1 aprile 2016

Crepes Nutella e nocciole. I miei risvegli ieri e oggi

Ingrediente Nutella - Crepes Nutella e Nocciole
Oggi mi sento ad un crocevia. Ma di quelli grandi e importanti. Dove si incrociano spazio e tempo. Dove in un istante ti sfrecciano davanti, i luoghi dove hai vissuto, dove vivi e dove non sai se andrai, e le emozioni che hai provato, quelle che ti tieni strette e quelle che, speri ancora, scoprirai. È questo stamattina il mio stato d’animo, davanti alla valigia che sto preparando. Pieno di energia ma anche di un leggero stordimento. Perché sono a metà della mia strada e porto nella mia testa un carico immenso di progetti ancora non realizzati, ma forte della convinzione che siano tutti bellissimi e che vedranno presto la luce. Il cuore, quello si che mi frega, perché è lui che segna il ritmo e da il colore alla mia giornata. Se sono felice e serena, vado come un treno e diffondo buonumore e ottimismo agli altri e a me stessa. Se c’è qualche malinconia o qualcosa di irrisolto, ecco che il grigio prende il sopravvento e mi svuoto.
Ingrediente Nutella - Crepes Nutella e Nocciole
È da poco passato ieri
Stamattina mentre mi preparavo la colazione, ancora nella penombra delle persiane chiuse, mi son tornati in mente i ricordi di quando i miei ragazzi erano piccoli e alzarsi presto la mattina significava ritagliarmi un momento solo per me, con il silenzio della casa, un primo caffè e una buona colazione con il pane e una cosa buona su da inzuppare. Erano momenti preziosi, fatti di prime luci dell’alba, di respiri tranquilli nelle stanze ancora al buio, al caldo sotto le coperte. Di risvegli con carezze e sveglie sussurrate. Di un futuro ancora da immaginare e da costruire. Ma nel frattempo erano li con me.
Pensavo io a preparare la colazione e in quello che trovavano sulla tavola, cose buone, che loro desideravano, c’era tutto il mio amore, il mio tempo, i miei occhi e le mie mani. Poi li ho spinti verso il loro futuro, su un treno, mettendo nella loro valigia, cose che gli ricordassero casa, e quaderni di ricette a cui erano abituati. Ancora questo filo delle ricette di casa funziona e giustifica le telefonate urgenti mentre stanno cucinando con i loro amici per capire bene la giusta sequenza degli ingredienti da mettere. E, ovunque io sia, in taxi, al lavoro, per strada, sono felice di parlare di ragù, di brodi e di polpette, come se fossimo insieme a cucinare.
Ingrediente Nutella - Crepes Nutella e Nocciole
Il mio risveglio oggi
Anche ora, mi sveglio presto, con gli occhi che cercano piano la luce, scosto lentamente le tende e non apro le persiane. Mi muovo lentamente nel giorno che inizia. Metto su il caffè, raccolgo qualcosa e preparo le tazze per la colazione e fisso la dispensa e il frigo aperto, per vedere un po' cosa vorrei mangiare. Faccio tutto in silenzio per non disturbare il mio amore che fra un po' si sveglierà, al profumo del caffè. E sulla tavola metto fette biscottate, biscotti, pane, marmellate, Nutella, latte, e dimentico sempre di mettere i piattini. Ho imparato a non correre più. Anzi a cominciare in lentezza la mia giornata. Basta mettere la sveglia un quarto d’ora prima. È un regalo per me stessa e per chi mi sta e starà vicino. Poi al momento opportuno correrò. Ma a colazione no.
Segreti per una colazione veloce
Ieri sera son venute a trovarmi delle amiche e ho preparato delle crepes con nutella e nocciole, così per desiderio, per voglia di qualcosa di buono, per far trovare una sorpresa a loro, a noi, che siamo sempre a dieta. Un piacere a cui abbandonarsi, con complicità. Ne ho preparato qualcuna in più e così stamattina erano li che mi tentavano, accanto alla crema e alle fragole e mi dicevano ‘dai, che ci perdi? Poi a pranzo mangerai insalata o carote scondite, ma ora che ci vuole? Un minuto solo, tre gesti semplici, mettimi nel piatto, spalmami crema e frutta, piega e voilà, cominci bene la giornata. C’è bisogno di dire come è andata a finire la colazione di stamattina? Grandi sorrisi davanti alle due tazze di caffè e il sole fuori che ci aspettava.
Ingrediente Nutella - Crepes Nutella e Nocciole










