21 aprile 2016

Polpo, vellutata di fave e fiori

 sagra

La primavera è la stagione che mi sconvolge più di tutte. Porta nuova energia e voglia di fare tante cose. Mi mette addosso la voglia di viaggiare, di organizzare incontri, di pulire e spazzare via il grigiume, con l’uscita del primo sole. E così mi ritrovo contemporaneamente tra una valigia da preparare per una meta lontana, il trullo da sistemare per i futuri incontri, i fiori da mettere in vaso, una passeggiata al mercato e un’altra al mare. Insomma un’attività frenetica e frizzante. La mia vita è così. Ma tutto questo fuggi fuggi si placa quando mi ritrovo ad organizzare un pranzo con i miei amici. Questo poi è un periodo pieno di buone intenzioni di dieta prima della prova costume, quindi tutti attenti a quello che si mangia. ‘Ti prego qualcosa di leggero, magari un piatto unico, profumato, niente carne eh? Dai, così stiamo insieme ma non ci appesantiamo’. E così mi ritrovo ad inventare piatti nuovi che rispettino tutte queste esigenze. Ma immaginate di essere con me, al mio trullo… in una giornata di aprile, con l’aria tiepida, silenzio tutto intorno… anzi no, solo il canto degli uccelli che si danno un gran da fare da un albero all’altro, il fruscio degli ulivi, il vento tra gli alberi, i petali dei miei ciliegi in fiore che volano come neve al sole. Una passeggiata fino all’orto dove raccolgo le mie erbe e i fiori di questa primavera. Metto tutto sulla mia tavola, fuori al sole. Anche la mia piccola cucina da viaggio. E al tepore che mi accarezza, comincio a lavare i fiori della borragine, quelli dell’albero di giuda, seleziono le barbe dai finocchi, mentre lentamente cuociono sul fornello le fave. Ormai questo piatto tipico della mia terra, è diventato indispensabile in molte delle mie preparazioni. Si può abbinare in tutte le stagioni a tanti altri ingredienti.  Olio, poco, ma buono. Tutto abbinato in leggerezza e sapore. E così con questo ritmo lento, aspetto i miei amici. Fra un pò arriveranno e voglio vedere la faccia che faranno ….

Intanto ho creato una playlist su Spotify per ascoltare la musica che mi piace mentre cucino e anche come sottofondo mentre chiacchiero con i miei amici.

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Polpo, vellutata di fave e fiori

(per quattro persone)

- due polpi medi

- 400 g di fave secche

- una patata

- 100 g di piselli

- barba di finocchio

- fiori eduli (di borragine, fiori dell’albero di giuda, ecc…)

- Olio extravergine di oliva Sagra

- sale e pepe bianco

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Mettere in ammollo le fave dalla sera precedente alla preparazione.

Sbucciare la patata e tagliarla a fette. In una legumiera sistemare le fave lavate in acqua fredda e le patate. Salare e coprire d’acqua. Metterle a cuocere su un fornello medio. Eliminare la schiuma che si formerà e proseguire per almeno un’ora, o fino a quando, assaggiando le fave si sfalderanno in bocca.

Nel frattempo portare ad ebollizione una pentola d’acqua. Versare i piselli e farli bollire per circa 10 minuti. Toglierli dall’acqua con una schiumarola e metterli da parte. Immergere nella stessa acqua il polpo e farlo cuocere per circa mezz’ora.

Sciacquare i fiori e le barbe di finocchio in un pò d’acqua, facendo attenzione a non rovinarli.

Con un minipimer o uno sbattitore elettrico, ricavare un purè con le fave a cui avrete aggiunto un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva.

Tagliare a pezzi il polpo e aggiungerli al piatto dove avete conservato i piselli. Aggiustate di sale, pepe bianco e aggiungete un filo d’olio.

Impiattare come segue:

Versare un mestolo di purè caldo di fave, disporre il polpo, i piselli, i fiori e le barbe di finocchio come più vi piace. Con un cucchiaino fate cadere tantegocce di olio nel piatto.

