2 giugno 2013

Pane e marmellata di ciliege

marmellatanice1

Camminavo per le strade di campagna di Locorotondo, un paese che sembra di favola qui vicino a me, e mi perdo. Ma per davvero! Incantata dai trulli e dagli alberi di ulivo potati alla perfezione, prendo appunti mentali su come li poterò io, su come voglio aggiustare i muretti a secco, sui miglioramenti da fare al mio trullo…. e perdo la strada.

Allora decido di chiedere informazioni al primo che incontro. Sembra facile. Qui per le strade di campagna è un miracolo se incontri qualcuno. E’ tempo di potatura e vedo solo uomini arrampicati sulle scale di legno, in mezzo ai rami, indaffarati a compiere il loro lavoro. A gruppi, su scale incrociate, ma tutti in mezzo al campo. Vabbè, mi dico, è così bello qui intorno che se mi perdo attivo il navigatore e torno a casa, la benzina ce l’ho, il tempo anche…. E all’improvviso, dove un campo fa una curva, e sulla curva c’è un albero di ulivo, vedo un vecchietto che lega una fascina con i rami appena tagliati, con calma, con ‘a rungèdd’ (coltello tozzo e lama curva) appesa alla cintura per tagliare lo spago. Vestito con pantalone caldo di lana scura, camicia a quadri, gilè e coppola, è appena sceso dalla scala di legno. MI fermo. MI guarda e sorride. Buonasera, dico io, Buonasera, dice lui.

Manca ancora un pò al tramonto e la luce arancione si riflette su tutto intorno. Chiedo informazioni sulla strada… e lui gentilmente comincia a spiegarmi dove devo svoltare, che proprio li vicino abita lui, che più giù ha costruito anche una villetta alla figlia. E che intorno abitano tutti signori, tutte persone come si deve, vantandosi di questo gradino appena salito nella scala sociale delle persone rispettabili, grazie alla presenza di questi vicini. E, come tutte le persone anziane di campagna, che hanno un concetto del tempo diverso dal nostro, approfittando di un incontro, di una nuova conoscenza, di un momento di riposo, di un’occasione per fare quattro chiacchiere con calma…. inizia a raccontarmi la sua vita, le cose che fa. MI chiede se sono di li, a chi sono figlia, cosa faccio nella vita…. e tra una parola e l’altra dopo un bel pò di tempo si arriva agli acciacchi, alle analisi, al colesterolo, al diabete ecc… E lui, con un grande sorriso si illumina e mi dice: ‘ Signò, grazie a Dio, a me le analisi stanno tutte bene. Certo sò vecchiaridd, e devo stare attento, ma posso mangiare tutto. Per esempio, vuoi sapere cosa ho mangiato oggi? Ho portato una minestra di cicorielle a mia moglie (una minestra = una quantità sufficiente per due persone circa) e mi ha preparato le fave bianche ‘mbanèt chi cicuredd (purù di fave bianche con cicorielle di campagna mescolate tutte insieme), poi un pezzettino di lardo arrostito e un pezzetto di pane con la marmellata di ciliege. Un bel bicchiere piccolo di vino primitivo e stò apposto’.  Io sono rimasta affascinata da quest’uomo, dal suo racconto, dal suo rapporto antico con la moglie che, nella normalissima divisione dei compiti di una famiglia di una volta, cucina quello che il marito ha portato a casa e lo prepara per lui, mentre lui, stanco del lavoro si siede e aspetta. E sono rimasta incantata dal menù semplice e straordinario, ricco di sapori e di scelte antiche soprattutto per il dolce finale…. Pane e marmellata di ciliege!!!!

E con questa immagine negli occhi, ci siamo stretti le mani, piacere, ma davvero piacere di averVi conosciuto, perchè qui da ancora del Voi agli anziani, se hai un minimo di educazione…. E a malincuore l’ho salutato, sperando di rivederlo ancora, o forse no, affinchè questo ricordo potesse restare unico per sempre. E così sarà….

