22 febbraio 2011

Oltre il cerchio del circo


Signore e Signori, 
è con grande piacere che vi invito ad entrare con me in un mondo fatto solo di magia...
Dovrete prima però prepararvi ... Non tutti infatti possono varcare questa soglia...
Quindi... liberate il vostro cuore dagli affanni, chiudete gli occhi della mente, create il buio intorno a voi e, in silenzio aspettate che si accendano le luci. 
Solo chi non ha lasciato e dimenticato lungo la strada la purezza e lo stupore dell'infanzia potrà viaggiare... solo chi non ha zavorre al cuore potrà volare..  e dall'alto guardare chi è rimasto ancorato a terra.
E dal buio si parte............................


Tutti, all'interno di un cerchio, seduti su panche o fredde sedie, con tutto intorno un odore forte del cherosene per il riscaldamento, in attesa di un cenno, di luce o di suono, che segni l'inizio.
Ed è così che parte lo spettacolo.... con un suono malinconico di tromba e una luce tonda, un altro cerchio che illumina e circoscrive il clown, come un pensiero triste che prende vita. E ci porta per mano in questo magico mondo dove, di cerchio in cerchio, altri pensieri prendono vita, e danno forma alle nostre fantasie riposte per pudore in un cassetto chiuso dell'anima di bambino.


La trapezista che all'improvviso vola sulle nostre teste, riesce a portarci con se, e alleggerisce i nostri pensieri, portandosi via il nostro respiro, al suono di una musica da circo. E mentre lei vola e volteggia, tutto il nostro mondo scompare intorno... fino a quando scende, a terra, e con lei torniamo a sentire il peso della nostra gravità.
Ma subito si ricomincia, con la giostra di cavalli, equilibristi e giocolieri e nani che corrono ovunque e cadono e si rialzano e tigri che sembrano poter risvegliarsi e finalmente punire il domatore che li frusta stancamente.
Tutto questo ti lascia a bocca e occhi sbarrati. Sei tornato bambino e hai ricominciato a credere al sogno.


E resti li seguendo questo mistero.
Poi ultimo giro di ringraziamenti e saluti e sorrisi su visi di cerone... in cerchio tutti insieme. Inchino ... e si spengono le luci e la magia scompare.
E tutti, anche i clown, tornano alla realtà.
Si torna ad essere uomini e donne che ritrovano la loro quotidianità, nella sigaretta fumata fuori dal carrozzone, nell'impermeabile sopra al costume di angelo. Nel bimbo in carrozzina che guarda il papà giocoliere, e nel piccolo che sorride facendo l'equilibrista e che appena ha imparato a reggersi in piedi, ma sulle mani del suo papà. E cancelli che circondavano una giungla, caricati sul camion verso una nuova meta... 
Portati via come le ombre di un trapezio che ancora dondola, il sorriso del nano che saluta biricchino e il suono di una tromba che se ne va.
Lasciandosi dietro solo un cerchio vuoto e un sogno di malinconia.
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Testo di Anna the Nice 
(Il libro da cui sono tratte le foto qui riportate 'OLTRE IL CERCHIO DEL CIRCO' di Dino Frittoli potete acquistarlo qui)
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19 febbraio 2011

Fave spizzicate con verdure


Ieri pioveva a dirotto. E come in tutte le giornate grigie di piogga abbiamo bisogno di un abbraccio in cui rifugiarci. Che sia la nostra casa, dalla cui finestra riusciamo a vedere con occhio distaccato il freddo e il grigio, o che sia un piatto che ci porti calore dentro... l'importante è sentirsi al sicuro.

