12 ottobre 2022

Fave spizzicate con verdure

 


Si sente l'esigenza di ritrovarsi di nuovo qui.

Ed io ne sono felice. Mi manca questa stanza tutta mia dove fare quattro chiacchiere senza la corsa frenetica che contraddistingue i social. 

Oggi torno per raccontare una storia che tempo fa avrei voluto facesse parte di un libro, ma è inutile inseguire un sogno troppo a lungo rimandato. Significa che o 'non è cosa mia' o semplicemente non è ancora arrivato il momento. 

Intanto ve la racconto.

Qui in Puglia ancora conserviamo l'abitudine di piantare le fave, per mangiarle 'novelle' a maggio e anche per farle seccare sulla pianta e conservarle per l'inverno. Nella nostra tradizione abbiamo tante ricette buonissime e note, come le 'fave bianche' che si accompagnano a tanti contorni colorati e diversi tra loro, e altre meno note e più difficili da trovare nei ristoranti: le fave 'spizzicate'.


Per poterle preparare e farle ammorbidire al punto giusto con l'ammollo dalla sera prima, bisogna eliminare la parte superiore della buccia. Ma è un lavoro lungo e che richiede pazienza. Se si aveva tempo e dimestichezza lo si faceva in casa con un coltello curvo e togliendo con un colpo secco la calotta. Oppure lo si faceva fare a chi ne aveva fatto un. mestiere.

Qualche anno fa mia madre doveva far 'spizzicare' circa 5 kg di fave e così andammo a casa della signora Maria, una donnina piccola piccola, che incontravo sempre al cimitero, perchè ci andava ogni giorno per abitudine. Lei abitava in una casa piccola e priva di tanti comfort, ma era una donna di temperamento e di buona volontà. Tra le tante cose 'spizzicava' anche le fave e bisognava anche aspettare perchè aveva molte richieste. 

Abbiamo aspettato forse un paio di mesi e un giorno, con il passaparola di mia zia che l'aveva incontrata al cimitero, ci arrivo la notizia che 'le fave erano pronte'. Metà 'bianche' e metà 'spizzicate'.

Arrivate li per la consegna ci chiede 5 euro per il lavoro e ci restituisce tre buste, due per le fave pulite e una per... le bucce, perchè non sia mai avessimo dubitato della sua onestà. 

Noi rimanemmo allibite e, all'offerta di mamma di pagare di più il suo lavoro, lei rifiutò dicendo che quelli erano i prezzi e basta.

Quel giorno mi vergognai a chiederle di poterla fotografare, ma mi ero riservata di farlo in un secondo momento. Purtroppo di li a poco la signora Maria vene a mancare, era molto anziana, ed io ho dovuto tenere per me questa storia. Ma ogni volta che vado al cimitero passo a trovarla e a ringraziarla per il grande esempio di semplicità e onesta che mi ha lasciato quel lontano giorno.

E ora veniamo alla ricetta.

Fave spizzicate con verdure

- una giumella di fave secche 'spizzicate' a persona
- una patata
- costa di sedano
- cipolla intera
- qualche pomodorino
- foglie di alloro
- olio extravergine di oliva
- verdure a piacere (zucchine, cime di rapa, cicorielle di campagna, cicorie e bietole)


Mettere le fave 'spizzicate' 'a bagno'  dalla sera precedente, avendo cura di coprirle abbondantemente di acqua per non farle rimanere 'a secco' dopo che si saranno impregnate e gonfiate.
Quindi sciacquarle e metterle a cuocere in acqua pulita in una legumiera o pentola alta.
Eliminare la schiuma che si forma e appena non se ne forma più salare e aggiungere la cipolla, il sedano, i pomodorini, la foglia di alloro e la patata.
Controllare che l'acqua superi il livello delle fave e far cuocere a fuoco lento.
I tempi di cottura variano a seconda del tipo di fave, che possono essere più o meno cottoie. Per cui bisogna assaggiare di tanto in tanto per controllare.
Servire con verdura lessa e un filo di olio extravergine di oliva.
Se potete utilizzare la 'pignata' di terracotta per cuocere questo piatto accanto al fuoco di un camino, il sapore diventerà ancora più godurioso.




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22 settembre 2015

Cicerchie piccanti e fagiolini alla menta (primo giorno di dieta)

cicerchie lunedi pranzo

Ci siamo. E’ ora di prendere una decisione. Questa volta seriamente. Basta giocare, provarci, per poi tornare indietro. Devo assolutamente perdere peso e anche velocemente. Ho un dolore strano al ginocchio, non localizzato in un unico punto che mi impedisce di camminare per lunghi tragitti e quindi anche di fare qualsiasi attività. Non che io sia una stacanovista del jogging, ma almeno facevo passare delle lunghe passeggiate per attività sportiva. Soprattutto a Roma, dove è facile fare 10 km guardandoti intorno tra le cose belle che ci sono, e dopo aver dato un’occhiata a Runtastic ti rendi conto che hai camminato forte e non te ne sei accorta (se non fosse per il dolore all’L4-L5-S1 che ti sta bloccando progressivamente, e che ti costringerà all’immobilità per almeno due giorni).

