7 maggio 2010

l'emozione nelle cose.......

Ci sono oggetti, immagini, sapori, suoni e odori che in un istante hanno la capacità di riportarti alla mente delle fortissime emozioni. Quasi brividi sulla pelle e farfalle nello stomaco. E mille discorsi e ricordi che pensavi persi nel tempo... tornano con tutto il loro calore e la loro importanza. 
Questa è una storia d'amore legata a due oggetti che ho nel mio cassetto, e che guardo tutti i giorni, e tutti i giorni accarezzo non solo con la mia mano, ma anche con il mio cuore. 

Mio padre faceva il camionista, camionista bello e gentile, come pochi. Amava la buona cucina e lungo le strade che ha percorso ha imparato tante ricette, tanti trucchi, tante cose a noi sconosciuti e poi, tornato a casa, raccontava.... Una delle cose che ci ha insegnato è allargare i rebbi esterni delle forchette, perchè solo così si possono 'acchiappare' bene gli spaghetti o la pasta in generale. Lui ha sempre cordialmente odiato le posate dal design raffinato e slanciato perchè dice che sono come le bacchette dei 'ciangascèck' (che poi sarebbero i cinesi...) che raccolgono ma non infilzano. 
Quindi un giorno, a supporto di questa sua teoria ha allargato i rebbi di una sua forchetta e me l'ha regalata. A dire il vero me la chiede ogni volta che viene da me a pranzo. Quindi presumo che sia stato più per un proprio tornaconto che per un gesto di magnanimità... pedagogica.

 
Mia madre ormai la conoscete dai miei infiniti racconti. La sua cucina è piena di amore e di generosità e dedizione per chi si siede alla sua tavola. E ogni cosa che fa la fa solo per gli altri, dimenticando sempre se stessa... come tutte le mamme.
Prima del mio matrimonio, un giorno scherzavamo con il mio futuro marito e lui mi disse: 'impara a fare le orecchiette e ti sposo...' 
Io pensando che tutto sommato era una piccola richiesta per un sogno così grande, chiesi a mia madre di insegnarmi a fare le orecchiette a mano e le spiegai il motivo. E fu così che mi spiegò che oltre all'impasto e alla manualità che bisogna comunque acquisire, una cosa importante è... il coltello che serve per 'far arrotolare' la pasta e darle la tipica forma. 
Non tutti i coltelli sono adatti. Ci vuole uno di metallo, dalla lama arrotondata, senza seghetto e non molto affilato. E fu così che me ne regalò uno...... 
 
Io preparai le mie orecchiette, le mangiammo allegramente, ridendo di questa 'prova d'amore' e ci sposammo. Quel coltello è sempre con me, ma io le orecchiette non le ho più preparate.... perchè in tutta la corsa che faccio ogni giorno, preferisco comprarle dai tanti negozi di pasta fresca che pullulano nel mio paese. 
E mia madre inorridisce di fronte a tanta modernità.
 
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
E ora la novità...............................
è da tempo che penso ad una raccolta di... EMOZIONI. E da questo desiderio nasce il post di oggi, e il mio primo contest di cui vi parlerò a breve, anzi a brevissimo....... pazienzate ancora 1 giorno........ 
--------------------------------------------------------------------------------------------------------


SHARE:

14 commenti

  1. E' sempre un gran piacere leggere le tue storie ma la cosa sorprendente è che con quelle foto sei riuscita a caricare di emozione una forchetta e un coltello. Sono bellissime.
    Un bacio cara, buon fine settimana

    RispondiElimina
  2. Ho amato leggere questa storia. Ancora più bello il fatto che è mattino presto... credo che mi addolcirà il resto della giornata.

    RispondiElimina
  3. Ciao Anna!!!
    Ti leggevo e sorridendo scuotevo la testa!!!!!
    Tu ti chiederai perchè........
    allora te lo devo proprio raccontare....
    mio padre era una persona speciale.....anche lui a tavola aveva le sue teorie e una di queste era..........di avere una sua forchetta speciale.........e un coltello speciale....posate lunghe e appuntite e ben affilate con la lama sottile....che abbiamo conservato anche ora che non c'è più!!!
    Ecco perchè mentre ti leggevo sorridevo e scuotevo la testa......ma siamo una l'avatar dell'altra?? e non ce l'hanno detto?
    tvb bacibaci

    p.s.
    per quanto riguarda le orecchiette sono come la tua mamma...ho un coltello speciale che uso solo per loro

    RispondiElimina
  4. bello questo racconto, mi metto qui e aspetto il resto ... bacetto

    RispondiElimina
  5. che belle foto.. e nota ho detto belle e non buone :-P

    RispondiElimina
  6. questo contest già mi piace!!! :)

    RispondiElimina
  7. Queste parole e questi racconti mi hanno scaldato il cuore e fatto accendere un sorriso.Grazie Anna!

    RispondiElimina
  8. E' sempre bello leggere i tuoi post, aspetto notizie del contest. Buona giornata, saluti Manu.

    RispondiElimina
  9. Sono nel mio accappatoio rosso, perfettamente truccata pronta ad andare al matrimonio di una giovane coppia che si sposa. Non vorrai farmi colare il trucco con le lacrime prima ancora della chiesa, vero Annina? :) Nella semplicità delle cose risiede la loro straordinaria bellezza. Tu sai che non partecipo ai contest, ma al tuo parteciperò. Grazie Annina, tanta poesia sempre in te.

    RispondiElimina
  10. Che bel racconto dolce ed emozionante.
    Mio papà invece lo ricordo per un pollo alla brace di cui non ho mai più ritrovato il sapore.
    Della mia mamma bretone invece sono intrise tutte le mie ricette :))))
    Grazie per questo bellissimo post!

    RispondiElimina
  11. Eccomi!
    Come resistere da barese purosangue al richiamo delle orecchiette? Ti sfido a singolar tenzone con la mia mamma, che possiede un coltello tramandatole da nonna , con il manico tagliato (sembra un arma da carcerati).
    Mamma le fa piccole come solo a Bari si fa e scusate non è campanilismo.
    Per gli amici che leggono dal resto d'Italia ecco in barese gli attrezzi adatti:
    U c'rtidd,(coltello)
    u laganar,(mattarello)
    u tavlir, il tavoliere, un piano in legno con bordi, da poggiare sulle gambe dopo averlo cosparso la farina, e poi una manualità straordinaria per far: L stràscnat (letteralmente trascinati)perchè trascinando la pasta con l'aiuto del coltello ed il dito indice, viene fuori l'orecchietta (dalla sua forma omonima).
    Scusa Anna non volevo rubarti la scena ma mi hai ricordato il momento in cui nonna, mamma e le bambine di casa mia si cimentavano alla preparazione di questa pasta.
    Ti saluto ancora una volta da anonimo, ma la prossima ci sarò ufficialmente, anche perchè vorrei partecipare al contest, e sarai "costretta" ad aiutarmi a creare un mio blog.Grazie a presto Domenico

    RispondiElimina
  12. Contest? Di cosa? Sono più curiosa di una scimmia.....
    ..e che emozione le tue emozioni....

    RispondiElimina
  13. Anna Anna Anna Anna!! che emozioni provo quando leggo, assaporo, annuso le tue parole..... ;-)
    sei mitica!
    un abbraccio
    Pippi

    RispondiElimina

TEMPLATE BY pipdig | CUSTOMIZATION BY SARA BARDELLI