La mia mamma aveva preparato le fave spizzicate con le verdure e sono andata a pranzo da lei, e mentre pranzavamo e commentavamo il diluvio che si vedeva fuori, ho sentito nascere dentro di me una certezza sempre più definita.
Che non c'è posto al mondo dove ti senti più al sicuro che a casa dei tuoi genitori.
Mentre parli, ti muovi, stai in silenzio, se ti viene un pensiero triste o allegro, se hai sonno e vuoi appisolarti, se vuoi sfogarti o se confidi nel loro intuito nel capire le cose.... sai che li sei al sicuro. Loro sanno, ti capiscono, ti conoscono, ti confortano, ti accettano con le tue paturnie, ti osservano in silenzio.... loro ti amano.
Ti amano se rispondi male, ti amano se li abbracci o se li ignori, ti amano se vai a trovarli o se non ti fai vedere per una settimana, ti amano sempre, da sempre e per sempre. E li hai sempre trovato e sempre troverai un cuore che ti ascolta e ti coccola, che non ti tradirà mai, cadesse il mondo, mai,  li sei al sicuro.
E il sapore di un sonnellino fatto a casa dei genitori, sapendo che mentre tu riposi, ti coprono per non farti prendere freddo, abbassano la tapparella, e badano al resto del tuo mondo, mentre tu dormi, cullata dal suono delle loro parole silenziose e del rumore dei  passi delle pantofole di tua madre.. ti fa sprofondare nel più giusto dei sonni, da cui riemergi a nuova vita, come se fossi appena uscita di nuovo dalla tua infanzia. Ma pronta a dare tanto e a fare lo stesso con i tuoi figli. Perchè capisci che per questo li ami così tanto.... Perchè tanto hai ricevuto e tanto riesci a dare. E l'amore dato e ricevuto non è mai troppo....
 
Fave spizzicate con verdure

- una giumella di fave secche 'spizzicate' a persona
- una patata
- costa di sedano
- cipolla intera
- qualche pomodorino
- foglie di alloro
- olio extravergine di oliva
- verdure a piacere (zucchine, cime di rapa, cicorielle di campagna, cicorie e bietole)

Le fave spizzicate sono le  fave secche a cui è stata tolta la calotta superiore, per consentire ai liquidi di cottura di penetrare all'interno e far cuocere la fava.
Mettere le fave 'spizzicate' 'a bagno'  dalla sera precedente, avendo cura di coprirle abbondantemente di acqua per non farle rimanere 'a secco' dopo che si saranno impregnate e gonfiate.
Quindi sciacquarle e metterle a cuocere in acqua pulita in una legumiera o pentola alta.
Eliminare la schiuma che si forma e appena non se ne forma più salare e aggiungere la cipolla, il sedano, i pomodorini, la foglia di alloro e la patata.
Controllare che l'acqua superi il livello delle fave e far cuocere a fuoco lento.
I tempi di cottura variano a seconda del tipo di fave, che possono essere più o meno cottoie. Per cui bisogna assaggiare di tanto in tanto per controllare.
Servire con verdura lessa e un filo di olio extravergine di oliva.
Se potete utilizzare la 'pignata' di terracotta per cuocere questo piatto accanto al fuoco di un camino, il sapore diventerà ancora più godurioso.


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18 febbraio 2011

Indovina cos'è (n.2)


Promissio boni viri est obligatio.
E' arrivato il secondo appuntamento con l'oggetto da indovinare. Voglio vedere se anche questa volta impazzirete di curiosità. Per il momento non vi posso dare alcun aiuto... vedremo strada facendo.
Il premio per il genio che indovina è un rimedio rilassante per far passare l'emicrania da sforzo.
Eh eh eh ... Aspetto con ansia le vostre risposte...
Pronti? Via...............

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14 febbraio 2011

Cuori in crema di ricotta al basilico e sughetto di pomodoro fresco al profumo di limone

