
30 novembre 2018
Torta al cioccolato vegan (e una ricetta a sorpresa)
1 aprile 2016
Crepes Nutella e nocciole. I miei risvegli ieri e oggi
18 giugno 2015
Muffin della mezzanotte
E si, è inutile, stasera non riesco proprio a dormire. Il sonno non arriva. E’ quasi mezzanotte e sulle spalle ho tutta la dieta di questo mondo che mi pesa. Inutilmente poi. Seguo a puntino tutte le indicazioni ma non succede niente, anzi per il caldo sembra che fa un pò mi solleverò levitando, (o lievitando?). Mannaggia alla ‘costituzione’ fisica. E mannaggia a questo desiderio di dolce che mi sta prendendo stasera. Ho cercato di tamponare con una pesca, ma la voglia di cioccolato si è fatta una ‘grassa’ risata. Dicendo, sono qua. Ti prego ti prego ti prego dammi un pò di dolce. Ma in casa non ho niente. Dico. Ma di pronto, dico… ma magari qualcosa potrei inventarmi … dico. Ma a mezzanotte? E quando urla l’emergenza, Anna risponde. Tanto non dormo lo stesso.
Allora mi alzo dal divano, apro tutte le persiane. Per fortuna l’aria si è rinfrescata. Vedo cosa posso inventarmi con quel che c’è. Apro il libro ma dovrò fare una modifica sostanziosa alla ricetta. E parto.
E che ci vuole?
E così mezz’ora dopo sulla tavola ci sono ben 7 muffin al cioccolato fondente caldi e fumanti di cui….. ne assaggerò solo metà, (la metà di uno eh!) rimandando a domani il resto. Prometto che mangio l’altra metà a colazione, 5 li regalo e ne conservo uno solo per un altro momento di follia.
Mi sento già meglio.
Scusate le foto, ma a quest’ora come volete che vengano, senza sole, con il cellulare e con la mano che trema per la debolezza?
Muffin della mezzanotte
- 150 g di farina per dolci
- 15 g di cacao amaro
- mezza bustina di lievito per dolci
- 80 g di zucchero di canna
- 35 g di olio extravergne di oliva, o di burro o di margarina o di olio di semi di arachidi
- un uovo
- 160 g di yogurt bianco
mescolare prima tutti gli ingredienti solidi e poi aggiungere tutti gli ingredienti liquidi mescolati tra loro.
Riempire per 2/3 7 pirottini e infornare a 200° per circa 20 minuti, fino a quando saranno ben gonfi.
Buonanotte.
16 maggio 2015
Il vuoto riempito e il tempo che scorre: storia di un compleanno
Nasciamo con l’occhio positivo o il pensiero negativo. L’essere nomadi e con la sensazione che manchi la terra sotto i piedi, può essere vissuta come triste precarietà o come opportunità di incontro. La vita che scorre, ti fa vedere come in time lapse i nostri figli che crescono velocemente e le strade che diventano sempre più distanti. E ti assale la voglia di rincorrerli ed acchiapparli per tenerli ancora per un pò abbracciati.
Come quando li accompagni al treno e li spingi su, dicendo ‘vai vai’ e poi sali di corsa ancora per un momento per stringerli a te. E ti concentri su quel momento, perchè in quell’abbraccio siete solo voi due, è solo tuo e basta. E chiudi gli occhi e te lo prendi tutto il suo profumo.
I figli crescono, vanno via, e io sono a mia volta figlia e vado via. E ritrovo nello sguardo e nella malinconia della mia mamma, la stessa mia tristezza e lo stesso mio vuoto quando vanno via loro. Questa benedetta ruota che gira, dovrebbe pur insegnarmi qualcosa, ma il cuore segue le sue vie, misteriose e senza ragione. Comanda lui.
Ma oggi è giorno di festa. Le nostre strade si sono incrociate. E lui è qui con me. E me lo guardo, mio figlio, che ancora dorme e, come in un viaggio veloce nel tempo, torno a casa con loro piccoli che fra un minuto si sveglieranno per andare a scuola e prima di dire ‘è ora’ me li guardo ancora un pò e catturo anche quel momento solo mio, solo nostro.
