2 aprile 2013

Tripudio di ricette della mia Pasquetta al trullo

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Eccomi qua, che mi regalo un momento di stop e, come vecchie amiche davanti ad un caffè, vi racconto com’è andata. Com’è andata? Come avevo previsto e raccontata due post fa. Il tempo è stato clemente, 20 gradi fino alle 12,00. Poi ha cominciato a rinfrescarsi un pò, ma si stava bene tra dentro il trullo e fuori all’aria aperta, in un viavai di gente indaffarata e cose da fare. Allegria, scherzi, battute e tante cose buone da preparare. Volevamo sperimentare il forno a legna e così abbiamo cucinato tutto, tutto al forno. Che se andava male l’esperimento dovevamo mangiare solo finocchi crudi e basta. Invece le pagnotte di pane son venute benissimo, croccantissime fuori e soffici dentro. Il casatiello, prima volta per me, è fantastico, assolutamente NON DA DIETA (un pezzo corrisponde a due giorni di pasti di dieta), ma si potrebbe morire felici con il pezzo di casatiello in bocca…. Poi la torta pasqualina (prima volta anche quella, ma, si sa, io improvviso!) ha stupito tutti. Le cicorielle e le bietole erano della mia campagna, assolutamente biologiche (per i puristi), le uova del contadino (come dicono i cultori, uova di galline felici), la ricotta di un caseificio artigianale che se non arrivi presto la mattina e la compri ancora calda, non ne trovi più e lo devi prenotare per il giorno dopo. E Poi abbiamo mangiato sul pane appena uscito dal forno, le acciughe salate, dissalate e lavate con l’aceto e condite con olio (dei miei uliviiii!!!) e prezzemolo (della mia aiuolaaaaaaaa). Scusate se grido, ma ero orgogliosa di tutto ciò. E c’era anche altro….

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E questi erano solo gli antipasti. Il primo era un tegame di coccio di orecchiette con mozzarella e ragù di polpette, cotte al forno a legna.

a7a8 Secondi: marretto con alloro, lampascioni e cipolle bianche a gogò. Carne arrostita sulla brace. contorni di Ratatouille di verdure colorate e patate al rosmarino. Latticini. C’era una persona che ha detto prima di mangiare che stava per convertirsi alla religione ‘contro i mangiatori di agnello’ ma poi ha rimandato al prossimo anno. Per favore non rompete con il fatto dell’agnello a pasqua. Rispettate le scelte.

Macedonia di fragoloni, banane, ananas con zucchero limone e menta.

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Colomba di pasta di mandorle (di mia cognata pasticcera, yummm), colomba normale ma speciale, ciucciarelli con glassa fatti dalla mia mamma e da me.

Caffè e…. basta.

Pomeriggio con memorial per Jannacci e Califano. Passeggiata e via….

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30 marzo 2013

Buona Pasqua 2013

buona pasqua 2013

Per un momento mi guardo indietro. E vedo qui sul mio blog, tra le mie parole, il ripetersi di pensieri che sottolineano come una magia, il miracolo della vita che si rinnova. Ad ogni primavera la vita rinasce per davvero. e ritrovo lo stupore dei fiori di ciliegio che si aprono a noi, dei profumi che sanno di fermento. Di bulbi che spuntano assonnati dalla terra ancora fredda. E di mani, come le mie, che si aprono alla speranza. Ancora, con paura, ma che accettano di sperare che la vita porti sempre gioia e cose belle.

E’ per questo che ogni anno preparo il mio piatto di semi da mettere a germogliare sotto il letto, per stupirmi ogni volta di ritrovare le piantine già alte, pallide, in attesa della Pasqua, per rinnovare il miracolo della vita.

Come loro, pallida nell’animo, chiuderò gli occhi e mostrerò il mio viso al Sole, affinchè nuova linfa, verde di vita nuova, torni a scorrere con fiducia. E aprirò il mio cuore, ancora freddo, per riempirlo di colori e abbracci.

La Pasqua è arrivata. E sa ancora di di voci di bambini, di attesa di uova di cioccolata, di fughe in campagna, di attese di asparagi e fiori di muscari, di sguardi verso la bella stagione.

