18 luglio 2009

cucina e arte

Serata d'estate, di quelle calde ma non più afose, perchè alle 21 circa tutto si placa e la notte sembra piena di promesse, in una città come Roma.
Ci aspetta una serata molto importante. Un onore riservato a pochi.
Siamo attesi nella hall di un albergo importante di Roma da nuovi amici che hanno la fortuna di conoscere e di poter godere dell'amicizia di uno dei più grandi chef italiani: Alfonso Jaccarino. E questa sera vogliono condividere con noi questo privilegio.
La serata inizia nel migliore dei modi, con grande simpatia e rilassamento. Scherziamo sulle nostre passioni comuni, cucina, viaggi, mariti che si addormentano al cinema e avventure gastronomiche.
Quindi ci avviamo al ristorante.
Atmosfera magica, luci basse, aria di Roma intorno a noi, personale gentilissimo, tavola impeccabile ed elegantissima grazie alla sua estrema semplicità. E li, sul tavolo, mi aspetta il primo regalo. Un libro prezioso, che racchiude la storia personale e le creazioni dell'importante chef che stiamo per conoscere.
Ed eccolo che molto tranquillamente ci viene incontro per salutarci, lui, proprio lui, Alfonso Jaccarino, che questa sera cucinerà per noi le sue specialità.
Gentilissimo, ci parla della sua cucina, del suo amore per i prodotti 'buoni', per la semplicità delle sue preparazioni, che devono comunicare il vero sapore e il vero profumo della terra e del mare, dell'importanza della qualità e della curiosità della ricerca.
Amabile la compagnia, amabile la serata che così scorre.
E inizia una passeggiata tranquilla in un mondo di sapori e di bellezza.
I piatti che abbiamo degustato rappresentano un'esperienza di altissimo livello estetico-gastronomico.
In ciascuna preparazione si ritrovava il rispetto dei prodotti migliori, cucinati in modo delicatissimo e a cui veniva restituita una presentazione che definirei ARTE.
Capolavori da gustare con gli occhi e con il palato.
Il tutto reso ancora più gradito dalla gradevolissima compagnia, dal regalo graditissimo autografato dall'autore e, infine, dall'ultima emozione...che ci è stata regalata dalle sue parole.

Stamattina alle 6 ero già sul mare, giù a Punta Campanella. Il caldo non era ancora arrivato, anzi, c'era un aria che sapeva di carezza. Il mare era piatto, calmo come solo all'alba. Tutto era immobile e silenzioso. Mi sono commosso davanti a tanta bellezza...
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9 luglio 2009

Sangria al melone e menta

Io penso che per volersi davvero bene bisogna farsi tante, tante coccole, magari aspettando quelle degli altri, o semplicemente sommandole ad esse. Quindi prepararsi una cosa buona, fresca e speciale da gustare sul mare, in silenzio, da soli o in compagnia, chiudendo gli occhi e sentendo il sapore fresco che lentamente ci prende e ci inebria......diventa un dovere verso noi stessi.
E allora prima ancora di preparare panini, focaccine e insalate da portare con se al mare, pensiamo al dessert.

Sangria con vino ghiacciato

- melone cantalupo
- pesche
- anguria
- menta
- limone
- vino rosato o bianco (secondo il proprio gusto)

La sera precedente versare nelle vaschette del ghiaccio il vino, per ottenere (il giorno dopo...) dei cubetti da portare con sè.
Quindi prima di partire per la spiaggia preparare in un contenitore la frutta a palline, ottenute con l'apposito attrezzo. Lavare i limoni e tagliare delle striscioline di buccia da aggiungere alla frutta. Lavare un mazzetto di menta e metterlo nello stesso contenitore, senza spezzettarlo.
Al momento di preparare la sangria sulla spiaggia basterà mettere nel bicchiere un rametto di menta, i cubetti di vino alternati alla frutta e aggiungere un altro pò di vino fresco.
E poi..... godersi il momento.....
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8 luglio 2009