E immagino che il suo è lo stesso sonno sereno e la stessa sensazione di pace che continuo a provare anch’io quando mi appisolo sul divano di mamma mia. Li, in quel porto sicuro, dove niente mi può far male, perchè c’è lei che mi copre e mi guarda.
Oggi è il compleanno di mio figlio, il maggiore. e abbiamo deciso di festeggiarlo a Roma e ne sono felice. Non so ancora come lo festeggeremo, ma so già che si impasterà il pane buono e caldo, si preparerà una torta che piace a lui, sarà quella di mele o quella cioccolatosa, non so, berremo qualcosa di buono, passeggeremo per le strade più belle di questa città, mangeremo un gelato, lo abbraccerò e me lo bacerò a più non posso, parleremo di tutto e lo guarderò negli occhi. E poi domani ci saluteremo.
Ancora non so se questi incontri al volo tra di noi, riempiano il mio cuore o me lo straziano al momento dei saluti. Perchè dei figli non se ne ha mai abbastanza.
Si è madri in maniere differenti. C’è chi apprezza la ritrovata ‘libertà’, chi non sa ancora cosa sia questa ‘libertà’ e non sa cosa l’aspetta, chi se li tiene stretti accanto e non li fa andare via, chi ride di tutto questo, e chi non si pone nemmeno il problema.
Io per ora me lo tengo stretto al cuore e vado.
23 febbraio 2015
Torta Caprese
Anche se fa freddo, non so come, ma sento che sta arrivando la primavera. Sarà così che si sente la terra, quando, nonostante il gelo della notte, ostinatamente decide di rimettersi in moto e da la sveglia ai semi che dormono. E così mi sento io. Ho ripreso a fare il programma per pulire la mia campagna. Mi viene il desiderio di andare a mangiare al mare, con il cappotto si, ma non importa. E poi mi viene il desiderio di comprare bulbi da piantare. Di aspettare che esca il primo sole per riaprire le porte del trullo e mettere fuori i materassi. Anche le mucche sono già nei prati, basta mangiare foraggio al chiuso. E così anche il loro latte diventa giallo, di un giallo quasi innaturale per noi che compriamo il latte dal supermercato. Ma con un profumo! Ma questo è argomento del prossimo post. Ho preparato il formaggio… ma non vi anticipo niente ancora.
Strano periodo questo. Noi, che più che in linea siamo sempre in … ovale, con il pensiero fisso ma inutile della dieta, ora cominciamo a preoccuparci seriamente dell’estate che si avvicina e del terrore che i pantaloni bianchi dello scorso anno non entrino più… aspettiamo ancora un pò, rimandiamo, e continuiamo a tuffarci in piatti di spaghetti con le cozze e pesci al forno che da soli sarebbero dietetici, ma che, abbinati a contorni superconditi, faranno peso sui fianchi nel giro di 12 ore. Mannaggia.
Poi apri internet, apri i libri di cucina che si alternano come lettura a quelli impegnati, e scopri prepotente il desiderio di una torta che, a leggerla è semplicissima, a guardarla ti fa partire in automatico la salivazione e poi ti sorprendi perchè, guarda caso, hai tutti gli ingredienti e perchè non farla?
Attenzione è una torta pericolosa, perchè non smetteresti più di mangiarla. E, anche se non dovresti mangiarne più di un pezzo, sei tentata di non offrirla a nessuno, per timore che finisca e non ne rimanga più per te. Io, dopo aver mangiato ‘enne’ fette, in un momento di coraggio, ho detto a mio figlio ‘vai, mangiala con i tuoi amici’ e così ho allontanato la tentazione.
Pero voi, almeno per una volta nella vita, dovete prepararla e assaggiarla, e sono sicura, che ne sarete felici.
Dimenticavo, questa torta possono mangiarla anche i celiaci!