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Questa ricetta l'ho realizzata in collaborazione con Sagra in un progetto che coinvolgerà 14 blogger + me con altrettante ricette sfiziose - seguite l'hashtag #atavolaconamore

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1 aprile 2016

Crepes Nutella e nocciole. I miei risvegli ieri e oggi

Ingrediente Nutella - Crepes Nutella e Nocciole
Oggi mi sento ad un crocevia. Ma di quelli grandi e importanti. Dove si incrociano spazio e tempo. Dove in un istante ti sfrecciano davanti, i luoghi dove hai vissuto, dove vivi e dove non sai se andrai, e le emozioni che hai provato, quelle che ti tieni strette e quelle che, speri ancora, scoprirai. È questo stamattina il mio stato d’animo, davanti alla valigia che sto preparando. Pieno di energia ma anche di un leggero stordimento. Perché sono a metà della mia strada e porto nella mia testa un carico immenso di progetti ancora non realizzati, ma forte della convinzione che siano tutti bellissimi e che vedranno presto la luce. Il cuore, quello si che mi frega, perché è lui che segna il ritmo e da il colore alla mia giornata. Se sono felice e serena, vado come un treno e diffondo buonumore e ottimismo agli altri e a me stessa. Se c’è qualche malinconia o qualcosa di irrisolto, ecco che il grigio prende il sopravvento e mi svuoto.
Ingrediente Nutella - Crepes Nutella e Nocciole
È da poco passato ieri
Stamattina mentre mi preparavo la colazione, ancora nella penombra delle persiane chiuse, mi son tornati in mente i ricordi di quando i miei ragazzi erano piccoli e alzarsi presto la mattina significava ritagliarmi un momento solo per me, con il silenzio della casa, un primo caffè e una buona colazione con il pane e una cosa buona su da inzuppare. Erano momenti preziosi, fatti di prime luci dell’alba, di respiri tranquilli nelle stanze ancora al buio, al caldo sotto le coperte. Di risvegli con carezze e sveglie sussurrate. Di un futuro ancora da immaginare e da costruire. Ma nel frattempo erano li con me.
Pensavo io a preparare la colazione e in quello che trovavano sulla tavola, cose buone, che loro desideravano, c’era tutto il mio amore, il mio tempo, i miei occhi e le mie mani. Poi li ho spinti verso il loro futuro, su un treno, mettendo nella loro valigia, cose che gli ricordassero casa, e quaderni di ricette a cui erano abituati. Ancora questo filo delle ricette di casa funziona e giustifica le telefonate urgenti mentre stanno cucinando con i loro amici per capire bene la giusta sequenza degli ingredienti da mettere. E, ovunque io sia, in taxi, al lavoro, per strada, sono felice di parlare di ragù, di brodi e di polpette, come se fossimo insieme a cucinare.
Ingrediente Nutella - Crepes Nutella e Nocciole
Il mio risveglio oggi
Anche ora, mi sveglio presto, con gli occhi che cercano piano la luce, scosto lentamente le tende e non apro le persiane. Mi muovo lentamente nel giorno che inizia. Metto su il caffè, raccolgo qualcosa e preparo le tazze per la colazione e fisso la dispensa e il frigo aperto, per vedere un po' cosa vorrei mangiare. Faccio tutto in silenzio per non disturbare il mio amore che fra un po' si sveglierà, al profumo del caffè. E sulla tavola metto fette biscottate, biscotti, pane, marmellate, Nutella, latte, e dimentico sempre di mettere i piattini. Ho imparato a non correre più. Anzi a cominciare in lentezza la mia giornata. Basta mettere la sveglia un quarto d’ora prima. È un regalo per me stessa e per chi mi sta e starà vicino. Poi al momento opportuno correrò. Ma a colazione no.
Segreti per una colazione veloce
Ieri sera son venute a trovarmi delle amiche e ho preparato delle crepes con nutella e nocciole, così per desiderio, per voglia di qualcosa di buono, per far trovare una sorpresa a loro, a noi, che siamo sempre a dieta. Un piacere a cui abbandonarsi, con complicità. Ne ho preparato qualcuna in più e così stamattina erano li che mi tentavano, accanto alla crema e alle fragole e mi dicevano ‘dai, che ci perdi? Poi a pranzo mangerai insalata o carote scondite, ma ora che ci vuole? Un minuto solo, tre gesti semplici, mettimi nel piatto, spalmami crema e frutta, piega e voilà, cominci bene la giornata. C’è bisogno di dire come è andata a finire la colazione di stamattina? Grandi sorrisi davanti alle due tazze di caffè e il sole fuori che ci aspettava.
Ingrediente Nutella - Crepes Nutella e Nocciole










