23 dicembre 2009

Auguri di Buon Natale



E' l'ora di fermarsi.
Fermarsi a pensare e riflettere. Di solito ci si perde in banali affermazioni sul 'siamo tutti più buoni a Natale', sui buoni propositi, sugli auguri più o meno sinceri, sull'ansia da menù, sulla corsa ai regali.....
Da giorni ormai sono circondata da gente che corre, che non può trattenersi a telefono perchè è sempre tardi, che è già stanca prima ancora di incominciare, che ha l'affanno anche nelle parole. 
Quest'anno ho deciso di non fare gli auguri via sms, nemmeno uno..... Ho voluto portare personalmente i regali per abbracciare le persone che amo e tenerle strette per un pò. Nessuno però è riuscito a fermarsi nemmeno per prendere un caffè.... perchè 'non ho tempo da perdere'.  Ad altri amici son riuscita a telefonare e a parlare per un pò ed è li che ho notato che tutti abbiamo voglia, bisogno di un abbraccio, di calore, ma cosa ci succede? non sappiamo più vedere il bello della vita... 
Al 'come stai?' a volte si risponde con un bollettino di guerra... incapaci di dare alle cose un giusto peso. 
Siamo irrigiditi e prigionieri dell'arroganza, della nostra aria di chi ne sa di più dell'altro, disabituati alla comprensione e al perdono, bloccati nelle nostre belle case perfette, in perenne gara del 'perchè io devo fare il primo passo e non tu?', schiavi di una mentalità rigida che uccide l'amicizia. 
D0v'è finita la leggerezza? il nostro cuore ha bisogno di sentimenti lievi come soffi d'aria calda non di tempeste di freddo  e gelo. Il Natale, ma non solo, la VITA ... ha bisogno di strette di mano, di sguardi, di 'più che deve capire il meno', di abbracci, di serate trascorse  insieme senza tante pretese, perchè  il tempo passa e noi lo sprechiamo senza danzare, senza sorridere, senza cantare,  senza comprendere, pensando che rimanendo li, fermi, prima o poi qualcuno si accorgerà di noi.

Ed è per questo che stasera ho preso la mia sciarpa calda, mi son seduta con un caffè bollente accanto e con un sentimento di attesa e di speranza, mi sono fermata e ho cominciato a scrivere. Per fare gli auguri a tutti i miei amici e non solo. Ma soprattutto a  coloro che hanno bisogno di ritrovare la pace dentro di sè e intorno a sè. 
Per far continuare a sorridere chi già ci riesce e perchè  vorrei fosse possibile abbracciare tutti solo con le parole.   Auguri di cuore a tutti coloro che passeranno di qui.


 
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15 dicembre 2009

Il mio albero di Natale



E' fatta. E' bastato chiudere gli occhi, respirare e decidere da che parte iniziare la ricerca. Prima di tutto dentro di me. Non so perchè quest'anno non ho provato subito entusiasmo all'idea di inizare i preparativi per le feste di Natale. E' come se avessi avuto una zavorra che  fino a stasera non voleva farmi volare.
Ma io DEVO volare, perchè devo portare con me, legati al filo leggero della mia allegria e del mio sorriso, le persone che amo. 
E allora da stamattina me ne sono andata in giro per la campagna, alla ricerca di un albero secco, per affidargli un ultimo splendido compito. Rallegrare la nostra casa, con il mio aiuto che ancora ora, alle 2 di notte sono qui che cucio e imbottisco ghirlande e cuori di panno rosso. Perchè così sarà il mio albero quest'anno, pieno di cuori poveri e preziosi, uno per ciascuno dei miei amori, dei miei amici, di chi non conosco ma che ha bisogno di un pensiero.


E pieno di luci, che illumineranno le mie serate fatte di sogni e speranze, per l'anno nuovo che spero sia ricco di promesse ......



