29 dicembre 2017

Biscotti scozzesi al burro


Se qualcuno vi dice che riesce a fare 100 ricette per Natale, fare foto, scrivere post, organizzare le cene e i pranzi per le feste, fare i regali, fare le telefonate di auguri, pulire casa, andare al parrucchiere per la ricrescita ed essere sempre in ordine.... ebbene o stiamo parlando di qualche supereroe con il potere del tempo o non è vero. E' solo uno/una che se la tira a morte e finge di essere superorganizzata.

Una volta un mio amico mi disse una semplice ma grande verità: 'fai finta di avere una batteria interna, da 1 a 100. Devi solo distribuire meglio questa carica. Vuoi sprecarla in battaglie impossibili? in inutili tentativi di aver ragione? vuoi affannarti in cose che poi ritroverai sempre uguali il giorno dopo? allora centellina le tue forze e fai una scala di priorità.'
Sembra facile, non lo è affatto, ma è possibile. E io ci sto provando.

Scrivendo MENO voci nel mio famoso solito elenco del mattino. 
Che poi non è più della mattina ma della sera prima, e lo scrivo illudendomi di aver 'messo per iscritto i pensieri' e dormo meglio di notte.
E prima di scrivere mi chiedo 'è proprio urgente?'... e così via.

Ma parliamo di come è andata questo Natale.
Già mi viene da ridere perchè forse questo, nel mondo dei blog, è l'unico post di Natale scritto dopo.
A dimostrazione del fatto che o non sono una brava blogger (influencer men che meno, ma d'altro canto non mi è mai piaciuta questa parola. L'avevo scritta nel mio profilo Instagram, ma è durata giusto tre giorni, poi mi veniva troppo da ridere e mi sentivo troppo fuori da questo girone e l'ho tolta), o che sono semplicemente umana.
Però un'idea di quello che ho fatto, con l'affanno (anche se tutti pensavano che fossi bravabrava a sfornare dolci), l'ho data con foto veloci e lanciate su fb.
Mi avete chiesto le ricette dei biscotti e delle ricette che ho preparato e ora che son riuscita a SEDERMI calmacalma (per almeno 15 minuti) ve le scrivo una per volta, altrimenti poi vi annoiate.

Sono ricette buone, belle e semplici. Ma soprattutto buone e poi preparate con tutto il pensiero mio per le persone che le avrebbero poi ricevute, e ho capito che questo è l'ingrediente principale di ogni ricetta. Cucinare davvero con il cuore e con la voglia di farlo. Questo viene trasferito nell'impasto, credetemi.

La ricetta l'ho presa dall'infallibile Morena del blog Menta e cioccolato.



Biscotti scozzesi al burro

250 g di burro
125 g di zucchero
250 g di farina 00
125 g di farina di riso
1 pizzico di sale

----- * -----

Fare la fontana con le farine e il sale. Mettere al centro il burro e stropicciarlo tra le dita in modo da formare uno sfarinato.
Aggiungere lo zucchero e impastare velocemente.
Stendere la pasta su un foglio di carta da forno con uno spessore di 5 mm, coprire con un altro foglio e mettere in frigo per almeno 30 minuti. in questo modo avrete già la pasta dello spessore e della consistenza giusta per continuare.
Tagliare i biscotti con lo stampino che desiderate e disponetele su una placca da forno un pò distanziati. 
Cuocere a 160° per 35 minuti, stando attenti a non farli colorare troppo.
Io li ho spolverizzati con zucchero a velo, dopo che si son raffreddati, ma Morena consiglia di spolverizzarli prima della cottura con zucchero semolato. Sono entrambi buoni (ho fatto entrambe le prove)






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1 dicembre 2017

Cotognata


Ce l'ho fatta. Finalmente.

Erano anni che provavo a fare la cotognata. Da quando l'ho ripescata nella mente durante una serata tra amici. Parlavamo di piccoli negozi dimenticati che avevano reso felice la nostra infanzia, nel centro storico del mio paese. Li, appena avevamo qualche spicciolo, andavamo a comprare i 'Lupetti', 'formaggini di cioccolata', triangoli di cioccolata con pezzettini di nocciola, rivestiti di carta dorata e con sopra l'immagine di Ezechiele lupo, oppure le fragole di zucchero, gli anisini (zuccherini piccolissimi e colorati), i 'canlìn' (cannellini), simili per forma agli omonimi fagioli, ma fatti di zucchero e colorati anch'essi. I lacci di liquirizia, avvolti come una spirale, i bastoncini di liquirizia da sciogliere lentamente tra le labbra, che poi ti lasciavano i denti, la lingua e la bocca nerissimi. 

E poi c'era la cotognata. Una fetta rettangolare, marrone/rosso chiaro, avvolta nella sua sottile plastichina, buona, tenera e dolce come un sogno. Da bambina non ne mangiavo tantissimo perchè di spiccioli ne avanzavano pochi, ma proprio per questo, ogni volta che potevo, mi gustavo queste prelibatezze con lentezza e ad occhi chiusi.
Poi, crescendo, si son chiusi i negozietti di Peppinella e Cinzella e anche quello di Mezza Recchia e con loro sono spariti anche quasi tutti questi dolci.

Ci ho provato per tanto tempo a preparare la cotognata, ma non ci sono mai riuscita. Anche perchè ci vuole pazienza e tempo. Pensavo di averne ma evidentemente non erano mai abbastanza.
Quest'anno invece ho deciso di cucinare meno, ma di insistere su cose inusuali che voglio e devo imparare per non dimenticare.

Ed ecco qui cosa son riuscita a fare.
La ricetta va raccontata più che limitata a pochi passaggi e all'elenco degli ingredienti che sono solo due.




Cotognata

1 kg di melecotogne (pulite, vedi sotto)
800 g di zucchero

----- * -----

Lavare le melecotogne e metterle in una pentola capiente. 
Aggiungere acqua fino a metà del livello della frutta.
Far cuocere per circa 20 minuti o fino a quando si bucano con facilità con una forchetta. Attenzione a non farle spappolare, e questo dipende dal tipo di melecotogne. Alcune cuociono anche in 10 minuti.
Far raffreddare e pulire i frutti eliminando buccia, torsolo ed eventuali impurità.
Con un frullatore ad immersione o con un setaccio ricavare una purea.
Pesarla e aggiungere lo zucchero. Far cuocere lentamente fino a quando si scurisce, per effetto dello zucchero che si caramella e sembra che stia iniziando ad attaccarsi sul fondo.
Versarla in una teglia foderata di carta da forno e lasciarla riposare per almeno due giorni, coperta con un velo o una tela bianca sottile.
Quando si sarà formata una superficie solida, passarla in forno per almeno mezz'ora a 100/120 gradi per farla asciugare anche sotto. Farla ancora riposare fino a quando si vede che si è compattata anche sotto. Tagliarla come si preferisce aiutandosi con uno stampino o con un coltello, passato nello zucchero semolato per facilitare l'operazione. Conservare in una scatola di latta o in un barattolo. 





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