30 ottobre 2009

Corso di fotografia 2

Stasera c'è stata la terza lezione del corso di fotografia. Il 'compito a casa' prevedeva la produzione di foto in cui la componente principale doveva essere sempre la luce, ma vista in un paesaggio. Alcune di queste foto da me proposte sono state scattate in Spagna durante il mio viaggio in Aprile e ho voluto riproporle perchè mi sembravano molto belle o almeno in esse ero riuscita a catturare l'emozione che provavo in quel momento.
La prima di questa serie ritengo abbia una valenza terapeutica, poichè l'ho messa come desktop e ogni volta che la guardo mi rilassa.

Vorrei tanto poterle proporre in un formato più grande, ma ho provato a caricarle prima su Flickr e poi a ricaricarle da li, ma invano. Mi mette un bordo intorno che sembrano un manifesto di lutto e non mi piace affatto. Mi spiegate come fate a caricare quelle foto immense e splendide sul blog? e poi che Template usate per avere più spazio?







Queste di seguito invece le ho scattate ieri alle 4 di pomeriggio e ho raggiungo apposta un posto parecchio lontano per poterle realizzare. Aspettavo la luce del pomeriggio e un posto quasi 'toscano', in questa Murgia pietrosa e selvaggia.




Lo so che su questo blog tutti si aspettano che si parli solo di food, ma voglio condividere con tutti questo entusiasmo che un corso di fotografia riesce a darmi in questo momento.
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28 ottobre 2009

Mezze maniche con broccoli al profumo di rosmarino

Sono appena tornata dal cinema. Ho visto 'Julie & Julia' e non mi è piaciuto per niente. Sicuramente noi blogger stesse abbiamo fatto da cassa di risonanza a questo film perchè in un certo senso parla di noi, rappresenta il percorso che abbiamo fatto per arrivare al blog o ad un libro di cucina, e forse proprio per questo, rivedersi non è una novità.
Ma quello che per noi è una passione vera, nel film sembra un banale quasi noioso passatempo. Che dire poi dell'interpretazione del mito Meryl Streep? Vuoi per il doppiaggio (le hanno dato la voce della 'signora in giallo'), vuoi per l'andatura sognante e barcollante, con lo sguardo sempre altrove, sembra più un'alcolizzata che un'amante del buon cibo. E a volte sembra pure un pò 'alla buona'. I personaggi non hanno spessore e la storia da un certo punto in poi diventa una palla mortale. Che peccato, ci tenevo così tanto a questo film. Speravo di trovare spunti più interessanti....
Vabbè torno volentieri alla mia routine di blogger italiana e posto una ricetta semplice ma che fa bella figura per il tocco di sapore particolare del rosmarino.


Mezze maniche con broccoli al profumo di rosmarino

- mezze maniche rigate
- broccoli
- aglio
- olio
- rosmarino

Sbollentare per qualche minuto i broccoli in acqua bollente e scolarli. Mentre la pasta sta cuocendo, in una padella larga mettere un bel pò di olio extravergine di oliva, l'aglio e un rametto di rosmarino. Saltare in padella i broccoli. Quindi metterne da parte qualcuno per la decorazione del piatto e frullare il resto, dopo aver eliminato l'aglio e il rosmarino.
Scolare la pasta e amalgamarla con la crema di broccoli e servire il piatto guarnito di cimette di broccoli. A piacere aggiungere pepe nero macinato.
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Biscotti di pasta frolla con zucchero a velo vanigliato


Mi hanno detto 'ma non scrivi più ricette? ora il tuo blog parla di fotografia?'
Ma no no, è solo che tra il mio nuovo impegno di 'capocantiere', l'impegno (piacevolissimo) del corso di fotografia, le solite incombenze quotidiane... la mia giornata sembra non bastare più.
Infatti questa sera per cena....pizza. Ma di quella fatta portare al volo dall'ottima pizzeria qui sopra a casa mia.
I figli che vogliono qualcosa di 'buono', intendendo dolce ovviamente, sono stati accontentati velocemente con dei biscotti di semplice pasta frolla, caldi caldi, con sopra tanto zucchero a velo vanigliato.
Di più per questa sera non ce la faccio...
Le rotelle stridono per i mille progetti e mi costringo a fissare su carta le cose da fare per timore di dimenticare qualcosa.
Solo una cosa: avete notato il disegno dei biscotti? la mia splendida griglia non serve solo per tagliare ma l'ho usata anche per decorare premendola leggermente sulla pasta frolla prima di infornare.
A proposito, ho ordinato le griglie da spedire per le blogger che me l'hanno chiesto. Se qualcuna è interessata all'acquisto me lo faccia sapere così vado alla posta solo una volta.
A presto.
Tornerò, tornerò....