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9 dicembre 2009

La danza delle scatole di latta


La nostra danza delle scatole di latta è iniziata. E penso che durerà per tutto il periodo di Natale. Questa bella iniziativa mi ha permesso di realizzare  due  desideri che avevo da tempo. Poter inviare dei doni alle persone a me care conosciute tramite blog e fare ancora nuove amicizie. E quest'ultimo desiderio è stato realizzato solo per puro caso... Infatti l'indirizzo che è stato abbinato a me è qui vicino, a Potenza, e per questo abbiamo deciso di incontrarci e conoscerci e scambiarci così di persona le nostre scatole.

E' stato davvero emozionante poter ritrovare nel sorriso,nella semplicità e nell'allegria della mia nuova amica, Lidia, molte cose in comune e la voglia di raccontarsi e scoprire così quello che io ho sempre pensato (vedi post ...) sulle donne: che basta guardarsi negli occhi e anche senza parlare ci si capisce al volo e sembra che ci si conosca da sempre.
Non avremmo mai smesso di parlare ma, visto che non eravamo sole e avevamo altri impegni, abbiamo deciso di rivederci e rimandare spero a tante volte successive la nostra voglia di raccontarci. Intanto vi dico che cosa conteneva la bellissima scatola di Lidia: sono usciti fuori come da uno scrigno biscotti di tanti tipo fatti da lei, a forma di alberelli di Natale, di comete, di omino di pandizenzero, biscotti al burro, al cioccolato, panzerottini ripieni, tutti buonissimiiiiiiii.  Un sacchetto di fagioli tondini, che sicuramente saranno presenti sulla mia tavola per la vigilia. Poi un pensierino squisito: uno gnomo lettore (per una gnoma lettrice come me) e un bel biglietto di auguri con delle parole speciali che però sono solo mie.

Grazie Lidia, alla prossima....

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L'uomo nero


Oggi è tornato lo spirito del Natale. E voglio iniziare a vivere questo periodo nella maniera più serena e tranquilla possibile. Ho lasciato alle mie spalle la tristezza e voglio circondarmi di cose e persone belle. Stasera mi son fatta un regalo fatto di poesia e stupore. 
Sono andata a cinema per vedere 'L'uomo nero' di Sergio Rubini ed è stata una sorpresa meravigliosa. Io ho sempre amato Rubini e apprezzato la sua bravura, ma onestamente non sapevo fosse anche un bravissimo regista. 
Questo film è un regalo che dovete fare a voi stessi, un primo grande, delicato, regalo di Natale. La storia, che ovviamente non racconterò, abbraccia un periodo storico che potrebbe essere quello della nostra infanzia, ritrae suoni e colori della mia terra, proprio qui, vicino a casa mia, fa rinascere la speranza di un qualcosa che si può sempre avverare. Vola alto al di sopra delle meschinità umane e riscatta la potenza del proprio sogno, negli occhi disperati e dolcissimi di Rubini. Si sente molto il segno autobiografico della storia e per questo è ancora più forte l'emozione che ti lascia alla fine. E vorresti che continuasse ancora.
La musica di Piovani è sempre bella anche se secondo me poteva impegnarsi un pò di più a non farla assomigliare così tanto a quella de 'La vita è bella'. Comunque è sempre un grande anche lui. 
Grande, grande Sergio Rubini che premio con un invito a tutti ad andare a vedere il suo film.
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1 dicembre 2009

L'olio nuovo



E' arrivato l'olio nuovo. E' verde e forte e profumato di olive appena schiacciate. Questo rito magico che si ripete quasi ogni anno ti riporta a contatto con le cose vere ed essenziali della natura. Ogni anno c'è sempre la nebbia e fa sempre freddo, ma alzarsi presto la mattina e partire portando con se le reti che già odorano di olive, i rastrelli, il maglione in più, il cappello per non far impigliare i miei capelli ricci tra i rami, il termos con il caffè.... sapendo che trascorreremo tutta la giornata in campagna, immersi nel silenzio e negli alberi, intervallando ogni tanto un saluto dei contadini che passano accanto al nostro 'tratturo'.... ha il profumo di una promessa.


Una promessa di cose vere. E ti viene sempre più il desiderio mentre raccogli e cominci a riempire le cassette da portare al frantoio, e pensi a quanto olio otterrai dalla spremitura. 
 
