29 giugno 2013

La Compagnia delle donne e lo Sciroppo di limone

sciroppo di limone1

Strana stagione questa estate. Sembra arrivare, ma poi si nasconde. E pensare che proprio quest’anno ho bisogno di caldo. Si cambia in maniera inaspettata. Fino a qualche mese fa camminavo in mezzo alla neve anche a mezze maniche e d’estate mi rifugiavo in casa aspettando la sera per cercare quiete. Poi lentamente qualcosa succede. Forse ho semplicemente saltato un’estate quella scorsa, chiusa in me stessa e in casa, per il bisogno interiore di solitudine e pace. Ma evidentemente il ritmo naturale delle cose chiede prima o poi il suo conto. E quest’anno chiede di recuperare sole e caldo e estate. E aspetterò che tornino.

Qualche giorno caldo però l’abbiamo avuto. Un pò spaventata per tutto questo mio desiderio nuovo, ho deciso di cogliere al volo qualche ora di mare. Telefonata di prima mattina ad un’amica che lavora solo di pomeriggio, si infilano asciugamani, bottiglietta d’acqua, mela e taralli nella borsa. Addosso il costume. Cappello in testa, e si parte. Tanto il mare è qui vicino, solo una trentina di km. E già alla partenza si assapora una strana sensazione.

Come mai ci si sente più leggere, con un peso in meno sul cuore, allegre e rilassate, con tanta voglia di parlare, ma anche con la certezza che i silenzi non peseranno, ma saranno un balsamo per queste poche ore che ci stiamo regalando? E’ la compagnia delle donne, delle amiche. Non devi spiegare niente, perchè i nostri mondi si somigliano. Non devi cercare parole strane per spiegare le angosce del quotidiano, perchè le nostre giornate sono uguali. Non devi temere di non essere capita se parli delle delusioni e dei progetti mai realizzati, ma lasciati li nel cassetto, non chiuso a chiave, perchè sempre pronto per essere riaperto, perchè delusioni e progetti noi li abbiamo sempre nel cuore. E quando si cominciano a confrontare i sogni, ci si illuminano gli occhi perchè capiamo che basterebbe unire le forze o semplicemente appoggiarsi l’un l’altra per decollare verso la realizzazione. Anche piangere su racconti dolorosi è facile, perchè sappiamo piangere insieme senza vergognarci. E parlare del nostro passato vissuto a volte insieme in mezzo a risate di viaggi lontani, e abbracciarci per i dolori presenti. E sognare di cose da fare e dirsi' ‘ ma si dai, che lo possiamo fare’. Le donne, le amiche. Un balsamo per i momenti bui, un volano per i momenti belli, che così arrivano sempre più in alto, se condivisi.

E questa estate, quando e se comincerà per davvero, la riempirò con risate e racconti, e passeggiate al mare o spaghettate in campagna. Con tutte le amiche che vorranno essere con me, e con gli uomini della vita mia.

E frugando nel passato, ho ritrovato una ricetta di un sapore semplice e antico. Per bambini o per i bambini che siamo anche noi. Lo sciroppo di limone. Da diluire semplicemente con acqua e arricchire con ghiaccio, tanto, e fette di limone fresco. O da usare per servire la frutta a pezzi, come se fosse un dolce prezioso.

sciroppo di limone 2

Sciroppo di limone

250 g di succo di limone filtrato

2 limoni freschissimi, non trattati

350 g di zucchero

Spremere il succo dei limoni e versarlo in una pentola di acciaio dove avrete già messo lo zucchero. Mescolare fino a far sciogliere il tutto e portare ad ebollizione. Far cuocere per altri 5 minuti e spegnere.

Grattugiare la scorza dei limoni e aggiungerla allo sciroppo. Coprire con un panno pulito.  Aspettare che si raffreddi e quindi filtrare il tutto. Imbottigliare e conservare.

Quello che resta nel colino dopo aver filtrato il tutto, io l’ho diluito con poca acqua ancora e ho fatto dei ghiaccioli.

sciroppo di limoni 3

SHARE:

26 giugno 2013

Nocino di Noci

noci x nocino

Seduta fuori nel mio balcone, tra vasi di surfinie e lantane, assaporo finalmente l’aria fresca del tramonto. E’ giugno. Desiderato per quasi un anno, è arrivato. Ci ha regalato una ventata di caldo soffocante, ma oggi ha avuto pietà di noi. Oggi è fresco, e mi sto godendo un momento di relax, prima di continuare ancora la mia corsa. Di fronte a me un barattolo di vetro, messo al sole durante il giorno, e che devo ricordare di mettere all’interno della casa per la notte. E si, perchè io, che abito in un paese che si chiama Noci, sto preparando il nocino.