Eccoci qua ... con la scusa di San Valentino a parlare di 'innamorati'.
Ma a dispetto della festa non parlerò di coppie nè etero, nè omo, nè miste, nè bianche, nè colorate.
Voglio festeggiare chi ama.....
Chi riesce a provare dentro di sè quella forza incredibile che travolge ragione e volontà. Che ti fa tener duro nei momenti bui, quando la salute viene meno, quando devi combattere, quando devi sperare, quando devi aspettare, per amore della vita....
E quelle donne che per il proprio uomo e per i propri figli rinunciano a se stesse e ai propri sogni.
E chi ama così tanto i libri che trascorre delle incredibili notti d'amore, viaggiando nelle loro pagine.
E quegli uomini che innamorati di un ideale non accetteranno mai facili e comodi compromessi, ma accettano umiliazione e miserie e sacrificano la propria vita in nome di un'idea.
E chi ama a cuore aperto tutti e continua a credere che in tutti c'è del buono e non si rassegna alla disillusione.
E voglio festeggiare tutto l'amore di cui sono circondata, dell'abbraccio continuo del mio uomo, dei miei figli, della mia famiglia, dei miei amici, di chi segue il mio blog.
Se riusciremo a vedere tutto ciò in noi e intorno a noi, non avremo bisogno più di niente...

Cuori in crema di ricotta al basilico e sughetto di pomodoro fresco al profumo di limone

- pasta di un bel formato speciale
- ricotta
- basilico
- salsa di pomodoro
- un pezzo di cipolla bianca
- olio extravergine di oliva
- limone biologico
- poco parmigiano grattugiato o cacioricotta

Appena bolle l'acqua, salarla e  immergere la pasta. Io ho usato un formato specialissimo (due cuori intrecciati), che però può essere sostituito con un formato a propria scelta.
Nel frattempo in un tegame versare un filo d'olio extravergine di oliva, un pezzo intero di cipolla e la salsa di pomodoro. Salare leggermente e far cuocere a fuoco basso per cinque minuti. Quindi grattugiare un pò di scorza di limone nel sugo. La salsa di pomodoro fatta in casa in realtà è già cotta durante il bagnomaria delle bottiglie, prima di conservarle per l'inverno. Per questo bastano 5 minuti, giusto per far amalgamare i sapori. Ma se si usa la salsa del supermercato che è più densa, allungarla un pò con l'acqua di cottura della pasta e farla cuocere un pò di più.
In un frullatore versare la ricotta, qualche foglia di basilico fresco e un pò di acqua di cottura della pasta. Frullare fino ad ottenere una crema fluida e profumata.
Quando la pasta sarà cotta assemblare il piatto così:
versare prima la crema di ricotta al basilico sul fondo del piatto, posare la pasta scolata per bene, e condirla con poco sughetto di pomodoro. se usate un formato speciale potete approfittare per inventarvi una decorazione....
A piacere conmpletare con parmigiano grattugiato o cacioricotta.
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13 febbraio 2011

Soluzione indovinello n. 1

Eccoci qua.... la soluzione è arrivata. Con un pò d'anticipo perchè non potevo permettere che tutto ciò turbasse i vostri sogni e le vostre giornate.....
Però vedo che è piaciuta la cosa.... eh eh eh ....
Allora vi prometto che prossimamente ve ne proporrò altri.... se vi va...
bacioni per il momento e buona domenica....
Ci vediamo forse domani per un post del... cuore...
Anna
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10 febbraio 2011

Indovina cos'è (n.1)


Giochiamo un pò?
Ho trovato 6 foto di attrezzi per me strani, di cui non conoscevo l'uso. E allora ho deciso di proporre un giochino....
Tra tutti coloro che indovineranno che cos'è estrarrò a sorte un nome e invierò un regalino 'rilassante' utile per il dopo 'spremiturameningi'.....
Scadenza domenica 13 febbraio ore 24.
Pronti? via....
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7 febbraio 2011

Panzerotti?