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10 marzo 2015

Lemon Loaf (cake al limone)

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Maledizione alle diete e a chi ci mette in testa che magro per forza deve essere bello. Eppure com’è che, se fa così tendenza essere magre, quando vado nei negozi per comprare qualcosa, le uniche taglie rimaste sono sempre quelle piccole? Perchè? ne prendete di più perchè le vostre clienti sono tutte magre e poi vi avanzano? o perchè finiscono prima quelle sulla 46, dato che sono, siamo tutte oltre la 46? E poi noi che abbiamo questo rapporto di amore con il cibo siamo ogni momento sottoposte a torture e condizionamenti dalla tv con i suoi millemilla programmi di cucina, dai giornali e dai libri con foto e idee meravigliose, e poi dalla mia mammaaaaa che anche se passo per un momento da casa sua, so già a 100 metri da casa sua cosa sta cucinando. Riconosco a distanza il profumo delle sue focacce, le melanzane ripiene, il brodo di carne, il ragùùùùùùù- Ecco solo a parlarne mi viene fame e stasera mi tocca invece insalata e fettina.

Poi un bel giorno, tra la miriade di social dove trovi tutte le idee super faccio la conoscenza di un dolce per me (credevo) nuovo. Il Lemon Loaf, che mi appare in tutto il suo splendore e profumo… e mi dico, ok lo faccio, ne mangio solo una fetta, lo distribuisco, ancora non so cosa farò, ma il dolce lo faccio e basta.

Ma non è stato semplice trovare la ricetta giusta. E si, perchè ne ho trovate di mille versioni, con quantità e ingredienti davvero diversi tra loro, a parte i limoni. E questo mi ha creato davvero qualche problemino di scelta. E così mi sono affidata al web, ho lanciato un appello e la prima ricetta che ho ricevuto, da Lydia Martucci Zecca ho deciso che l’avrei fatta. E sono felice della scelta.

Il risultato è un dolce da cuocere in uno stampo da plum cake, da inzuppare, ancora caldo, con uno sciroppo di zucchero, limone e acqua. Da mangiare, io pensavo, all’ora del thè, come una bella usanza inglese. E invece no, è un dolce bello da vedere, buono da mangiare a colazione, a merenda, all’ora del thè, dopo cena, quando hai voglia di qualcosa di buono buono, qualcosa che ti tiri su, che ti dia una spinta verso il buonumore ecc….

Ma avete visto che parlando parlando ho dimenticato completamente la parola e l’idea della dieta?

Vi prego provate a farlo e poi mi direte…..

Ecco qui la ricetta, riportata pari pari (bè insomma qualche piccola modifica l’ho fatta)

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Lemon Loaf

- 350 g di farina 00
· 200 g di burro fuso
· la scorza grattugiata di 2 limoni
· 320 g di zucchero
· 3 uova
· 1 pizzico sale
· una bustina di lievito in polvere
· 250 ml di latte
· Semi di un baccello di vaniglia

Per lo sciroppo
· il succo e la buccia grattugiata di 2 limoni
· 50 g di zucchero al velo
· 100 ml di acqua

Foderare uno stampo da plumcake 30x11 con carta da forno. Scaldare il forno a 170°.

Lavorare lo zucchero con la scorza e le uova. Aggiungere la farina col lievito e il sale, e poi il latte con la vaniglia. Lavorare l’impasto finche diventa gonfio e soffice. Quindi aggiungere il burro fuso e lavorare ancora per amalgamare. (Io proverei anche con meno quantità di olio di semi, per intolleranti al lattosio)

Versare nello stampo e infornare. Non preoccupatevi se vi sembra che sia tanto l’impasto. La ricetta è proprio così…  Far cuocere per 1 h e 15 minuti, o finché non prende un bel colore dorato.

Controllare la cottura interna del dolce, infilando uno stecchino di legno, che dovrà uscire asciutto. Se l’interno dovesse risultare ancora umido e l’esterno sembra cotto, coprire con carta stagnola e continuare la cottura.

Nel frattempo preparare lo sciroppo mettendo in un pentolino lo zucchero, il succo e la scorza di limone e l'acqua, portare a bollore e aspettare che si riduca, diventando un pò più denso.