Biscotti di pasta frolla con zucchero a velo vanigliato

- 175 g di farina
- 50 g di zucchero
- 50 g di burro
- 1 uovo
- un quarto di bustina di lievito pane degli angeli
- un pizzichino di sale
- zucchero a velo vanigliato

Impastare tutti gli ingredienti e stendere una sfoglia non proprio sottile.
Appoggiare sopra la griglia per crostate e premere leggermente. Quindi con un bicchiere tagliare tanti biscotti.
Infornare a 180° fino a doratura.
Spolverizzare con zucchero a velo vanigliato (ottenuto mettendo una stecca di vaniglia in un barattolo di zucchero a velo).
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21 ottobre 2009

Catturare la luce (corso di fotografia - 1)

E' iniziato il mio corso di fotografia. Un'esperienza che sento mi arricchirà molto o almeno lo spero. La prima sera è stato bello conoscere nuove persone, tutte animate dallo stesso entusiasmo e dalla stessa speranza: poter catturare e comunicare attraverso la macchina fotografica, delle emozioni. Emozioni legate al cibo (come noi sappiamo...), ai ritratti, ai viaggi, alla gente, ai colori o al bianco e nero.

Insomma è iniziato un viaggio che, spero, sia ricco e fecondo e mi regali delle cose nuove e belle da imparare. La diversità di vedute e di obiettivi (!!!) dei partecipanti è già una grande ricchezza.
In queste prime foto, scattate per la prossima lezione, ho 'tentato' di catturare la luce, tra le pietre del mio trullo in costruzione.


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alba

Stamattina ho visto l'alba.
Una tazza di caffè caldo preparato in silenzio quasi al buio, per segnare il confine tra una notte mai finita e un giorno da iniziare.
Ci sono notti in cui più della stanchezza prevalgono i pensieri che ti affollano la mente. Che si spingono l'un l'altro per avere la precedenza, come ad uno sportello di un ufficio che non ce la fa a smaltire tutta la fila in una sola giornata. E che pur volendo abbassare la saracinesca li lascia tutti li a rumoreggiare.
Pensieri... riflessioni...paure... desideri.... tutti insieme accavallati che si confondono perdendo contorni e peso. Bisognerebbe fare ordine, razionalizzare e affrontare ad uno ad uno ogni punto della lista. Ma la notte ti toglie le forze e il respiro e pensi che per te è troppo grande questo compito.
E vaghi aspettando la luce ....
Che finalmente arriva e ti spinge verso un nuovo splendido giorno.

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18 ottobre 2009

Pere sciroppate al profumo di cannella e limone

L'autunno non è più alle porte, è già qui.
La mia campagna continua a donarmi tante cose buone, come le 'pere dell'inverno'. Pere dure e grosse che non sapevo come consumare. Alberi carichi di pere splendide e sode che chiedono solo di essere raccolte.
E allora ho raccolto due bustone piene e ho preparato le pere sciroppate facendo una cernita delle ricette trovate in rete e modificandole. Il risultato è stato magnifico. DI solito si preparano per la dispensa e per le serate fredde dell'inverno, ma considerata la bontà, non credo che arriveranno nemmeno alla fine dell'autunno. Inoltre è avanzato un pò di sciroppo e l'ho imbottigliato e conservato da utilizzare come bagna per i dolci.


Pere sciroppate al profumo di cannella e limone

- Pere dure
- 1 litro di acqua
- 500 g di zucchero
- un pezzo di stecca di cannella
- 1 limone

Sbucciare il limone e tagliarlo a metà. In una coppa capiente versare dell'acqua fresca e spremere il limone. Lavare, tagliare, togliere il torsolo e sbucciare le pere. Immerle nell'acqua della coppa di prima. Nel frattempo mettere sul fuoco 1 litro di acqua e 500 g di zucchero, un pezzo di stecca di cannella e la buccia del limone. Far bollire per circa 20 minuti dal momento dell'ebollizione per far addensare lo sciroppo.
Quindi scolare le pere e sistemarle in barattoli non molto grandi, precedentemente lavati e bolliti.
Eliminare la buccia di limone e la cannella dallo sciroppo e versarlo ancora bollente nei barattoli.
Chiuderli ermeticamente e far bollire per circa 20 minuti a bagnomaria.
Se le pere non sono molto dure, far durare meno il bagnomaria.
Imbottigliare lo sciroppo avanzato e farlo bollire a bagnomaria con i barattoli e conservarlo come bagna per dolci (si lo so, l'ho detto prima...).