A parte l’età, a parte una certa predisposizione genetica ereditata dal papà (che se avessi ereditato dalla mamma ora avrei la preoccupazione opposta, quella di non poter prendere peso, ma almeno avrei potuto fare la foodblogger senza problemi) …. insomma io non so perchè non ci riesco a dimagrire. E non mi si dica ‘che tu cuciiiiini quelle cose buone e poi te le mangiiiiiii’ perchè non è vero. Io assaggio, e anche quantità ridicole, tanto che mia madre spesso si arrabbia, e mi dice ‘un giorno di questi ha cadè nderr (un giorno di questi sverrai!) ca debolèzz’.    Perchè sento un coro silenzioso e ammiccante di ‘se…se…’?

Vabbè, meglio non badare agli scettici ironici.

Oggi ho la visita dall’ortopedico che segnerà una svolta nella mia vita. Dipenderà da quello che sentenzierà. Intanto da 15 giorni ho iniziato una dieta, grazie alla quale sono caduta in depressione, perchè…. non ho perso manco 100 grammi. Sarà sicuramente la bilancia. E così ieri sono andata a comprarne una nuova. E da oggi documento (in segreto ovviamente), il peso sulla bilancia nuova. E documento anche quello che mangio. Così vediamo se ottengo il sostegno morale da parte vostra.

Ieri il menù prevedeva legumi con pasta o senza e verdura. E io ho scelto le cicerchie e i fagiolini.

Ecco qui le ricette. (ma uèèè!)

cicerchie solo

Cicerchie piccanti

- 50 g di cicerchie secche (o 190 gia cotte)

- una cipolla

- uno spicchio d’aglio

- una costa di sedano e un pò di prezzemolo

- due pomodorini

- mezzo cucchiaio di olio extravergine di oliva

- un peperoncino fresco da aggiungere al momento di servire

Mettere in ammollo dalla sera precedente le cicerchie. Quindi sciacquarle, coprirle di acqua e metterle a cuocere a fuoco lento. Schiumarle. Aggiungere il resto degli ingredienti ben lavati. Portare a cottura a fuoco lento. Al momento di servire aggiungere mezzo cucchiaio di olio extravergine di oliva e peperoncino fresco secondo i propri gusti.

fagiolini

Fagiolini alla menta.

- fagiolini freschi

- menta fresca

-aglio (facoltativo)

- mezzo cucchiaio di olio extravergine di oliva

Spuntare le estremità dei fagiolini, lavarli bene e lessarli.

Condirli con aglio, olio e menta.

 

#annatheniceadieta

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11 settembre 2014

Zuppa di orzo e ceci con rosmarino e berberè

orzoececi

Il tempo. Dono prezioso di cui ci rendiamo conto solo quando, a metà strada, ci accorgiamo di avere ancora tante cose da voler fare e di aver rimandato tanto. Niente paura, basta cominciare. Soprattutto con le buone intenzioni. Che a volte però possono anche sfociare nell’impopolarità.

E per scartare le cose inutili, devi necessariamente fare degli elenchi.

Io li amo questi elenchi, sono essenziali, servono come promemoria da depennare, e, una volta segnato tutto ti senti produttiva e soprattutto più leggera. Quindi oggi ri-comincio ricordando a me stessa di:

- eliminare dalla mia vita i musi lunghi e pesanti che fanno da zavorra al mio cuore

- eliminare le ore spese a sollevare morali non risollevabili, solo perchè evidentemente in quello stato ci stanno bene (mi viene in mente una volta in cui frequentavo per lavoro una persona perennemente negativa, lei si autodefiniva dark, che non trovava mai niente per cui val la pena vivere…. dopo due settimane cominciavo anch’io a pensarla così. E decisi di depennarla dalla mia vita, e ripresi a leggere libri comici)

- non cercare di stupire con ricette foto parole speciali e originali chi viene a trovarmi qui…. non ce la faccio, io sono una persona semplice

- fregarsene della visibilità (io voglio stare bene con me stessa e con le poche persone che mi vogliono così)

- non vivere di malinconie, voglio vedere i colori intorno a me

- non mangiare cose che ‘sento’ non sono adatte a me.

la valanga di cose da appuntarsi di travolge. MI fermo qui…

Ah ecco, un’ultima cosa… questo sarà l’inverno delle zuppe, calde, buone, che ti abbracciano, che ti fanno bene, che riscaldano anche l’aria intorno a te, che sono di compagnia, che sanno di antico o di posti lontani. Ecco…

E questa è la prima.

 

Orzo e ceci al rosmarino e berberè

- una giumella a persona di ceci

- un pugno a persona di orzo

- grani di pepe nero

- sale

- uno spicchio d’aglio piccolo a persona

- un rametto di rosmarino

- berberè

- olio extravergine di oliva

Mettere in ammollo i ceci per almeno 12 ore in acqua tiepida. Sciacquare e coprire di nuovo di acqua tiepida i ceci, andando oltre di due dita. Schiacciare l’aglio e aggiungerlo con tutta la buccia ai ceci. Salare, Aggiungere i grani di pepe e il rosmarino. Far cuocere fino a quando, assaggiandoli sono diventati teneri. Non far asciugare del tutto l’acqua di cottura, anzi, se dovesse ridursi troppo, aggiungerne in quantità sufficiente per quello che seguirà.