'Faremo il 13, il 16 o, addirittura il 18?'. Tutti termini ormai 'tecnici' che abbiamo imparato strada facendo e che riservano sempre una sorpresa alla fine. Quindi a fine giornata si portano al frantoio dove io mi trattengo quando più possibile perchè il profumo è meraviglioso.
Si torna il giorno dopo per ritirare l'olio e vedere che quel tesoro verde scuro e denso e profumato è TUO, ti riempie di orgoglio e soddisfazione e sai che hai fatto una cosa buona.
Ovviamente non vedi l'ora di tornare a casa e, prima di conservare il bidone, la prima cosa che fai è metterne un pò in un piatto e assaggiarlo con una fetta di pane fresco.
Ed è magia...

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30 novembre 2009

Il mio panino (n.1)


Peccato che sul blog non si possano dire le parolacce, ma a volte quando c'è una strana coincidenza di eventi negativi, sarebbe terapeutico. Oggi fuori sembra che ci sia un uragano come quelli dei film americani che preannunciano la fine del mondo. Giornali e foglie che volano fino al terzo piano, sollevate dal vento, rami abbattuti, stendipanni giganti che, come nei film horror, passeggiano avanti e dietro nei balconi, vasi che vogliono buttarsi giù beccando la testa della signora di sotto, cieli dove scappano e si inseguono nubi nere e nubi grigie. Il sole che è apparso solo per 5 minuti stamattina, ma che è stato subito coperto dalle nubi di cui sopra, arrabbiate per questa incursione.
In più si accavallano a questa situazione metereologica delle delusioni personali che rabbuiano l'anima peggio dell'uragano e ti fanno passare anche la voglia di aprire gli occhi....
e allora il quadro è completo.... Ma è già arrivato il 2012?
Inventiva ... zero, voglia di muoversi... zero, disperato bisogno di una parola, di una mano per riemergere dal buio... Non ho nemmeno fame, oggi non ho mangiato per niente (non che mi faccia male eh?).. e allora mi faccio tentare dalle foto di un panino che ho preparato l'altro giorno e che era davvero uno spettacolo.
Io amo preparare di solito panini succulenti per me e sempre, dico sempre, appena sto per addentarlo, compare qualcuno che mi dice con occhi spalancati e 'spruzz....spruzz' di acquolina in bocca, 'e a me niente?'.
E così, bloccato il primo impulso di assassinio, lo cedo, da brava mamma.


Il mio panino (n.1)

- sfilatino croccante del forno Trisolini (o baghette)
- formaggio filadelfia
- pomodorini tipo ciliegino
- prosciutto crudo morbido e dolce
- rucola selvatica
- funghi cardoncelli sott'olio


Che faccio vi faccio l'elenco del primo, secondo, terzo strato?
No, l'importante è non tralasciare nessuno degli ingredienti e abbondare spudoratamente nelle dosi.


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25 novembre 2009

Giornata contro la violenza sulle donne



Se guardi negli occhi tutte le donne del mondo le capisci, come se le conoscessi da sempre, perché anche se non parlano la tua stessa lingua, portano nei loro gesti e sul loro viso la storia più vecchia del mondo, fatta di lunghe attese e di speranze che non muoiono mai, nemmeno di fronte a sguardi distratti, ad orecchie che non sanno ascoltare e a mani che vorresti ti accarezzassero ma che restano ferme o indirizzate altrove. E non ti senti più sola, ma piccola tenera parte di un grande progetto che porta avanti il mondo, da sempre.
Se guardi la bocca delle donne, anche quelle serrate, capisci che sono piene di mille parole e di mille silenzi, di sorrisi e di lacrime ingoiate a fatica, di profumi di cose buone e di colori per farsi belle, di piccoli sussurri nell'orecchio del proprio uomo e di dolci ninna nanne per i propri cuccioli.
Se guardi le mani delle donne sai che sanno accarezzare, sanno creare, sanno curare, sanno correre velocemente perchè per loro il tempo è sempre tiranno.
Se guardi il corpo delle donne, balene o sirene che siano, lo vedrai sempre come un porto sicuro dove tu, uomo ti rifugerai ogni volta che vorrai e troverai amore, e da li il dono della vita che ti è stato dato da un'altra donna, continuerà il suo miracolo. E ancora e sempre ti darà gioia e ti darà la vita.
Se guardi il cuore delle donne, lo troverai grande, sempre pronto a contenere tutti gli amori che potrà, lo troverai forte, pronto a battere velocemente per le battaglie che dovrà affrontare, belle o terribili; pronto a farsi tenero quando le regalerai uno sguardo.