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7 dicembre 2014

L’Artigiano in Fiera e Artimondo, alla Fiera di Milano

_MG_1531Ogni tanto scompaio, per poi ricomparire dopo qualche giorno, più ricca di cose da raccontare. Cosa ho fatto questa volta? Ho passeggiato nel mondo. Ma davvero davvero eh? Allora provate ad immaginare con me. Arrivo in un posto mai visto prima, completamente circondato da una struttura avveniristica di acciaio e vetro. Immensa. Mi spavento pensando di dover attraversare tutto a piedi. Invece, una volta dentro, scopro che ci sono tanti tapis roulant che mi portano tranquillamente da una parte all’altra. Prendo la mappa che tante ragazze belle e gentili distribuiscono ovunque e cerco di orientarmi e di fare un progetto di visita. Non ho tanto tempo, ma quello che ho non lo sprecherò di certo. Vado a desideri. Ho davanti a me il mondo intero e decido quale paese e cosa voglio visitare in un ordine di priorità dettato dal cuore. E parto. Il mio è un viaggio attraverso le cose belle e buone che l’uomo, con le sue mani e la sua fantasia sa creare. Sono alla Fiera di Milano Rho-Pero (150.000 metri quadrati divisi in otto padiglioni) e il mondo che sto per attraversare è quello multicolorato e multiprofumato de ‘l’Artigiano in Fiera’, dove 3000 artigiani (provenienti da Austria, Brasile, Cina, Colombia, Francia, Georgia, Germania, India, Iran, Israele, Giappone, Kirgizstan, Corea del Sud, Malesia, Malta, Marocco, Messico, Portogallo, Repubblica Dominicana, Romania, Slovenia, Sud Africa, Spagna, Svizzera, Thailandia, Tibet, Ucraina, Vietnam) offrono agli occhi curiosi dei visitatori, tutto quello che sanno fare.

Vedo gente che arriva (giustamente!) con i carrelli della spesa o con i trolley, perchè, sicuri degli acquisti che faranno, si sono organizzati. E capisco quello che provano, perchè, attraversando i mille corridoi attraverso gli stand espositivi, non puoi fare a meno, dopo aver assaggiato, annusato, guardato, toccato e anche ascoltato, di desiderare di portare a casa queste meraviglie. Mi stupisco di tutto, del tanto che c’è qui, e prendo appunti per poter acquistare poi con calma da casa, dall’e-shop creato appositamente per gli acquisti online, ARTIMONDO, (qui anche la sua pagina fb) tutte le cose che mi son piaciute. Facile fare i regali di Natale o organizzare i futuri acquisti così. Volete sapere cosa desidero comprare (e comprerò!)?. Il burro al profumo di tartufo bianco, la crema d’asina per il corpo, la linea alla stella alpina per il viso, un poncho di angora, una coperta caldissima di lana colorata, prodotta da un artigiano di Prato, delle polacchine coloratissime, pentole fantastiche in alluminio pesante, ecc…. bisogna sapersi fermare perchè ti viene il desiderio di comprare tutto. Ma tanto puoi sempre farlo, perchè sono sempre li pronti per essere acquistati.

Siete ancora in tempo per visitare la fiera che, con ingresso gratuito vi aspetta fino a domani. Io, di sicuro tornerò il prossimo anno.