A parte cuocere l’orzo. Scolarlo molto al dente. Versarlo nei ceci e completare la cottura.

Al momento di servire eliminate aglio e rosmarino. Aggiungere un filo d’olio extravergine e una punta di berberè (o in mancanza del peperoncino)

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23 dicembre 2013

Una zuppa al cumino e limone che riscalda il cuore

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Argomento di quest’anno… il puzzle. E’ una strana coincidenza. E’ il gioco che un nostro amico ha scelto di regalare all’intero grupp. Uno solo per tutti e l’immagine da costruire è un collage delle nostre foto scambiate per ridere o per sfotterci, su ‘uozzap’. Ogni anno un’idea diversa. Un riassunto di un anno insieme, da regalarci. Una volta un cubo da rimontare, un album fotografico… quest’anno il puzzle. E così sarà questo il filo conduttore delle feste, intervallato da altri giochi e, ovviamente, da cose buone da gustare insieme.

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Ma un puzzle è anche il mio cuore, che vede i suoi pezzi spargersi in giro per l’Italia e per il mondo e che finalmente vede il suo completamento in questa festa. Tutti i pezzi sono qui, intorno a me. E lentamente scende dentro di me la serenità. Tutto si illumina di una luce nuova. Anche gli occhi sorridono. Il tempo si dilata, e ci si sprofonda dentro per goderselo di più. La nostra casa è calda e profumata. La voglia di stare insieme immensa. E son tornati gli abbracci anche quando ci si incrocia nel corridoio. Oddio…. come si fa ad amare così tanto!

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Ed è anche tempo di regali. Che abbiano un significato o un messaggio da dare. E così durante le feste ogni tanto spunta un pensiero. Arrivano cuori e messaggi da lontano, da un’amica di sempre, che c’è sempre stata e sempre ci sarà. C’è chi regala cioccolatini e thè al volo, il tempo di un abbraccio e via. C’è chi regala il suo tempo, preparando spumini e crostate di ricotta e tavole pronte per giocare. Chi regala una sauna e un vassoio di luce. Chi un puzzle per restare uniti anche sul tavolo e sui muri per sempre, chi regala tazze per tisane e clessidre per regolare il tempo necessario per far sprigionare i profumi caldi.  E altri ancora arriveranno e altri partiranno.

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La sera dell’inizio delle vacanze di questo Natale è iniziata con il puzzle e con un incontro all’insegna del ‘caldo’ anche se eravamo a zero gradi fuori.

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Racconto con le foto… il posto magico della sauna, la doccia ghiacciata fuori non documentabile per ragioni di… fretta. Quindi, inizio del puzzle in casa, mentre fuori si accendevano i fuochi per arrostire cose buone. E nel frattempo io ho preparato e distribuito la zuppa più affascinante ed emozionante di quest’anno, imparata al Med Diet Camp a Cagliari, da un affascinante chef egiziano. Segue ricetta e racconto con foto. Ora scappoooooo….

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Zuppa di lenticchie gialle con cumino e limone (english version below)

attenzione, queste dosi devono essere rispettate rigorosamente

- 3 cucchiai di olio extravergine di oliva

- 100 g di lenticchie gialle

- 40 g di cipolla bianca

- 20 g di aglio schiacciato

- 60 g di pomodoro affettato

- 30 g di passata di pomodoro

- 30 g di carote affettate - 500 ml di acqua

- secondo il proprio gusto aggiungere cumino, pepe nero e sale per guarnire

--> buccia di limone da grattugiare un istante prima di servire

In una legumiera versare l'olio, la cipolla tagliata sottile, e l'aglio e far appassire. Aggiungere  le carote, il pomodoro e la passata, mescolare e aggiungere le lenticchie e l'acqua. Appena riprende il bollore aggiungere il cumino, il pepe nero e il sale. Far cuocere per 30 minuti e controllare la cottura delle lenticchie. Appena sono cotte frullare il tutto con un minipimer. Aggiustare di spezie secondo il proprio gusto. Servire quasi liquido e bollente avendo cura di grattugiare un pò di limone prima di portare in tavola.

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Lentil soup

3 tablespoons extra virgin olive oil
100 g  yellow lentils
40 g  white onion
20 g  crushed garlic
60 g  sliced ​​tomato
30 g  tomato puree
30 g  sliced ​​carrots
500 ml  water
according to your taste add cumin, black pepper and salt
for garnish -> grated lemon peel

Combine all ingredients in a pan and cook them for 30 minutes. Puree with an hand mixer.

before serving add grated lemon.