E il suo tempo lo donerà sempre, a te quando lo vorrai, ai figli sempre e per sempre senza mai risparmiare un secondo, l'attimo di un caffè e di un racconto veloce ad un'amica, poco al riposo, molto ai sogni e ai desideri.
Aspettando.....

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23 novembre 2009

torta di mele e pinoli al profumo di arancia e limone



E i lavori di ristrutturazione del mio trullo, del mio sogno, continuano. Ogni giorno, il primo pensiero è quello. Andare in campagna e controllare che il conto alla rovescia continui. E tra i maestri della pietra abbastanza latitanti (fanno i preziosi!!! come i parietari e i trullari) brilla un uomo che in maniera modesta e mite, ogni giorno porta avanti il suo compito.  Solitario, sempre sorridente, amante della campagna, che parla ad alta voce e che ogni volta che arrivo mi spiega cosa ha fatto fino a quel momento e cosa farà fino alla fine della sua giornata lavorativa. Per sottolineare che lui lavora e che è anche 'qualificato', anzi come mi ha più volte ripetuto, ha quattro qualifiche. 

Stamattina mi ha chiesto se, alla fine del lavoro poteva venire qui con la sua famiglia a farsi una foto, sotto al mio trullo, per metterlo nell'album dei suoi lavori, da far vedere ai figli quando saranno grandi. E li ho letto l'orgoglio del proprio mestiere, della consapevolezza di  avere delle mani che  'creano', muri e intonaci che sembrano la base di una tela , creano un rifugio, un focolare. Muri che non sono solo muri, ma che diventano case, un qualcosa di cui andare fiero. Mi sono emozionata a questa richiesta e quando, come ogni giorno, son tornata a casa per preparare il termos del caffè da portare sul cantiere, mi è venuta voglia di portargli qualcosa di buono che potesse aggiungere al futuro ricordo un ulteriore sapore di buono. Legato indissolubilmente a questo pezzo di terra a cui sono legati i miei progetti futuri.
Torta di mele e pinoli (al profumo di arancia e limone)

- 270 g di farina
- 100 g di zucchero
- 100 g di latte
- 2 uova
- 3 mele

- 80 g di olio (di semi o di oliva o metà e metà)
- 1 bustina di pane degli angeli
- 1 pizzico di sale
- 1 arancia (scorza grattugiata)
- 1 limone (    "              "           )
 

- una manciata di pinoli
- zucchero di canna


Mescolare prima gli ingredienti solidi ( a parte i pinoli e lo zucchero di canna) e poi quelli liquidi. Versare tutto in uno stampo antiaderente o, meglio, uno stampo Silikomart. Cospargere la superficie di pinoli e zucchero di canna. Infornare a 200° fino a doratura.


Approfitto di questo post per chiedere a chi mi segue e mi legge con piacere (spero) di votare per le due ricette con le quali ho partecipato al contest 'Con le dita nel barattolo'.
Basta cercare verso la fine dell'elenco le due ricette di Anna the Nice e votarle. Grazie a tutte. 




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19 novembre 2009

Qualcosa di me




La magica Ester mi ha invitata a parlare un pò di me e lo faccio con un pò di timidezza, anche se chi mi conosce non ci crederà...


