10 marzo 2016

La storia di Matteo e della sua passione

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Lo guardo metre lavora, chino sul bancone e con lo sguardo attento di chi misura con gli occhi la giusta dimensione dei pezzi da mettere sulla bilancia e con le mani che toccano con rispetto un pezzo prezioso su cui lavorare. E mi viene spontaneo fargli mille domande. Ha l’entusiasmo di un artigiano che inizia la sua giornata lavorativa con passione e vorrei sapere da quanto tempo ha iniziato a fare il suo mestiere, visto che ancora e ancora gli brillano gli occhi. E mi dice che ha iniziato da bambino, quando più che andare a scuola preferiva andare ‘a bottega’ in macelleria, per imparare questo mestiere. E poi piano piano, ha aperto la ‘sua’ macelleria, dove ogni giorno accoglie i suoi clienti con un sorriso allegro, una battuta e con grande professionalità. Una volta mi son fatta raccontare come si scelgono gli allevatori a cui rivolgersi, e lui da chi va e perchè. E mi ha fatto la mappa degli allevatori della zona e mi ha spiegato che lui preferisce chi alleva i propri animali all’aperto, cura la pulizia degli ambienti, non fa allevamento intensivo. Rimane sempre ‘in zona’, perchè conoscere il territorio e gli interlocutori è importante. E poi ha scelto di raccontare una parte della storia della nostra gastronomia proponendo la carne di mucca ‘podolica’, dal sapore intenso e particolare (e io ne so qualcosa, perchè preparo sempre il mio meraviglioso ‘Stracotto di podolica con cipolle rosse e primitivo’)

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Quando entro nella sua macelleria, mi colpisce la luce che c’è. Tutto bianco e pulito, con vetrate che illuminano un banco pieno di cose ‘sfiziose’, presentate su candidi vassoi, che mi fanno venire il desiderio di pianificare piatti di carne per tutta la settimana pur di assaggiarli tutti. Mi sforzo di trattenermi all’acquisto dettato dalla gola, ma esco di li sempre con cose preziose in mano. E pensare che io non mangio tanta carne rossa!

In un periodo in cui ero un pò anemica rimpiangevo un piatto che mi faceva mangiare mia nonna, la carne cruda condita. Parlo della più conosciuta ‘Tartàre’ che da noi assumeva un significato pratico, un rimedio curativo casalingo, meno ‘raffinato’ di quello che mangiamo ai ristoranti, ma di sicuro effetto. Quando ero un pò deboluccia e avevo il colore pallidino, subito mi facevano trovare sulla tavola fegato marinato con limone, straccetti di carne cruda, diaframma al sangue eccetera. E nel giro di qualche giorno mi riprendevo subito. (Forse mi son ripresa un pò troppo però…. eheheheh). Da allora non sono più riuscita a mangiare quella prelibatezza perchè non mi son più fidata della carne utilizzata… fino a quando ho incontrato Matteo. Li ho superato tutte le mie reticenze e da allora ho trovato il mio fornitore ufficiale di tartare di podolica che mi godo tranquillamente, ogni volta che ne ho bisogno. Se volete la ‘ricetta’ cliccate qui

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Inoltre per le serate in cui arrivano amici e non hai niente in frigo, o semplicemente se ti assale il desiderio improvviso, basta telefonare e ordinare il ‘Fornello’ che da noi, al sud, è una goduria. Carne, salsiccia, zampina, bombette, pollo ecc… cotti allo spiedo in forno a legna. Uno dei miti della nostra tradizione. Tu la ordini, decidi l’ora in cui deve essere pronta, e te la porti a casa, bollente, nei pacchetti di carta da forno e di alluminio. Devi solo apparecchiare la tavola, e poi da Matteo compri anche il pane, la birra, il vino, l’insalata pronta, e altre cose buoneeeee.

E sapete come si chiama questo posto? non poteva chiamarsi in altro modo: ‘Lo Sfizietto, da Matteo’, e si trova nel mio meraviglioso paese, Noci.

Adoroooo.