serve hot

puzzle5

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23 gennaio 2012

Fave fritte


Ho messo la pentola con l'acqua sul fuoco, oggi il desiderio porterà in tavola semplici spaghetti con pomodorini e basta, il resto è già fatto, e ho tempo, di corsa, fino all'ebollizione dell'acqua, di scrivere qualcosa.
Sempre di corsa, ma per fortuna dentro non ho affanno. Questo inverno tiepido che ancora non si decide a sfogarsi con un pò di freddo vero, mi fa desiderare l'aria di primavera. Ho voglia di aria tiepida (attenzione non caldo!!!), di passeggiate sul mare, in campagna, di vestiti leggeri... di giornate lunghe da riempire....
Alcuni passerotti che di solito arrivano sulla mia finestra verso marzo, sono già arrivati da ieri e hanno cominciato, impauriti, a cinguettare...hanno intuito che c'era la fregatura.
Di cucinare cose grandiose, ancora non me la sento. C'è un ritorno alla semplicità estrema, minimal, secondo i miei figli, c'è un elogio della pigrizia e uno spegnimento della fantasia, ma non è così. Nonostante si mangi, e si mangia tanto eh!!!, ho voglia di verdure bollite, di legumi e fette di pane tostato, di cereali impastati in mille modi, di mani infarinate e di olio extravergine d'oliva crudo ovunque.
E di piccole quantità, di sfizi, non di piatti enormi.
E mi son ricordata di questo sfizio, che si vende comunemente alle bancarelle di nocelle e arachidi e pistizz (castagne secche), ma che fino alla scorsa settimana non sapevo preparare.
E così ho chiesto, cercato, studiato e preparato le sfiziosissime FAVE FRITTE, che si servono come stuzzichini per l'aperitivo e che se non ti controlli te ne mangi tanteeeeeeee ma tanteeeeeee che poi ti pizzica la lingua... anche perchè sono salate e piccanti.
Ma tanto buone.
L'acqua bolle..... vado.


Fave fritte
- fave secche sgusciate (fave bianche)
- olio per friggere (o extravergine di oliva per un sapore più deciso o di arachidi per un sapore più leggero e un effetto più croccante)
- sale fino
- pepone ( polvere di peperoncino piccante secco e macinato)

Tenere le fave in ammollo per 24/36 ore cambiando spesso l'acqua.
Asciugarle benissimo con un canovaccio pulito o tenendole all'aria aperta.
Friggerle in abbondante olio caldo fino a quando diventano leggermente dorate.
Scolarle su carta assorbente e cospargerle con tanto sale fino e pepone.

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16 ottobre 2011

Minestra di lenticchie con crostoni all'olio al rosmarino e olive fritte



brrrrr fa freddo...
Ostinati, siamo tornati in campagna per il fine settimana. E abbiamo mangiato la. 
Ci chiameranno eroi.
Perchè ci buttiamo a capofitto nei nostri antistress preferiti, togli le foglie che nel frattempo si fanno trovare distribuite ovunque...sposta le piante, blocca le arelle che svolazzano al vento qua e la, raccogli melecotone e melegrane e nespole.
Controlla se son spuntate le cicorielle... 
Ma non è che mi riposerei di più spalmata sul mio divano, in una casa che già il venerdi pomneriggio è già tutta ordinata e non ti chiede più niente?
magari davanti ad un bel film di quelli che aspetti di rivedere e che conservi ancora nel cellophane per le occasioni speciali?

E intanto con i primi freddi si riaffacciano vecchie nuovi malanni, soprattutto il giorno dopo della vita bucolica, e tutti i doloretti sparsi  ti ricordano che il giro di boa l'hai già superato da un paio d'annetti.
E ti torna in mente la 'laurea in medicina popolare' di cui è specializzata la mia mamma.
Per lei tutte le malattie si dividono in due branche. Quelle causate da 'nu còlp d frìdd' e quelle causate 'da ì nìrv'.
Quindi il freddo ne causa alcune (parecchie) e i nervi altre (pure queste parecchie).
Tutte le coliche e i dolori dell'apparato digerente, hanno tutte, secondo lei un'origine nervosa, e le coliche post esami all'università ne erano (secondo lei) la dimostrazione.   e cosi via...
Ma la medicina che secondo la mia mamma fa miracoli è il 'caldo di panni' che 'non fa danni'.
E così i bambini dormono a lungo e profondamente se ben coperti.
Non prendi freddo se per prima cosa metti le calze e hai i piedi ben coperti.
E poi la lana, quella vera, è un rimedio per tutto.
Per esempio quando mi sono sposata e quando sono nati i miei figli, la mia adorata nonna mi ha regalato tre panni usati di lana di pecora.
Usati si, perchè se sono nuovi pizzicano...
E quando i miei figli si sono raffreddati, hanno tratto molto giovamento dalle pezze di lana calde, riscaldate sotto il ferro da stiro, messe sul petto e sulla spalla, appena strofinate energicamente con olio di oliva caldo.Quindi, giù di corsa il pigiamino, direttamente nel letto e a dormire, o a parlare, ma al calduccio.
E ad ogni primo freddo io tiro fuori le mie pezze di lana della nonna, che possono servire.
E servono sempre, ogni anno.
E sono giù pronte...