Pronti? viaaaa
Torta caprese
- 150 g di zucchero
- 150 di burro morbido
- 200 g di farina di mandorle
- 3 uova
- 180 g di cioccolato fondente
- zucchero a velo (facoltativo) o in alternativa
- panna montata + un cucchiaino di cacao (facoltativo)
Separare gli albumi dai tuorli. Montare a neve gli albumi e incorporare metà dello zucchero e tenerli da parte. Lavorare a crema l’altra metà dello zucchero con il burro. Aggiungere i tuorli uno per uno. Sciogliere a bagno maria o al microonde il cioccolato e aggiungerlo a filo alla crema. Aggiungere la farina di mandorle, un cucchiaio per volta. Alla fine incorporare gli albumi montati, e amalgamarli piano, ruotando dall’alto verso il basso, dolcemente, cercando di non smontare il composto. Rivestire una teglia con carta da forno. Versare il composto e infornare a 180° per circa 40 minuti, secondo il proprio forno. Servire con zucchero a velo o con panna montata a ciuffetti su cui potrete spolverizzare anche un pò di cacao.
Consiglio: mangiarne a seconda del proprio umore, o almeno fino a quando sentite affiorare la felicità
7 dicembre 2014
L’Artigiano in Fiera e Artimondo, alla Fiera di Milano
Ogni tanto scompaio, per poi ricomparire dopo qualche giorno, più ricca di cose da raccontare. Cosa ho fatto questa volta? Ho passeggiato nel mondo. Ma davvero davvero eh? Allora provate ad immaginare con me. Arrivo in un posto mai visto prima, completamente circondato da una struttura avveniristica di acciaio e vetro. Immensa. Mi spavento pensando di dover attraversare tutto a piedi. Invece, una volta dentro, scopro che ci sono tanti tapis roulant che mi portano tranquillamente da una parte all’altra. Prendo la mappa che tante ragazze belle e gentili distribuiscono ovunque e cerco di orientarmi e di fare un progetto di visita. Non ho tanto tempo, ma quello che ho non lo sprecherò di certo. Vado a desideri. Ho davanti a me il mondo intero e decido quale paese e cosa voglio visitare in un ordine di priorità dettato dal cuore. E parto. Il mio è un viaggio attraverso le cose belle e buone che l’uomo, con le sue mani e la sua fantasia sa creare. Sono alla Fiera di Milano Rho-Pero (150.000 metri quadrati divisi in otto padiglioni) e il mondo che sto per attraversare è quello multicolorato e multiprofumato de ‘l’Artigiano in Fiera’, dove 3000 artigiani (provenienti da Austria, Brasile, Cina, Colombia, Francia, Georgia, Germania, India, Iran, Israele, Giappone, Kirgizstan, Corea del Sud, Malesia, Malta, Marocco, Messico, Portogallo, Repubblica Dominicana, Romania, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svizzera, Thailandia, Tibet, Ucraina, Vietnam) offrono agli occhi curiosi dei visitatori, tutto quello che sanno fare.
Vedo gente che arriva (giustamente!) con i carrelli della spesa o con i trolley, perchè, sicuri degli acquisti che faranno, si sono organizzati. E capisco quello che provano, perchè, attraversando i mille corridoi attraverso gli stand espositivi, non puoi fare a meno, dopo aver assaggiato, annusato, guardato, toccato e anche ascoltato, di desiderare di portare a casa queste meraviglie. Mi stupisco di tutto, del tanto che c’è qui, e prendo appunti per poter acquistare poi con calma da casa, dall’e-shop creato appositamente per gli acquisti online, ARTIMONDO, (qui anche la sua pagina fb) tutte le cose che mi son piaciute. Facile fare i regali di Natale o organizzare i futuri acquisti così. Volete sapere cosa desidero comprare (e comprerò!)?. Il burro al profumo di tartufo bianco, la crema d’asina per il corpo, la linea alla stella alpina per il viso, un poncho di angora, una coperta caldissima di lana colorata, prodotta da un artigiano di Prato, delle polacchine coloratissime, pentole fantastiche in alluminio pesante, ecc…. bisogna sapersi fermare perchè ti viene il desiderio di comprare tutto. Ma tanto puoi sempre farlo, perchè sono sempre li pronti per essere acquistati.