E che ricetta volete che vi scriva ora? Pane e marmellata, ovvio!!! Ma ci vuole proprio la ricetta? vabbè la trovate –> qui

marmellatanice2

SHARE:

22 novembre 2012

I giorni dell’olio nuovo

olionuovo20121

Strano momento per scrivere un post. E’ notte fonda. Accanto a me un tovagliolo pieno di mandarini freschi appena presi dal cesto fuori dal balcone. Umidi di pioggia e di nebbia. Ma freschi al punto giusto. Mi siedo davanti al computer e guardo a tratti il video, facebook e fuori dalla finestra. Fuori tutto immerso nella nebbia. E compare come in una ripresa miope la luce dei lampioni, le case di fronte alla mia, le macchine ferme ad aspettare domani. Tutto è silenzio. E dovrei anche guardare e pensare in punta di piedi, perchè intorno a me e fuori, la gente dorme. Basterebbe parlare con voce normale per svegliare qualcuno, anche qui nel condominio, tanto silenzio c’è. Ma io stasera non ho sonno. Devo fare i conti con i miei pensieri, con i miei progetti, con la rabbia che mi viene ormai ogni giorno, ogni volta che leggo i giornali, che vedo la tv, che giro per le strade di questo paese (il mio) che sembra bello e perfettino e poi scopri ad ogni angolo, ben nascosto, e a volte pure mica tanto nascosto, dei rifiuti abbandonati da cervelli piccoli e mani pigre. E non raccolti da chi dovrebbe perchè distratto altrove da ben altri interessi. E mi sento sempre più delusa e a disagio qui …..

E poi penso anche allo spreco di tempo e di parole per capire la gente piccola. E al tempo e alle parole che invece da domani porteranno allegria a me e alla gente che incontrerò.

b1 

E penso a quello che rende preziosa la mia vita. Le piccole gioie che sono solo mie e di chi scelgo di avere accanto a me per condividerle. Come questo olio nuovo, meraviglioso, che riesce a dare emozioni incredibili, quando lo assaggi, perchè in un istante ti riporta al profumo del giorno della raccolta, alle sere che verranno davanti al fuoco, che arrostirà bruschette semplici con il pomodoro ‘eterno’, e alle gare con gli amici per decretare se ‘è più buono il mio o il suo?’ che necessitano di continui assaggi di bruschette e altri piatti. E con questa scusa l’olio nuovo si assaggia su tutto, sul crostone con cicorielle di campo e fagioli cannellini, cotti senza altri odori, sulla semplice verdura lessa e un pezzo di pane fresco, su un pezzo di baccalà cotto a vapore e condito solo con olio e pepe.

Insomma questo è un sogno che continua.

b2

SHARE:

13 novembre 2012

Raccolta delle olive 2012 e il ‘panino della raccolta’

_MG_5286


Oggi tutto intorno a me è circondato dalla nebbia. Ormai sembra roba di altri luoghi e il freddo stenta ad arrivare. Eppure, come la natura, sento che un pò di freddo ci vuole. Non è normale tutto questo tepore (20° a metà novembre) che continua imperterrito da aprile. Nei campi c'è la raccolta delle olive e dai frantoi arriva un odore caldo e profumato di olio nuovo. Sembra l'inizio di un tema. E le sensazioni vissute qualche giorno fa sarebbero proprio da raccontare, ed è per questo che oggi sono qui: per condividere con voi la gioia di una giornata con tanto sole, tanti profumi e tante risate. Anche di tanta stanchezza in verità, perchè alla fine della giornata ero felice si, ma stanca, ma stancaaaa, che mi faceva male tutto, anche i capelli e, una volta ferma sul divano per 'cinque minuti di riposo', non son più riuscita a rialzarmi. E' vero che ho l'entusiasmo e la gioia di vivere di una bambina per queste occasioni che la vita mi offre, ma è anche vero che non sono particolarmente allenata per i lavori di campagna. Accarezzo sempre l'illusione di vivere in compagnia delle persone a me care la condivisione di questi 'eventi', come la raccolta delle olive o la preparazione della salsa di pomodoro, ma in maniera quasi inspiegabile, si accavallano sempre impegni proprio in quei giorni e così, a parte qualche amico di buona volontà che è apparso per un pò in campagna, sotto ad un paio di alberi, per il resto è stata una giornata vissuta a due. Comunque è stato bellissimo ... e aspetto l'anno prossimo per ripeterlo ancora (però meno male che passa un anno, così ho la possibilità di rimettermi in forze)

