30 luglio 2012

Panbrioche di zia Omena


La linea del tempo non è mai dritta e non è vero che va sempre in una direzione.
C'è sempre un sovrapporsi di pensieri del giorno, ricordi del passato e progetti per il futuro che riempiono le nostre giornate e la nostra mente.
E la ragione non basta a mettere ordine laddove comanda davvero il cuore. E cioè ovunque.
All'improvviso ti senti trascinare dall'entusiasmo per un'idea che vorresti realizzare, poggi subito i piedi a terra perchè dovrai aspettare un pò per concludere quello che ora stai facendo e magari la mente ti riporta un sapore lontano.
Poi capita che rimettendo in ordine la libreria cada a terra un libro, e ne vien fuori un foglietto, uno dei tanti sicuramente distribuiti e nascosti tra i miei mille libri, e una scrittura nota e un pomeriggio lontano in cui non si riusciva a parlare con la bocca piena di una cosa buonissima e calda e filante, ti tornano in mente.
La mia famiglia ha visto avvicendarsi donne meravigliose, dal temperamento forte e dalla vita ricca di battute, sacrifici, figli e condita di cose buonissime da mangiare.
Con la teoria che 'se condisci anche le pietre, viene fuori un brodo eccezionale'.... mettendo con criterio anche della semplice verdura con uova e formaggio e qualcosina inventata qua e la, ho assaggiato delle frittate meravigliose e panbrioche con tutti i formaggi e i salumi della sera prima che erano in frigo.
E mai una volta che avessi visto avanzare una briciola... anzi era una gara allegra a chi trovava posto a tavola nei pomeriggi in cui casualmente ci si ritrovava e si decideva di sbafare velocemente e allegramente quanto si stava preparando per cena. Potrei scrivere un libro con tutte queste donne che hanno incantato la mia vita.... e che ritrovo dentro di me come un mix affascinante di parole e ricette e modi di fare....
La mia mamma con il suo inconsapevole umorismo e la sua incredibile forza di volontà... la mia nonna paterna, Iannin, con le maniche sempre alzate fino al gomito, pronta ad impastare di continuo, mia zia Omena che inventava e preparava di tutto, ed era sempre tutto incredibilmente fantasioso e buonissimo, per i suoi 6 figli e per chi capitava per caso a casa sua.
Di solito chi abita vicino alle nostre case è tentato di seguire la scia che parte dai nostri forni e dalle nostre pentole, e molto spesso abbiamo aperto le nostre case a vicini golosi con spruzzi di acquolina in bocca, con gentile richiesta di assaggio.... 

Ma tutto questo meriterebbe un libro per davvero... Ne verrebbero fuori delle belle.... tra aneddoti e ricette...

L'altro giorno ho ritrovato una ricetta di un panbrioche meraviglioso, di mia zia Omena, e tra l'emozione di ritrovare lei con la sua scrittura precisa di professoressa, e il ricordo del sapore conosciuto.... ho desiderato e preparato subito questa bontà.
Non scrivo la ricetta, ma vi ripropongo direttamente il suo foglietto..... attaccato con un pezzo di scotch blu ad un libro dimenticato.

Panbrioche di zia Omena


SHARE:

25 luglio 2012

Marmellata di pesche


E arriva all'improvviso una folata di aria fresca.

Ti svegli e sei ben disposta ad iniziare la giornata.
Cominci a camminare e vedi ostacoli che ti bloccano e lentamente perdi per strada l'ottimismo.
Ti aggrappi al senso di responsabilità, alla santa pazienza, al buonsenso per continuare a vedere tutto a colori.
Ma i colori sbiadiscono e vedi tutto uguale.
Gli occhi sono appesantiti anche dal caldo e vorrebbero chiudersi e non vedere.
I progetti sono accantonati con i sogni. Ormai il cassetto scoppia. E mi chiede ... quanto dovrò aspettare ancora?
Perchè lasciamo che i nostri sogni ammuffiscano? Perchè ammiriamo coloro che caricano tutto il necessario in macchina e volano a realizzare i tuoi sogni altrove? Perchè noi no? Perchè i sogni sembrano pazzie?
Eppure basterebbe solo cominciare ....

