23 febbraio 2015

Torta Caprese

CAPRESE

Anche se fa freddo, non so come, ma sento che sta arrivando la primavera. Sarà così che si sente la terra, quando, nonostante il gelo della notte, ostinatamente decide di rimettersi in moto e da la sveglia ai semi che dormono. E così mi sento io. Ho ripreso a fare il programma per pulire la mia campagna. Mi viene il desiderio di andare a mangiare al mare, con il cappotto si, ma non importa. E poi mi viene il desiderio di comprare bulbi da piantare. Di aspettare che esca il primo sole per riaprire le porte del trullo e mettere fuori i materassi. Anche le mucche sono già nei prati, basta mangiare foraggio al chiuso. E così anche il loro latte diventa giallo, di un giallo quasi innaturale per noi che compriamo il latte dal supermercato. Ma con un profumo! Ma questo è argomento del prossimo post. Ho preparato il formaggio… ma non vi anticipo niente ancora.

Strano periodo questo. Noi, che più che in linea siamo sempre in … ovale, con il pensiero fisso ma inutile della dieta, ora cominciamo a preoccuparci seriamente dell’estate che si avvicina e del terrore che i pantaloni bianchi dello scorso anno non entrino più… aspettiamo ancora un pò, rimandiamo, e continuiamo a tuffarci in piatti di spaghetti con le cozze e pesci al forno che da soli sarebbero dietetici, ma che, abbinati a contorni superconditi, faranno peso sui fianchi nel giro di 12 ore. Mannaggia.

Poi apri internet, apri i libri di cucina che si alternano come lettura a quelli impegnati, e scopri prepotente il desiderio di una torta che, a leggerla è semplicissima, a guardarla ti fa partire in automatico la salivazione e poi ti sorprendi perchè, guarda caso, hai tutti gli ingredienti e perchè non farla?

Attenzione è una torta pericolosa, perchè non smetteresti più di mangiarla. E, anche se non dovresti mangiarne più di un pezzo, sei tentata di non offrirla a nessuno, per timore che finisca e non ne rimanga più per te. Io, dopo aver mangiato ‘enne’ fette, in un momento di coraggio, ho detto a mio figlio ‘vai, mangiala con i tuoi amici’ e così ho allontanato la tentazione.

Pero voi, almeno per una volta nella vita, dovete prepararla e assaggiarla, e sono sicura, che ne sarete felici.

Dimenticavo, questa torta possono mangiarla anche i celiaci!

Pronti? viaaaa

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Torta caprese

- 150 g di zucchero

- 150 di burro morbido

- 200 g di farina di mandorle

- 3 uova

- 180 g di cioccolato fondente

- zucchero a velo (facoltativo) o in alternativa

- panna montata + un cucchiaino di cacao (facoltativo)

Separare gli albumi dai tuorli. Montare a neve gli albumi e incorporare metà dello zucchero e tenerli da parte. Lavorare a crema l’altra metà dello zucchero con il burro. Aggiungere i tuorli uno per uno. Sciogliere a bagno maria o al microonde il cioccolato e aggiungerlo a filo alla crema. Aggiungere la farina di mandorle, un cucchiaio per volta. Alla fine incorporare gli albumi montati, e amalgamarli piano, ruotando dall’alto verso il basso, dolcemente, cercando di non smontare il composto. Rivestire una teglia con carta da forno. Versare il composto e infornare a 180° per circa 40 minuti, secondo il proprio forno. Servire con zucchero a velo o con panna montata a ciuffetti su cui potrete spolverizzare anche un pò di cacao.

Consiglio: mangiarne a seconda del proprio umore, o almeno fino a quando sentite affiorare la felicità

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7 dicembre 2013

Il mio torrone di Natale e lo spirito aggregatore (My Christmas Nougat)

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Ecco qua, è arrivato. Mi è preso il raptus del Natale. Potrei definirlo un raptus …’ aggregatore’, del mettere insieme, a più non posso, cose, persone, luoghi, ingredienti e desideri.

Con calma, spiego.