1. I nomi con cui ti chiamano.
Mamma (che è il nome più bello), Ninetta (mio padre), Iannin (i miei zii)
2. 3 cose che indossi in questo momento.
Jeans, maglione con scollo a V e sciarpa di angora bianca, scarpe comode (odio i tacchi, perchè mi renderanno pure più alta, ma mi impediscono di correre, e io voglio correre sempre)
 3. 3 cose che hai fatto stanotte ieri e oggi.
Ho pensato, progettato, sognato, ho fatto le ghirlande per Natale con i miei nipotini meravigliosi, e le merendine soffici all'arancia
4. 2 cose che hai mangiato.
Pesce con olio e limone e patate al forno.
5. 2 persone a cui hai telefonato oggi.
a Nella, a Giulio (scusi lei si chiama Biagio?.... un giorno lo racconterò), a mia madre come tutti i giorni, ai miei figli ecc..... (io amo il telefono, il telefonino, il pc, e tutto ciò che mi permette di comunicare)
6. 2 cose che farai oggi.
Penserò, progetterò, sognerò e navigherò

7. 3 bibite preferite.
Caffè,  acqua minerale ghiacciata, acqua tonica con ghiaccio e limone
8. 3 cose che desideri intensamente.
Che i miei figli crescano sani, forti e indipendenti e che incontrino persone che li amino come li amo io.  
Finire la ristrutturazione del trullo e iniziare i miei corsi di cucina e pubblicare i miei libri.


Passo il testimone a:
Paola
Chiara
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18 novembre 2009

Merendine soffici glassate all'arancia


Oggi ho scoperto di essere metereopatica. Ho sempre creduto di avere una natura malinconica a cui giovava la pioggia e la tristezza di un giorno di nebbia. Ho sempre vissuto come un momento di magia il mondo che perde i suoi contorni nelle mille gocce di pioggia. Ma dopo tre giorni pieni di sole e di tepore, stamattina al mio risveglio ho guardato fuori dalla finestra e.... non riuscivo a vedere niente. Tutto era avvolto da una fittissima nebbia e per un momento mi sono sentita persa. Tradita dal sole che mi aspettavo di vedere. Tenuta giù per terra da un colore che non volevo. E ho ciondolato per qualche ora senza avere voglia di uscire, di scrivere, di pensare, di inventare come mio solito. Gironzolavo per casa pulendo qua e la, aspettando un bip dal pc, uno squillo di telefono, un sms che mi tirasse fuori da questo limbo.
E poi, all'improvviso, è tornato il sole, e son tornati i colori, come per magia. E' tornata anche l'energia e la voglia di fare. Son riapparsi nella mia mente i miei progetti per la giornata e per il futuro. E ho deciso di creare subito qualcosa di buono, di dolce, di profumato, di goloso, aspettando il ritorno a casa dei miei figli. Ho guardato i nuovi stampi Silikomart e ho deciso...



Merendine soffici glassate all'arancia

- 200 g di farina
- 200 g di zucchero
- 100 di olio (a piacere di semi o extravergine di oliva, oppure 50 e 50)
- 4 uova
- 3 arance (succo e scorza)
- 1 limone (solo scorza grattugiata)
- 1 bustina di Pane degli Angeli

- Marmellata di arance
- granella di zucchero

Mescolare insieme tutti gli ingredienti (a parte la marmellata e la granella) e lavorare per ottenere un composto liscio e omogeneo. Infornare in uno stampo silikomart fantasy a 200° fino a doratura. A cottura ultimata capovolgere lo stampo su un panno pulito e attendere che si raffreddino leggermente.  Nel frattempo sciogliere in un pentolino un pò di marmellata di arance con 2 cucchiai di acqua. Spennellare con il liquido ottenuto le merendine e cospargerle di granella di zucchero.