Vi lascio qui una carrellata di immagini. Immaginate di passeggiare con me…..

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Non posso mettere qui tutte le foto, ma se ne avete voglia potrete guardarle QUI

Al prossimo viaggio!!!!

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10 novembre 2014

Farrotto con porcini e la compagnia degli amici

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Belle le serate d’autunno. Stanno diventando così rare, così incerte, quasi sospese e introvabili tra un caldo ormai fuori tempo che non vuole abbandonare l’estate ormai lontana, e un inverno che non sa quando e come iniziare. Da tanto non provo più il vero freddo ne sulla pelle, ne in casa, ne fuori, durante quelle belle passeggiate in cui tutta infreddolita dicevi ‘e se andassimo a bere una cioccolata calda al bar?’. Ma che cioccolata calda! ancora la prima cosa che desidero è un’acqua tonica con ghiaccio e limone!

Però qualche sera fa c’era la pioggia, tanta, che scendeva e profumava l’aria e mi regalava la sensazione di essere al sicuro, solo perchè ero li, dietro le finestre, a casa, con un’idea di cena consolatoria per la serata. Silenzio per strada, poche macchine che rientravano, la tv spenta, già le pantofole ai piedi. E la sensazione malinconica della solitudine che piano piano si faceva strada. E mentre ero li, con lo sguardo ipnotizzato dietro il vetro carico di gocce di pioggia, ad inseguire i miei pensieri, ‘chissàdove’, dai miei figli, da chi amo, tutti  sempre troppo lontani per poterli raggiungere in un momento di malinconia, tentavo di scuotermi, annaspando per cercare dei lati positivi. Perchè ce ne sono sempre, basta mettere a fuoco in maniera diversa la propria immagine. E così mi son detta, 1) stasera posso guardare tutti i film melensi che voglio, perchè nessuno mi dirà ‘ma sempre questi film che fanno piangere, mammaaaaa’, 2) posso fare a meno di fare la spesa per taaaanto tempo, dato che la mia dispensa sembra quella dei rifugiati nei bunker durante la guerra, ben approvvigionata per lunghi periodi di isolamento. 3) posso mangiare tutte le cose biologiche che voglio, che ho comprato per desiderio di mangiare in modo sano, senza dover lottare con i desideri di adolescenti affamati anche di hot dog e ‘cose animali’ come dice mio figlio, 4) potrò dedicare poco, pochissimo tempo alla preparazione di cose buone e semplici, senza cotture lunghe e procedimenti laboriosi. 5) e infine, sarà la volta buona che dimagrirò un pò, senza essere tentata di assaggiare qua e la…. Basterà solo integrare con frutta e latte la dispensa e poi posso andare avanti così fino a quando non consumo tutto questo ben di Dio.

L’unica cosa per cui mi sforzo di trovare un lato positivo è…. mangiare da sola. Si, vabbè, ti vedi un bel film, si vabbè, finisci prima, si vabbè mangi quando vuoi……

Mentre rimuginavo su tutti questi sentimenti contrastanti, bagnati dalla pioggia, ore 21 di sera, suonano alla porta. Stupita apro…. e mi ritrovo i miei amici che, ombrello gocciolante in mano e faccia sorridente mi dicono ‘buonaseeeeeraaaaa, bè passavamo di qui di ritorno al lavoro, e abbiamo pensato che sono partiti tutti e stavi sola soletta, e, siamo passati a tastare il polso della situazione… bè che fai????’ . Che cari i miei amici!!! poi dici che gli altri se ne fregano di come stai, che pensano solo al loro fuocherello domestico e basta, che non uscirebbero sotto la pioggia, rimanendo al sicuro nella loro casetta. E invece no, loro sono qui. E allora cambiano in un attimo tutti i punti le convinzioni elaborate fino a quel momento…..

E allora, che si accendano i fuochi e che la casa si riempia di profumi. MI mette gioia cucinare per qualcuno, altro che finisco prima a pulire la cucina…. E’ così bello spignattare, mentre qualcuno ti ronza intorno con un bicchiere di vino in mano, mentre si aprono i discorsi sui figli, sul lavoro, e su tutto il resto…..