Circondato da leggende, tra racconti di streghe e folletti, circola in rete in una miriade di ricette tutte diverse una dall’altra, per dosi e modalità di esecuzione.

Un giovane albero della mia campagna, mi ha regalato tante noci quest’anno, e allora diligentemente ho aspettato la notte di San Giovanni, come da tradizione, e ho fatto la mia raccolta.  Ma…. tra magie e incantesimi bisogna sapere che:

noci e spezie per nocino

1) ancora non esiste un numero ufficiale di noci. Chi dice grandi, chi piccole e tenere. Chi dice 33 per litro, chi 20, chi 22, chi 40… insomma ancora il numero è variabile.

2) Considerate le leggende dovrebbero essere raccolte da ‘una donna esperta, che a piedi nudi deve salire sull’albero e sceglierle una per una…’ Ma su un libro antico di ricette dei padri benedettini, ho letto che invece le noci devono essere colte ‘da mani di vergini ma che, considerati i tempi, possiamo anche raccogliercele da noi’.

3) chi dice all’alba, chi dice al tramonto, chi di notte.

4) chi dice di tagliarle e basta, chi invece consiglia il coltello di ceramica.

5) chi dice di mettere prima lo zucchero, chi dopo. Chi con acqua, chi senza.

6) per fortuna lo sbattimento del contenitore e l’esposizione al sole prolungata per 40 giorni è uguale per tutte le ricette.

Insomma, anche per fare il nocino diventa una questione di scelte.

E io ho scelto di farlo così….

(Certo per il risultato ci vediamo a Natale)

noci x nocino in infusione

Nocino

Il giorno che precede la festa di san Giovanni (e cioè il 23 giugno), verso il tramonto raccogliere con delicatezza 30 noci acerbe. In realtà ne serviranno 20, ma non si sa mai, ce n’è qualcuna ammaccata o avariata…

lavarle accuratamente, tagliarle in 4 con un coltello possibilmente di ceramica per evitare che ossidandole si anneriscano e versarle in un contenitore di vetro abbastanza capiente.

Aggiungere un pezzo di stecca di cannella, 5 chiodi di garofano, la buccia di mezzo limone e, secondo il gusto personale di mio marito, anche un fiore di anice stellato.

Coprire con 750 g di alcool a 95°. Chiudere il barattolo, agitare il tutto per farlo amalgamare ed esporlo al sole per 40 giorni e rientrarlo in casa di notte. Scuoterlo di tanto in tanto.

Fra 40 giorni cosa farò…..

Bollirò 2 dl di acqua con 500 g di zucchero. Farò raffreddare e aggiungerò l’alcool con le noci e le spezie, filtrando il tutto. Imbottiglierò e lo lascerò al buio fino a Natale. E poi vi dirò!

noci x nocino tagliate

SHARE:

18 giugno 2013

L’oro della terra

Gentile1

D’estate tutti pensano al mare. Ma io sono stata in un posto dove ho trovato l’oro.

Se avete voglia di ascoltare vi racconto una bella storia.

Partiamo la mattina di buonora per poter arrivare presto alla nostra destinazione. Tempo finalmente bello, con un caldo che ancora non morde, ma accarezza la pelle. Bella la compagnia del mio viaggio, tutto sistemato a casa e tutte le premesse per godersi una meritata vacanza. Arriviamo puntuali e sono li tutti ad aspettarci, pronti per abbracciarci. Francesca e Pietro Singerfood, Alberto Zampino e tutta la sua meravigliosa famiglia. Entriamo e siamo accolti dal profumo di crostate e torte con la crema e marmellate fatte in casa, per fare colazione tutti insieme, mentre ci presentiamo. Ma sapete quando vi sembra di incontrare persone di famiglia che sono felici di vedervi? ecco ci siamo sentiti subito così. Eravamo li perchè desideravano presentarci la loro attività, di ‘fabbricanti di maccheroni’, il pastificio Gentile,  di cui mi hanno nominato OVVIAMENTE ‘amministratrice onoraria’ , ma siamo entrati in un bellissimo album di famiglia, ricco di foto e di storie che sapevano di buono e di cose semplici.