Quando il dolce sarà cotto, e ancora caldo, bucherellarlo qua e la, con lo stecchino, fino alla base, lasciandolo ancora nella sua teglia. Aiutandovi con un cucchiaio, versare sulla superficie, piano piano, tutto lo sciroppo. Aspettare che si raffreddi il tutto. Tirarlo fuori dalla teglia e servire.

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13 maggio 2013

Tramezzino

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Potrei scrivere questo post senza parole. Le foto parlerebbero da sole.

E’ cosa rara poter godere della presenza dei figli che gironzolano per casa. Se ci sono è perchè devono studiare, quindi sono seduti nella loro stanza. Se non devono studiare, non ci sono perchè sono in giro con gli amici. Ma all’improvviso senti: ‘mammaaaaa mi prepari qualcosa di buono da mangiare? ho fameeee! dai stupiscimi’. Ma oggi, stranamente, frigo e dispensa non abbondano di ingredienti con cui creare degli effetti speciali. Ho deciso che finchè non consumo tutto il consumabile la spesa non si fa più. E si, perchè è vero che quando viene qui mio nipote, visita prima di tutto il frigorifero e poi sospira perchè gli sembra una visione, pieno e stracolmo di cose da mangiare (ho un nipote bongustaio!!! ha 7 anni eh!?!?!), ma è anche vero che con la dieta in corso, e di ritorno da cibo americano, non ho proprio voglia di ricette complicate. E quindi prepariamo cose semplici con gli ingredienti che ci sono. Che basterebbero comunque a sopravvivere in un bunker per almeno un mese.

Quindi, inventiamoci una cosa buona e stupiamo il figlio affamato. Tramezzino ai cereali, che non manca mai, pomodorini freschi tagliati a fettine sottili, pizzico di sale e filo d’olio (che i pomodorini freschi saranno pure buoni ma se non metti sale e olio sanno di dieta mortificante o di finta persona salutista), fettina di formaggetta fresca tagliata sottile, foglie di basilico spezzettate con le mani. E ripetere due volte questo strato. Avvolgi nel tovagliolino, metti in un piatto bello, aggiungi la fogliolina per fare scena e grida ‘è prontooooo’.

Ora un ragazzo di 18 anni, sempre affamato, che sta studiando da 4 ore, secondo voi cosa fa? si fionda sul tramezzino, allegro allegro, addenta quasi per metà il tutto, sospira ad occhi chiusi (e si, noi facciamo sempre così quando una cosa ci piace!), e morderebbe anche me che gli dico di bloccarsi perchè…. devo fare la foto e immortalare quello che è davvero un momento di piacere.

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E ci posso fare se sono una mamma foodblogger?

E voi cosa preparate per stupire il momento di fame impetuosa dei vostri ragazzi? o di vostro marito?

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15 gennaio 2013

Crostata del Sole, con mele, arance e limoni

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Ho sognato di danzare. I sogni hanno il potere di influenzare le ore buie della notte e il battito del tuo cuore. Come pure il risveglio del mattino per iniziare la giornata. E l’umore che ti porterai appresso per le ore che verranno. C’è chi dice che sono l’estensione di quello che abbiamo dentro. C’è chi crede nel loro potere premonitore. C’è chi li considera uno spazio ignoto in cui possono incrociarsi dimensioni diverse a noi sconosciute.  Io credo che invece li confluiscano i nostri desideri e i nostri timori. E’ uno spazio profondo che viene a galla quando le zavorre della ragione e del buon senso vengono mollati, al buio.

Ed è così che c’è stato un tempo in cui sognavo di essere in bilico su un grande muro dello spessore di un mattone solo, altissimo, che si ergeva da un mare nero in tempesta. E poi un altro tempo in cui sognavo di nuotare in un mare sereno  limpido e azzurro dal quale spuntava la punta di un campanile di un paese sommerso, come favola. E poi sogni in cui prendevo la rincorsa e imparavo a volare. E planavo e planavo sulle colline della mia terra, e se mi avvicinavo alla terra, bastava ridarmi una piccola spinta per tornare a volare. Non son mancati i sogni bui dove serpi e cani e uomini cattivi minacciavano i miei figli. E nemmeno son mancate le notti senza sogni, dove avevo l’impressione di non essermi mai addormentata e mi rialzavo stanca.