Apro la dispensa e prendo una cosa che volevo assaggiare da tempo, ma da sola no, perchè quando mangio delle cose nuove e particolari devo condividere impressioni ed emozioni. E’ un ‘Farrotto con porcini’, con tutti gli ingredienti che servono, tutti biologici e disidratati.

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E’ un’idea geniale che si prepara come un risotto, facendolo tostare come si fa con il riso, con un pò di olio extravergine di oliva, versare (a piacere) un pò di vino bianco e far sfumare e poi aggiungere…… acqua calda, solo acqua calda e portare piano a cottura come un risotto. Alla fine basta solo aggiungere un pò di parmigiano e mangiarlo con gli amici, bevendo un buon bicchiere di vino rosso. Come non fare la pubblicità spontanea a questo prodotto? io ve lo consiglio. Di solito scrivo ingredienti e procedimento, ma qui, gli ingredienti sono diversi dal solito…..

Farrotto con Porcini

- due cucchiai di olio extravergine di oliva

- una confezione di ‘Farrotto ai porcini’ dell’azienda Bottega 39

- mezzo bicchiere di vino bianco secco

- Acqua calda qb

- due cucchiai di parmigiano reggiano

- almeno un paio di amici allegri e loquaci

- un bicchiere di vino rosso a testa

- una serata di pioggia (facoltativo)

- la capacità di godere di ogni momento bello che ti capita.

Buon appetito.

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5 settembre 2014

Il viaggio tra i colli Euganei continua (seconda e ultima parte)

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Vi ho lasciato riposare un paio di giorni, per poter far decantare le sensazione e affrettarsi per il secondo giro di racconti.

Il viaggio continua da Arquà Petrarca, un piccolo, delizioso paesino, dove abbiamo visitato la dimora in cui ha vissuto i suoi ultimi anni il Sommo Poeta. Non vi farò la descrizione del luogo come se fossi una guida turistica, ma vi dirò cosa ho provato entrando in quel cortile.

Amo immaginare, attraverso gli occhi del Petrarca, le sue sensazioni, mentre attraversava quel cortile, saliva quelle scale ed entrava in quella bellissima casa, dai soffitti di legno bassi e intarsiati, in quelle stanze decorate ricche di luce calda. Vorrei darvi la piantina di quel luogo… entri e c’è una stanza che ti accoglie con una finestra da cui, come un quadro, si vede il verde di un albero. Ai lati, sia destro che sinistro, altre due, tre stanze anch’esse con luce soffusa da finestre affacciate sempre sul verde. Una luce discreta e calda, che illumina le foto che fai, i fogli che vorresti riempire di parole, che riscalderebbe le giornate di racconti con gli amici, davanti al fuoco di inverni antichi. Bè scusate, ma a me le case parlano, mi emozionano, sento le vibrazioni di chi ci è passato. E di questo volevo parlarvi. Se capitate da quelle parti, andateci e poi mi direte. Purtroppo non è permesso pubblicare le foto fatte agli interni, quindi rispetto le regole.

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Subito dopo abbiamo fatto tappa a ‘Il Pianzo’, produttori di vino e olio a Galzignano Terme, dove era prevista una degustazione con light lunch, e dove invece abbiamo trovato un mondo di sapori incredibili. Fatta una degustazione di tre tipi di oli profumatissimi, assaggiati salumi e formaggi d’altri tempi, e bevuti vini inebrianti. E ve lo dice una che si professa astemia, ma che da un pò di tempo ha imparato ad apprezzare questo nettare, tanto da riuscire a riconoscere le ciofeche e a storcere il naso, e a sorridere ad occhi chiusi quando invece  capita di gustarne uno buono davvero. E poi come non rimanere ammaliati dalla presentazione di tutti questi prodotti fatta dalla voce pacata e morbida della sig.ra Maria Grazia? Troppo bello!

