27 maggio 2012

Marmellata di ciliege, ancora....


E' tempo di ciliegie.
Ancora. Di nuovo. Ogni anno ho sempre voglia di parlare di questa magia che si ripete. Tornando indietro tra le cose che ho scritto negli anni precedenti qui, ritrovo le stesse sensazioni. 
Come un cerchio che torna su se stesso ogni volta.
E mi sorprendo del fatto che continuo a sorprendermi.
Vivo con meraviglia gli alberi spogli quando mettono le prime gemme. E poi quando fioriscono, tutti vestiti di bianco e profumati, come se dovessero festeggiare un matrimonio.
Poi quando cominciano a dare i primi frutti verdi. E li si comincia a pregare che non grandini. E si aspetta.
E poi quando i miei alberi si riempiono di rosso, sono felice come quando ero bambina e ringrazio per tutta questa abbondanza.
E vorrei anche condividerla, mica riesco a godermela da sola....
E così anche oggi, nonostante la pioggia, sono riuscita a raccoglierne un pò perchè avevo un desiderio troppo forte di preparare la marmellata.
E mentre fuori infuriava l'acquazzone, immersa in un silenzio quasi irreale, ho snocciolato ciliege grosse, rosse e nere, raccolto da parte noccioli e gambi e foglie (perchè della ciliegia non si butta via niente, e poi vi dirò perchè...), pesato polpa e zucchero, messo a cuocere, schiumato, aspettato, imbarattolato, fotografato, lavato i barattoli e messo a bollire per il bagno maria.
Sono venuti fuori solo 4 barattoli, uno per un'amica adorata che incontrerò la prossima settimana, che non può mai venire da me ad assaporare questi momenti....
un altro per una donna che ama i cibi naturali, biologici e controllatissimi, e se non è biologico tutto questo.... forse dovrò portarle a garanzia una decina di coccinelle messe parte delle decine e decine che abitano qui da me in campagna....
uno per i miei amici che vorranno venire domani a raccogliere le ciliegie qui...
E uno per me da mangiare subito, domani a colazione sul pane, accompagnato dal caffelatte.

E ora, mentre si sente solo il bollore del bagnomaria.... io scrivo e faccio tesoro di tutto questo dentro di me.


Marmellata di ciliege (che si sappia... si può dire anche ciliegie!)

- 1 kg di ciliege
- 350 g di zucchero (meno se le ciliege sono mature e dolci)
- 1 limone biologico lavato accuratamente

Lavare le ciliege. 
Togliere i piccioli e snocciolarle ***

Pesare di nuovo le ciliege e per ogni kg aggiungere 350 g. Se i frutti sono maturi aggiungerne anche meno.
Aggiungere il succo del limone. Mettere i semi in una garzina e, dopo averla legata con uno spago da cucina, immergerla nella pentola. Aggiungere anche le bucce del limone. Dovranno bollire con tutto il resto, sia per il profumo che la pectina in essa contenuta.

Mescolare il tutto e lasciar riposare finchè si forma lo sciroppo.
Metterle a cuocere a fuoco medio. 
Appena si forma una schiuma in superficie eliminarla.
Far cuocere finchè, facendo scivolare una goccia di liquido su un piatto freddo,  questo 'frena' subito. Se scivola via velocemente continuare la cottura a fuoco lento, facendo attenzione a non far attaccare sul fondo della pentola.

Imbarattolare in barattoli precedentemente sterilizzati in acqua bollente.
Chiudere ermeticamente e per sicurezza far fare bollire a bagno maria per almeno 30 minuti dopo l'ebollizione.

(*** Se avete pazienza e tempo quando avrete finito di preparare la confettura lavate benissimo i noccioli, fateli asciugare benissimo e riempite dei sacchetti di cotone. Potrete farli riscaldare nel forno a microonde per riscaldarvi d'inverno o metteteli in freezer da usare come borsa del ghiaccio all'occorrenza)


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24 maggio 2012

Limoncello mio


Stanca della giornata piena piena, ma contenta per il sole.
E per aver fatto tante cose, che mi hanno alleggerito i pensieri.
E di aver ricevuto belle notizie e proposte di lavoro. E belle telefonate con voci sorridenti.
E un invito romantico che mi ha regalato aria nuova. 
E da qui tutto parte, anzi riparte.
Con la luce e l'ottimismo partono anche le idee. E vengono fuori a raffica, progetti e voglia di iniziare.
A volte ho l'impressione di sentire il rumore dei miei pensieri.
E una grande energia che nasce dentro di me e avvolge anche chi mi sta vicino.
Bene i progetti partono da.... subito.
Ho già cominciato a scrivere i miei libri che, spero, di terminare a brevissimo.
e allora ... con tutta questa luce, questo sole, questi colori dentro di me....
Ho voglia di un limoncello, ma di quello che fa la mia mamma, che, non so perchè è sempre il più buono di tutti quelli che ho assaggiato nella mia vita.
Il suo segreto? ' abbondare nei condimenti' sempre e in ogni cosa.
Sembra semplice, ma perchè ognuno ha la sua ricetta, diversa dalle altre?