C'era una volta il Bar Grottino. 
E li intorno ruotava la nostra estate, l'inizio della nostra adolescenza, le nostre cotte che ci facevano venire il tuffo al cuore, il terrore dei genitori che venivano in villa per sorvegliarci che ci minacciavano di morte se ci avessero trovato nelle 'rotonde' , luoghi tenuti accuratamente bui dai ragazzi che provvedevano a rompere le lampadine, pur di allungare le mani....
E dopo le passeggiate intorno e intorno e intorno alla villa come i pazzi di 'fuga di mezzanotte', si andava tutti insieme a mangiare i panzerotti del mitico Bar Grottino, dove ci si sedeva intorno ad un tavolino piccolissimo, anche in 12 e si prenotava 'il piatto dei panzerotti' che la proprietaria del bar faceva salire dalla cucina sottostante, attraverso un porta vivande magico, un piatto con 5, massimo 6 panzerotti.
Il mitico Gino non sempre riusciva a rispettare le ordinazioni, perchè passando passando, i ragazzi più 'insolenti' per non dire peggio, gli fregavano i panzerotti dal piatto facendo arrabbiare da morire coloro che li avevano ordinato e aspettavano li da ore.
Ma quando arrivavano ... la magia iniziava... impasto friabile che si scioglieva in bocca...
Non erano panzerotti.... era una poesia....
Magari sapevamo pure che l'olio si cambiava ad ogni morte di papa, ma chissenefregava? all'epoca mica facevamo tanto gli schizzinosi.
Nei bar si fumava, si beveva una birra o una cocacola, si mangiava SOLO un panzerotto e poi si tornava a casa felici e anche un pò preoccupati di essere stati visti e beccati dai genitori nella rotonda...
Per anni ho cercato di riprodurre l'impasto di quella meraviglia. Ma purtroppo la signora del bar è andata via, in cielo, portandosi con se la sua favolosa ricetta.
Oggi a casa c'era desiderio di panzerotto, ma non di pasta cresciuta... E' un periodo di desideri questo.
E così ci sono riuscita ad avvicinarmi moltissimo a quello dei miei ricordi.
Certo ci vuole coraggio ad impastare solo 4 panzerotti e friggere e appuzzire tutta la casa solo per un desiderio, ma se ci diciamo sempre 'carpe diem', e poi non lo facciamo mai siamo prorpio degli stupidi, no? 
E io stupida non sono.... 
Allora non solo sono piaciuti, ma stiamo organizzando per sabato prossimo anche una panzerottata con gara comparativa. Scontro tra ricetta di 'pasta cresciuta' e 'pasta similbargrottino'.
Vi faccio sapere chi vincerà.

Panzerotti tipo 'bar Grottino'

(x 4 panzerotti grandi o 8 piccoli)
- 250 g di farina 00
- 50 g di strutto
- sale
- circa 50 g di acqua
- 2 mozzarelle
- pelato o salsa
- capperi
- olio di semi di arachidi per friggere

Impastare farina, sale, strutto e aggiustare di acqua, fino ad ottenere una consistenza morbida.
Non devono lievitare, quindi potete già separare le 4/8 palline e stenderle con un matterello fino ad ottenere dei cerchi. 
A parte tagliuzzare le mozzarelle, i pelati e aggiungere i capperi. Mescolare e mettere un cucchiaino di questo composto in ogni cerchio di pasta. Chiudere e sigillare con la rotella dentellata.
Friggere in abbondante olio caldo,
Scolare su carta assorbente....
nota: per il ripieno potete sbizzarrirvi con le varianti .... prosciutto e mozzarella, pomodoro fresco e ricotta forte, uova e formaggio, verdure uova e formaggio, semplice pomodoro mozzarella e basilico.... insomma a piacere....
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6 febbraio 2011

Biscotti con riso soffiato, cioccolato e prugne


Domenica mattina. Inizia con un grande dilemma.
Fuori c'è il sole, sembra incredibile quanto... sembra già primavera e io temo una grande fregatura.
Ancora non sono del tutto fuori da questa strana influenza che mi ha imprigionato non solo il corpo ma anche la mente. 
Ma questo sole sembra un abbraccio. Come le mamme che invitano i piccoli a fare i loro primi passi da soli e si mettono li, di fronte, e dicono 'dai non avere paura, vieni avanti, su, cammina...'.
Io sono indecisa se buttarmi o no.... Accidenti.... fuori c'è la campagna, poco lontano c'è il mare, si potrebbero mangiare i ricci oggi.... che fare? 
Vabbè posto velocemente la ricetta dei biscotti che ho letto qui, dalla mitica Patrizia,  fatti, sfornati e mangiati. Appena in tempo fotografati...
E corro via... baci