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_MG_0702 La magia continua sul colle dove sorge la cantina Maeli, dove l’affascinante Elisa ci accoglie con estrema professionalità e precisione e ci spiega tutto quello che succede tra viti che nascono e crescono su terre bianche salate che lasciano il loro segno sul gusto originale del prodotto finale e dove si respira volutamente un’atmosfera Zen. Visitate il sito per entrare nella magia e capirne di più.

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Distrutti da tanto piacere decidiamo di distruggerci ancora un pò tra i trattamenti del Grand Hotel Terme di Montegrotto. E li giù di idromassaggi, grotta di sale, docce emozionali, bagni in acqua termale, in un’atmosfera di grande raffinatezza. Insomma una fatica incredibile da blogger, ragazzi……

Pensavate fosse finita? La cena è un’appuntamento ancora più magico perchè prevede un salto nel tempo. Quasi a piedi nudi su un prato morbido e fresco che circonda antichi scavi romani, ci accolgono le Tavole Tauriliane, dove i sensi sono accarezzati da suadenti musiche che con discrezione accompagnano un percorso fatto di parole recitate, spiegazioni accurate e ricette dell’antica Roma preparate e presentate nella penombra da bravi ristoratori (tra cui anche Trattoria Ballotta)

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E’ stato difficile salutare tutto questo il giorno dopo, a bordo piscina, dove la malinconia continuava a mescolarsi alla colazione a bordo piscina con tutti gli altri partecipanti.

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Incredibile esperienza da consigliare vivamente. E sapete che potete fidarvi!

Alla prossima!

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1 settembre 2014

Viaggio tra i colli euganei: le Terme di Montegrotto e Food Blogger in Corte Ballotta (prima parte)

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Eccomi qua, son tornata, rigenerata nel corpo e nello spirito. Ma d’altro canto non poteva che essere così, dopo un’esperienza che mi ha regalato una full immersion in cose belle e buone, vissuta con persone belle e speciali, in posti fino a me sconosciuti, ma che ora saranno una meta di riferimento per sempre.

Sapete che mi piace farvi viaggiare con me, almeno qui, e con le mie millemila fotografie, farvi sognare un pò quello che io ho sognato e vissuto  in giro per il mondo. Ed è per questo che, per non lasciarmi prendere dalla foga e dall’entusiasmo, sono costretta a seguire un filo cronologico e a rimandarvi agli album di facebook, pubblici, per avere ancora più e più foto.

Questa avventura comincia con un annuncio dell’AIFB (Associazione Italiana Food Blogger) di cui faccio parte, che annuncia ‘Solo 10 foodblogger potranno partecipare attivamente ad un evento importante che si svolgerà a Montegrotto Terme, nell’ambito della manifestazione Feel Good Festival…. Quindi correte ad iscrivervi’. Io per poco inciampavo pur di arrivare prima, perchè avevo sempre desiderato vivere con curiosità l’esperienza delle Terme di Abano e Montegrotto e di visitare quel pezzo di Italia che mi mancava, ma non mi era mai capitata l’occasione.

Quindi rischiando di farmi intrecciare le dita ho scritto subito e, grande è stata la sorpresa quando ho scoperto di essere stata scelta.

Partiamo dall’arrivo in aeroporto. Primo incontro: Juri e Daniela, due giovani architetti innamorati, pieni di luce e idee, vengono a prendermi (gentilissimissimi) e subito parte la logorrea a tre in macchina, per la foga di conoscerci, tanto da rischiare di sbagliare anche strada per le mille cose che ci siam detti…. Quindi, arrivo in albergo, seee albergo….. era il Grand Hotel Terme di Montegrotto, valigie in camera, ci riprendiamo dallo shock per la maestosità della struttura e la sua eleganza (e della mia stanza che, in realtà, era quanto casa mia!!!), manco tocchiamo il bellissimo piatto con la frutta e nemmeno l’accappatoio che resta li paziente ad attendere il nostro ritorno e…. andiamo a mangiar qualcosina aspettando gli altri. Ci sediamo in una piazzetta di Montegrotto in preda all’euforia tipica dei nostri incontri di foodblogger. Ciao chi sei? e li tac, il nome del blog, mica della persona, altrimenti non ci si riconosce.

