisti, intonacisti, trullari, paretari (x gli alieni: costruttori di muretti a secco), se lavorano bene e fanno il loro dovere. Ma non se cominciano a trovare la scusa della pioggia (quando devono lavorare all'interno!!!), scuse sul  muro non venuto esattamente a piombo ('signò l'hai voluto tu grezzo e non allisciato!'), e sull'intonaco venuto scuro ('signò io ho lavorato a Bressanone e li, che ne capiscono, fanno tutti quest'intonaco marroncino!', ' e io sul contratto ti avevo detto BIANCO!!!, non ne capirò come quelli di Bressanone, non me ne vogliano per carità, ma io lo voglio BIANCO...), sull'angolo non proprio a 90° ('signò mi sono ispirato alle pareti tipiche del trullo che sono storte!')..... insomma devo continuare? La primavera è alle porte e io sono stanca di fare il capocantiere di un cantiere rallentato e inefficiente, per non dire di peggio che finisce sempre in '...efficiente'.
Bene ci siamo sfogati, allineamoci al clima di questa splendida stagione che è (leggi dovrebbe essere) la primavera e sentiamo dentro di noi il clima della rinascita.
Traduzione: io ho voglia di cose nuove, di un viaggio, di uscire, di fare le pulizie di primavera estese a tutti gli ambiti della mia vita, casa, campagna, armadio, progetti..... taglio di capelli, colore degli occhi anzi delle mie lenti a contatto, colore dei vestiti, vestiti nuovi, peso (quello è un'illusione), sport (altra  illusione)...., ricette... provare nuovi sapori....
Insomma a quanto pare questa primavera fa più male che bene.
E oggi, all'insegna della novità, ho utlizzato gli ingredienti di una ricetta tradizionale per creare (o meglio assemblare) un piatto originale.
Che è stato molto apprezzato dal pargolo metallaro che si è espresso con occhi chiusi e sognanti, un ampio giro di mano roteante sottolineando il tutto  dal suono 'MMMMMMMMMMMMMM'.
Crema di lenticchie con gamberi al rosmarino e bruschetta all'aglio
- lenticchie
- sedano
- prezzemolo
- aglio
- gamberetti freschissimi
- rosmarino
- pane tipo sfilatino o per bruschette
- olio extravergine di oliva

In una pentola alta per legumi mettere le lenticchie lavate, un gambo di sedano, il prezzemolo, degli spicchi d'aglio e il sale. Coprire di acqua e mettere a cuocere fino a quando saranno diventate morbide, ma non sfatte.
Tagliare a fette il pane, salarlo leggermente e passarlo in forno per far abbrustolire.
Appena cotte le lenticchie metterle in un frullatore con un filo d'olio e ridurle in crema morbida. Nel frattempo in una padella larga versare un filo d'olio e un rametto di rosmarino. Quando sarà caldo versare i gamberetti sgusciati e saltare velocemente, aggiustando di sale.
Servire la crema di lenticchie con i gamberetti e le bruschette strofinate con l'aglio. Irrorare con un filo d'olio crudo.

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