E all'improvviso arriva come una folata di aria fresca un'amica con cui parlare..... e tutto sembra diverso.

Apro e chiudo subito questa parentesi un pò nervosetta di oggi.

E racconto della ricetta di oggi che nasce da una frase del fruttivendolo del mio papà...
'Il tuo papà mi ha detto che prepari tante cose buone e che le metti su internet. Ma fai anche le marmellate? Posso darti due cassette di frutta matura e profumata che però non riesco più a vendere perchè le vogliono acerbe le pesche.... Se ci fosse ancora lui la farebbe lui la marmellata...'.
Ed ecco la marmellata pronta.
Solo 6 vasetti da distribuire e raccontare insieme questo ricordo.
Le pesche erano di diverso tipo, pesche noci, percochi, pesche normali, pesche bianche, quelle schiacciate e profumate.
Il risultato è favoloso.

Marmellata di pesche

- 1 kg di pesche
- 200 g di zucchero
- succo di 1 limone

Pelare le pesche e tagliarle a pezzi.
Aggiungere lo zucchero e il succo del limone.
Metterle sul fuoco.
Schiumare con attenzione e pazienza.
Far cuocere a fuoco basso per circa 1 ora fino a quando il liquido si è ridotto un pò.
Frullare il tutto con il minipimer. e continuare la cottura fino a raggiungere la consistenza desiderata.
Io la amo morbida.
Riempire fino all'orlo i barattoli precedentemente sterilizzati e ancora caldi.
Capovolgere e aspettare che si freddino.
Per essere sicuri che durino tanto procedere anche al bagno maria.

SHARE:

23 luglio 2012

Mare nostrum fish and chips (alici e patate)


L'immagine fissa sullo schermo e ... all'improvviso qualcosa cade.
Seguo la traiettoria a spirale che si conclude con un piccolo tonfo, un tonfino, sulla tastiera.
Una mosca che prima rompeva qua e la, è morta all'improvviso, stecchita, stroncata dal caldo che ormai fa sciogliere perfino le candele nelle mie lampade di casa.
E' strano vedere le candele sciogliersi, fa quasi paura. Dici, ma stiamo per morire tutti arrosto? Lessi, squagliati?
Io, che  d'inverno dico sempre 'che caldo', io che di battute con l'accento chalabbrese (letto con acca aspirata), del tipo 'dotthoressa, che caldo che fasci quiddentrhooo' ne ho un repertorio intero... io che che a febbraio a Venezia, bevevo acqua tonica con ghiaccio e limone, io che lo scorso anno per tutta la vacanza al mare per combattere il caldo sono stata in ammollo praticamente 18 ore su 24....... come farò a sopravvivere a questo caldo?
E mi aggrappo alle previsioni meteo delle app del mio Iphone che mentono spudoratamente, tanto che anche se sono gratis voglio chiedere un risarcimento per illusione di persona intontita dal caldo.
Aspettavo la pioggia, il temporale, l'uragano, e il fresco che ne sarebbe seguito, e invece l'acqua si c'è stata e c'è, ma ... tutta intorno a noiiiiiiii, sottoforma di umidità al 500% che mi sembra di annegare mentre respiro...
Gli altri anni aspettavo le 8 di sera e ridiventavo operativa. Ma quest'anno no, niente, il caldo non mi da tregua. MI blocca le forze e non mi consente di muovermi e tutti gli impegni si accumulano.
Anche far da mangiare mi pesa ma devo pur sfamare la famiglia. Tra l'altro questa settimana ho preparato due mega pranzi per il compleanno di mio figlio e così in previsione di questo tour de force, un giorno ho avuto l'idea di preparare qualcosa di veloce ma appetitoso.
Ho un fornello all'aperto, all'ombra, e li ho preparato una fritturina, ... si una fritturina, ma ne ho mangiato pochissima e mi son sentita subito felice.
Insomma, ero in ferie, in campagna, in compagnia, avevo fretta, non potevo preparare tante cose.... allora una sola e buona, anzi buonissima......
eccola qui....