IMG_0292[1]

La mattina si arriva canticchiando e si stendono le reti allegramente sotto gli alberi sulla terra che ora è verde di erba e profumata di umidità. E si cominciano a 'pettinare' i rami carichi di olive con dei rastrelli di plastica morbida che dolcemente staccano i frutti e li fanno cadere. Inizia una specie di balletto per evitare di muoversi maldestramente e schiacciare le olive, e così ci si ritrova come il gioco 'Twister' con le gambe incrociate e le braccia in posizione stretching verso dietro, in equilibrio precario, ma dura poco perchè o cadi, o schiacci le olive o vedi di cambiare posizione.
_MG_5256
Quando hai finito di raccogliere tutte le olive di un albero raccogli le reti come fanno i pescatori e, prima di versare i frutti nella cassetta cerchi di eliminare i rametti e le foglie verdi. Magari ogni tanto ti sdrai pure sulle olive per sentirne da vicino il profumo meraviglioso che si sprigiona (soprattutto se, grazie al peso, le schiacci!!!)... e così via di albero in albero si continua....

_MG_5313

Poi arriva il momento della pausa pranzo, ma non ci si può fermare per molto altrimenti 'il sangue si raffredda e non si riparte più', quindi 'allegr allegr' (se eliminate l'ultima lettera delle parole parlate meridionale, cit. Benvenuti al sud), 'velòc velòc' si mangia un panino (buonissimooooooo) e si ricomincia....

_MG_5272_MG_5276  _MG_5282
_MG_5271
_MG_5278
  Poi verso l'ora del caffè si prepara la caffettiera gigante (che nel frattempo, verso la fine della giornata sono arrivati gli amici e la mamma che viene a giudicare l'operato e tu cerchi di catturarla nella rete....), e si beve tutti insieme in mezzo alla campagna, sotto gli alberi e tra le reti (e qualcuno cade pure!).

ridotte12

_MG_5387   E alla fine di questa estenuante giornata si portano le olive al frantoio dove, secondo mio marito, tutti dicono che non hanno mai visto olive così belle e così buone, e di ottima qualità, e raccolte al momento giusto, nel giusto equilibrio tra mature e acerbe e che SICURAMENTE  ci darà TANTISSIMO olio, magari il migliore che si sia mai visto in zona.....
Ma questo è l'argomento di un prossimo post e vedremo..... (oggi pomeriggio vado a ritirare l'olio nuovo!)

_MG_5246 
Intanto vi lascio la 'ricetta' del 'panino veloce della raccolta delle olive'.

  _MG_5289
Panino veloce della raccolta delle olive
- mezza baguette fresca a testa
- formaggio spalmabile 
- erbe fresche raccolte proprio allora dal proprio orto (erba cipollina, rosmarino, timo e salvia)
- pomodorini ciliegino (magari anche quelli dell'orto, ma qui è un pò difficile...)
- salame cacciatorino
- lattughino e/o rucola
- sale e olio extravergine di oliva
Tagliare il cacciatorino a fette non molto sottili (sennò non c'è gusto). Tritare fini le erbette appena raccolte e aggiungerle al formaggio fresco spalmabile. Tagliare a metà i pomodorini. Tagliare a metà nel senso della lunghezza la baguette. Su una metà spalmare il formaggio alle erbe. Sull'altra cominciare a 'stratificare' nell'ordine, il salame, i mezzi pomodorini, lattughina e/o rucola. Aggiungere pochissimo sale e un filo d'olio.(se non lo mettete non sarà lo stesso garantito). Coprire con la metà con il formaggio. Addentare ad occhi chiusi e godersi questo momento magico.

_MG_5254
SHARE:
TEMPLATE BY pipdig | CUSTOMIZATION BY SARA BARDELLI