12 febbraio 2015

Peperoni ripieni con pane profumato alle erbe

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Andando avanti per la strada della mia vita mi accorgo che, mentre la norma vuole che si scelgano case sempre più grandi e comode, per stabilirsi per sempre in un luogo, io sto ribaltando tutte le cose ovvie e ‘vivo’ in  case sempre più piccole in tutti i posti dove mi piace stare. E cosi, o una casa nel mio amato paese, una nella mia amata campagna, oppure una nella città dove mi porta il lavoro (o il cuore)…. tutte piccole, ma proprio piccole piccole  in verità. Ma la cosa bella, anzi bellissima, è che ovunque, sono piene di amici. Temo molto la solitudine, anche se in realtà la mia è solo immaginata perchè sola non sono mai. Ogni volta che mi muovo, arrivano in anticipo telefonate o messaggi di ‘prenotazioni’ di caffè o incontri. Oppure trovo amici con cui organizzare, o amici che mi raggiungono da giù per andare un pò in giro allegramente…

Mi piace l’aria di semplicità che si respira nella mia vita quando do più peso ai sorrisi e alla compagnia, quando si decide di andare in un posto, dopo aver lavorato, senza pensarci su due volte. Mi sento leggera quando la mattina ci si alza presto, si fa colazione tutti insieme e poi, chi al lavoro, chi a rassettare velocemente la casa mentre nel forno già si prepara qualcosa di veloce per anticipare la cena, e via…. appena finito, per sgambettare velocemente verso una nuova meta da scoprire con un’amica, per le vie della città. MI piace quando camminando e parlando tra amiche, sentendo un leggero languorino si scopre che sono già quasi le 4 di pomeriggio e si è perso completamente il senso del tempo. Si mangia al volo qualcosa di leggerissimo in una libreria (e si, la mia solita meta) per poi rimanere in silenzio per almeno altre due ore, sommerse dai libri che si vorrebbero comprare. E poi, richiamate dalle telefonate di mariti che ci pensavano scomparse, si torna a casa per mangiare tutti insieme. Senza l’ansia delle cene stupefacenti, ma con qualcosa di semplice da mangiare con del buon pane caldo e un buon bicchiere di vino, raccontandosi questi momenti di leggerezza.

E questa è stata la nostra cena

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Peperoni ripieni con pane profumato alle erbe

- 2 peperoni carnosi

- 10 cucchiai di pangrattato

- un mazzetto di prezzemolo

- basilico e origano fresco

- capperi

- 6 pomodorini ciliegino

- uno spicchio di aglio

- sale e pepe nero

- olio extravergine di oliva

- mezzo bicchiere di vino bianco

Lavare i peperoni, togliere la calotta e tagliare nel senso della lunghezza ricavandone delle ‘barchette’. In una ciotola mescolare al pangrattato, le erbe tritate, l’aglio sminuzzato, i capperi, i pomodorini spezzettati, il sale e il pepe. Aggiungere tre cucchiai di acqua e due cucchiai di olio. Mescolare bene il tutto e con questo impasto riempire le barchette di peperoni. In una teglia da forno versare 4-5 cucchiai di olio. Sistemare i peperoni, incastrati per bene. Versare il vino al lato dei peperoni e infornare a 200° fino a cottura.

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10 novembre 2014

Farrotto con porcini e la compagnia degli amici

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Belle le serate d’autunno. Stanno diventando così rare, così incerte, quasi sospese e introvabili tra un caldo ormai fuori tempo che non vuole abbandonare l’estate ormai lontana, e un inverno che non sa quando e come iniziare. Da tanto non provo più il vero freddo ne sulla pelle, ne in casa, ne fuori, durante quelle belle passeggiate in cui tutta infreddolita dicevi ‘e se andassimo a bere una cioccolata calda al bar?’. Ma che cioccolata calda! ancora la prima cosa che desidero è un’acqua tonica con ghiaccio e limone!