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Quindi ordiniamo taglieri di salumi e formaggi, (io fingo di volere un’insalata e poi mi fiondo sul resto), beviamo birra, ridiamo, scherziamo, siamo curiosi per quello che accadrà e poi, torniamo in albergo. Conosciamo il resto del gruppo, sorprendendoci della giovane età e della bellezza di alcune fanciulle e della luce porta sempre con se la nostra presidente, Annamaria Pellegrino, che io a dir poco adoro (ma non si può far altro che amarla, appena la si conosce, prima ci si perde nei suoi occhi e poi nelle sue parole e poi nei suoi gesti e tra i suoi foulard portati con eleganza).

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Quindi briefing per conoscere meglio la struttura che ci ospita e tutto quello che offre, e per coordinarsi sull’incontro del giorno dopo, l’evento ‘Food Blogger in Corte da Ballotta’. Subito dopo cena raffinatissima al sesto piano del Grand Hotel.

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Il giorno dopo era quello del grande evento. E hanno pensato bene di farci prima rilassare con  i benefici fanghi termali, nelle piscine calde, con idromassaggi di tanti tipi sparsi qua e la, interni ed esterni, con massaggi decontratturanti o drenanti o ayurvedici, o… o… insomma infiniti massaggi meravigliosi che, fatti da mani esperte, ci hanno regalato un relax indimenticabile. E io mi chiedevo in continuazione…. ‘Io pensavo che qui dovesse venire solo un pubblico ageè, per curare malanni articolari, e invece mi ritrovo in un posto dove lasciar andare le proprie tensioni di tutti i tipi, coccolarsi, farsi massaggiare, chiudere gli occhi e farsi abbracciare dall’acqua tiepida, respirare salute nella stanza rosa del sale, passeggiare sotto le docce emozionali, colorate e profumate, restare a chiacchierare o in silenzio nella bellissima sauna’…. insomma è un luogo speciale che io consiglio a tutti, giovani e meno giovani, per farsi un regalo davvero unico.

Pranzo leggero e raffinato nel ristorante sulla piscina e alle tre tutti insieme alla Trattoria Ballotta dove ci aspettavano Cristina e Fabio, con i fuochi della loco cucina a disposizione tutti per noi.

collage1 collage2 collage4 E li sono iniziate le danze. Abbiamo preparato i nostri piatti che sarebbero stati assaggiati alle 19 dai severi giudici Fausto Arrighi (direttore emerito della Guida Michelin), Marco Colognese (della guida L’Espresso), Daniele Gaudioso (del Gambero Rosso), Lamberto Mazzotti (direttore di Gustando) e cioè (elenco preso in prestito da Acqua&Menta):

  • (Cinzia e Francesca) mieli, salsa agli agrumi e gelatina di cabernet per accompagnare i formaggi e salumi del Veneto;
  • (Anna e Solema): fiori di zucca ripieni di mozzarella e acciughe in pittula,  con marmellata di cipolle di tropea;
  • (Antonella E. e Aurelia): Pappardelle Con Faraona All’uva
  • (Pensacuoca e Fotomangio): crostatina “Tollerante” con fichi e lemon curd
  • (Antonella M. e Aurora): cantucci all’olio evo con fiocchi di sale

A questo punto le nostre ricette sono state preparate ed inserite nel menu ufficiale del ristorante per tutti gli ospiti che sono giunti verso le 20.

La ricetta vincitrice è stata quella di Antonella e Aurora, I cantucci all’olio extravergine di oliva con fiocchi di sale serviti con vinsanto. Gli ospiti hanno molto apprezzato e noi ci siamo davvero divertiti….

Incredibile serata, bellissima esperienza….

Seguirà la seconda parte, perchè ora è un pò tardi----

Alla prossima…

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