Ieri è stata una giornata di quelle da fuga al famoso supermercato del buonumore. Al volo contatto un’amica e ci diamo appuntamento la, solo per comprare il burro e le buste dell’immondizia, perchè li sono migliori. Promesso che non spendiamo soldi, che non ce ne sono? si, promesso. Vabbè. Inizia la spesa. Bè vabbè dai prendiamo una tavoletta di cioccolata con l’uvetta e il cocco che da me non si trovano, massì due. E la farina per fare il pane tedesco non la vuoi prendere, che poi devi venire apposta apposta? si due. Ah si, il burro, 5 pezzi. Reparto ortofrutta: i soliti due cetrioli indecenti, madò, (si due per non dare nell’occhio, ma tanto siamo in dueeee), un pomelo che non so che cavolo è e mi fa pure paura per quanto è grosso, un chilo di cavoletti di Bruxelles (perchè non fanno le mini confezioni, e mò che ci faccio con UN CHILO?), porri a gogò, fagiolini piattoni e fagiolini normali che mi è venuto il desiderio e lo so che si incazzerano per il fuori stagione, ma se mi scappa il desiderio? peperoni tricolore che sono bellissimi, così tutti in fila, ordinati, nella bustina… I fiori, voglio i fiori, lascia i fiori che costano troppo. Reparto esterofilo. Datteri tunisini freschi ancora attaccati al ramo, nocciole della california (???), arachidi da sgusciare, sesamo, una busta di chips di barbabietole, pastinache e patata dolce, da mangiare subito, così dividiamo il senso di colpa. Una sfilza di creme mostardate buone da morire che tanto ora viene Natale e ce li troviamo da mettere in tavola e facciamo un figuroneeeee. Cerchiamo cose cinesi? dai. Il pork in gelatina no, che già l’ho provato ed è terribile. Allontaniamoci immediatamente altrimenti comincio a prendere tutte questi dolci strani, massì li fotografo almeno che poi li faccio io. Salto a piè pari le risate piegate in due sul carrello per un regalo che volevo fare alla mia amica che secondo me ne aveva proprio bisogno, ma non posso dare i particolari. Quasi quasi dimenticavo le buste tanto erano le risate. Ma alla fine, cominciando ad aprire prima della cassa il sacchetto delle chips colorate, ci sentivamo allegre, leggere, come due amiche del liceo che hanno fatto bollo a scuola e si sono divertite da matti. 

Tornata a casa mi accorgo di avere portato oltre a tutte le stagioni, anche il mondo a casa, attraverso i miei desideri gastronomici e la mia curiosità.

Oggi, tornando da casa della mia mamma, dopo un giro per raccogliere rami di abete, di pini, di edera per le decorazioni, di alloro per il capitone di domani sera, arrivo nella mia cucina calda e profumata e mi piomba addosso lo spirito del Natale e un’irresistibile voglia di preparare qualcosa di buono.

Ripenso alla spesa, a quello che ho in dispensa e viene fuori questo…. seguite le istruzioni

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Il mio torrone di Natale (english version below)

- 100 g di nocciole fresche

- 100 g di arachidi

- 100 g di mandorle spellate

- una bustina di sesamo

- due fichi secchi

- 5 datteri freschi

- qualche noce sgusciata

- 200 g di zucchero

- un cucchiaio di miele

- un limone

- un cucchiaio di olio

Tostate nel forno a 180° separatamente, le mandorle, le nocciole, il sesamo e le noci, perchè hanno tempi diversi.

Grattugiare la scorza del limone. Spezzettate i fichi secchi e i datteri e uniteli a tutta l’altra frutta secca e alla scorza del limone.

Spennellate una spianatoia di marmo o un tagliere con l’olio e poi spremeteci su il succo del limone.

In una pentola d’acciaio versare lo zucchero e il miele e farlo sciogliere lentamente. Quando lo zucchero e il miele saranno sciolti e il colore sarà ancora chiaro versare nella pentola tutta la frutta secca. Amalgamare il tutto e capovolgerlo sulla spianatoia. Appiattirlo velocemente con l’aiuto di un cucchiaio. Con un coltello lungo tagliare a pezzi tutto il composto versato, prima che si solidifichi. Aspettare che si raffreddi. Attenti ai denti.

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My Christmas nougat

- 100 g of fresh hazelnuts

- 100 g of peanut

- 100g blanched almonds

- A teaspoon of sesame

- Two dried figs

- 5 fresh dates

- Some shelled walnut

- 200 g of sugar

- A tablespoon of honey

- A lemon

- A tablespoon of olive oil

Toast in the oven at 180 ° separately , almonds , hazelnuts , sesame and nuts , because they have different times.

Grate the zest of the lemon. Chopped dried figs and dates and add them to all the other nuts and lemon rind .

Brush a pastry marble or a cutting board with oil and then squeeze on the lemon juice .

In a stainless steel pot pour the sugar and the honey and melt it slowly. When the sugar and honey have dissolved and the color is still clear pour into the pot all the dried fruit . Mix well and turn it upside down on a work surface . Flatten quickly with the help of a spoon. With a long knife cut in pieces all the dough , before it solidifies . Wait for it to cool . Beware the teeth.