Però qualche sera fa c’era la pioggia, tanta, che scendeva e profumava l’aria e mi regalava la sensazione di essere al sicuro, solo perchè ero li, dietro le finestre, a casa, con un’idea di cena consolatoria per la serata. Silenzio per strada, poche macchine che rientravano, la tv spenta, già le pantofole ai piedi. E la sensazione malinconica della solitudine che piano piano si faceva strada. E mentre ero li, con lo sguardo ipnotizzato dietro il vetro carico di gocce di pioggia, ad inseguire i miei pensieri, ‘chissàdove’, dai miei figli, da chi amo, tutti  sempre troppo lontani per poterli raggiungere in un momento di malinconia, tentavo di scuotermi, annaspando per cercare dei lati positivi. Perchè ce ne sono sempre, basta mettere a fuoco in maniera diversa la propria immagine. E così mi son detta, 1) stasera posso guardare tutti i film melensi che voglio, perchè nessuno mi dirà ‘ma sempre questi film che fanno piangere, mammaaaaa’, 2) posso fare a meno di fare la spesa per taaaanto tempo, dato che la mia dispensa sembra quella dei rifugiati nei bunker durante la guerra, ben approvvigionata per lunghi periodi di isolamento. 3) posso mangiare tutte le cose biologiche che voglio, che ho comprato per desiderio di mangiare in modo sano, senza dover lottare con i desideri di adolescenti affamati anche di hot dog e ‘cose animali’ come dice mio figlio, 4) potrò dedicare poco, pochissimo tempo alla preparazione di cose buone e semplici, senza cotture lunghe e procedimenti laboriosi. 5) e infine, sarà la volta buona che dimagrirò un pò, senza essere tentata di assaggiare qua e la…. Basterà solo integrare con frutta e latte la dispensa e poi posso andare avanti così fino a quando non consumo tutto questo ben di Dio.

L’unica cosa per cui mi sforzo di trovare un lato positivo è…. mangiare da sola. Si, vabbè, ti vedi un bel film, si vabbè, finisci prima, si vabbè mangi quando vuoi……

Mentre rimuginavo su tutti questi sentimenti contrastanti, bagnati dalla pioggia, ore 21 di sera, suonano alla porta. Stupita apro…. e mi ritrovo i miei amici che, ombrello gocciolante in mano e faccia sorridente mi dicono ‘buonaseeeeeraaaaa, bè passavamo di qui di ritorno al lavoro, e abbiamo pensato che sono partiti tutti e stavi sola soletta, e, siamo passati a tastare il polso della situazione… bè che fai????’ . Che cari i miei amici!!! poi dici che gli altri se ne fregano di come stai, che pensano solo al loro fuocherello domestico e basta, che non uscirebbero sotto la pioggia, rimanendo al sicuro nella loro casetta. E invece no, loro sono qui. E allora cambiano in un attimo tutti i punti le convinzioni elaborate fino a quel momento…..

E allora, che si accendano i fuochi e che la casa si riempia di profumi. MI mette gioia cucinare per qualcuno, altro che finisco prima a pulire la cucina…. E’ così bello spignattare, mentre qualcuno ti ronza intorno con un bicchiere di vino in mano, mentre si aprono i discorsi sui figli, sul lavoro, e su tutto il resto…..

Apro la dispensa e prendo una cosa che volevo assaggiare da tempo, ma da sola no, perchè quando mangio delle cose nuove e particolari devo condividere impressioni ed emozioni. E’ un ‘Farrotto con porcini’, con tutti gli ingredienti che servono, tutti biologici e disidratati.

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E’ un’idea geniale che si prepara come un risotto, facendolo tostare come si fa con il riso, con un pò di olio extravergine di oliva, versare (a piacere) un pò di vino bianco e far sfumare e poi aggiungere…… acqua calda, solo acqua calda e portare piano a cottura come un risotto. Alla fine basta solo aggiungere un pò di parmigiano e mangiarlo con gli amici, bevendo un buon bicchiere di vino rosso. Come non fare la pubblicità spontanea a questo prodotto? io ve lo consiglio. Di solito scrivo ingredienti e procedimento, ma qui, gli ingredienti sono diversi dal solito…..

