La terra dentro il mio cuore
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Il pomeriggio era infuocato, come del resto lo sono tutti i pomeriggi di agosto.
Niente ombre, solo stoppie e niente più erba, il cane addormentato che non avrebbe abbaiato assolutamente a nessuno e il caldo che pareva uscire dalla terra, marrone e arida.
Era abitudine, anzi d'obbligo, la dormitina pomeridiana. Nonna, mamma e zia Giovanna, rigorosamente in ordine di potere, non ammettevano repliche. Dopo pranzo tutti dovevano aandare a letto almeno fino alle 4, giustificando il proprio bisogno di abbiocco con una sana abitudine che tutti dovevano seguire. E così noi figli e nipoti, scalciando e piagnucolando, finivamo ad occhi aperti sotto le lenzola fresche, finchè l'immobilità forzata domava le nostre energie e ci faceva scivolare nel sonno.
...... continua su leparoledicarta
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