Minestra di lenticchie con crostoni all'olio a rosmarino e olive fritte


- lenticchie
- sedano, aglio, carote
- alloro
- prezzemolo
- olive nere da friggere
- pane
- olio
- rosmarino

Mettere le lenticchie in ammollo per almeno 2 ore.
Sciacquarle e aggiungere sale, sedano,aglio, carota e prezzemolo, e coprirle di acqua per almeno 3 dita sul livello delle lenticchie.
Salare e portare a cottura.
Nel frattempo mettere a tostare nel forno diverse fette di pane casareccio, condito con olio e rosmarino.
Far friggere le olive nere dolci e salarle.
Versare le lenticchie in un piatto fondo, aggiungere qualche fetta di carota per dare colore, un filo d'olio d'oliva e servire con il crostone di pane  profumato e le olive fritte.



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19 febbraio 2011

Fave spizzicate con verdure


Ieri pioveva a dirotto. E come in tutte le giornate grigie di piogga abbiamo bisogno di un abbraccio in cui rifugiarci. Che sia la nostra casa, dalla cui finestra riusciamo a vedere con occhio distaccato il freddo e il grigio, o che sia un piatto che ci porti calore dentro... l'importante è sentirsi al sicuro.

La mia mamma aveva preparato le fave spizzicate con le verdure e sono andata a pranzo da lei, e mentre pranzavamo e commentavamo il diluvio che si vedeva fuori, ho sentito nascere dentro di me una certezza sempre più definita.
Che non c'è posto al mondo dove ti senti più al sicuro che a casa dei tuoi genitori.
Mentre parli, ti muovi, stai in silenzio, se ti viene un pensiero triste o allegro, se hai sonno e vuoi appisolarti, se vuoi sfogarti o se confidi nel loro intuito nel capire le cose.... sai che li sei al sicuro. Loro sanno, ti capiscono, ti conoscono, ti confortano, ti accettano con le tue paturnie, ti osservano in silenzio.... loro ti amano.
Ti amano se rispondi male, ti amano se li abbracci o se li ignori, ti amano se vai a trovarli o se non ti fai vedere per una settimana, ti amano sempre, da sempre e per sempre. E li hai sempre trovato e sempre troverai un cuore che ti ascolta e ti coccola, che non ti tradirà mai, cadesse il mondo, mai,  li sei al sicuro.
E il sapore di un sonnellino fatto a casa dei genitori, sapendo che mentre tu riposi, ti coprono per non farti prendere freddo, abbassano la tapparella, e badano al resto del tuo mondo, mentre tu dormi, cullata dal suono delle loro parole silenziose e del rumore dei  passi delle pantofole di tua madre.. ti fa sprofondare nel più giusto dei sonni, da cui riemergi a nuova vita, come se fossi appena uscita di nuovo dalla tua infanzia. Ma pronta a dare tanto e a fare lo stesso con i tuoi figli. Perchè capisci che per questo li ami così tanto.... Perchè tanto hai ricevuto e tanto riesci a dare. E l'amore dato e ricevuto non è mai troppo....
 
Fave spizzicate con verdure

- una giumella di fave secche 'spizzicate' a persona
- una patata
- costa di sedano
- cipolla intera
- qualche pomodorino
- foglie di alloro
- olio extravergine di oliva
- verdure a piacere (zucchine, cime di rapa, cicorielle di campagna, cicorie e bietole)

Le fave spizzicate sono le  fave secche a cui è stata tolta la calotta superiore, per consentire ai liquidi di cottura di penetrare all'interno e far cuocere la fava.
Mettere le fave 'spizzicate' 'a bagno'  dalla sera precedente, avendo cura di coprirle abbondantemente di acqua per non farle rimanere 'a secco' dopo che si saranno impregnate e gonfiate.
Quindi sciacquarle e metterle a cuocere in acqua pulita in una legumiera o pentola alta.
Eliminare la schiuma che si forma e appena non se ne forma più salare e aggiungere la cipolla, il sedano, i pomodorini, la foglia di alloro e la patata.
Controllare che l'acqua superi il livello delle fave e far cuocere a fuoco lento.
I tempi di cottura variano a seconda del tipo di fave, che possono essere più o meno cottoie. Per cui bisogna assaggiare di tanto in tanto per controllare.
Servire con verdura lessa e un filo di olio extravergine di oliva.
Se potete utilizzare la 'pignata' di terracotta per cuocere questo piatto accanto al fuoco di un camino, il sapore diventerà ancora più godurioso.


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26 ottobre 2010

Zuppa di cereali e legumi al pepe e rosmarino


E piove. E piove continuamente...
Anzi no, diluvia, a cascata, a secchiate. Fra un pò arriveranno le rane.....
E' questo il tempo che ti fa sentire bene se sei a casa, al caldo, con il forno acceso, i fornelli che fanno il loro dovere sotto le pentole piene di cose buone che, in attesa del rientro per il pranzo, riempiono l'aria di vapori profumati.
E poi ci sono dei piatti che fanno bene al cuore, caldi, cremosi, antichi, pieni di ricordi e di certezze.
Cose buone che vengono da un tempo in cui non c'era spazio per le sciocchezze. Sapori essenziali, corposi e sostanziosi che però rallegravano il cuore di chi tornava dal lavoro e il cuore di chi l'aveva preparato.
Cereali e legumi insieme sono un dono che però bisogna saper accarezzare, abbellire e servire.
Magari con un altro dono: buon pane caldo appena sfornato.