gentile2

Il profumo di pasta ci accoglie e restiamo incantati nel guardare abili mani, che ‘arrotolano’ velocemente ‘strisce di pasta’ attorno ad un ferretto per creare un formato incantevole, i ‘fusilli fatti a mano’,  che poi assaggeremo con sugo, ricotta e basilico. E il signor Natale ha gli occhi che brillano quando ci parla della ‘cella Cirillo’, geniale idea per l’essiccamento e di quanto sia importante controllare l’umidità all’interno della pasta, e di come saperla riconoscere solo assaggiandola.gentile3

E in questa piccola grande realtà artigianale vediamo come nascono paccheri, trenette, rigatoni e mille altri formati. E ci affascina il conto tenuto ancora a mano, semplicemente, dei sacchi di farina utilizzati. gentile5 gentile6gentile4

E poi passiamo al laboratorio della signora Maria, dolcissima e silenziosa mamma, che ha realizzato un suo sogno (e sicuramente anche il sogno di chi poi viene qui a comprare le sue produzioni): preparare marmellate, pelati, pelati con sugo, albicocche e pesche sciroppate e altre mille delizie, in maniera assolutamente casalinga. Io le ho assaggiate e ho scoperto che la produzione industriale se li può scordare questi sapori irraggiungibili…. E oltre all’assaggio, molto tranquillamente ci ha regalato anche delle ricette.gentile7

Pranziamo e gustiamo i piatti che la signora Maria ha voluto preparare per noi e poi tutti insieme partiamo alla volta di un posto che sa di favola solo ad immaginarlo.

gentile9

Usciamo da Gragnano e ci dirigiamo verso la Basilicata, regione bellissima ancora sconosciuta ai più, ma che regala paesaggi mozzafiato, ancora incontaminati.

gentile13

Saliamo al tramonto tra colline d’oro e arriviamo su su, in un posto fermo nel tempo. Ci accoglie la sua affascinante proprietaria, che per noi ha preparato una cena biologica con i prodotti coltivati da lei nella sua terra. Ceniamo e poi tutti a sdraiarci sotto le stelle a suonare la chitarra e cantare, mentre mangiamo ciliege e tortini caldi al cioccolato. Intorno a noi aria immobile tiepida e luci all’orizzonte che scopriamo essere le luci di Matera._MG_0996

Il giorno dopo dopo una ricca colazione biologica, tutti insieme a passeggiare nell’oro dei campi di grano, ma di un grano specialissimo, alto e forte, con spighe piene e rigogliose che orgogliosamente ci fanno sentire quanto siano da sempre la cosa più importante per l’uomo. E queste sono le speciali spighe della vera qualità Senatore Cappelli, che viene unicamente utilizzata dal Pastificio Gentile per la sua pasta. Ecco il perchè dei piatti saporiti e digeribilissimi che ci ha preparato la signora Maria. Ecco il perchè di tutto il successo di una pasta unica nel suo genere…gentile12

Passeggiare in un campo di grano immenso, con accanto persone che ne parlano con amore, e che ti spiegano il perchè delle loro scelte, non prive di difficoltà, ma ricche di soddisfazioni, è davvero un’esperienza indimenticabile. Gentile10

Grande dono l’oro della terra, grande dono l’amicizia di persone vere e generose come la terra stessa.

E al tramonto siamo tornati a casa, ricchi di abbracci e sensazioni forti, vere e profonde.

IMG_2270

SHARE:

7 giugno 2013

Coniglio in umido con patate alle erbe aromatiche, e melanzane con origano fresco

coniglioinumido1

Mi annoto appunti, validi non solo per oggi, ma per tutti i giorni da questo in poi.

1) ricorda di leggere tutti i giorni questo foglio, mentre bevi il primo caffè, anzi dopo aver bevuto il primo caffè, così sei già sveglia.

2) sempre dopo il caffè concentrati su quelle che sono le REALI priorità della tua giornata. Non sempre al primo posto c’è facebook e il blog. Nemmeno il tuo amato libro. Nemmeno la montagna dei panni da stirare. Guardati e vedi cosa devi migliorare di te per volerti più bene. Di cosa avresti bisogno oggi? di un’ora di abbracci? Vai da chi sai che te li regalerà volentieri. Anche in silenzio. Hai voglia di allegria? Telefona a qualcuna delle tue amiche che sanno ridere con te, anche dopo un bollettino di guerra degli acciacchi. Hai voglia di silenzio? vai in campagna e raccogli erbe da sola. Inventati una scusa, e anche se piove chissenefrega. Poi torna a casa e porta con te qualcosa che profumi di buono. E ora che dentro di te è tutto a posto, cura quello che è intorno a te in casa.