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22 maggio 2014

Melanzane ripiene per ‘Abbasciamadònn’

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Noci, il mio paese, è una ‘ridente’ località, dall’aria frizzantina, nata su una collina della Murgia. Qui le stagioni sono miti e dolce è passeggiare per le vie del paese e delle nostre campagne, in ogni tempo. Il mese di maggio è tutto dedicato alla Madonna, e in particolare alla Madonna della Croce a cui è dedicato un piccolo santuario distante un km dal centro abitato. Una Madonna molto amata e venerata perchè dispensatrice anche di miracoli, in particolare per i bambini che pativano di ernie. Quando ero bambina c’era un rito (il rito del ‘passa-passa’) che si svolgeva il tre di maggio, nel bosco adiacente la chiesetta, durante il quale i bambini venivano fatti passare per tre volte attraverso il ramo di un albero di quercia, tagliato per tutta la sua lunghezza. IN seguito, secondo la credenza, fede o superstizione,  se il ramo avesse continuato a germogliare il bambino sarebbe guarito. Dopo questo rito, partiva la processione dei fedeli che tutti insieme ‘portavano’ il quadro della Madonna dal santuario alla Chiesa Madre. E per tutto il mese si ‘faceva il mese alla Madonna’ che consisteva nel seguire la messa all’alba, accompagnato magari dal mitico ‘fioretto delle ciliege’, terribile promessa di non assaggiare manco un frutto per atto di costrizione e devozione.

L’ultimo giorno del mese tutta la popolazione seguiva la processione al contrario, dalla Chiesa Madre fino al Santuario, respirando l’aria tiepida e profumata di rose. In particolare di una rosa color rosa, profumatissima, addossata ad una delle croci di pietra che si trovano lungo il percorso. Quando da bambina andavo ‘abbàsc à Madònn’ (giù alla Madonna) con mia madre, mia nonna e i miei fratelli, mi raccontavano che quella rosa è sempre stata li, e fiorisce per tutto l’anno, ed è sempre ricca e profumata come il mese di maggio.

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La sera del 31 si organizzava una festa giù nel boschetto di lecci di questo Santuario. Ognuno portava con se tielle intere di melanzane ripiene, focaccia di patate con mortadella e provolone, verdure fresche per accompagnare, dette ‘u mischtùr’ e una buona bottiglia di vino.

Si organizzava il picnic in compagnia, si mangiava e si cantava tutti insieme in allegria, nel buio del boschetto e così si festeggiava la Madonna.

Nel corso del tempo questa usanza di è modificata di molto. Il boschetto è stato ceduto ad un privato, la festa si svolge sempre nel grande prato davanti alla chiesetta. Solo che le melanzane ripiene preparate in casa, hanno lasciato il posto ai panini con le salsicce, alle focacce delle bancarelle e l’aria che prima era piena di canti e risate della gente, ora è piena di canzoni di dvd venduti a poco e dal rumore dei gruppi elettrogeni degli ambulanti.

La devozione continua, sempre viva. I nocesi continuano a seguire la processione e a ritrovarsi giù tutti insieme, ma i profumi sono cambiati.

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E qui, arriva la novità.

Nostalgica come sono delle cose buone e belle di una volta e degli incontri festosi, penso che bisognerebbe tornare almeno ….. alle melanzane ripiene fatte in casa.

E così, con gli amici dell’associazione NOCI MY DESTINATION, ci incontreremo tutti ‘ABBASC A’ MADONN’  con il nostro kit da degustare, completo di ‘melanzane ripiene, focaccia con mortadella e provolone e ciangiùff sbucciati e tagliati’. Invitiamo tutti a fare altrettanto. Chi sarà pigro o impossibilitato a preparare queste cose tradizionali, non dovrà preoccuparsi. CI PENSIAMO NOI. Tutti potranno acquistare il ticket per ritirare il kit, qui a Noci, presso l’Hotel Cavaliere entro il 28 maggio alle 13.

Per maggiori informazioni chiamate il num. 346.6339414

per la ricetta andare QUI

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9 agosto 2013

Thelma & The Nice

Thelma

 

Tutto cominciò con una crostata di ricotta e ciliege. Claudia, si innamora del mio blog, comincia a seguirmi, a scrivermi, a commentare e nasce un’amicizia. A distanza, come tante belle amicizie che nascono casualmente sul web. Dopo un pò comincia a parlarmi di una sua amica che, dice, DEVO assolutamente conoscere, perchè per certi versi mi assomiglia. E così la mia strada incrocia quella di Thelma. Thelma non è una persona comune. E’ molto, molto di più di quel famoso coniglietto rosa della pubblicità che non si ferma mai. Si autoalimenta come un volano in moto perpetuo, e regala energia a chi la legge, a chi la segue, a chi sta accanto a lei per un momento.

Ci scriviamo su fb, ci commentiamo, ridiamo, scherziamo e poi un giorno in chat mi parla di un nuovo progetto, un sogno che ha deciso di realizzare. Un viaggio in camper, armata di videocamera, in giro per l’Italia. Ha bisogno di me per i contatti food in tutte le regioni. Che dici mi puoi aiutare? ‘Tu conosci tanta gente’! E io… ‘e ci mancherebbe che  non voglia aiutarti’. Certo mi piacerebbe viaggiare con lei fianco a fianco, ma lei è troppo, troppo energica, molto attiva, molto molto più di me… Ammappela l’ho trovata una che mi batte alla grande. Però le assicuro che quando arriverà in Puglia la seguirò e la porterò in giro.

