13 novembre 2012

Raccolta delle olive 2012 e il ‘panino della raccolta’

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Oggi tutto intorno a me è circondato dalla nebbia. Ormai sembra roba di altri luoghi e il freddo stenta ad arrivare. Eppure, come la natura, sento che un pò di freddo ci vuole. Non è normale tutto questo tepore (20° a metà novembre) che continua imperterrito da aprile. Nei campi c'è la raccolta delle olive e dai frantoi arriva un odore caldo e profumato di olio nuovo. Sembra l'inizio di un tema. E le sensazioni vissute qualche giorno fa sarebbero proprio da raccontare, ed è per questo che oggi sono qui: per condividere con voi la gioia di una giornata con tanto sole, tanti profumi e tante risate. Anche di tanta stanchezza in verità, perchè alla fine della giornata ero felice si, ma stanca, ma stancaaaa, che mi faceva male tutto, anche i capelli e, una volta ferma sul divano per 'cinque minuti di riposo', non son più riuscita a rialzarmi. E' vero che ho l'entusiasmo e la gioia di vivere di una bambina per queste occasioni che la vita mi offre, ma è anche vero che non sono particolarmente allenata per i lavori di campagna. Accarezzo sempre l'illusione di vivere in compagnia delle persone a me care la condivisione di questi 'eventi', come la raccolta delle olive o la preparazione della salsa di pomodoro, ma in maniera quasi inspiegabile, si accavallano sempre impegni proprio in quei giorni e così, a parte qualche amico di buona volontà che è apparso per un pò in campagna, sotto ad un paio di alberi, per il resto è stata una giornata vissuta a due. Comunque è stato bellissimo ... e aspetto l'anno prossimo per ripeterlo ancora (però meno male che passa un anno, così ho la possibilità di rimettermi in forze)

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La mattina si arriva canticchiando e si stendono le reti allegramente sotto gli alberi sulla terra che ora è verde di erba e profumata di umidità. E si cominciano a 'pettinare' i rami carichi di olive con dei rastrelli di plastica morbida che dolcemente staccano i frutti e li fanno cadere. Inizia una specie di balletto per evitare di muoversi maldestramente e schiacciare le olive, e così ci si ritrova come il gioco 'Twister' con le gambe incrociate e le braccia in posizione stretching verso dietro, in equilibrio precario, ma dura poco perchè o cadi, o schiacci le olive o vedi di cambiare posizione.
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Quando hai finito di raccogliere tutte le olive di un albero raccogli le reti come fanno i pescatori e, prima di versare i frutti nella cassetta cerchi di eliminare i rametti e le foglie verdi. Magari ogni tanto ti sdrai pure sulle olive per sentirne da vicino il profumo meraviglioso che si sprigiona (soprattutto se, grazie al peso, le schiacci!!!)... e così via di albero in albero si continua....

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Poi arriva il momento della pausa pranzo, ma non ci si può fermare per molto altrimenti 'il sangue si raffredda e non si riparte più', quindi 'allegr allegr' (se eliminate l'ultima lettera delle parole parlate meridionale, cit. Benvenuti al sud), 'velòc velòc' si mangia un panino (buonissimooooooo) e si ricomincia....

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  Poi verso l'ora del caffè si prepara la caffettiera gigante (che nel frattempo, verso la fine della giornata sono arrivati gli amici e la mamma che viene a giudicare l'operato e tu cerchi di catturarla nella rete....), e si beve tutti insieme in mezzo alla campagna, sotto gli alberi e tra le reti (e qualcuno cade pure!).

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_MG_5387   E alla fine di questa estenuante giornata si portano le olive al frantoio dove, secondo mio marito, tutti dicono che non hanno mai visto olive così belle e così buone, e di ottima qualità, e raccolte al momento giusto, nel giusto equilibrio tra mature e acerbe e che SICURAMENTE  ci darà TANTISSIMO olio, magari il migliore che si sia mai visto in zona.....
Ma questo è l'argomento di un prossimo post e vedremo..... (oggi pomeriggio vado a ritirare l'olio nuovo!)

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Intanto vi lascio la 'ricetta' del 'panino veloce della raccolta delle olive'.

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Panino veloce della raccolta delle olive
- mezza baguette fresca a testa
- formaggio spalmabile 
- erbe fresche raccolte proprio allora dal proprio orto (erba cipollina, rosmarino, timo e salvia)
- pomodorini ciliegino (magari anche quelli dell'orto, ma qui è un pò difficile...)
- salame cacciatorino
- lattughino e/o rucola
- sale e olio extravergine di oliva
Tagliare il cacciatorino a fette non molto sottili (sennò non c'è gusto). Tritare fini le erbette appena raccolte e aggiungerle al formaggio fresco spalmabile. Tagliare a metà i pomodorini. Tagliare a metà nel senso della lunghezza la baguette. Su una metà spalmare il formaggio alle erbe. Sull'altra cominciare a 'stratificare' nell'ordine, il salame, i mezzi pomodorini, lattughina e/o rucola. Aggiungere pochissimo sale e un filo d'olio.(se non lo mettete non sarà lo stesso garantito). Coprire con la metà con il formaggio. Addentare ad occhi chiusi e godersi questo momento magico.