Ma poi arriva il momento in cui vorresti danzare di giorno e almeno di notte, nei tuoi sogni riesci a farlo. E nel sogno stesso chiudi ancora gli occhi per sentire meglio la musica e ti abbandoni ad essa. E cominci a muoverti, leggera e segui tutti i movimenti che senti dentro. E volteggi, e salti e spicchi il volo, e ti scuoti, e ti fermi, per poi ricominciare. Poi all’improvviso la musica smette, avverti una luce che ti chiama e piombi pesantemente nella realtà di un nuovo giorno che comincia.

Vorrei ritrovare la stessa musica e la stessa leggerezza dei miei sogni, nelle ore del giorno.

Cominciamo con questo giorno allora.

Per ora vi regalo una ricetta che sa di sole e così l’ho chiamata. Provatela… regala emozioni.

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Crostata del sole (mele, limoni e arance)

(x la frolla)

- 350 g di farina

- 120 di zucchero

- 120 di burro

- 2 uova

- un pizzico di sale

- mezza bustina di lievito per dolci

(x la farcitura)

- due mele

- due arance rigorosamente biologiche

- un limone grande rigorosamente biologico

- zucchero (un quarto del peso della frutta)

- mezzo bicchiere d’acqua

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Amalgamare tutti gli ingredienti della frolla, formare una palla e metterla in frigo per almeno mezz’ora.

Sbucciare le mele e tagliarle a pezzi. Lavare le arance e il limone e tagliarli a fettine con tutta la buccia e aggiungerli alle mele. Aggiungere lo zucchero (un quarto del peso della frutta), il mezzo bicchiere d’acqua e metterli sul fuoco medio. Se si forma la schiuma eliminarla. Far cuocere finchè si consuma tutta l’acqua e rimane una poltiglia dorata e densa.

Stendere metà della frolla in una teglia per crostate, imburrata e infarinata. Distribuire il composto di frutta. Con l’altra metà della frolla formare una grata a proprio piacimento (io uso una griglia, ma quella fatta a mano è uguale).

Infornare a 180° fino a doratura.

Spolverizzate a piacere con zucchero a velo.

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11 settembre 2010

Muffin con gocce di cioccolato fondente

Ancora una volta torna il tema della stazione. 
Ecco casa mia in questo momento sembra proprio questo, una stazione ferroviaria, piena di gente indaffarata, che arriva, che parte, che si ferma per un pò ad aspettare, con le facce ansiose, con i cuori pieni di speranze, con i lacrimoni agli occhi, con la gioia di un arrivo e lo sguardo che cerca.
E in giro trovi valige del viaggio appena concluso, del viaggio che inizia domani, di quello che continua dopodomani. C'è un'altra valigia in arrivo, mercoledì.....
E la mente e il cuore sono combattuti tra tristezza e felicità e speranze.
E per questo che accolgo con gratidudine la pioggia che cade.
Perchè mi da la possibilità di stare a casa, e mi costringe a fermarmi, dietro i vetri della finestra, a pensare con calma e mettere ordine nel mio cuore che batte a mille.
In momenti come questi bisogna pensare positivo, preparare cose dolci, cariche di tanto cioccolato, calde, profumate e mangiarsele tutte, perchè non è il momento di pensare alle diete e alle cretinate di tutti i giorni.
E allora il mio forno ha sfornato torte di mele e muffin al cioccolato, in continuazione. Ho riempito la casa di figli e nipoti e in allegria abbiamo spazzolato tutto.
E son rimaste solo briciole, profumi sparsi nella casa e lacrime di cioccolato.


Muffin con gocce di cioccolato fondente

- 210 g di farina
- 40 g di cacao
- 150 g di zucchero

- 2 cucchiaini di lievito per dolci
- 1 baccello di vaniglia
- 1 uovo
- 250 g di burro
- 250 g di latte
- 1 pizzico di sale
- 150 di gocce di cioccolato fondente

Mescolare farina, zucchero, cacao e lievito, dopo averli setacciati per evitare grumi.
Aggiungere il pizzico di sale.
In un altro recipiente mescolare il burro fuso, il latte, l'uovo e i semini del baccello di vaniglia.
Aggiungere gli ingredienti liquidi a quelli solidi e amalgamarli senza lavorarli troppo.
Unire le gocce di cioccolato.
Versare l'impasto nei pirottini da muffin riempendoli per 3/4 e infornare a 180° per circa 20 minuti, o fino a quando si sarà spaccata la superficie come da foto.
Far raffreddare .... se ci riuscite....
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