La Pasqua è arrivata. E sa di vita nuova. Auguri a tutti, tutti, tutti voi.

a8 (la mia ricetta preparata per Vallè)

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28 marzo 2013

Pane di mais al timo per il picnic di Pasquetta

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Quasi si sente il rumore delle rotelle che girano velocemente per decidere quali ricette preparare per il lunedi di Pasquetta. Intanto ci prepariamo mentalmente per un picnic. Poi se piove ci infiliamo dentro, al riparo e trasformiamo il tutto in un santo pranzo di campagna, pieno di cose buone, condite con canzoni alla chitarra. Le donne si sbizzarriranno ai fornelli, preparanno teglie da infilare nel forno a legna e si scontreranno i sederi per muoversi in una piccola cucina di campagna. Gli uomini di buona volontà faranno i lavori ‘da uomini’ accanto al forno, parlando di politica e di posizione della legna, alcuni. Altri non faranno un bel niente e parleranno solo di politica perchè hanno le mani delicate o perchè realmente incapaci di ‘menare le mani’. Altri aiuteranno le donne in casa, perchè gentiluomini. E nell’allegro casino generale, al suono di ‘a tavolaaaaaaaaaaaaa’, inizierà l’incontro goloiardico che vedrà sparire lentamente e inesorabilmente tutto il ben di Dio che avremo preparato, fino al calare del giorno. Piccola passeggiata umida per la pioggia che forse cadrà, in cerca di asparagi che aspettano ancora il sole per poter spuntare. Riflessione sulla meraviglia della nostra campagna che è già tutta verde e con le gemme già pronte per scoppiare prima in fiori e poi in ciliege. Riorganizzazione e annotazioni mentali dei lavori da fare. Insieme faremo programmi per l’estate che si avvicina e ci riempiremo di speranze di cose belle. E poi all’improvviso ci stupiremo perchè ci ritroveremo a pensare di nuovo, ancora,  alla cena.

E si perchè noi siamo capaci di tutto questo.

E ora un suggerimento di un pane buono preparato pensando alla Pasquetta, ricetta trovata su un giornale tanto tempo fa, provata e modificata con successo.

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Pane di mais al timo

- 200 g di fioretto di mai

- 350 di farina 00

- una bustina di lievito di birra secco

- una noce di burro buono o 3 cucchiai di olio di oliva extravergine

- un cucchiaino di malto d’orzo o di zucchero o di miele

- 2 cucchiaini di sale fino

- rametto di timo fresco

In una ciotola amalgamare il lievito con un pugno di farina 00, il malto ( o lo zucchero o il miele) e mezzo bicchiere d’acqua. Lasciare a riposo per una mezz’oretta, per far esplodere di vita il lievito. Nel frattempo miscelare le due farine, il sale, il timo. Aggiungere il lievitino e il grasso scelto (burro o olio), l’acqua tiepida nella quantità che ne assorbe e lavorare. Ovviamente si può lavorare l’impasto anche nell’impastatrice con il gancio. Far lievitare per circa due ore. Fare le pieghe, dare la forma, aspettare ancora una mezz’oretta e infornare a 220° (al forno mio eh?).

Abbinare salumi profumati e formaggi molli.

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18 marzo 2013

Pace

ridottepalme55  Pensavo fosse arrivata la primavera. Ma sabato scorso per un attimo siamo rimasti tutti stupiti, aprendo la finestra. Ma cos’era quello che si vedeva volare? L’aria gelida era piena di petali bianchi che svolazzavano qua e la… oppure…. era neve? Ma si era neve, ed era arrivata puntuale per rendere speciale la giornata del mio corso per l’intreccio dei rami di ulivo. Amiche che son venute da lontano hanno lasciato la loro casa con il sole e, man mano che si avvicinavano al mio paese, son rimaste sbalordite, quasi si trovassero in un altro tempo e molto distanti da qui, di fronte ad una tormenta di neve. Comunque siamo andate tutte al mio magico trullo, dove ci aspettava un camino acceso,  cose calde da bere e una crostata di ricotta e ciliege, e un corso dove imparare ad intrecciare rami di ulivo. E la magia c’è stata. E’ bello ritrovarsi, tra donne che non si conoscono tra loro, e cominciare a parlare come se invece ci si conoscesse da sempre. Davanti ad un camino e a cose buone da mangiare, si crea subito empatia. E poi c’era la curiosità, tanta, per quello che dovevamo imparare e fare. Abbiamo cominciato a parlare, a spiegare, a raccontare. Poi siamo andate fuori, al fresco, tra petali di ciliegi che volavano e neve che cadeva e abbiamo raccolto i rami buoni per l’intreccio.

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E poi di corsa dentro, con la luce del sole che stranamente splendeva nonostante tutto. E insieme abbiamo imparato un rito antico che nella sua semplicità parla del tempo che abbiamo dedicato a chi riceverà quel ramo, della cura nel renderlo perfetto e bello, del momento in cui, innalzato al cielo, sarà benedetto per portare pace nelle case. Grazie a chi ha partecipato e reso bella, con il suo entusiasmo, questa giornata.

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