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14 ottobre 2009

Girelle di pasta sfoglia per attacco di fame violenta

Ore 13,00.
Sto aspettando il ritorno dei miei figli da scuola. Spesa fatta. Il minestrone è già caldo. La tavola imbandita. All'improvviso mi viene un attacco di FAME violenta....ma di qualcosa di sostanzioso, caldo e buono. Oddio, il minestrone no, è una presa in giro per questo desiderio che provo in questo momento. Allora apro il frigo, calcolo ingredienti a disposizione, tempo di cottura e facilità di esecuzione. Devono essere compatibili con la mia urgente esigenza.
Rumore di rotelle che girano vorticosamente e di mani che le seguono. Forno acceso e via all'esecuzione.........senza parole, solo gli ingredienti.....

Girelle rustiche di pasta sfoglia

- 1 rotolo di pasta sfoglia
- 200 g di salame Napoli
- 200 g di galbanone affettato

....il procedimento è fotografato.....non c'è bisogno di parlare....solo aspettare e gustare...

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13 ottobre 2009

uova al sugo profumato di basilico

Oggi riflettevo sull'incredibile fame dei miei figli. Adolescenti a cui brillano gli occhi davanti ad un piatto di pasta al sugo, che anche al momento della 'scarpetta' non sono ancora sazi, che chiedono sempre alla fine del pranzo se c'è 'qualcosa di dolce'. E alle 16, quando gli umani bevono un caffè, loro hanno di nuovo fame e li vedi gironzolare per casa con yogurt in mano o un tramezzino con pomodori e formaggio. E sono magri come acciughe...
E mi son tornati in mente anche i miei tempi del liceo quando avevo tacitamente stabilito una 'prova' da superare se qualcuno voleva diventare mia amica.
Come ho già detto in altri post, non ho mai avuto problemi di orario per quanto riguarda i pasti. Potevo cenare tranquillamente alle 17, quando rientrava mio padre dal lavoro e la sera ricenare senza che la mia linea ne risentisse (allora!!!!). Ma la cosa che dovevo fronteggiare spesso erano gli attacchi di fame improvvisa mentre studiavo. O la mattina, se non si andava a scuola per studiare con le amiche. E alla fatidica domanda 'Anna cosa c'è da mangiare?' io rispondevo 'che ne dite? ci facciamo due uova a tegamino?'.
A qualsiasi ora. Alle 10 di mattina, alle 4 di pomeriggio, alle 23, alle 4 del mattino se ancora stavamo (!?!) studiando.....
A parte il fatto che il sapore di quelle 2 uova a tegamino era una cosa fantastica e indimenticabile, ma la condivisione del tegamino era la prova di una forte amicizia. Come dire 'hai mangiato mai nello stesso...tegamino?'.
E la variante sfiziosa era l'uovo con il sugo di pomodoro al basilico.
Sembra un piatto povero, ma, quando lo prepari, caldo, profumato, con i pezzettini di pane fresco e croccante......diventa un piatto da re.
Scusate ma in questo periodo non ho voglia di preparare piatti elaborati. Voglio solo cose buone e semplici.

Uova al sugo profumato di basilico

(a persona)

- 2 uova fresche
- 2 pomodorini e 2 cucchiai di salsa di pomodoro
- 1 pezzettino di cipolla
- basilico
- olio extravergine di oliva
- pane fresco

In un tegamino mettere tutto insieme olio, pomodorini, cipolla tagliata finemente e metà del basilico. Far insaporire a fuoco vivace finchè si sprigiona il profumo. Appena i pomodorini si sono ammosciati aggiungere 2-3 cucchiai di salsa di pomodoro. Salare e abbassare la fiamma.
Quando si è formato un sughetto leggero romperci dentro le uova e coprire con il coperchio per un pò.
Quindi controllare se è cotto bene l'albume, altrimenti muoverlo con la forchetta per farlo cuocere completamente, facendo attenzione a non rompere il tuorlo che invece deve rimanere morbido (poi dipende dai gusti, se vi piace cotto, strapazzate pure il tuorlo).
Salate anche l'uovo e spezzettate il restante basilico.
Intingere il pane fresco e godersi questo abbraccio di profumi.