Siete ancora in tempo per visitare la fiera che, con ingresso gratuito vi aspetta fino a domani. Io, di sicuro tornerò il prossimo anno.
Vi lascio qui una carrellata di immagini. Immaginate di passeggiare con me…..
Non posso mettere qui tutte le foto, ma se ne avete voglia potrete guardarle QUI
Al prossimo viaggio!!!!
20 dicembre 2013
Crostata di pasta sablèe con crema cioccolato e whisky e scorza d’arancia …. aspettando il Natale
E’ già giorno. E questa volta mi fermo un pò qui. E’ da tanto che non riesco a fermarmi per scrivere. Ma intanto comincia ad arrivare l’aria delle feste. In realtà si stenta un pò ovunque a rilassarsi. Si avverte quasi un desiderio di saltare direttamente a metà gennaio, quando tutta questa valanga di scampanellii, di ricette, di candeline, di palle rosse, lascerà spazio al quotidiano un pò noioso, ma rassicurante. Però è anche vero che abbiamo bisogno di spiragli di cambiamento, di scossoni di suoni e sapori diversi. MIa madre mi ha sempre dimostrato che è rassicurante sapere che ci sono le feste e le stagioni a scandire le nostre vite. Perchè così sai esattamente cosa fare e quando farlo.
E la mia casa in questi giorni è un piccolo delirio di farina e tentativi di fare addobbi. Con due gatti in casa ho imparato che l’albero diventa una chimera per noi e un parco giochi per loro. Salgono e scendono e cadono palle di continuo e addentano, sgranocchiano, le luci che lampeggiano. Insomma, un’impresa impossibile. La cucina è un turbinio di fogli e foglietti e quaderni di ricette che vengono fuori per le feste, alla ricerca di vecchi sapori o combinazioni stupefacenti. E li mi esalto e mi ricarico, perchè per me è un fantastico allenamento quello di leggere e immaginare già nella mente i sapori finali della ricetta che arriverà sulla mia tavola di Natale.
E poi iniziano le prove generali. Paste sablè che si sciolgono nel forno, secchielli interi di confetture di mirtilli e lamponi arrivate dalle montagne, che stazionano sulla tavola, pronte per essere spalmate sulle mie torte. Ganache al cioccolato che aspettano di raffreddarsi un pò per raggiungere la giusta consistenza per il dolce al whisky che preparo a sorpresa per mio figlio che ogni tanto ha bisogno di qualcosa di dolce a fine pranzo. E fra cinque minuti infornerò i frollini ai due cioccolati per l’altro figlio che finalmente torna stasera e che non vedo l’ora di abbracciare.
E poi inizieranno i giochi e gli incontri con gli amici, dove tenteremo invano di non esagerare a tavola, ma, si sa, le serate non sono le stesse solo con i saltinmente e le tombole, se nel frattempo non fai girare un piatto con uno spaghetto al volo. Vedremo. Ci proveremo. Non ci riusciremo, lo so. E ci rassegneremo a rimandare le buone intenzioni a dopo.
Per oggi vi regalo l’atmosfera di casa mia e le ricette golose fatte con la pasta sablèe di Michel Roux.
Crostata di pasta sablèe con ganache cioccolato e whisky e scorze fresche d’arancia (english version below)
(per la pasta sablèe)
250 g di farina
200 di burro buono, tagliato a pezzettini e leggermente ammorbidito
100 g di zucchero a velo, setacciato
un pizzico di sale
2 tuorli
(per la ganache)
200 ml di panna
200 g di cioccolato fondente
25 g di burro
4 cucchiai di whisky
un’arancia biologica
Versare la farina a fontana su una spianatoia. Mettere al centro il burro, lo zucchero a velo e il sale. Lavorare con la punta delle dita e poi aggiungere i tuorli, incorporandoli delicatamente. Piano piano incorporare la farina e lavorarlo finchè l’impasto diventa omogeneo. Lavorarlo di polso per 3 o 4 volte finchè diventa liscio. avvolgerle la pasta in una pellicola e mettere in frigo per almeno mezz’ora, o comunque fino al momento dell’utilizzo.