Zuppa di cereali e legumi al pepe e rosmarino

- cereali e legumi misti (grano, orzo, farro, lenticchie, fagioli di tutti i tipi, fave secche, piselli secchi, cicerchie, ceci neri)
- cipolla
- carota
- aglio
- prezzemolo
- olio extravergine di oliva
- rosmarino
- pepe in grani e macinato

Mettere i cereali e i legumi in ammollo dalla sera precedente.
Quindi sciacquarli con abbondante acqua corrente e rimetterli in una legumiera. Coprirli d'acqua fino a due dita sul loro livello. Salare e metterli sul fornello medio. Quando si forma in superficie la schiuma, toglierla e continuare l'operazione finchè inizia l'ebollizione. Far cuocere per circa un'ora e assaggiare di tanto in tanto, finchè risulteranno ancora un pò al dente.
Spegnere il fuoco e nel frattempo preparare un pò di brodo vegetale.
In una pentola far soffriggere con un pò d'olio, la cipolla, l'aglio, il prezzemolo, la carota e metà del rosmarino.
Aggiungere i legumi precedentemente scolati e far insaporire. Versare il brodo vegetale, aggiungere l'altra metà del rosmarino, tanto pepe macinato e alcuni grani interi. Aggiustare di sale e portare a cottura.
Servire bollente con fette di  pane integrale tostato.
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18 marzo 2010

Crema di lenticchie con gamberi al rosmarino e bruschetta all'aglio

I lavori del trullo procedono. A rilento ma procedono. Tutti coloro che hanno vissuto l'esperienza della ristrutturazione di un qualcosa,  SANNO che è un inferno in cui i diavoli si scatenano e inforcano le vittime malcapitate nella figura dei proprietari.
Innanzitutto premetto che: non ho niente da dire sulle categorie dei carpentieri, elettricisti, intonacisti, trullari, paretari (x gli alieni: costruttori di muretti a secco), se lavorano bene e fanno il loro dovere. Ma non se cominciano a trovare la scusa della pioggia (quando devono lavorare all'interno!!!), scuse sul  muro non venuto esattamente a piombo ('signò l'hai voluto tu grezzo e non allisciato!'), e sull'intonaco venuto scuro ('signò io ho lavorato a Bressanone e li, che ne capiscono, fanno tutti quest'intonaco marroncino!', ' e io sul contratto ti avevo detto BIANCO!!!, non ne capirò come quelli di Bressanone, non me ne vogliano per carità, ma io lo voglio BIANCO...), sull'angolo non proprio a 90° ('signò mi sono ispirato alle pareti tipiche del trullo che sono storte!')..... insomma devo continuare? La primavera è alle porte e io sono stanca di fare il capocantiere di un cantiere rallentato e inefficiente, per non dire di peggio che finisce sempre in '...efficiente'.
Bene ci siamo sfogati, allineamoci al clima di questa splendida stagione che è (leggi dovrebbe essere) la primavera e sentiamo dentro di noi il clima della rinascita.
Traduzione: io ho voglia di cose nuove, di un viaggio, di uscire, di fare le pulizie di primavera estese a tutti gli ambiti della mia vita, casa, campagna, armadio, progetti..... taglio di capelli, colore degli occhi anzi delle mie lenti a contatto, colore dei vestiti, vestiti nuovi, peso (quello è un'illusione), sport (altra  illusione)...., ricette... provare nuovi sapori....
Insomma a quanto pare questa primavera fa più male che bene.
E oggi, all'insegna della novità, ho utlizzato gli ingredienti di una ricetta tradizionale per creare (o meglio assemblare) un piatto originale.
Che è stato molto apprezzato dal pargolo metallaro che si è espresso con occhi chiusi e sognanti, un ampio giro di mano roteante sottolineando il tutto  dal suono 'MMMMMMMMMMMMMM'.
Crema di lenticchie con gamberi al rosmarino e bruschetta all'aglio
- lenticchie
- sedano
- prezzemolo
- aglio
- gamberetti freschissimi
- rosmarino
- pane tipo sfilatino o per bruschette
- olio extravergine di oliva

In una pentola alta per legumi mettere le lenticchie lavate, un gambo di sedano, il prezzemolo, degli spicchi d'aglio e il sale. Coprire di acqua e mettere a cuocere fino a quando saranno diventate morbide, ma non sfatte.
Tagliare a fette il pane, salarlo leggermente e passarlo in forno per far abbrustolire.
Appena cotte le lenticchie metterle in un frullatore con un filo d'olio e ridurle in crema morbida. Nel frattempo in una padella larga versare un filo d'olio e un rametto di rosmarino. Quando sarà caldo versare i gamberetti sgusciati e saltare velocemente, aggiustando di sale.
Servire la crema di lenticchie con i gamberetti e le bruschette strofinate con l'aglio. Irrorare con un filo d'olio crudo.

