13 febbraio 2017

Pane con pomodorini secchi





Pane con pomodorini secchi e...riflessione sull'affanno.

Ma non quello del fiato, no, no, ma sull'affanno mentale.
Sono giorni, anzi ora che ci penso, direi mesi e perfino anni, che ho la sensazione di essere schiava dell'ansia da prestazione blogger.
Quando ci sono entrata, timidamente, da una porta sconosciuta, quasi otto anni fa, c'era una piazza, grande si, con tanta gente si, ma non talmente tanta da non poter guardare in faccia tutti. 
E così si passavo curiosa, da un blog all'altro, apprezzando le singole passioni (scrittura, fotografia, cucina, autoproduzione ecc) e inserivo nel mio blogroll tutti quelli che mi avevano colpito. E mi colpivano moltissime cose. Soprattutto la voglia vera di aprirsi e condividere. E di imparare. C'erano i commenti, quelli veri da cui capivo che avevano letto il post, quelli spicci, 'bellissima ricetta' e basta, dove capivo che non avevano letto niente, ma l'etichetta richiedeva lo scambio di visite che faceva tanto 'numeri'. Poi c'erano i primi contatti su skype con le persone che mi piacevano di più, giusto per approfondire la conoscenza e poi, se si superava quest'altro test, ci si incontrava di persona. E così sono nate bellissime storie di amicizia. Con Laura, con Simonetta, con Aurelia, Alex, Marzia, Francesca, Claudia, Patrizia, Vatinee, e tante altre (non me ne vogliate se non vi cito tutte). 

Poi è scoppiata la guerra

Da quella porta sono entrate a botta di spintoni e sgomitate tante persone, per carità tutte con le proprie idee, passioni, competenze e voglia di emergere. E quella piazza è diventata un oceano infinito di teste senza più volti, o con troppi volti difficili da memorizzare. Tutti i blog sono diventati perfetti, stupefacenti, con foto fantastiche, con i tavolacci e i piatti sbeccati al punto giusto, le posate vintage, gli sfondi neri o bianchi, Tutti, tanti, troppi,  davvero bellissimi, tanto da ridurre la bellezza ad una cosa che non stupisce più e che non ti emoziona più. 
Poi  dall'impegno del post (e si, perchè si parla di impegno vero, almeno un paio di giorni di lavoro!) si è passati agli spintoni dei social. E si, perchè li è vero che bisogna essere bravi.

Bisogna stupire, essere brevi ma intelligenti, frasi ad effetto, attese studiate, fotoselfietavolaccidall'altoecc..., e soprattutto bisogna essere onnipresenti. Se perdi un giorno sei finito. Se nell'arco di 24 ore hai distolto l'attenzione da te, ti trovi davanti agli occhi dei tuoi lettori, almeno un migliaio di post di altri.

E poi vuoi mettere Instagram con le sue Storie, anzi Stories, che è vero che durano 24 ore, ma devi stare la proprio 24 ore a immortalare ogni cosa che fai/dici/prepari, mentre ti strucchi e fai pubblicità al latte detergente, mentre prendi il caffè e metti il cuore intorno al nome della marca, mentre stai aspettando il figlio all'uscita di scuola, per scattare la foto all'ombrellino a pois di tale ditta, mentre stai entrando in un nuovo ristorante, mentre ti soffi il naso e via dicendo. 

Vogliamo parlare di Boomerang? che ti fa diventare strabica se fissi troppo i video che ci fanno sembrare tutti scemi, avanti e indietro, a ripetere sempre la stessa smorfia.
E tutti i cuori o le scritte fatte col dito e che quasi sempre vengono una schifezza?
Lo so, lo faccio anch'io talvolta, ma, appunto, talvolta. Non tutti i giorni. Non ce la faccio. 
E poi non sei niente se non usi Twitter, e se le tue bacheche su Pinterest non sono tante e di tendenza, 
o se non usi i filtri giusti su Snapchat, o se non conosci Steller, 

Ecco, a questo punto a me, che prima mi divertivo solo a pubblicare una ricetta e a chiedere consigli su come fare una foto decente, e a scambiare due chiacchiere, ebbene, a me sta venendo l'affanno. Per riuscire a stare dietro tutto questo dovrei stare sempre con lo sguardo al cellulare, E già ci sto parecchio secondo me. 

Ho bisogno di riappropriarmi della mia realtà. Devo cominciare a guardare il pane che faccio per quello che serve, e non per come fotografarlo. Voglio fare l'orto e goderne senza l'ansia di fotografare la melanzana prima piantina, poi col fiore, poi con la melanzana piccola e poi ogni giorno mentre cresce.

Sento già qualcuno che urla 'sei veeecchiaaaa'. Sarà. ma mi rendo conto che stiamo sprecando o usando in maniera inutile il nostro tempo.
E' proprio come una storia di instagram. Che dura poco e poi la perdi per sempre. 
Perchè siamo arrivati a questo?
Siamo ancora in tempo per invertire la rotta?
Ma soprattutto, abbiamo ancora voglia di incontrarci e cucinare insieme, lavorare insieme, raccogliere ciliege insieme, mangiare sotto gli alberi, suonare insieme e abbracciare persone e alberi veri? A che serve tutto il resto se dobbiamo solo fotografarlo e non viverlo in vera condivisione?