E inizia così da Milano il suo ThelmaTour13, con uno sponsor di eccezione, l’Intel, che ha trovato la sua idea geniale, tanto da scegliere lei come testimonial per parlare dei suoi prodotti, mostrando le loro performance spettacolari durante i vari reportage del tour.

Aspetto con ansia il suo arrivo in Puglia e tra le mille cose che la mia terra offre, decido di darle un assaggio di mare, di cibo locale, di campagna e di abbracci della mia gente.

 

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L’aspetto direttamente a Mola di Bari, dove ci aspetta Nicola Lojodice, con la sua scuola per immersioni, per aiutarmi a farle superare l’unica cosa che lei non fa proprio volentieri, andare sott’acqua…. Ma manco due volte me lo fa dire… si infila la muta, bombole di ossigeno sulle spalle, boccaglio, telecamera in mano e splash… si tuffa e va sotto, come se non avesse fatto altro nella sua vita.

 

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Splendida esperienza, bagno meraviglioso, e poi viaa subito verso Santa Maria di Leuca, perchè dobbiamo anticipare l’altro appuntamento, sempre in mare, perchè dal giorno dopo  il tempo cambia e si rischia di saltare … la pesca in  un peschereccio. Quindi distrutte arriviamo a destinazione, dove decidiamo di dormire, e puntiamo la sveglia alle 4,30, perchè alle 5,30 ci aspetta Luigi e i suoi amici pescatori, per andare a ritirare le reti, con il suo peschereccio ‘Lo Squalo’.…. E così vediamo l’alba in mare, in un mare meraviglioso di colori e profumi, popolato da barche che, tutte insieme, vanno a ritirare il lavoro di una notte. E ci passano accanto e ci salutano, e noi che allegramente aspettiamo di vivere questa avventura.

 

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Cominciamo a tirare su il filo da pesca e i pesci appena abboccati. E con spigole, e stelle di mare, vengono su anche tracine e murene. E con le reti, aragoste e granchi. E piano piano la barca si riempie di pesci e ghiaccio che serve per conservarlo fresco.

Alla fine, stanche ma soddisfatte torniamo verso casa mia, NOCI, dove ci aspetta il mio trullo e una notte di riposo.

 

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Il giorno dopo tutte a lezione di pane, orecchiette e mozzarelle, insieme alla signora Marisa, cuoca della Masseria La Mandra, dove ancora è possibile assaggiare i prodotti naturali della terra e i piatti della nostra tradizione.

 

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Thelma è bravissima e impara in fretta tutto. Scherziamo, mangiamo in allegria e torniamo al trullo dove, pensavate che ci saremmo riposate??? no, inizia una lezione di pizzica e riprese con montaggio successivo. E tutto questo in un susseguirsi di idee e risate.

Fino a notte fonda scriverà il suo articolo, monterà tutti i suoi video della tappa Pugliese, e solo dopo andrà a dormire.

Il giorno dopo tutto pronto per partire alla volta della Calabria, ma solo dopo essere passata a ritirare il suo ‘panino da viaggio alla Thelma’ dal nostro Marino, una persona eccezionale, leader dello street food creativo, del mio paese.

 

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E così abbraccio solo per un momento la mia amica e la lascio andare verso mille nuove esperienze. E’ passata come un uragano, ma ha lasciato il segno. E chi lo sa… forse un giorno passerà ancora di qui.

Qui potete vedere l’articolo scritto da Thelma e i video che abbiamo girato insieme

Ringraziamenti:

- Alla mia meravigliosa Puglia per avermi donato mare e campagna e cibo fantastici

- Al mio paese, NOCI, per gli abbracci che sa regalare e per il mio trullo magico

- A Nicola Lojodice, e il suo Centro immersioni Sub Murena di Mola di Bari

- A Luigi e il suo peschereccio Lo Squalo, ai suoi pescatori che TANTA pazienza hanno avuto con me

- A Giuseppe Recchia e al suo meraviglioso agriturismo La Mandra, dove si mangia da Dio, e si gode della vera tranquillità  della campagna nocese.

- Alla signora Marisa, cuoca della Mandra, con la quale sicuramente orgazzeremo a breve qualcosa di interessante.

- A Giandomenico Miccolis, il mio fruttivendolo di fiducia, perchè ci ha fornito al volo frutta fresca tagliata a pezzi, da piluccare durante il nostro viaggio e sentirci in forma.