3) apri il frigo e vedi quello che c’è e quello che realmente devi comprare, cioè, a parte il latte che è finito, nient’altro. Il pane lo puoi fare, la frutta c’è, lo zucchero per il dolce lo sostituisci con il miele. Controlla tutto quello che è scaduto, che nel frattempo cerca di nascondersi per non andar via, e vedi se è proprio scaduto da taaaanto, altrimenti usalo oggi.

4) non comprare più tanta roba quante sono le idee, perchè ne hai troppe, e troppo poco il tempo per realizzarle. Per il momento potresti vivere più di un mese con quello che hai. Si si, cosi dev’essere un bunker antiatomico… proprio come casa mia.

5) Non tornare con la mente sempre ai  pensieri negativi … pensa a cosa cucinerai per pranzo e per cena. E chiedi se sarai sola stasera o torna a casa qualcuno e regolati di conseguenza. E’ inutile accendere sempre i fornelli. E magari organizza anche una mezza pizza fuori con le amiche (che devi avvisare fin dalla mattina)

6) Ordina un pò casa, partendo dalla stanza davanti, dove entra gente se arriva all’improvviso, così non sarai costretta a nascondere tutto in fretta mentre salgono le scale o a dire ‘arrivooooooo’ perchè sono già dietro la porta.

7) avvia la lavatrice che tanto non mancano mai i lavaggi da fare.

8) quando e, ripeto, solo quando hai ordine intorno a te, prima fai una foto per ricordartelo e per dimostrare a te stessa che ogni tanto ci riesci, e poi comincia a cucinare.

9) il pomeriggio, meglio se non ti riposi, altrimenti sballa tutto l’elenco perchè ti viene l’abbiocco.

10) entro il tramonto regolati in base al tempo. Se c’è il sole esci, esci, esci… Se piove o fa freddo stira mentre guardi la tv. O prepara cose buone per il blog.

11) Non interrompere mai un post mentre lo stai scrivendo perchè poi perdi l’ispirazione.

12) Non sei obbligata a scrivere post. Magari leggi uno dei libri che ti hanno regalato e che fanno colonna sul tuo comodino. O non fare niente. Spalmati sul divano a guardare un film.  Ma se proprio non ce la fai e decidi di scrivere, scrivi sempre a tarda sera o notte, perchè allora non ti telefona nessuno. E in giro sul web c’è solo gente come te. E prima di andare a dormire, ricontrolla questo elenco per vedere se hai ubbidito e fissa le cose che dovrai fare domani.

E ora vi suggerisco un piatto unico, leggero, da dieta, profumato, e completo.

melanzanegrigliate

Coniglio in umido e patate alle erbe aromatiche, con melanzane all’origano fresco

(porzione a persona)

- 250 g di coniglio

- una patata

- un cucchiaio di olio extravergine

- vino bianco q.b.

- la scorza di un limone

- aglio,

- rosmarino, salvia, pepe in grani, alloro,

- un’acciuga sotto sale

- brodo vegetale

- una melanzana

- origano fresco (possibilmente)

in una ciotola mettere i pezzi del coniglio, l’aglio, la scorza del limone e il pepe in grani. Coprire con il vino bianco e far marinare per almeno un paio d’ore.

Scolare il coniglio, asciugarlo con uno scottex, disporlo in una padella antiaderente. Sbucciare la patata e tagliarla a spicchi grandi. Tagliare a pezzi piccoli l’acciuga, pescare l’aglio dalla marinata e aggiungerli. Versare il cucchiaio d’olio e con le mani ungere il tutto. Far soffriggere lentamente a fuoco medio.

Nel frattempo lavare la melanzana, tagliarla a metà, praticare dei tagli in diagonale fino a formare una griglia, e metterla sulla grata del forno accanto alla teglia.

Quando il coniglio sarà rosolato, salarlo,  aggiungere un pò del vino della marinata filtrato, e le erbette tagliuzzate (meno l’origano che servirà per la melanzana). Far evaporare e portare a cottura aggiungendo di tanto in tanto un pò di brodo vegetale.