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11 ottobre 2009

Cannelloni al ragù della domenica


Domenica mattina.
E' una di quelle giornate in cui l'aria sembra ferma. E' morbida e ti abbraccia.
E tutto questo ti serve proprio di domenica perchè così te la puoi godere proprio tutta.
Quindi, via andiamo a correre per un paio di ore, a respirare aria buona per le strade di campagna, senza il sole che ti abbaglia, ma con un effetto flou naturale che ammorbidisce il paesaggio. E, stranamente pur senza sole, i colori della terra di ottobre sono rimasti caldi, con il verde del primo risveglio dell'erba, prima che si riaddormenti di nuovo.
Bellissimo....quasi ti toglie il respiro (oltre alla corsa ovviamente...).
Tornati a casa, dopo una doccia rigenerante, c'è ancora calma intorno...
C'è ancora tempo.


Inoltre qui, nel mio paese, oggi è festa. Una delle tre feste patronali che creano fermento non solo per le strade ma anche nelle famiglie. Oggi tutti a casa delle mamme a pranzo. Tutti insieme a fare festa, dopo le processioni dei Santi.
E sapete cosa mi aspetta? Ecco la ricetta.

Cannelloni
(per 4 persone)

- 500 g di carne macinata
- 4 uova
- parmigiano grattugiato
- vino bianco
- noce moscata
- 20 sfoglie di pasta fresca
- sugo di ragù non molto denso

Soffriggere la carne macinata in un tegame con olio abbondante.
salare e aggiungere un pò di vino bianco. Quando il vino sarà evaporato e la carne ben cotta, spegnere il fuoco. Far intiepidire.
Mettere a bollire abbondante acqua con un filo d'olio d'oliva.
Quando l'acqua bolle immergere le sfoglie di pasta 2 o 3 per volta e scolarle quando vengono a galla. Immergerle in una coppa di acqua fresca.
Con un mestolo forato scolarle nuovamente ed adagiarle su uno strofinaccio bianco pulito, ad asciugare.
Aggiungere alla carne macinata, le mozzarelle tagliate a cubetti piccolissimi, le uova, il parmigiano, la noce moscata grattugiata e mescolare.
Con un cucchiaio mettere su ciascuna sfoglia un pò di ripieno e arrotolare.
In una pirofila versare un pò di sugo di ragù sul fondo e iniziare ad adagiare i cannelloni. Versare del parmigiano grattugiato e abbondante sugo di ragù su tutti i cannelloni e infornare a 200° per circa 20 minuti.


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8 ottobre 2009

La farinella (seconda parte)

Sono contenta di aver suscitato tanta curiosità con la mia farinella. D'altro canto questo è un alimento che per me ha un certo fascino e la magia dei ricordi dell'infanzia.
Quindi cerco di rispondere qui a tutte le domande che mi sono state rivolte nei commenti e nelle mail.
Vorrei poter ricreare con le parole il sapore di questa 'farina' speciale. In realtà non è una farina e non si usa per cucinare.
Innanzitutto vi spiego come si prepara. Si pestano in un mortaio di pietra orzo e ceci tostati, si eliminano le scorie tipo paglia e la farina che rimane si condisce con un pò di sale.
E' un pò difficile mangiarla così com'è perchè è così sottile che se si respira mentra si mette in bocca si rischia di soffocarsi.
Ed è per questo che si mangia con i fichi freschi (intingendoli), messa nel piatto con il sugo (come per fare una specie di 'scarpetta' che raccoglie il resto dei sapori buoni del piatto), semplicemente con un pò d'olio o con le verdure.

Il sapore è molto simile, anche se più semplice, dell'humus turco, che è fatto di ceci lessi e condito con aglio e altri ingredienti.
E' un prodotto tipico delle nostre parti, come i lampascioni, la sporchia, il vincotto, di cui ho già parlato in post precedenti.

E per questo è difficile reperirlo in altre zone dell'Italia e del mondo. Quindi se proprio avete il desiderio di assaggiarla non vi resta che chiedere e ve la mando per Natale, con i lampascioni e il vincotto.