Farrotto con Porcini

- due cucchiai di olio extravergine di oliva

- una confezione di ‘Farrotto ai porcini’ dell’azienda Bottega 39

- mezzo bicchiere di vino bianco secco

- Acqua calda qb

- due cucchiai di parmigiano reggiano

- almeno un paio di amici allegri e loquaci

- un bicchiere di vino rosso a testa

- una serata di pioggia (facoltativo)

- la capacità di godere di ogni momento bello che ti capita.

Buon appetito.

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3 novembre 2011

Braciolette al pepe nero fresco in sughetto profumato

Stamattina, nel dormiveglia delle prime ore, pensavo al mio blog.
Mi pesa il fatto di non avere abbastanza tempo per aggiornarlo. Ma più che pesarmi mi manca.
Sto saltando vari appuntamenti con chi passa di qui a leggermi e mi sento in colpa.
E, dicevo, pensavo ... 'ma la gente ha davvero ancora bisogno di ricette?'. Sono circondata da veri esperti e io che mi rifugio sempre di più nelle ricette rassicuranti che ho imparato e soprattutto mangiato da mia madre.
E' anche vero che la richiesta parte dai miei figli che mi chiedono le 'cose che facevi prima del blog'.

Ma non è che ho bisogno di altro?
Ma di cosa? 
Questa specie di intontimento che mi fa vagare con la mente altrove e mi stampa sulla faccia un'espressione assente deve farmi riflettere. Mi piacerebbe parlarne seduta sotto un albero, al tiepido sole di questo strano novembre che ancora qui da noi regala 20° in alcuni momenti della giornata, con altre persone, con lo spirito inquieto come il mio, che si affannano ogni giorno alla ricerca di se stesse mentre si occupano di chi gli sta accanto. Perchè solo chi si dona agli altri si dimentica di se.
E persone che hanno nella mente pensieri come frasi di libri che nessuno leggerà mai, perchè i sentimenti si affacciano timidamente e poi tornano dove sono, per paura di non essere capiti.
E che magari amano leggere perchè tra quelle parole e quelle storie ritrovano compagnia alla propria inquietudine e a quella che fino ad allora era solitudine.

I libri, i miei amati libri, compagni di sogni e viaggi, che mi hanno indicato mete che ho poi raggiunto, mi hanno fatto conoscere poeti che da allora ho sempre amato e portato con me, mi hanno fatto capire meglio anime e situazioni, mi hanno fatto innamorare o hanno scavato dentro le mie paure dicendomi che non sono solo mie. E ho viaggiato nella pazzia per capire quanto fragile sia la linea che la separa dalla ragione. 
Ma soprattutto mi hanno insegnato che le parole hanno il grande potere di farti volare, se solo riesci a caricarle dei tuoi desideri e dei tuoi sogni e a portarli fuori e in alto.
Ed è così che si sta facendo strada il nuovo progetto per il prossimo, molto prossimo Natale.
Ora devo correre, bevuto il caffè, anche il secondo, il tempo è scaduto. Ci vediamo al prossimo post.
Ma nel frattempo la metto un'altra ricetta va....

Braciolette al pepe nero fresco in sughetto profumato

- fettine di vitello sottilissime
- pepe nero in grani da macinare al momento
- peperone giallo
- cipolla
- aglio
- prezzemolo
- sedano
- pomodorini ciliegino
- peperoncino
- erbe profumate fresche (rosmarino, salvia, timo, origano)
- olio extravergine di oliva
- sale

Tagliare le fettine di carne in strisce larghe tre dita.
Tritare al momento il pepe nero sulla carne, non esagerando nelle quantità.
Arrotolarle su se stesse e fermarle con uno stuzzicadenti.
In una casseruola mettere tutto insieme un filo d'olio, il peperone tagliato a strisce larghe, qualche grano di pepe intero, la cipolla, l'aglio, parte del prezzemolo, il sedano, i pomodori a spicchi e le erbe. Adagiarvi sopra le braciolette, salare, coprire e cuocere a fiamma moderata.
Aggiungere a piacere un pò di peperoncino fresco.
Quando e se dovessero asciugarsi troppo, aggiungere un pò d'acqua calda o di brodo vegetale e continuare la cottura fino a quando diventeranno tenerissime.
Da servire con un'insalatina fresca al limone.
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