Stendere una sfoglia sottile e con questa foderare una teglia da forno. Bucherellare la pasta con i rebbi di una forchetta, coprire con un foglio di carta da forno e mettere dei pesi (fagioli o palline di ceramica apposite). Cuocere a 180° in forno già caldo finchè si colora leggermente. Far raffreddare.
Preparare la ganache portando a bollore la panna e il burro e incorporando il cioccolato fondente grattugiato. Quando sarà sciolto per bene continuare a girare ogni tanto finchè si raffredda. Quando è ancora tiepido aggiungere il whisky e amalgamare.
versare la ganache o con una sacca da pasticcere o con un cucchiaio, rigandolo poi con una forchetta. Rigare l’arancia e far cadere le striscioline direttamente sul cioccolato.
Per i dolcetti della prima foto, ricavare dei dischi con la pasta sablè, cuocerli come descritto sopra, farli raffreddare e farcirli con confettura di mirtilli rossi. Innevate con zucchero a velo.
Sablée tart with chocolate and whiskey ganache and fresh orange peel
( for SABLEE )
250 g flour
200 good butter, cut into small pieces
100g icing sugar
a pinch of salt
2 egg yolks
( for the ganache )
200 ml cream
200 g dark chocolate
25 g butter
4 tablespoons of whiskey
1 orange
Pour the flour on a pastry board . Put butter, icing sugar and salt, in the center. Working with the fingertips and then add the egg yolks , incorporating them gently. Incorporate slowly the flour and knead until the dough becomes smooth. Knead until it becomes smooth. Wrap the dough in plastic wrap and refrigerate for at least half an hour, or until ready to use.
Spread a thin sheet and put it in a pastry pan. Prick the dough with the tines of a fork, cover with a sheet of baking paper and put weights (dried beans or ceramic balls appropriate ) . Bake at 180 degrees in preheated oven until it colors slightly .
Prepare the ganache by boiling the cream and butter and incorporating the grated dark chocolate . When will it be okay to continue to turn loose every so often until it cools. When it is still warm add the whiskey and mix .
Spread the ganache on the pastry, helping with a pastry bag or with a spoon, then do lines with a fork . Scratch the orange and drop the strips directly on chocolate .
16 ottobre 2013
La Cassata cotta e l’Autunno
Strana aria si respira stasera. E’ una di quelle serate d’autunno che di solito portano tepore e profumi al cuore, ma che invece oggi è carico di malinconia. In mezzo alla solita corsa che è la mia vita, oggi tante cose, tanti pensieri, tante strade che si sono incrociate, mi hanno fatto fermare e pensare. Correndo non si ha il tempo per riflettere. Bisogna fermarsi. Guardarsi intorno per mettere a fuoco quello che si ha davvero e il tempo che si sta vivendo, serve per avere la giusta consapevolezza della propria vita.
Una ‘Terra di mezzo’ come nel libro che amo di più al mondo, ecco, questo mi sembra ora il mio tempo. Quasi un crocevia della vita. Finora abbiamo camminato tutti insieme. C’era chi sosteneva me, mentre io sostenevo i miei figli, per farli crescere. Ora i figli partono per la loro strada, che non è più la stessa mia, e nello stesso tempo io mi giro per prendere sottobraccio chi mi ha dato la mano per indicarmi la strada giusta finora. Devo essere forte per affrontare i cambiamenti, ma quando ti senti il cuore frammentato e distribuito in tanti punti della terra, proprio forte non ti senti.
E le sere d’autunno, un pò malinconiche possono arrivare anche d’estate o in primavera. Quando capisci che non è il mese o la temperatura o la frutta di stagione a determinarne l’esistenza, ma solo il tuo cuore.