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17 novembre 2009

Risotto prezzemolato con zampina al vino bianco




 Ho passeggiato tra i blog e mi sono accorta del tempo che molte food blogger dedicano a questa passione. E' vero che si inizia quasi per gioco e poi si diventa blogdipendenti con continue crisi di astinenza se non si ha a portata di mano un pc dove controllare la posta, i commenti, le visite. E poi di ogni cosa che fai durante la giornata ti viene voglia di condividerla e fare le foto e parlarne... E' una vera ossessione. Magnifica, ma ossessione. Ho cominciato a sentire per un pò di tempo il peso della competizione. Volevo raggiungere un numero stratosferico di visitatori, volevo inventare cose sempre più nuove e complicate, mai viste , per stupire. Ma stavo perdendo piano piano il piacere che mi ha sempre accompagnato durante  questo viaggio. Addirittura ho rischiato di non scrivere più perchè ho cominciato a ritenere banali le semplici foto e le ricette che volevo proporre. Allora mi sono fermata per un pò e ho capito che in realtà non voglio che anche in questo mio spazio ci sia la fretta e la competizione e la gara a fare la 'splendida'.  Ma solo il piacere di ospitare chi avrà il piacere di essere accolto in un posto semplice, dove poter parlare di tutto, bevendo un caffè insieme.


Beh allora dopo questo sfogo andiamo alla ricetta di oggi.
Non ho l'abitudine di preparare primo e secondo in casa mia per motivi di praticità e di non abboffamento, pericoloso per lo stomaco e per i sensi di colpa. Allora un primo a pranzo e un secondo la sera, con verdura e frutta.
Il primo di oggi è stato un risotto, saporito, sostanzioso e fresco allo stesso tempo.




Risotto prezzemolato con zampina al vino bianco

- riso tipo carnaroli
- 2 pezzi di salsiccia di vitello (da noi si chiama zampina... ed è impastata con il vino bianco)
- burro
- cipolla e aglio
- prezzemolo
- brodo vegetale

- olio extravergine di oliva
- vino bianco
- parmigiano reggiano 

In una padella larga mettere una noce di burro con la cipolla tagliata finemente e l'aglio intero. Aggiungere la salsiccia a pezzetti privata del budello e lasciar soffriggere. Quando è cotta la salsiccia versare il riso (due pugnetti a persona) e farlo avvolgere dal sapore fino a farlo un pò rosolare. Quando sembra tutto un pò secco e leggermente tostato versare un pò di vino bianco e far evaporare. Quindi procedere versando poco per volta il brodo vegetale fino a quando il riso sarà al dente. Spegnere la fiamma e mantecare aggiungendo una noce di burro e del parmigiano. Frullare un mazzetto di prezzemolo con l'olio di oliva e versare il tutto nel risotto poco prima di servire e guarnire con prezzemolo tritato.





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16 novembre 2009

Schiaffoni con funghi, piselli e stracciatella


Ieri uscita a Locorotondo per una full immersion nelle strade del centro storico e per fare fotografie a raffica per il corso. Una bellissima giornata durante la quale il tempo è volato e non sapevamo più come fissare sulle foto le nostre sensazioni. Prima della messa il centro storico è completamente vuoto, nessun'anima viva in giro, perchè tutte le donne stanno ultimando la preparazione del pranzo e poi usciranno. Immaginate quindi di passeggiare in un centro storico bellissimo, dove regnano sovrane le pietre e il bianco della calce e all'improvviso ad ogni angolo arrivano i profumi del ragù e delle 'tielle' al forno con patate e coniglio ecc....
Non sapevamo come fissare sulle foto anche queste emozioni. Potete guardare qui le foto di questa prima uscita....
Comunque arrivati a casa, abbiamo dato libero sfogo alla nostra fantasia e al nostro appetito, preparando questo piatto velocissimo ma pieno di sapori e profumi. In casa ho sempre della pasta speciale per preparazioni veloci che diventano buonissime proprio per l'alta qualità degli ingredienti e non per la laboriosità della ricetta.
E così eccovi qua una ricetta da appuntarvi al volo....



Schiaffoni Voiello con funghi, piselli e stracciatella alla panna


- 100 g di Schiaffoni Voiello a persona
- funghi misti (compreso qualche porcino...)
- piselli
- stracciatella alla panna 
- prezzemolo
- aglio
- cipolla
- vino bianco

- olio extravergine di oliva


Mettere sui fornelli l'acqua per la pasta e una padella con olio, cipolla e piselli.
Far rosolare un pò i piselli, salarli e coprirli di acqua per portare a cottura.