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7 ottobre 2009

La farinella

Da un tempo lontano, da antiche e sagge abitudini, dalla terra calda e generosa, da mani povere e callose che pestano in un mortaio di pietra orzo e ceci, arriva una polvere magica, che profuma di cose buone e semplici.
E' un momento che richiede attenzione. Quando si decide di assaporarla, si chiudono gli occhi per eliminare le interferenze della luce, non si respira per non lasciare aperti altri percorsi, e lentamente ci si lascia prendere dal sapore unico e inconfondibile della farinella, (sfarinato di orzo e ceci tostati con l'aggiunta di sale). E' così che si chiama questa magia, che però soffre di solitudine e ha bisogno di compagnia per dare il meglio di se. Un paniere di fichi da aprire con le mani e da intingere direttamente nel sacchetto. Un fondo di sugo nel piatto, da addensare di sapore. O solo un filo d'olio per tenerla ferma nel piatto e nella bocca ed evitare che la sua leggerezza possa farla volare via.

Stamattina, alla fine della prima parte della mia giornata 'lavorativa', avevo voglia di qualcosa di buono e particolare e così ho fatto un salto un posto speciale che si trova qui nel mio paese, il negozio di Marino. E' un posto che posso paragonare solo ad un cesto pieno zeppo di tantissime sorprese. Saliti i tre gradini si entra in un abbraccio di colori, profumi e sapori di altri tempi che pensavi fossero ormai persi. E in questo posto magico non manca mai l'allegria e il sorriso e l'entusiasmo contagioso di Marino che appena entri ti fa assaggiare le cose antiche ritrovate, riproposte in veste nuova, con il sorriso sorpreso di chi sa che ti sta stupendo. Ed è li che oggi ho trovato la mia magica farinella. Erano già le 13, ora di pranzo, e ovviamente eravamo li con lo stomaco vuoto a fare la spesa e ad aspettare che finisse di preparare uno dei suoi mitici sfilatini con fesa di tacchino, formaggio fresco primo sale, pomodorini, scaglie di parmigiano e rucola. Da svenire dal desiderio.....solo a guardare.
E son tornata a casa con farine di tutti i tipi, di grano saraceno, di mais, di farina per fare le mie crostate, con la farinella e con le focaccine calde da farcire con il prosciutto o con la mortadella.
E già con questo post abbiamo preso un chilo....solo di desiderio.


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4 ottobre 2009

Torta al cioccolato con panna

Oggi è domenica, una bella domenica, di sole e allegria. E' nata così questa giornata, con un sorriso. Quindi l'allegria ha fatto da volano a tutte le attività che ci son venute in mente, ispirati dal sole di fuori, dal turchese dell'aria, dalle allegre nuvole grigie che fanno di questo cielo il mio cielo preferito di ottobre. E allora il dilemma....andiamo a mare? fa ancora calduccio abbastanza per godersi una spiaggia e, superata l'anestesia iniziale, anche un bagno veloce e tonificante. Oppure no? andiamo a correre un pò per la campagna? E poi pomeriggio a Ikea per continuare i progetti del trullo e poi a cinema. Che giornata! E per arrivare al delirio della felicità ho preparato anche una torta goduriosissima che più non si può. E da questo momento in poi ho deciso che, visto che non serve a niente, non pronuncerò mai più su questo blog la parola DIETA. Promessa solenne...per cancellare le inutili illusioni. E ora tuffiamoci sulla fetta che sta aspettando.


Torta al cioccolato con panna

- 150 g di cioccolato fondente
- 125 g di burro
- 100 g di zucchero
- 100 g di mandorle spellate e leggermente tostate
- 150 g di farina
- 150 di panna liquida
- 4 uova
- 1 bustina di pane degli angeli

- panna montata fresca per guarnire


Montare a neve gli albumi e metterli da parte. Lavorare il burro con lo zucchero. Aggiungere i tuorli e lavorarli. Mettere sul fuoco la panna e quando è calda mettere la cioccolata a pezzetti per farla sciogliere. Farla intiepidire. Aggiungere la cioccolata liquida così ottenuta alla crema di burro, zucchero e tuorli. Aggiungere farina, lievito e le mandorle (precedentemente frullate fino a ridurle quasi a farina).
Solo alla fine aggiungere gli albumi montati a neve e mescolare delicatamente.
Imburrare una tortiera e cuocere in forno x 50 minuti a 180°.

Appena tiepida tagliarla a metà e farcire con panna montata fresca.

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