Mare nostrum Fish and chips (alici e patate)

- Alici freschissime
- patate
- farina
- olio di semi di arachidi
- sale

Eviscerate le alici e tuffatele in una ciotola piena di farina.
Sbucciate le patate e tagliarle a listarelle.
Tuffatele in acqua fresca per eliminare l'eccesso di amido e asciugatele con un canovaccio pulito.
Friggerle poco alla volta in abbondante olio di semi di arachidi caldo.
Salatele solo dopo averle scolate su abbondante carta assorbente.
Friggere le alici e salatele.
Servite pesce e patate insieme,  in un cartoccio o in un unico contenitore da porre al centro della tavola.
Buon appetito.

P.S. e vabbè lo sapevo che avreste detto che non sono chips.... che in Inghilterra non ci sono alici.... lo so lo so, ma io per questo ho scritto 'Mare Nostrum' .... perchè questa è una ricetta di casa nostra, anzi  mia.... 


SHARE:

12 luglio 2012

Tramezzino tacchino e mela verde


Esco da una notte calda e afosa. Come le ultime trenta notti, trascorse a cercare una bolla d'aria per respirare. 
E ti aggiri la notte con i pensieri ovattati e ti costringi ad una rassegnazione che non ti appartiene.
'E' frutto di stagione' dicono, ma io non lo voglio, e come quando ero bambina vorrei battere i piedi per terra e stringere i pugni e cercare di prendermi con la prepotenza quello che desidero.
Ma, appunto, sono capricci di bambini.
E cerco distrazioni per la mente. Di solito funziona. Ma la cucina non è ispirata, il mare sembra così lontano da casa tanto da temere di morire liquefatti o lessi strada facendo. E ti ritrovi bradipo piazzata davanti ad un ventilatore che ti porti dietro come l'asta di una flebo, ovunque, in giro per casa.
Idea. 
Considerato il mio tempismo perfetto.... so come fare la magia per cambiare questo cielo infernale.
Compro e monto in giornata un condizionatore, nonostante la mia avversione storica per l'aria fresca finta....
Scommettiamo che entro sera comincia a piovere?

E intanto una ricetta senza forno e senza fuoco di nessun genere.... solo colori tenui e sapori freschi. 
E sarà pranzo, sarà cena, sarà dolce ..... ma solo questo per oggi.
Vado....


Tramezzino con tacchino affumicato e mele

- Pan carrè ai 5 cereali
- tacchino leggermente affumicato
- limone
- mela verde
- olio extravergine di oliva
- pepe

Lavare la mela e tagliare delle fette sottilissime in senso orizzontale. Disporle in un piatto.
In una ciotola spremere un limone e versare un filo d'olio. Aggiungere una macinata di pepe senza esagerare. Amalgamare con una forchetta e versare il tutto sulle mele.
Disporre su un piatto una fetta di pancarrè ai cereali, e alternare una fetta di tacchino e due fette di mela, e ancora una fetta di tacchino e due fette di mela.
Coprire con un'altra fetta di pancarrè. Sedersi comodi in un luogo fresco e gustare lentamente ad occhi chiusi.
SHARE:

10 luglio 2012

Cornucopia di croissant con vellutata di albicocche, gelato alla crema e frutta




Lo sapevo già ma ora ne sono ancora più convinta.... non bisogna sprecare nemmeno una briciola del nostro tempo e non dobbiamo mai rimandare niente di quello che appartiene al mondo dei nostri desideri.
Rimandiamo e rimandiamo e poi sono proprio i nostri sogni ad ammuffire, come cose lasciate in deposito per tempi troppo lunghi.
E poi questo mondo è una risorsa meravigliosa di stupori e di carezze.
Proprio quando si ha voglia di stare al buio e al silenzio, dopo essersene concesso un pò bisogna uscire e incontrare gente.
Nella normalità trovare ritrovare il giusto ritmo e negli occhi della gente trovare la loro voglia di raccontare anche senza parole.