E ti fanno compagnia le storie di altre donne che si raccontano, di quando anche loro hanno vissuto i distacchi con i figli, per luoghi e tempi ancora più lontani. E allora capisci che tutto questo è…. la vita.
Vabbè … voglio pensare che domani ci sarà il sole va…. Un bel sole caldo di questo ottobre che se vuole sa anche accarezzare. Si avvicina il fine settimana… si fanno progetti nuovi da condividere in famiglia e con gli amici. E si organizzeranno uscite per festeggiare questa stagione. A dire il vero l’abbiamo già festeggiata un paio di domeniche fa. Quando con la prima uva e le prime castagne da assaggiare, il ritorno del fresco che giustificava il ragù, con gli amici ci siamo ritrovati in campagna. E io ho preparato questo dolce che viene da lontano, dal cuore della Sicilia e di una mia amica bellissima, di quelle donne che ti entrano subito dentro l’anima attraverso gli occhi e la pelle, perchè bella, ma bella davvero. Dentro, fuori, piena di femminilità con tacchi da capogiro sempre ovunque, portati con sicurezza. Piena di calore mediterraneo che ti abbraccia con il suo accento siciliano, non solo quando le parli a telefono, ma anche quando ti scrive. Lei ho chiamato per avere lumi su una ricetta assaggiata insieme, e lei me ne ha consigliata un’altra. La sua ‘Cassata cotta’. Una meraviglia. Che ora, su foto rubate al volo e non perfette come meriterebbero… vi offro.
Cassata Cotta
(per la frolla)
- 300 g di farina 00
- 70 g di zucchero fino tipo Zefiro
- 3 tuorli + 1 albume
- 30 g di cacao amaro
- 150 g di burro
- sale un pizzico
- mezza bustina di lievito per dolci
(per il ripieno)
- un fuscello di ricotta sgocciolata (meglio se del giorno prima)
- 5 cucchiai di zucchero
- scorze di arancia candita
- 6 cucchiai di gocce di cioccolato
- un cucchiaio di liquore profumato a piacere
- 6 plum cake o un piccolo pan di spagna
Impastare tutti gli ingredienti per la frolla al cacao, avvolgete in carta da forno, o pellicola e lasciate riposare in frigo per almeno un’ora.
Con due terzi della frolla foderare uno stampo alto, precedentemente imburrato e infarinato.
Sbriciolare tre plum cake e distribuirli uniformemente alla base.
In una ciotola lavorare bene la ricotta con lo zucchero. Aggiungere le gocce di cioccolato e le scorzette di arancia e il liquore. Versare sulla frolla.
Sbriciolare gli altri tre plum cake.
Stendere la frolla restante e coprire il dolce, sigillando i bordi.
Cuocere in forno già caldo (160°/180°) per circa 30 minuti.
Quando è cotto lasciarlo raffreddare. Capovolgerlo in un piatto di portata e spolverizzarlo con zucchero a velo.
La versione originale la trovate qui… è un pò diversa ma, si sa, io non ce la faccio a non personalizzare.
and here's a new…
From today I will try to write the English version of my recipes
Forgive my translations…
Cassata Cotta (English version)
( for the pastry )
- 300 g flour 00
- 70 g sugar
- 3 egg yolks + 1 egg white
- 30 g of cocoa powder
- 150 g butter
- A pinch of salt
- Half a packet of baking powder
( for the filling )
- A wisp of drained ricotta cheese (better the day before )
- 5 tablespoons sugar
- Candied orange peel
- 6 tablespoons of chocolate chips
- A tablespoon of liqueur
- 6 plum cake or a small sponge cake
Mix all the ingredients for the chocolate pastry , wrap in waxed paper or plastic wrap and let rest in refrigerator for at least an hour.
With two-thirds of the pastry line the tin top, has been buttered and floured .
Crumble three plum cake and distribute it to the base.
Work well in a bowl the ricotta with the sugar. Add the chocolate chips, orange zest and liqueur . Put over crust .
Crumble the other three plum cake .