Limoncello mio

- 9 limoni biologici
- 9 foglie
- 1 litro di alcool
- 1 litro e 300 di acqua
- 750 g di zucchero

Lavare accuratamente i limoni e sbucciarli, facendo attenzione a lasciare tutta la parte bianca sul frutto, poichè solo la parte gialla della buccia contiene gli olii profumati che servono per il liquore.
Immergere le bucce stropicciate e le foglie in un contenitore pieno di alcool, in modo che possano essere coperte completamente.
Aspettare per 7 giorni.
Preparare lo sciroppo di zucchero portando ad ebollizione l'acqua con lo zucchero e lasciandolo bollire per 5  minuti circa.
Far raffreddare e unirlo lentamente all'alcool profumato.
Consumare dopo una settimana.
CONSERVARE IN FREEZER....


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21 maggio 2012

risotto carciofi, piselli e asparagi, al timo limone


Fuori piove.
Ed è buio, anzi no, grigio. Grigio malinconia. 
Una giornata d'inverno in un mese di primavera.
E' vero che il caldo mi fa male, ma vorrei vivere di primavera sempre. Senza eccessi di vento, di gradi, di pioggia, di neve. Vorrei di tutto un pò e in giusta misura. Bisogno di equilibrio.
E mentre penso sento ogni tanto un tic tic dalla finestra, che non è il rumore della pioggia.
E' un tic tic irregolare, che arriva ogni tanto e mi fa guardare fuori.
Ora devo capire cos'è.
E' semplicemente un rametto che spinto dal vento ogni tanto batte contro il vetro.
Ma a volte siamo tentati di dare significati sovrannaturali alle cose più insensate.
Come se ci fosse qualcuno da qualche parte, che volesse attirare la mia attenzione su qualcosa.
Generico si, e allora diamo noi dei significati.
E penso.
Sposto l'attenzione alle cose più vicine. 'Guarda chi ti sta vicino, rifletti sul tempo di oggi, dai la giusta importanza a quello che hai e al tempo che ti è concesso'.
Ultimamente sono portata a pensare cose tristi e mi aiuto distraendomi e riempendo il mio tempo di mille cose da fare. La mia attenzione va sempre inevitabilmente verso chi ha dei problemi. Anche perchè tutti intorno a noi hanno pensieri e battaglie da combattere. E non riesco a rimanere indifferente. E chissà com'è non riesco a  distrarmi guardando la gente spensierata. E' come se loro fossero un film irreale.
E la gente reale è quella che ha i problemi.
Che non sono solo di salute, ma anche economici, di prospettiva, di figli disoccupati, di genitori bisognosi, di sogni che non trovano tempo per esistere, di conti che non tornano.
Poi pensi anche che la cattiveria può uccidere figli innocenti anche mentre vanno solo a scuola, sorridenti e mentre pensano al futuro.
E pensi che anche la natura ci mette del suo, scuotendo la terra, forse per scuotere anche gli animi?
E un brivido arriva, quando pensi a questo castello di carta che è la vita, che può crollare da un momento all'altro.
Ma poi la vita stessa ti dice di accorgerti che non è proprio così. Quando sei giù di morale non hai la capacità di vedere i colori. E hai bisogno di qualcuno che ti accompagni e non ti faccia sentire sola. E che aspetti con te che torni il sole.
Perchè DEVE tornare.
E come per magia il sole torna prima o poi.
Come in questo momento. Si sono aperte le nuvole.
Sarà un segno anche questo?
Stamattina siamo in vena di misteri e  magie. 
Ma il sole, LA LUCE, qualunque essa sia, da ovunque essa provenga, fa bene al cuore. Davvero.
E ora sono pronta per ripartire.
Grazie a voi per la compagnia. Prima o poi la vostra presenza arriva. Sempre.
C'è ancora il sole.

E penso ad un dono che mi è arrivato un giorno, un pacco pieno di regali inaspettati e di una ricetta che ho preparato sabato... mentre riflettevo.