Sono stata invitata a Roma, alla Città del Gusto, per partecipare ad un workshop offerto da Sammontana, un'azienda molto seria che fa le cose per bene.
Ed è stato un vero piacere imparare dei piccoli trucchi del mestiere da Maurizio Santin (che sicuramente tutti conoscono, perchè presentissimo nei programmi del Gambero Rosso) che ha preparato per noi delle golose coppe gelato con frutti di bosco e nocciole.
Abbiamo ascoltato anche i consigli del food stylist Pino Galloni e della brava fotografa Luisa Valleri per imparare a fare di meglio nelle nostre foto di food.
E poi, ancora, un incontro a sorpresa con la mia carissima amica Laura Ravaioli, e una simpatica sfida nella preparazione estemporanea di un dolce con i prodotti Sammontana.
Posto qui la ricetta preparata da me, perchè mi è venuta davvero bene ed è un'idea fresca e veloce per la nostra estate, da preparare con quello che abbiamo in casa.
A breve sarà anche possibile votarla.... ma poi ne riparliamo, perchè ancora non ho il link....
E con questo sono tornata....


Cornucopia di croissant con vellutata di albicocche, gelato alla crema e frutta.

- 1 croissant
- 5 albicocche
- 1 cucchiaio di zucchero
- frutta colorata a piacere
- gelato alla crema Barattolino Sammontana
- zucchero a velo
- sciroppo di amarena o marmellata di amarene

Tagliare a fettine le albicocche e metterle a cuocere in un pentolino con lo zucchero e un cucchiaio di acqua.
Quando si saranno spappolate frullarle fino a ridurle in morbida crema.
Tagliare a cubetti piccoli la frutta (io ho usato anguria, melone, pesca, kiwi).
Tagliare la punta del croissant e formare un buco al centro. Versare un pò di crema di albicocche e foderare l'interno del croissant. Riempirlo di gelato alla crema.
Metterlo in freezer in attesa della preparazione finale.
Al momento di servire, su un piatto bello da portata spolverizzare lo zucchero a velo. Adagiarvi al centro il croissant, accostare qualche cucchiaio di cubetti di frutta al naturale, e completare la decorazione con la crema di albicocche e il tocco colorato dell'amarena.





Foto di Chiara di Cucinando con mia sorella

SHARE:

5 luglio 2012

L'abbraccio


Non sapevo quanto caldo e confortevole potesse essere l'abbraccio delle parole. 
Grazie a tutti delle meravigliose lettere che mi avete scritto, qui, in privato, su facebook, sugli sms.
Aveva ragione mio padre.... la vita, la gente, il cuore dell'uomo è una cosa meravigliosa che ti stupisce sempre. 
Ora dentro di me c'è un fiume calmo di parole, che lentamente verranno... ora faccio tesoro dell'affetto di tutti e ricomincio.
Grazie ancora con tutto il mio cuore.
Anna



SHARE:

2 luglio 2012

La stanza della malinconia


Sono ancora sulla soglia della stanza della malinconia.
E' qui che sono ferma da qualche giorno per raccogliere i pensieri e il mio dolore.
E' qui che sto riponendo con cura e con calma (apparente) i miei ricordi.
Il mio papà, di cui tanto ho parlato nelle mie pagine, è andato via per sempre.
E ora mi ritrovo in una bolla in cui tutto arriva ovattato, quasi senza suoni, dove le parole arrivano e rimbalzano, e io mi sento immersa in un silenzio pieno di immagini che arrivano da lontano.
E qui che ritrovo mille carezze sul mio viso, le risate e i discorsi fatti, i consigli ricevuti, le battute su cui abbiamo riso, i suoi sorrisi, i suoi 'ti voglio bene', le cose belle che diceva alla sua Ninetta, la sua ospitalità infinita, la gioia che provava fino a commuoversi quando aveva noi tutti intorno, le sue mani che sapevano fare mille cose e che ultimamente si dedicavano continuamente alla cucina, con un foglio di carta di giornale sotto per raccogliere gli scarti, e tante ciotole intorno per preparare cose buone.
Non riesco a riportare qui questo fiume di parole che mi turbina dentro. Non riesco a far venir fuori tutto quello che sento. Sto cercando di riporre tutto con cura nel posto più bello del mio cuore.
Per ora c'è solo un grande vuoto. 
Torno presto, aspettatemi.
SHARE:
TEMPLATE BY pipdig | CUSTOMIZATION BY SARA BARDELLI