Appena l'acqua bolle, immergere subito gli Schiaffoni Voiello. Nel frattempo mettere in un altra padella (larga, tipo wok) un filo d'olio, l'aglio e i funghi.
Dopo averli fatti soffriggere salarli e aggiungere con un filo di vino bianco e lasciar evaporare.

Eliminare l'aglio dai funghi e la cipolla dai piselli. 
Appena la pasta sarà cotta molto al dente, scolarla per bene e versarla nella padella dei funghi e lasciare insaporire rigirando il tutto.
Aggiungere quindi i piselli, il prezzemolo tritato e la stracciatella con la sua panna.
Girare e rigirare e servire.


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13 novembre 2009

Omaggio Silikomart




Oggi ho ricevuto un regalo. Il postino ha consegnato un pacco contenente una serie di 5 prodotti in silicone della notissima casa SILIKOMART. Inizia quindi da oggi e, molto volentieri, una collaborazione con questa azienda e comincerò subito ad utilizzare questi primi prodotti che già mi ispirano mille ricette. Ovviamente le invierò subito al loro sito.... Ma ci sono talmente tanti stampi che viene voglia di inventarsi mille cose. Vedremo allora.... da oggi si comincia...
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11 novembre 2009

Gelatina di melecotogne



E' tornato il sole. Ci sono colori dappertutto e il calore di questa stagione meravigliosa riempie il cuore di sensazioni positive. Dopo la pioggia che colora di grigio tutto quanto, si esce, si incontra, si parla, si organizza e rinasce la frenesia che fa venire in mente tante cose da fare prima che arrivi il Natale. E via a riempire le dispense, a confrontare le ricette, a conservare (ma per poco...) tutte le cose più buone che si ritireranno fuori per le prossime feste. E intanto nascono nuove idee per far incontrare sulla tavola antiche ricette con sapori nuovi. Intanto prepariamo quello che ci hanno insegnato....poi insegneremo noi ad altri quello che abbiamo pensato e che testeremo presto.
Con le melecotogne che ancora resistevano ho preparato in un solo giorno tutto il 'preparabile'. Magari saranno ricette conosciutissime, ma a me le melecotogne con il loro colore che si trasforma da giallo a fucsia mi ha sempre fatto pensare ad una dolce magia. E il sapore che da acre diventa dolcissimo e morbido mi ha sempre affascinato.
E allora oltre alla 'solita' marmellata che tra l'altro è già finita sulle crostate, nelle torte e sulle fette calde di pane la mattina, ho preparato anche la 'cotognata' (che però si deve ancora indurire un pò...quindi rimando la ricetta ai prossimi giorni) e la meravigliosa gelatina che fra un pò userò sia sulle cartellate (che così si coloreranno di rosa) che su un altro dolce a sorpresa.




Gelatina di melecotogne

- Melecotogne
- zucchero
- acqua

Lavare benissimo le melecotogne per eliminare tutta la peluria. Tagliare le melecotogne a fette, senza sbucciarle, eliminando le parti guaste. Il torsolo e le calotte metterle in un tegame e le fette in un altro. Queste ultime serviranno per fare la marmellata e la cotognata, mentre i 'residui' per fare la gelatina.
Coprire di acqua e farle cuocere fino a quando saranno diventate morbide. Aiutandosi con un setaccio o con un panno bianco e pulito a maglie non troppo fitte, filtrare il tutto e lasciar cadere il liquido in una coppa. Pesarlo e aggiungere lo zucchero in rapporto 10:8, cioè per 1000 g di liquido aggiungere 800 g di zucchero. Mettere sul fuoco e portare ad ebollizione. Eliminare di tanto in tanto la schiuma che si forma che potrebbe comprometterne la trasparenza. Cuocere fino a quando la 'classica' goccia', raffreddandosi, non scivolerà via sul piatto inclinato.
Versare ancora bollente nei barattolini precedentemente sterilizzati, capovolgere e lasciar raffreddare.
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9 novembre 2009