Risotto carciofi, piselli e asparagi al timo limone

- burro
- cipollotti
- carciofi
- piselli
- asparagi
- riso Carnaroli della Riserva San Massimo
- vino bianco secco
- Parmigiano reggiano grattugiato
- timo limone fresco (oppure timo fresco semplice e un pezzo di scorza di limone grattugiata)
- brodo vegetale

In una noce di burro far rosolare i cipollotti tagliati finemente, i carciofi puliti e tagliati a spicchi e i piselli sgranati.
Aggiungere un pugno di riso a persona e far tostare.
Spegnere con il vino bianco e far evaporare.
Aggiungere gli asparagi tagliati a pezzettini.
Cominciare ad aggiungere piano un  mestolo di brodo vegetale per volta, farlo assorbire e portare a cottura.
Quando è ancora al dente spegnere la fiamma, aggiungere ancora una noce di burro, un pugno di parmigiano e lasciar riposare per mezzo minuto.
Prima di servire aggiungere il timo limone o una scorza di limone grattugiata e del timo semplice.



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14 maggio 2012

Treccia di pan brioche

Le mie giornate scorrono con mille pensieri intrecciati tra loro che mi tengono ancorata a terra e non mi permettono di volare.
Sento il peso del quotidiano, ho bisogno di ritrovare un pò di leggerezza. 
Sento molto rumore intorno e ho bisogno di ritrovare la musica, la mia musica dentro.
E le parole sussurrate di libri belli. E i sorrisi dei pensieri felici. E la spinta ad abbracciare tutti.
E la voglia di muovermi.
Ma poi mi accorgo che basta solo iniziare a fare il primo passo. E tutto il resto viene da se.
E' come una danza che diventa sempre più veloce. Basta cominciare come un valzer lento e ti ritrovi dopo nel bel mezzo di una polka allegra e contagiosa.
Ecco, farò così. Metterò su un pò di musica.

La ricetta che posto oggi è proprio un insieme di cose buonissime intrecciate tra loro.
E' preparata e scritta da una mia amica, Sara, donna speciale e cuoca formidabile, che rende uniche le nostre cene con le sue mitiche focacce e con i piatti che prepara. Questa treccia di pan brioche l'ha preparata per il 1° maggio e l'avevo già annunciato che  avrei chiesto la ricetta.
Vi assicuro che è uno spettacolo......
Lei ovviamente l'ha preparata in due versioni, una con salumi e formaggi e l'altra con carciofi, scamorza fresca e formaggio spalmabile... Entrambe favolose...

Treccia di pan brioche 
(per l'impasto sufficiente per 2 trecce)
- 250 g di farina 00
- 300 g di farina 0
- 250 g di latte tiepido
- 50 g di olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaino di zucchero o di miele
- 10 g di sale fino
- 1 cubetto di lievito di birra
- 1 uovo
- un pò di latte e il tuorlo per la spennellatura finale

(per il ripieno di salumi)
- 100 g. di speck (o prosciutto o a piacere)
- 60 g di fontina
- 60 g di robiola

(per il ripieno di carciofi)
- 4 cuori di carciofi
- mezza scamorza fresca
- formaggio spalmabile

In una ciotolina sciogliere il lievito in un pò di latte tiepido e aggiungere un cucchiaino di miele, e aspettare che si formi il lievitino.
In una ciotola più grande unire tutti gli altri ingredienti dell'impasto e aggiungere il lievitino e lavorarlo fino a raggiungere una consistenza morbida ma non appiccicosa.
Lasciarlo riposare per 1 ora coperto con un canovaccio umido nel forno acceso a 30°.
Nel frattempo tritare gli ingredienti per la farcia.
Quando l'impasto sarà raddoppiato di volume, stenderlo con un mattarello.
La sfoglia non deve essere più alta di 1 cm e dare una forma rettangolare.
Dividere la sfoglia in tre strisce uguali .
Su ogni striscia distribuire prima il formaggio tenero, poi il trito di salumi e formaggi (oppure i carciofi cotti precedentemente quasi a crema, e uniti alla scamorza)
Richiudere le strisce, formando 3 salsicciotti che si intrecceranno tra loro.
Lasciare lievitare ancora 15 minuti, spennellarlo con latte e uovo sbattuti insieme e infornare a 200° per 25-30 minuti.
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8 maggio 2012