concorso Ricette sotto l'ombrellone

Tanta luce, troppa, illumina i muri bianchi di calce viva delle case del mio paese. Questa splendida abitudine, di 'allattare', imbiancare all'inizio dell'estate tutte le pareti esterne delle case, fa si che la luce rimbalzi continuamente e da luce nasce luce bianchissima che attraverso gli occhi socchiusi di entra dentro e ti trascina verso l'estate torrida.
Il caldo è asfissiante e solo chi non ha problemi di 'termostato' può considerarlo una benedizione.
Chi ha la pelle nera e si sdraia senza riparo alcuno sulla sabbia rovente, anche lontano dall'acqua; chi al primo raggio di sole alza il viso e si prepara a riceverlo quanto più a lungo possibile; i ragazzi che a tutto pensano (ragazzine, giochi in spiaggia, ipod, musica e vacanza) meno che a ripararsi o a proteggersi dalle vesciche da ustione.
Chi invece come me ha la pelle chiara e lentigginosa, si ripara sotto l'ombrellone, seguendo e riverendo l'ombra come una meridiana d'altri tempi, trascorre il suo tempo spostando la sdraio continuamente, tuffandosi e riparandosi subito dopo, e, quando non c'è gente che ti possa riconoscere, mettendosi a bagno con al seguito un piccolo ombrello. Si rischia di fare la figura della rimbambita, ma chi se ne frega? Vuoi mettere un gonfiarsi lento e progressivo? vuoi mettere un colpo di sole? vuoi mettere uno svenimento dietro l'altro?
No no, meglio fare figuracce che morire di sole.

Allora ho accolto molto volentieri l'invito di giallozafferano a partecipare ad un nuovo concorso chiamato 'Sapore di Sfida III . Ricette sotto l'ombrellone'

In spiaggia è inutile continuare a portare anguria e cetrioli, coltivando l'illusione di dimagrire o di 'far vedere' agli altri che non ti abboffi, che mangi leggero tu, che non ci pensi proprio ad un bel panino con la mortadella, no no.......
Tanto li, in spiaggia, non dimagrisci di sicuro, anzi cominci a gonfiarti a e 'levitare' a mò di mongolfiera e poi gli altri pensano le stesse cose tue. Tutti, soprattutto quelli di quei quattro ombrelloni legati tra di loro che alle 13 precise hanno messo sul tavolino di legno un elenco infinito di cose 'pesanti' ma... profumateeeeeee, come melanzane ripiene, pasta al forno, meravigliose focacce puntellate qua e la di pomodorini, ripiene di mortadella e l'anguria sotto il tavolo. In verità è un Gruppo-Botero, ma mi ispira tanta simpatia la loro disinvoltura e la loro allegria mentre mangiano, fregandosene e compatendo i vicini dagli occhi sgranati e dalla bocca aperta e acquolinante. E' in quei momenti che vorrei essere amica loro......

Chiudiamo un attimo questo bel quadretto e torniamo alla ricetta di oggi che è un giusto compromesso tra la fame delirante e la crapula (ma come mi vengono queste parole? boh!!!!).
Ricetta in doppia versione, una per le spiagge proletarie, dove nessuno bada alla forma e una per le spiagge snob dove devi mangiare fingendo di non avere fame e lasci quasi tutto nel piatto (soffrendo molto, però!)


Insalata di Riso, Orzo e Farro, con melanzane, basilico e cacioricotta fresco
(x 4 persone)
- 300 g dei 3 cereali Blond
- 2 melanzane
- aglio
- 6 pomodorini ciliegina
- basilico
- cacioricotta fresco
- olio extravergine d'oliva

Appena l'acqua bolle, salarla e versare i cereali che dovranno bollire circa 15 minuti. Nel frattempo lavare le melanzane, sbucciarle (mettendo da parte le bucce) e tagliarle a cubetti.
In un tegame largo mettere a scaldare un pò d'olio extravergine di oliva. Tagliare a striscioline sottili le bucce e versarle nell'olio caldo, farle cuocere finchè diventano croccanti.
Quindi toglierle dall'olio e metterle in un piatto SENZA carta assorbente. Nello stesso olio mettere a soffriggere i cubetti di melanzana e uno spicchio d'aglio che, se gradito, può essere sminuzzato finemente, altrimenti lasciarlo intero per eliminarlo a fine cottura.
Quando le melanzane sono quasi cotte salare e aggiungere i pomodorini tagliati a pezzi.
Scolare i cereali e farli raffreddare sotto un getto d'acqua fredda. Versarli nel tegame delle melanzane e fare insaporire, aggiungendo ulteriormente basilico spezzettato con le mani e cacioricotta grattuggiato. Al momento di servire guarnire con le bucce croccanti e un filo d'olio crudo.