Quando le melanzane saranno cotte spennellarle con un pò d’olio extravergine di oliva, origano fresco e sale.

SHARE:

2 giugno 2013

Pane e marmellata di ciliege

marmellatanice1

Camminavo per le strade di campagna di Locorotondo, un paese che sembra di favola qui vicino a me, e mi perdo. Ma per davvero! Incantata dai trulli e dagli alberi di ulivo potati alla perfezione, prendo appunti mentali su come li poterò io, su come voglio aggiustare i muretti a secco, sui miglioramenti da fare al mio trullo…. e perdo la strada.

Allora decido di chiedere informazioni al primo che incontro. Sembra facile. Qui per le strade di campagna è un miracolo se incontri qualcuno. E’ tempo di potatura e vedo solo uomini arrampicati sulle scale di legno, in mezzo ai rami, indaffarati a compiere il loro lavoro. A gruppi, su scale incrociate, ma tutti in mezzo al campo. Vabbè, mi dico, è così bello qui intorno che se mi perdo attivo il navigatore e torno a casa, la benzina ce l’ho, il tempo anche…. E all’improvviso, dove un campo fa una curva, e sulla curva c’è un albero di ulivo, vedo un vecchietto che lega una fascina con i rami appena tagliati, con calma, con ‘a rungèdd’ (coltello tozzo e lama curva) appesa alla cintura per tagliare lo spago. Vestito con pantalone caldo di lana scura, camicia a quadri, gilè e coppola, è appena sceso dalla scala di legno. MI fermo. MI guarda e sorride. Buonasera, dico io, Buonasera, dice lui.

Manca ancora un pò al tramonto e la luce arancione si riflette su tutto intorno. Chiedo informazioni sulla strada… e lui gentilmente comincia a spiegarmi dove devo svoltare, che proprio li vicino abita lui, che più giù ha costruito anche una villetta alla figlia. E che intorno abitano tutti signori, tutte persone come si deve, vantandosi di questo gradino appena salito nella scala sociale delle persone rispettabili, grazie alla presenza di questi vicini. E, come tutte le persone anziane di campagna, che hanno un concetto del tempo diverso dal nostro, approfittando di un incontro, di una nuova conoscenza, di un momento di riposo, di un’occasione per fare quattro chiacchiere con calma…. inizia a raccontarmi la sua vita, le cose che fa. MI chiede se sono di li, a chi sono figlia, cosa faccio nella vita…. e tra una parola e l’altra dopo un bel pò di tempo si arriva agli acciacchi, alle analisi, al colesterolo, al diabete ecc… E lui, con un grande sorriso si illumina e mi dice: ‘ Signò, grazie a Dio, a me le analisi stanno tutte bene. Certo sò vecchiaridd, e devo stare attento, ma posso mangiare tutto. Per esempio, vuoi sapere cosa ho mangiato oggi? Ho portato una minestra di cicorielle a mia moglie (una minestra = una quantità sufficiente per due persone circa) e mi ha preparato le fave bianche ‘mbanèt chi cicuredd (purù di fave bianche con cicorielle di campagna mescolate tutte insieme), poi un pezzettino di lardo arrostito e un pezzetto di pane con la marmellata di ciliege. Un bel bicchiere piccolo di vino primitivo e stò apposto’.  Io sono rimasta affascinata da quest’uomo, dal suo racconto, dal suo rapporto antico con la moglie che, nella normalissima divisione dei compiti di una famiglia di una volta, cucina quello che il marito ha portato a casa e lo prepara per lui, mentre lui, stanco del lavoro si siede e aspetta. E sono rimasta incantata dal menù semplice e straordinario, ricco di sapori e di scelte antiche soprattutto per il dolce finale…. Pane e marmellata di ciliege!!!!

E con questa immagine negli occhi, ci siamo stretti le mani, piacere, ma davvero piacere di averVi conosciuto, perchè qui da ancora del Voi agli anziani, se hai un minimo di educazione…. E a malincuore l’ho salutato, sperando di rivederlo ancora, o forse no, affinchè questo ricordo potesse restare unico per sempre. E così sarà….

E che ricetta volete che vi scriva ora? Pane e marmellata, ovvio!!! Ma ci vuole proprio la ricetta? vabbè la trovate –> qui

marmellatanice2

SHARE:
TEMPLATE BY pipdig | CUSTOMIZATION BY SARA BARDELLI