Tonno sott'olio profumato al pepe nero e alloro


Ora mi fermo.
E' da stamattina che corro e non riesco a smettere. C'è sempre qualcosa da sistemare, iniziare, completare, cuocere, tirare fuori dal forno e fotografare.
Ora però basta. Almeno per mezz'ora. Scrivo, penso un pò a me, al mio blog, a fare uno spuntino.
E decido di tirar fuori una cosa speciale, che centellino, parsimoniosa, per i momenti in cui voglio mangiare qualcosa di particolare. Soprattutto perchè l'ho fatto io.
Apro la dispensa, prendo un barattolo, trasparente e giallo di olio buono, con un'etichetta fatta a mano e torno con la mente ad un pomeriggio di lavoro intenso quando ho preparato tanti, ma tanti tonni e palamite sott'olio.
E' stato un lavoro duro e di pazienza, ma il risultato è meraviglioso.
Avrei voluto condividerlo ma....è bello anche coccolarsi da soli.
A volte anche il silenzio di una casa lasciata nella penombra del tramonto diventa un oasi per ritrovarsi.
Non sei completamente sola, perchè ti fanno compagnia i rumori della strada, il vocio dei ragazzi che cominciano a passeggiare nell'aria di questa nuova primavera, le voci dei bambini che giocano in casa della signora accanto,  i racconti delle signore del primo piano che non finiscono mai e mi rassicurano, come quando dormivo sulle gambe di mia madre e mi piaceva sentire questa voce che raccontava e raccontava. E io amo sentire le loro voci, la mattina presto quando si danno il buongiorno e si domandano cosa cucineranno oggi, o il pomeriggio sul tardi quando si riposano finalmente come tutte le 'mamme' che, beate loro, hanno le ore della giornata distribuite ordinatamente. La mattina per rassettare e per preparare il pranzo, il pomeriggio per riposare dopo aver sistemato tutto, poi il caffè e poi ti siedi per fare qualche lavoretto o solo per chiacchierare. E poi la cena veloce, un pò di tv e subito a dormire che domani ci si alza presto.
A volte il ritmo ripetitivo delle cose è rassicurante. Ti da la certezza che hai fatto bene il tuo dovere...
Magari riuscissi a farmelo bastare. La mia inquietudine mi porta sempre altrove....
Bene veniamo alla ricetta e... alla cena di questa sera, panino con tonno, pomodorini, capperi e qualche goccia di limone.


Tonno sott'olio profumato al pepe nero e alloro

- Tonno o palamita
- sale (100 g per 1 litro di acqua)
- rami di alloro
- bucce di limoni
- pepe nero in grani
- 1 rametto di finocchio selvatico


Eviscerare i pesci. Preparare in un pentolone tanta acqua a sufficienza per coprire tutto il pesce.
Aggiungere 100 g di sale per ogni litro di acqua.
Immergere alloro e un rametto di finocchietto selvatico e far bollire per almeno 3 ORE, rabboccando l'acqua con altra acqua bollente, man mano che si consuma.
Si sprigiona un odore non molto gradevole per cui se possibile arieggiare la stanza.
Quando il pesce è cotto scolare l'acqua e pulirlo, eliminando la pelle, le lische e le parti scure del sangue rappreso.
Asciugate i filetti con un panno bianco pulito e quando saranno freddi cominciarli a sistemare nei barattoli sterilizzati, aggiungendo grani di pepe, alloro e bucce di limone, secondo il proprio gusto.
Sistemare i filetti tutti insieme e le 'briciole' a parte in un altro barattolo.
ATTENZIONE ! Per questa operazione è importante farsi aiutare da un marito ingegnere che prende persino le misure da un filetto all'altro. Solo così l'aspetto dei barattoli diventa PERFETTO e invitante.
Coprire con olio extravergine di oliva.
Bollire a bagno maria e conservare.

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2 maggio 2012

Salsiccia con finocchio selvatico



Prima di mangiare abbiamo fatto una preghiera. 
Abbiamo ringraziato Dio di tutto quello che ci ha donato. Almeno fino ad oggi. 
Ed è tanto.
E tra sacro e profano, abbiamo riflettuto e riso su quello che poteva definirsi una delle tante lezioni su
come godersi la vita.
E qui la propongo.
Innanzitutto chiudere gli occhi e concentrarsi sul nulla. Sul vuoto, sul niente, sulla dispensa vuota, anzi, nemmeno la dispensa. Nemmeno una casa, nessuno intorno, nè una mano che ti accarezza, nè una voce che ti parla, nè un posto dove rifugiarti, nè un abbraccio se non stai bene.
E poi piano piano, come in un gioco di bambini aggiungere le cose che hai.
Il sole di questa giornata, il profumo dell'erba appena tagliata, i messaggi che arrivano da lontano, dagli amici che vorrebbero essere qui.
Gli amici, la loro presenza.
Gli amici che sono qui oggi. Appena arrivati con pacchi caldi e fumanti che contengono qualcosa di buono.
La birra appena stappata e versata e il brindisi di benvenuto.
Una cucina in funzione, con tutti i suoi fornelli
Una tavola imbandita.
La serenità di sapere dove sono i figli.
la voglia di stare insieme.
Il sonno sereno dell'abbiocco dopo pranzo.
Il caffè del risveglio.
I piatti lavati.
E il pomeriggio con l'ombra che arriva e la pace di tutto questo silenzio.
I miei bellissimi fiori che ho piantato e che mi stanno regalando tanta bellezza.
Il profumo della terra innaffiata e che ringrazia.
e uno sguardo che mi ama che sento posarsi su di me, mentre scrivo.
Ed ecco che la vita è piena....

e io, Dio mio ti ringrazio per tutto questo.


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