La versione raffinata prevede solo l'uso di un coppapasta per una presentazione meno 'popolare' e l'arricchimento di pomodorini di contorno.

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1 luglio 2009

Pausa lenta d'estate

Ogni tanto bisogna concedersi delle pause. Per riflettere, per recuperare, per rigenerarsi, fino ad arrivare alla noia. Pare che anche la noia abbia un effetto salutare.... come antistress.
Ho trascorso gli ultimi giorni occupandomi dello stretto necessario, nelle faccende obbligatorie di casa. Sono stata a Roma per un pò di giorni e ho seguito degli eventi a cui tenevo tanto. Il Festival delle Letterature è sempre una magia. Gli organizzatori sono davvero bravi e riescono a regalarti ogni volta delle grandi emozioni.
Poi abbiamo trascorso una serata a Villa Celimontana, con Giorgio Albertazzi che leggeva Ezra Pound, con un sottofondo di musica jazz davvero affascinante. Bello il posto, bella la musica, belle le poesie, grande Albertazzi. E ottima la compagnia...

Al ritorno dalla grande città, c'è sempre bisogno di recuperare la tranquillità e respirare aria pulita. E così mi sono concessa una passeggiata nella mia campagna in compagnia di una persona speciale che con me condivide desideri, pazzie, discorsi infiniti e risate gridate al vento.
L'unica donna della mia vita che desidera le mie stesse cose, senza pregiudizi, senza paure, senza limiti, ma, che al contrario di me, ha scelto di viverli questi desideri, e non solo sognarli.
E io la adoro per questo. Perchè lei è la parte coraggiosa e libera di me che se ne va in giro per il mondo. E, attraverso i suoi racconti io sono li, con lei, in Australia, in Africa, in Israele, nelle comunità cristiane, nei Kibbutz, sulle navi da crociera, nel deserto. Dovreste vedere la luce dei suoi occhi quando racconta........

E così con lei siamo andate in giro per la campagna a cercare un albero di gelsi neri (di cui avevo

parlato nel racconto 'La terra del mio cuore'), qualche albero di fioroni, a fare foto e a scoprire vecchie case di campagna abbandonate.
Abbiamo trovato gli alberi che cercavamo e appena ci siamo appostate sotto per mangiare è scoppiato un temporale che abbiamo tranquillamente ignorato, continuando a mangiare e parlare e ridere a crepapelle raccontandoci storie di donne e di film.


Quanto abbiamo parlato, forse tutto il giorno ininterrottamente, quanto abbiamo riso e gridato, e si, perchè noi non parliamo, gridiamo per sottolineare la passione dei nostri pensieri e del fiato che da loro voce. Ma è stato bello come sono belle le cose non programmate, nate così al volo, e vissute solo con la voglia di stare insieme e il vero piacere della rara intesa tra donne.

Questo è il risultato dei frutti raccolti sotto la pioggia.

Antipasto con prosciutto crudo, burratina e fioroni freschi


Coppa gelato e frutta di giugno

- Pere piccole di campagna
- fioroni freschi
- gelsi neri e rossi
- melone cantalupo
- nespole del Giappone
- gelato alla vaniglia
- gelato al limone
- menta fresca
- sciroppo di amarene e amarene sciroppate

Tagliare a striscioline le nespole del Giappone e le pere.
Tagliare a tocchetti grossi i fioroni.
Scavare il melone con l'apposito attrezzo per fare le palline.
In una coppa unire il tutto e aggiungere i gelsi neri e rossi e qualche fogliolina di menta e mescolare delicatamente.
Disporre nelle coppe piccole la frutta e aggiungere delle palline di gelato alla vaniglia e/o al limone. Completare con sciroppo di amarene e amarene sciroppate.

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