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25 settembre 2011

Salsiccia e bietole dell'orto

 

Tutto quello che ora vedo non sembra quasi vero.
Ci sono momenti che capitano per caso, magici e insoliti, rari, da acchiappare al volo.
Bisogna riconoscerli e fermarsi, finchè durano.
Quando si parla di ricerca della felicità si perdono di vista le piccole cose che naturalmente sono intorno a noi, e guardiamo sempre oltre. 

Siamo venuti in campagna per mangiare qualcosa al volo, prima di andare alla mostra dei cavalli.
Abbiamo portato con noi solo delle salsicce e un pò di funghi per contorno.
Il resto l'avrei cercato qui, sicura di trovare qualcosa.
Il cielo è grigio e rumoroso. Tipo quelle persone burbere che vogliono far paura, borbottano sempre, ma in fondo non mordono mai. E continua a tuonare. Ma nel frattempo l'aria si è fermata. Apparecchiamo la tavola fuori, sotto il pergolato. Non c'è vento quindi non c'è ancora pioggia. Si sono spenti anche i rumori intorno. Nessuno  lavora nei campi, nessun cane che abbaia.
E' come se una carezza stesse portando serenità a tutto. Uomini, persone, tempo, cielo.
Siamo alla fine dell'estate, ma le piante continuano a germogliare e a dare frutti e i fiori a fiorire.



Prendo un contenitore capiente e vado nella terra.
Raccolgo bietole selvatiche, qualche pomodorino ancora attaccato alla pianta secca, due cocomeri piccoli, prezzemolo fresco, un peperoncino piccante che sta per diventare secco, tre meloncini dimenticati e maturi che profumano l'aria intorno a se, 5 fichi appesi ad aspettare e un fiore di cappero.





Nemmeno le parole vengono fuori per quanto è bello stare qui.
Mentre le salsicce cuociono, preparo i funghi trifolati e le bietole 'azzìs' con pomodorini e peperoncino piccante.
I meloncini sono così piccoli da diventare monoporzione. 
E i fichi sono il dolce più buono che potessi desiderare.
E in questo momento magico i sapori diventano poesia.
Magari il tempo potesse fermarsi qui e ora.






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29 settembre 2010

Cornaletti sottolio


Arriva un momento in cui sembra di essere su un binario morto.
A corto di argomenti, o meglio stanchi degli stessi argomenti.
Avete voglia di cambiare tutto, dall'impostazione grafica del vostro blog, allo stile di vita che in un certo senso vi impone il blog stesso. Perchè la mente va sempre li, al post da scrivere, al piatto particolare da preparare, alla foto da fare al momento in cui c'è la luce migliore, ai commenti da lasciare, ecc.......
E finisce che ti senti in crisi perchè parli dei tuoi sentimenti e ti dicono 'non riesco a leggere perchè mi sembra di entrare in una sfera troppo privata, ma tu come fai ad avere il coraggio di scrivere queste cose così intime?', E finisce che hai voglia di cucinare solo spaghetti e basta.
E di parlare solo delle sciocchezze che ti capitano fuori e non dentro.
E finisce che vedi le tue foto sempre tutte uguali. E cambi la musica, e cambi l'header, e cambi i colori.
E finisce che senti di fare sempre le stesse cose.
Sarà un momento? passerà? speriamo ... 
Consolatemi e ditemi se anche a voi capita, 
Nel frattempo posto l'ultima foto che ho fatto ieri e relativa ricetta.
Avere un cesto alla settimana pieno di cornaletti ( o friggitelli), non è semplice da gestire.
Dopo averli mangiati fritti, con la pasta, crudi in insalata, il resto li ho messi sott'olio.
Così.



Cornaletti  sottolio

- Cornaletti
- sale grosso
- aceto di mele
- aglio
- menta


Private i cornaletti dei loro semi. Tagliateli in due (come vi pare in senso della lunghezza o della larghezza) e metteli in un coppa. aggiungete abbondante sale grosso, girate e rigirate e lasciate riposare per un paio d'ore.
Sciacquateli con vino bianco e copriteli con aceto di mele (io lo preferisco all'aceto bianco normale perchè secondo me quest'ultimo è troppo forte). Lasciar riposare per 2-3 ore.
Scolate benissimo tutto l'aceto e sistemare i cornaletti in un barattolo di vetro precedentemente sterilizzato in acqua bollente, alternandoli con aglio e menta (a piacere potete aggiungere anche del peperoncino piccante).
Coprire con olio extravergine di oliva.
Mangiarli presto perchè tendono ad ammorbidirsi o ad impregnarsi troppo di olio.
Il miglio modo di mangiarli è tra due fette di pane fresco, con fette di pomodoro.
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