Bacco nelle gnostre: vino novello e caldarroste in sagra

Io amo il mio paese, NOCI, e amo l'aria che qui si respira. Amo le sue strade e i suoi profumi Amo passeggiare per le piazze e sentirmi abbracciata dal saluto della mia gente. Si potrebbe trascorrere l'intera giornata solo salutando e fermandosi a parlare del più e del meno con tutta le gente che si incontra. Perchè qui ci si conosce quasi tutti e si parla di tutti anche degli sconosciuti e del sentito dire. Perchè il paese è così. Quello che altrove si chiama pettegolezzo e che può dare fastidio, si potrebbe anche interpretare in maniera più positiva come 'provare interesse per il prossimo' e quindi parlarne. Ci si conosce da generazioni più per soprannomi che per cognome e si partecipa tutti insieme sia alle gioie che ai dolori. A parte le invidie che, si sa, sono umane, e che portano i compaesani spesso a 'non dare soddisfazione' non manifestando la propria solidarietà alle altrui attività.... c'è un senso di attaccamento al luogo che, appena usciti dal confine del proprio territorio, viene fuori in maniera orgogliosa. E ci si riconosce 'nocesi' e ci si sente facenti parte di un unico corpo, quando ci si incontra casualmente tra le strade di New York o in un punto qualsiasi della terra.

Venerdi, sabato e domenica scorsi, qui da noi c'è stata una sagra che è partita in sordina qualche anno fa e che piano piano è diventata un evento molto importante: 'Bacco nelle gnostre', la sagra del vino novello e delle caldarroste.
Le 'gnostre' sono una caratteristica del nostro centro storico, e sono cioè degli spazi quasi chiusi, piccole piazzette private delimitate dai tre lati da case imbiancate di calce. E ce ne sono di tanti tipi, quasi tutte abbellite da piante o addirittura da viti che si arrampicano lungo i muri.
E tutte pavimentate con le antiche 'chiangole', mattoni di pietra resi lisci dal tempo e dall'intensa opera di pulizia delle donne.

E lungo questa miriade di stradine, abbiamo visto fluire un mare di gente che è arrivata anche da lontano, per assaggiare il vino novello aperto per l'occasione e altre decine di specialità del posto, antiche e moderne, che hanno riempito il nostro centro storico di incredibili profumi e di allegria.



Tutti i turisti sono stati accolti con grande ospitalità da tutti gli chef del paese e sono stati invitati ad assaggiare i piatti tipici preparati apposta per l'occasione. Qui sotto ho ripreso il mitico chef dell''Antica Locanda', Pasquale Fatalino, che con le sue/nostre prelibatezze ha già vinto due puntate de 'La prova del cuoco' e che rivedremo ancora il prossimo venerdi in televisione. Ovviamente a tutti i nocesi che leggono questo post, un invito a votare, votare, votare Pasquale al numero 89.48.48.72 più il numero che viene a lui assegnato.

In ogni angolo c'era qualcosa da vedere, da fare, da gustare, da bere. E tutti i visitatori passeggiavano reggendo tra le mani un calice colmo di vino novello....

E caldarroste, olive fritte, baccalà fritto, 'fecazzedd con la ricotta forte', provola sciolta sullo spiedo, orecchiette con brasciole, cavatellini con cicerchie, ecc.... ecc......

Al suono di tanta buona musica e tra mille angoli dove improvvisare una 'pizzica' senza tanti timori, tutti insieme in allegria.

E questa è la prima di tante sagre speciali e affascinanti che si svolgono nel nostro paese. La prossima, a cui siete tutti invitati a partecipare si chiama 'Pettole nelle Gnostre e cioccolato in sagra', si svolge il prossimo 5 e 6 dicembre. Immaginate l'aria frizzante delle notti di dicembre, nel centro storico tutto addobbato per le festività natalizie, con i presepi da visitare, e le 'pettole' calde con lo zucchero o con il vincotto di fichi, e cioccolato bollente da bere, passeggiando nelle strade.
Se avete bisogno di informazioni, scrivetemi pure..... Arrivederci alla prossima.... sagra.


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