Roll out the remaining pastry and cover the cake , sealing the edges .
Bake in a preheated oven (160 ° / 180 ° for Italian oven…) for about 30 minutes.
When cooked, wait for it to cool. Turn it upside down on a serving plate and sprinkle with powdered sugar.
11 settembre 2013
Risveglio e colazione con la Torta Nera
- 60 g di mandorle spellate
- 60 g di nocciole (o noci)
- 60 g di fette biscottate
- un cucchiaino di lievito per dolci
- 5 uova
- 125 g di burro (o margarina, o olio di semi)
- 160 g di zucchero
- 110 g di cioccolato nero
- 1 pizzico di sale
31 maggio 2013
La torta del mio compleanno
Tic Tac, Tic Tac, il tempo scorre. Va avanti, e il passato, con tutte le sue storie, i mille pensieri, i fiumi di parole, le fotografie, i quaderni di ricordi e tutte le cose che hai imparato e continui ad imparare, ha bisogno di uno spazio sempre più grande e diventa sempre più prezioso. Siamo quello che abbiamo vissuto. Ma quello che rende la nostra strada sempre più interessante e luminosa è la nostra instancabile curiosità. Guai a perderla. Guai a perdere la capacità di stupirsi, la voglia di conoscere cose nuove, la capacità di vedere nel nuovo una fonte infinita di energia. Guai a rimanere fermi sul divano o con la mente per un tempo più lungo di un momento di solo e sano riposo.
Mi volto per un istante e mi vedo, adolescente che correvo a maniche corte e pantaloncini per allenarmi in mezzo alla neve. Studentessa/lavoratrice che stanca del lavoro mi tuffavo tra i libri, avida di letteratura femminile del ‘900. E poi giovane innamorata, pronta a partire per raggiungere ovunque il mio amore. E poi mamma in corsa, ansiosa di essere presente nella vita dei figli piccoli, che rimandavo a dopo mezzanotte i lavori di casa, per portarli ovunque, al mare, in campagna a giocare con il pallone, in villa d’estate a mangiare il gelato.
E mi vedo ora. ancora a mezze maniche (ma non con i pantaloncini) che ancora farei il bagno nell’acqua gelida della primavera. Ancora ammaliata dalle parole di carta e dalle storie di donne di ogniddove e ognittempo. Ancora pronta a raggiungere mio marito ovunque, appena me lo chiede. E ancora e ancora mamma in corsa, forse ancora troppo ansiosa per i figli, che tento di tenere con un filo sempre più sottile, ora che è arrivato il momento che stanno andando via, con i lavori di casa sempre tanti, troppi per i miei tempi e i miei interessi da soddisfare intorno.
Cosa è cambiato in tutto questo tempo? solo qualche ruga. Ma gli occhi, dicono, sono sempre attenti e curiosi. Il cuore aperto. La mente anche. La voglia di sperimentare infinita. E la voglia di condividere tutto questo con chi passa di qui, immensa.
Grazie a tutti per aver festeggiato con me il mio compleanno. E’ stato un grande, grandissimo regalo.
E ora mangiamo la torta.
La torta del mio compleanno
1 pan di spagna (ricetta di Luca Montersino, vedi qui)
1 litro di latte intero
4 tuorli
4 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di farina
una tavoletta di ottimo cioccolato fondente
un limone
2 confezioni di Togo (biscotti ricoperti di cioccolato)
1 confezione di ciliegie candite
170 ml di liquore Strega
Preparare il Pan di Spagna seguendo le istruzioni di Montersino, che ho seguito io. Mentre cuoce, preparare la crema pasticcera. Mettere a riscaldare in una pentola il latte intero (magari anche quello di masseria). Sbucciate un limone facendo attenzione a non lasciare troppa buccia bianca, e mettetelo nel latte. Nel frattempo in una ciotola sbattere con una frusta i tuorli, la farina, lo zucchero e un mestolo di latte preso dalla pentola. Lavorare energicamente e quando il latte comincia a diventare caldo versarlo nella ciotola dove continuerete a girare con la frusta. Versate velocemente tutto il composto nella pentola e portare a cottura con un cucchiaio di legno che gira e gira. Eliminare la buccia del limone. Versare in un’altra ciotola un terzo della crema. Spezzettare il cioccolato fondente e versarlo nella pentola. Girare finchè il cioccolato si sarà sciolto tutto. Tagliare il pan di Spagna in tre dischi. In un bicchiere mescolare il liquore e la stessa quantità di acqua. Bagnare con questa bagna tutti i dischi di pan di spagna. Versare metà della crema al cioccolato sul primo disco. Coprire con il secondo. Versare la crema pasticcera bianca. Coprire con il terzo strato. Versare tutto il resto della crema al cioccolato e livellare. Tutto intorno alla circonferenza della torta disporre i togo, lasciandoli un pò distanziati. Decorare con le ciliege candite.