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11 settembre 2013

Risveglio e colazione con la Torta Nera

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Ogni tanto torna alla mente …
Mentre sono ancora nel letto, con la luce che tenta di entrare attraverso le fessure, penso a quando, ancora in casa con i miei, oltre alla sveglia, mi svegliava la voce dei miei genitori. Bellissimo il silenzio del mattino, ma ancora più bello e rassicurante il tramestio dei passi di qualcuno che inizia presto la sua giornata per casa e prepara il caffè facendo attenzione a non svegliarti finchè non è pronto, pensando di sicuro ‘la lascio dormire ancora un pò’.
Pronto il caffè e arrivata l’ora di alzarsi, si apre la porta e senti una voce bassa che ti dice …. ‘Ninettaaa, è pronto il caffettino a papà’ (detto veloce veloce). E io ‘si papà ancora cinque minuti, dai’. E lui che si siede nella penombra della stanza, mentre gli altri fratelli dormono, e dice cominciando già di buonora a scherzare ‘ va bene, e io ti guardo e aspetto’. Ovvio che, sentendosi lo sguardo sveglio e allegro di mio padre, non si riusciva più a dormire… e iniziava la gara di chi resiste di più. Io, fingendo di dormire ancora, lui, continuando a stare li, fermo, in silenzio. E la cosa continuava con mio padre che mi prendeva il piede e lentissimamente cominciava a tirarmi fuori dal letto, finchè vinceva lui.
Diversa invece la sveglia di mia madre, con voce pratica, ‘Anna è pronto il caffè, scià’. E al mio ‘ancora cinque minuti’, lei senza tante storie alzava la tapparella e basta, ci si doveva alzare e basta. Ma a volte prima di questa operazione mi portava il caffè sul comodino….
E così si iniziava insieme la giornata, sedendosi per la colazione e parlando un pò, finchè ognuno poi andava al proprio lavoro o alle proprie faccende.
IO, se e quando sono in casa i miei figli, cerco di preparare loro qualcosa di buono per colazione. LI ho sempre svegliati con calma. Sono sempre stata dell’idea che di troppe coccole non è mai morto nessuno… ma di stress si. Salvo poi a suonare la tromba se proprio sono intorpiditi….
Oggi al risveglio c’era questa torta.
Da tanto desideravo prepararla. E’ una ricetta di una mia amica che ora è sparita dal web e dalla mia vita, per sua, incomprensibile, volontà. Fantastica cuoca, l’ha preparata per un evento a cui abbiamo partecipato insieme…. Indimenticabile.
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Torta nera
- 60 g di mandorle spellate
- 60 g di nocciole (o noci)
- 60 g di fette biscottate
- un cucchiaino di lievito per dolci
- 5 uova
- 125 g di burro (o margarina, o olio di semi)
- 160 g di zucchero
- 110 g di cioccolato nero
- 1 pizzico di sale
Montare a schiuma il burro con lo zucchero. Aggiungere tre uova, una per volta. Separare gli albumi dai tuorli delle altre due uova e montare a neve ferma gli albumi. Inserire nel composto i due tuorli.
Frullare finemente le mandorle, le nocciole e le fette biscottate. Aggiungere il lievito, setacciandolo.
Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o al microonde. Aggiungerlo alla schiuma di uova/zucchero/burro.
Aggiungere le farine.
Aggiungere gli albumi montati a neve, mescolando da sotto a sopra per non smontarli.
Ungere e infarinare una teglia a piacere. Versare l’impasto e infornare in forno già caldo a 180 x circa 45/50 minuti.
Per la decorazione finale utilizzare o lo zucchero a velo o sciogliere altri 100 g di cioccolato nero, con una noce di burro e versarlo in superficie.
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15 settembre 2009

Torta di mandorle

Direttamente dal quaderno delle ricette della mia mamma, che scrive aprendo a piacere la pagina e non segue alcun criterio di impaginazione (e poi ovviamente anche di ricerca)...
... Ma direttamente dal forno della mia mamma un dolce buono, ma buono che te lo mangeresti tutto e che io cerco di centellinare, ma come si fa? Il sapore delle mandorle ti entra nell'anima e vorresti continuare non tralasciando nemmeno una briciola. E allora come fare per limitare i danni alla linea (che io dico sempre non è più linea ma è diventato ovale?)
Mangiare un bel pezzettone di torta, comodamente seduti a tavola, chiudendo gli occhi e godendo a pieno di questo magico profumo. E poi un bel bicchiere di latte freddo e.... salta il pranzo, la cena, ecc per il resto della giornata.

Torta di mandorle Mansueto

- 500 g di mandorle sbucciate e leggermente tostate
- 6 uova
- 300 di zucchero
- 1-2 cucchiai di farina
- un limone grattugiato
- un bicchierino di limoncello
- una bustina di Pane degli Angeli
- zucchero a velo per guarnizione

Macinare le mandorle sbucciate e appena tostate.
Montare a neve gli albumi.
Lavorare i tuorli con lo zucchero e piano piano aggiungere tutti gli altri ingredienti (farina, scorza di limone grattugiato, il limoncello, il lievito, le mandorle e gli albumi).
Versare in un tegame da forno coperto di carta da forno (essendo molto fragile e friabile la carta da forno aiuta a ... muoverla).
Infornare a 200° circa fino a doratura.
Cospargere di zucchero a velo.
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