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15 marzo 2010

Cavatelli con ceci e baccalà


Eppure oggi c'è il sole!!!! Non riesco a capire come mai, già di buonora, certe giornate nascano storte. Approfitto del tempo che ci vuole per preparare un caffè bollente, per sfogarmi un pò ed avere, come dire', 'compagni al duol'....
Già se la sveglia non suona perchè proprio durante la notte si è scaricata la batteria cominci male, perchè non hai il tempo di 'renderti conto' del passaggio dal mondo dei sogni a quello reale. Svegli i figli, ovviamente in ritardo, perchè loro ancora la sveglia non si sognano di metterla.... e li spingi letteralmente fuori di casa dicendo 'presto, presto è tardi, correte, che non ve la faccio la giustifica, perchè gli zaini si preparano la sera prima e non all'ultimo momento....' e pensi che, basta fermarti un attimo ad organizzare, e tutto andrà per il verso giusto.
NO, non è così.
Dici 'dai solo cinque minuti, aggiorni il blog, saluti gli amici su facebook, fai l'elenco delle cose da fare oggi e poi parti, dai'.
Ma.... scarichi le foto e ti accordi che qualcuno ha cambiato le impostazioni e le tue splendide foto di ieri che non vedevi l'ora di pubblicare..... non si possono scaricare....il formato del cavolo non è compatibile con qualcosa del computer......
Apri la posta e ..... scopri che è successo qualcosa, forse un virus schifoso, hai 35 mail tornate indietro, ma in realtà mai spedite ..... Che se ne fanno gli hacker del mio computer?
Il pc si blocca di continuo e ti fa innervosire...... allora è proprio un virus....
Ti guardi intorno e non ce la fai a pensare di mettere a posto come ogni lunedi tutto il campo di battaglia....
L'elenco delle cose da fare mi sembra lunghissimo.
Che sarà? Eppure c'è il sole.
Ma le giornate sono storte o le vediamo noi così? E' davvero questione di punti di vista?
Mi sento come una a cui hanno caricato il programma di Matrix sbagliato....
Bevo il caffè....
Posto una ricetta della scorsa settimana che tutti conoscevano e io no (e questo mi ha indispettito molto). Certo però... a quest'ora postare un primo....non si puòòòòò


Cavatelli con ceci e baccalà
- cavatelli freschi (100 g a persona)
- ceci (50 g a persona)
- baccalà ammollato (1 pezzo a persona)
- sedano
- aglio
- cipolla
- pelati
- pomodori freschi
- olio extravergine di oliva

(Preparazione dei ceci)
In una legumiera coprire con acqua i ceci (messi a bagno dalla sera prima)  e metterli sul fornello basso. Eliminare la schiuma che si formerà e aggiungere un gambo di sedano con le foglie, il prezzemolo, l'aglio e i pomodori freschi. Salare.
Far cuocere lentamente fino a quando i ceci risulteranno cotti (dipende dal tipo di ceci utilizzati, quindi non si possono consigliare tempi di cottura).
 
Versare dell'olio  in un tegame e adagiare i pezzi di baccalà. Far rosolare velocemente e poi togliere toglierli dal tegame e lasciar riposare in un piatto a parte tenuto al caldo.
Nell'olio versare la cipolla e far imbiondire. Aggiungere i pelati schiacciati, salare e portare a cottura. Quando il sugo, assaggiandolo, ha perso il sapore acre, aggiungere i pezzi di baccalà, facendo attenzione a non 'strapazzarli' troppo, per evitare che si sfaldino.

(assemblaggio)
Cuocere i cavatelli in abbondante acqua e scolarli.
In una coppa unire alla pasta i ceci. In un piatto a parte sfaldare il baccalà eliminando le spine eventualemente presenti e unire la polpa alla pasta.
Irrorare con il sugo e servire. Se gradito aggiungere anche del pepe nero macinato o del peperoncino piccante.



(Preparazione del baccalà)
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15 febbraio 2010

Frittura di calamari su fave bianche e cicorie, con glassa di aceto balsamico


Aiuto, toglietemi il barattolo della Nutella dalle mani e dalla vista ... Sono in preda ad un miscuglio di sentimenti che richiedono una buona dose di dolcezza. La crisi che sopraggiunge ogni lunedi mattina, normale crisi ipoglicemica per una che dalla mattina cerca di privarsi di pane, biscotti, zucchero... e poi crolla, i figli che sono a casa per le vacanze di Carnevale e che richiedono 'qualcosa di dolce', la voglia di festeggiare l'arrivo di un regalo dal lontano Canada..... insomma di motivi ne ho e allora giù con il cucchiaino nel barattolo ....
Cavoli c'è anche il pane fresco..... basta , via, via.....