23 febbraio 2012
Frollini al cioccolato
6 febbraio 2011
Biscotti con riso soffiato, cioccolato e prugne
- 150 di farina
- 100 burro morbido
- 100 di zucchero di canna
- meno di mezza bustina di lievito per dolci (o punta di cucchiaino di bicarbonato)
- 1 uovo
- 1 pizzico di sale
- 40 g di riso soffiato
- gocce di cioccolato
- prugne secche e morbide
- Bustina di vaniglina o semi di bacca di vaniglia
Mescolare il burro con lo zucchero fino a raggiungere la consistenza di una crema morbida. Aggiungere l'uovo e lavorare. Spezzettare le prugne. Aggiungerle quindi all'impasto con tutti gli altri ingredienti.
Mettere in frigo per un quarto d'ora circa...
Formare delle palline e porle, distanziate, su una placca coperta da carta da forno.
Cuocere per circa 15 minuti in forno caldo a 180°.
Far raffreddare prima di mangiare.
Scappo....
18 gennaio 2011
Corso di cioccolateria a Firenze
27 novembre 2010
Chocolate Chip Cookies
Per fortuna che alla fine di ogni discesa c'è sempre una salita e capita qualcosa che poi ti da la spinta per ritornare su.
Son passata da Laura Ravaioli, su fb, e li ho trovato una ricetta che ho subito realizzato, dato che l'aspettavo da tempo e non sapevo come cercarla. E mi ha ridato la carica.
Biscotti croccantissimi e buonissimi che portano davero il buonumore...
Certo i suoi sono più belli, ma lei è Laura Ravaioli..... !!!
Io mi accontento di come son venuti, magari non bellissimi, ma buoni si.
E son anche facili da preparare... provate subito...
Chocolate Chip Cookies (di Laura Ravaioli)
- 225 g di burro a temperatura ambiente
- 150 g di zucchero
- 160 di zucchero di canna
- 2 uova
- 2 cucchiai di estratto di vaniglia (io ho messo i semini di un baccello di vaniglia)
- 280 g di farina
- 3 cucchiaini di lievito per dolci
- mezzo cucchiaino di sale
- 250 g di gocce di cioccolato
Lavorare il burro fino a farlo diventare schiumoso.
Aggiungere i due tipi di zucchero uno per volta.
Aggiungere le uova una alla volta e lavorare il composto.
Setacciare e inserire il lievito e la farina. Agg la vaniglia, il sale e alla fine le gocce di cioccolato.
Amalgamare bene e far riposare per una mezz'oretta.
Quindi sistemare un cucchiaino di impasto per volta, ben distanziati l'uno dall'altro, su una placca da forno coperta da carta da forno. Lasciarli larghi perchè si ... allargano.
Cuocere in forno a 190° fino a che si saranno 'spaparanzati' e avranno formato tanti dischi schiacciati..
Attenzione! sembrano molli, ma in realtà appena dorati devono essere messi fuori dal forno per indurirsi.
Infatti appena fuori, riporli con tutta la carta da forno su una grata e nel giro di 1 minuto diventeranno croccanti e duri. Pronti da mangiare.
Sono buonissimi!!!!!