- A Marino Notarnicola, che crea per la nostra gioia, panini meravigliosi con prodotti e conserve preparati da lui….

- A Fenny, la mia ballerina di pizzica preferita. che mi fa sognare con la sua freschezza e la sua spontaneità

- A Intel che mi ha invitato a partecipare a questa fantastica avventura.

- A Claudia, perchè è una grande selezionatrice di persone speciali, come lei.

- A Thelma perchè è energia pura….

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9 novembre 2009

Bacco nelle gnostre: vino novello e caldarroste in sagra

Io amo il mio paese, NOCI, e amo l'aria che qui si respira. Amo le sue strade e i suoi profumi Amo passeggiare per le piazze e sentirmi abbracciata dal saluto della mia gente. Si potrebbe trascorrere l'intera giornata solo salutando e fermandosi a parlare del più e del meno con tutta le gente che si incontra. Perchè qui ci si conosce quasi tutti e si parla di tutti anche degli sconosciuti e del sentito dire. Perchè il paese è così. Quello che altrove si chiama pettegolezzo e che può dare fastidio, si potrebbe anche interpretare in maniera più positiva come 'provare interesse per il prossimo' e quindi parlarne. Ci si conosce da generazioni più per soprannomi che per cognome e si partecipa tutti insieme sia alle gioie che ai dolori. A parte le invidie che, si sa, sono umane, e che portano i compaesani spesso a 'non dare soddisfazione' non manifestando la propria solidarietà alle altrui attività.... c'è un senso di attaccamento al luogo che, appena usciti dal confine del proprio territorio, viene fuori in maniera orgogliosa. E ci si riconosce 'nocesi' e ci si sente facenti parte di un unico corpo, quando ci si incontra casualmente tra le strade di New York o in un punto qualsiasi della terra.

Venerdi, sabato e domenica scorsi, qui da noi c'è stata una sagra che è partita in sordina qualche anno fa e che piano piano è diventata un evento molto importante: 'Bacco nelle gnostre', la sagra del vino novello e delle caldarroste.
Le 'gnostre' sono una caratteristica del nostro centro storico, e sono cioè degli spazi quasi chiusi, piccole piazzette private delimitate dai tre lati da case imbiancate di calce. E ce ne sono di tanti tipi, quasi tutte abbellite da piante o addirittura da viti che si arrampicano lungo i muri.
E tutte pavimentate con le antiche 'chiangole', mattoni di pietra resi lisci dal tempo e dall'intensa opera di pulizia delle donne.

E lungo questa miriade di stradine, abbiamo visto fluire un mare di gente che è arrivata anche da lontano, per assaggiare il vino novello aperto per l'occasione e altre decine di specialità del posto, antiche e moderne, che hanno riempito il nostro centro storico di incredibili profumi e di allegria.



Tutti i turisti sono stati accolti con grande ospitalità da tutti gli chef del paese e sono stati invitati ad assaggiare i piatti tipici preparati apposta per l'occasione. Qui sotto ho ripreso il mitico chef dell''Antica Locanda', Pasquale Fatalino, che con le sue/nostre prelibatezze ha già vinto due puntate de 'La prova del cuoco' e che rivedremo ancora il prossimo venerdi in televisione. Ovviamente a tutti i nocesi che leggono questo post, un invito a votare, votare, votare Pasquale al numero 89.48.48.72 più il numero che viene a lui assegnato.

In ogni angolo c'era qualcosa da vedere, da fare, da gustare, da bere. E tutti i visitatori passeggiavano reggendo tra le mani un calice colmo di vino novello....

E caldarroste, olive fritte, baccalà fritto, 'fecazzedd con la ricotta forte', provola sciolta sullo spiedo, orecchiette con brasciole, cavatellini con cicerchie, ecc.... ecc......

Al suono di tanta buona musica e tra mille angoli dove improvvisare una 'pizzica' senza tanti timori, tutti insieme in allegria.

E questa è la prima di tante sagre speciali e affascinanti che si svolgono nel nostro paese. La prossima, a cui siete tutti invitati a partecipare si chiama 'Pettole nelle Gnostre e cioccolato in sagra', si svolge il prossimo 5 e 6 dicembre. Immaginate l'aria frizzante delle notti di dicembre, nel centro storico tutto addobbato per le festività natalizie, con i presepi da visitare, e le 'pettole' calde con lo zucchero o con il vincotto di fichi, e cioccolato bollente da bere, passeggiando nelle strade.
Se avete bisogno di informazioni, scrivetemi pure..... Arrivederci alla prossima.... sagra.


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