24 gennaio 2017

Uova strapazzate al prezzemolo




Grazie, mi direte, che ci vuole a fare le uova strapazzate? lo so, infatti mi piace più l'idea di parlarvi degli stati d'animo che mi portano ad una ricetta che la ricetta in se.
E sicuramente capiterà a tutti di vivere delle giornate piene piene di quelle in cui la mente torna sempre allo stesso pensiero, quasi un chiodo fisso, e questo occupa tutta la tua attenzione. Meno male che ci sono le ore a scandire la giornata, con i suoi ritmi obbligati di colazione, corsa per il lavoro, pranzo, corsa ancora, caffè, ultime cose e cena, Per arrivare stremate al momento di infilarsi nel letto e sospirare per quel momento magico. 
Questi giorni, i primi di questo nuovo anno, tutti ci siamo uniti nel desiderio di ricominciare con ottimismo le nostre giornate, tutte protese verso la primavera e con tutte le buone intenzioni di essere positivi.
E invece le vicende che ci stanno prendendo occupano non solo i nostri occhi, dalla mattina alla sera, con immagini e notizie strazianti, ma anche i nostri cuori.
E per questo che ad un certo punto, non riesci a pianificare più niente, e cerchi di riempire la giornata con mille cose, e non stai certo li a pensare a piatti spettacolari manco per mangiare.

Le uova strapazzate di oggi nascono da una telefonata.
'Cos'hai? pensieri bui? allora passo un momentino a salutarti. Giusto un salutino, dai, ci prendiamo un caffè e poi devo scappare'.
Queste sono le mie amiche, quelle che corrono per parlare un pò e attraversano la città, anche con l'affanno. 
Arrivano e poi dimentichiamo l'orologio, e gli impegni e che non abbiamo niente da mangiare ma chi se ne frega, si mangia quello che c'è. E parlando parlando si sbuccia qualche fetta di zucca, appena unta con l'olio e qualche rametto di rosmarino e si infila in forno. Si strapazzano quattro uova con due cucchiai di formaggio e una manciata di prezzemolo tritato e si cuociono in pochissimo olio.
E si assaggia una marmellata di peperoni che ha portato la mia amica.
E così parlando parlando, si mangia, passa la tristezza, e si ricomincia a sperare in una mondo migliore.
E così vi ho scritto anche la ricetta.



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