Biscotti con riso soffiato, cioccolato e prugne

- 150 di farina
- 100 burro morbido
- 100 di zucchero di canna
- meno di mezza bustina di lievito per dolci (o punta di cucchiaino di bicarbonato)
- 1 uovo
- 1 pizzico di sale
- 40 g di riso soffiato
- gocce di cioccolato
- prugne secche e morbide
- Bustina di vaniglina o semi di bacca di vaniglia

Mescolare il burro con lo zucchero fino a raggiungere la consistenza di una crema morbida. Aggiungere l'uovo e lavorare. Spezzettare le prugne.  Aggiungerle quindi all'impasto con  tutti gli altri ingredienti.
Mettere in frigo per un quarto d'ora circa...
Formare delle palline e porle, distanziate, su una placca coperta da carta da forno.
Cuocere per circa 15 minuti in forno caldo a 180°.
Far raffreddare prima di mangiare.

Scappo....
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2 febbraio 2011

Peperoni ripieni di farro e orzo con ratatouille e provola sciolta


Ho voglia di un cielo pulito.
E colorato solo di azzurro. Senza nuvole, solo aria, fresca e libera. Per respirare.
Ho voglia di sole per svegliarmi da questo letargo che ancora dura. Calore che entri fin dentro il cuore, che sembra stanco, intorpidito e assonnato.
Ho voglia di mare, quest'anno si, stranamente... perchè con il suo rumore silenzioso e calmo ti culla la mente e ipnotizza i tuoi pensieri portandoli altrove.
E da qui, piano piano, ritrovare nuove strade da percorrere.
Troppo tempo rimaniamo immobili. Ce ne rendiamo conto solo quando il mondo comincia a perdere i suoi contorni e ci sembra sempre più lontano. E sembra che a vivere siano solo gli altri e ti arrivano rumori solo dalle telefonate che raccontano di cosa si fa nella vita. 
E questo ci spaventa e, se ce la facciamo, cominciamo a darci una scrollata e a riprenderci la nostra vita.
Ieri un pò di sole ha spazzato via un pò di nubi dentro e allora dopo aver sistemato tutto intorno a me, ho messo la felpa arancione, mangiato un'arancia, sono uscita un momento, ho comprato fiori e frutta e verdura colorata e ho spignattato per tutta la giornata, per riempire la casa di odori.
E oltre a dei meravigliosi biscottoni che posterò la prossima volta, ho preparato questo piatto che sa di estate, di campagna, di mare, di cieli colorati. In attesa della bella stagione.


Peperoni ripieni di farro e orzo con ratatouille e provola sciolta
(dose per 4)
-  peperoni colorati e carnosi
- 1 zucchina
- mezza cipolla rossa
- 2 patate piccole o 1 grossa
- 2 spicchi d'aglio
- 1 carota
- 1 tazzina di orzo e farro a testa
- provola
- parmigiano grattugiato
- olio exstravergine di oliva

Lessare per il tempo necessario l'orzo e il farro (circa 12 minuti).
Nel frattempo lavare le verdure e tagliare a cubetti 1 peperone, la zucchina, la cipolla, la carota, la patata.
In una coppa aggiungere l'aglio sbucciato ma intero e condire con sale e olio. Versare il tutto in un tegame largo da forno e passare in forno caldo (200°) finchè si appassiscono un pò e comincia a spandersi l'odore tutto intorno. Quando farro e orzo sono cotti scolare ben bene, in una coppa unirli alle verdure appassite, al parmigiano e alla provola tagliata a pezzi.
Preparare i peperoni da riempire, utilizzandone uno piccolo a testa tagliandone la calotta oppure tagliandolo a metà di traverso se è grande.
Riempirli con i cereali conditi. Disporli in un tegame con un filo olio sul fondo e un pò d'acqua.
Coprirli con la stagnola e cuocerli in forno caldo fino a quando saranno cotti i peperoni.
Togliere la stagnola e farli gratinare.
Caldi sono buonissimi, ma se penso all'estate saranno ancora più buoni nelle sere calde o sugli scogli al tramonto.

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