Insomma, oggi è il classico lunedi che ti obbliga a pagare il conto di un fine settimana trascorso in panciolle ad organizzare tutto quello che è possibile concentrare quando torna a casa il marito. La scelta delle piante per la campagna, consulenza per i lavori finali del trullo, la festa in maschera dove proprio non ci vogliamo andare perchè il nostro spirito del carnevale è a bassissima gradazione, il concerto jazz di Livio Minafra dove invece ci vogliamo proprio andare, la pizza del dopo concerto, la maschera di Joker/Ledger per il figlio metallaro, il mobiletto da completare che ti dovrebbere (?) risolvere tutti i problemi dei fili in vista,  la cena di San Valentino organizzata dagli amici (oddio cosa mi metto???), il divano che ci aspetta e ci toglie le forze di fare qualsiasi cosa, tanto che all'improvviso vorremmo buttare all'aria tutti i progetti di cui sopra..... insomma questa è la cronaca tipo dei nostri fine settimana.
Ovviamente il venerdi sera la casa è già tutta pulita, lavata, rassettata e in ordine così da liberarci dai sensi di colpa del divertimento con la casa in disordine, il sabato e la domenica l'ultimo dei nostri pensieri è correre dietro la scopa elettrica e il lunedi ti svegli, ti guardi intorno e pensi allibita 'ma cos'è questo campo di battaglia?' .
Poi pensando al pranzo pensi ' madòòòò, anche il pranzo devo preparare.....!!!',  non hai voglia di pasta, o di carne, ma di qualcosa di diverso, buono e piatto unico... Soccorso mamma 'cosa prepari oggi mamma?'......La mamma ha preparato le meravigliose 'fabbiàng' (per gli alieni: purè di fave bianche) con le cicorielle di campagna... (che vanno non bene ma benissimo!!!) che io completo con una fritturina velocissima di 2 calamari tagliati e infarinati da abbinare e condire con un filo di glassa di aceto balsamico.

Per la ricetta vi rimando ad un vecchio post , tanto la frittura la sanno fare tutti .... infarinando e friggendo in olio caldo.
Alla prossima.
... La Nutella è finita.....
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5 febbraio 2009

purè di fave bianche

Ha funzionato!!! Da oggi c'è il sole fuori e dentro di me.
Che meraviglia il coro di incoraggiamenti. In un attimo mi è sembrato di essere in compagnia di tante amiche che, con il tempaccio fuori, si son riunite su morbidi divani, con tazze di thè in mano a chiacchierare del più e del meno, fregandosene degli impegni e facendo della pioggia un'ottima giustificazione per stare insieme. Grazie a tutte!

Oggi dunque è spuntato il sole, addirittura tanto forte da far male agli occhi. Sembrava di essere uscite da una cella di isolamento, dopo un periodo di buio forzato. Per scontare cosa poi? Gli occhi sembravano aver perso l'abitudine alla luce e, all'improvviso... son riapparsi i colori.
Mi sono accorta che nel frattempo tutti i campi si son coperti di erba, gli alberi di gemme e quà e là anche i primi fiori arancioni. E allora via in campagna, la solita campagna, a raccogliere le solite cicorie. Ma oggi preparate con il purè di fave bianche. Piatto antico, forte di sapore e ricordi, fatto con alimenti semplici, della terra, della mia bella terra.

Il purè di fave bianche ha bisogno di compagnia e di colori. E così da il meglio di se. Ha bisogno di avere accanto o intorno della verdura lessa (cicorielle, zucchine, cime di rape, bietole o cardi) dal sapore tranquillo e poi degli amici dal sapore forte e prepotente, come peperoni fritti e/o melanzane sott'olio (di quelle condite con aglio, peperoncino e menta, gnam), o un'insalata di cipolle rosse con olio e aceto, o olive nere fritte.

Purè di fave bianche

(dosi calcolate a persona)
- 2 pugni di fave bianche a testa (fave secche spuntate e sgusciate, insomma i cotiledoni...nudi)
- 1 patata piccola
- sale, acqua
- olio
- pane (anche raffermo)

Mettere a mollo le fave per circa 12 ore. Eliminare l'acqua dell'ammollo, sciacquare abbondantemente con acqua fresca e versarle in un tegame alto (legumiera). Aggiungere il sale e mescolare. Tagliare a fette la patata e disporla sulle fave. Coprire d'acqua (almeno 2 dita sul livello delle patate) e metterle a cuocere sul fornello piccolo. Non toccarle mai, fino a quando l'acqua scompare dalla vostra vista. Assaggiare e, se le fave si disfano in bocca, vuol dire che son cotte.
Versarle in una coppa capiente e con le fruste elettriche, ridurle a purè (prima dell'avvento del frullino, si usava 'batterle' con un cucchiaio di legno, in maniera energica). Aggiungere un filo d'olio e continuare a lavorarle fin quando il purè risulta liscio e omogeneo. Spezzettare il pane e aggiungerlo al purè (alcuni non gradiscono, a casa mia, però si usa così).
Servire con verdure lesse (vedi sopra...) o peperoni fritti o sott'oli vari. Altro accompagnamento è l'insalata di cipolle rosse con olio e aceto, oppure le nostre mitiche olive nere fritte. Lo so mi son ripetuta, ma mi piaceva l'idea.
Tocco finale, un filo d'olio extravergine d'oliva.

Questo piatto si può servire anche 'mbanèt', cioè al purè di fave si aggiungono le cicorielle (o i cardi) e si mescolano 'all together', tutte insieme, e sempre con tutta la teoria dei condimenti.
Usanza del mio adorabile e indimenticabile zio Armando, era mescolare le fave con i viticci della vite lessi. Si avete capito bene, quei riccioli verdi che crescono sulla vite, hanno un sapore aspro che lega benissimo con le fave.

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