Bè finita la mia riflessione. 
In realtà è davvero una riflessione che forse faccio solo per me stessa. Pensavo ad alta voce, ecco. Anche se so che molti di voi condivideranno.

Mi piace pensare che a breve con la primavera,  partiranno i miei corsi belli, e diversi tra loro, quelli che mi faranno incontrare gente e mi faranno preparare cose buone per stare insieme. E già solo il pensiero mi fa stare bene. 
E userò blog e social solo per avvisarvi se vorrete partecipare anche voi.
A bassa voce, senza urlare o sgomitare.

E ora la ricetta semplice semplice di un pane buono da fare con una farina con poco glutine e con i pomodorini secchi.
Potete usare quelli che preferite o che avete.
Io ho l'abitudine di metterne un pò sottolio aggiungendo un pò di capperi, giusto per averli pronti per un panino al volo o per un antipasto improvvisato. 
Ma se ne avete solo di quelli secchi, vi suggerisco di idratarli un pò, tenendoli per una decina di minuti in acqua poco calda. 
Inoltre potete aggiungere a piacere anche semi o noci, o nocciole, o olive. 

Per la farina io non uso più la farina 00 ma la sostituisco con farina integrale, o di farro integrale o di Kamut o Tritordeum (un nuovo cereale con ridotto contenuto di glutine). Potete usare anche delle miscele di farine fatte da voi stesse, per ottenere il sapore e la consistenza che più vi piace. 
Io per questo pane ho usato il tritordeum, ma si ottiene lo stesso risultato con una farina multicereali.

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Pane con pomodorini secchi

Ingredienti
500 g di farina tritordeum
un cucchiaino di miele o di malto
due cucchiaini di sale integrale
un cucchiaio di olio extravergine di oliva
una manciata di pomodorini secchi, tagliuzzati
un lievito di birra disidratato
circa 320 g di acqua tiepida (ma regolatevi mentre impastate)

Procedimento
Mettete la farina in una ciotola, Fare un buco al centro e versare il lievito disidratato, tre o quattro cucchiai di acqua e il miele (o il malto). Aiutandovi con una forchetta, formate una pappina lenta. Coprire la ciotola con un piatto e aspettare per un quarto d'ora almeno, che si riattivino i batteri del lievito.
Si formerà una schiumetta.
Versare quindi l'olio al centro, il sale ai lati nella farina e piano piano versate l'acqua . Cominciate a mescolare il tutto con una forchetta. Quando ancora l'impasto non è del tutto compatto, aggiungere i pomodorini. 
Continuare con la forchetta, fino a quando tutti gli ingredienti si sono completamente amalgamati.
L'impasto non deve risultare molto sodo, tanto da poterlo lavorare su una spianatoia. Basterà lavorare energicamente con le mani, anche nella ciotola stessa. 
Versare l'impasto in una teglia da plumcake, precedentemente oliata e infarinata.
Mettere a lievitare in forno con la luce accesa per almeno un'ora, o fino a quando vedrete che sarà raddoppiato il volume.
Quindi mettete fuori dal forno e aspettate che il forno si riscaldi a 220°.
Infornate e cuocete per circa 20 minuti, quindi abbassate la temperatura a 200° e portate a cottura (per altri 40 minuti circa).
Se vi sembra che le pareti del pane e la base sembrano ancora poco cotte, tiratelo fuori dalla teglia e continuare senza.
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18 commenti

  1. eccomi amica mia
    sai bene che la penso come te, le sgomitate non appartengono nemmeno a me e tra i "che bello che buono e di che sa?" sappiamo che c'erano tanti bei commenti sentiti. Si i social hanno allontanato i lettori, paradossalmente e il numero di blog è impennato verso un apice irraggiungibile. Io penso che noi della vecchia guardia siamo un po' meno "sgomitevoli" perché crediamo in qualcosa d'altro, qualcosa di semplice come questo pane fatto anche di amicizia e condivisione allo stato puro.
    grazie Annuzza mia
    tuaCla

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    1. mi sembra di aver finalmente realizzato il sogno fi incontrarvi di nuovo tutte insieme.
      E' proprio vero che le blogger 'storiche' restano sempre le stesse, animate sempre dagli stessi principi e lo stesso desiderio di condivisione.
      sono felice di non essere sola in questo angolo di web.
      Grazie Claudia
      Spero di rivederti presto

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  2. Mah ti dirò Anna, questo stato di affanno l'ho già superato da un po'. O forse, non ce l'ho mai avuto. Tutte le cose che dici sono condivisibili. A me succede di andare a rileggere i miei post di qualche anno fa, quelli che sono maggiormente gettonati nelle ricette, e di rendermi conto della quantità di commenti e di belle interazioni al loro interno. Ma alla fine erano anche post in cui ho messo dentro molto di me, in cui mo sono scoperta e questo forse è stato apprezzato.
    Voglio continuare a far vivere il mio blog, ma alla mia maniera, facendo quello che mi fa star bene, scrivendo e cucinando, raccontando storie. Se qualcuno mi leggerà dico "al suo buon cuore", se non lo faranno ciò che ho scritto resterà comunque per la persona a cui tengo di più nella vita, che è mia figlia. E che forse un giorno vorrà conoscere meglio la sua mamma.
    Non mi è mai piaciuto chi sgomita, chi urla, chi è in ansia, chi è ovunque, chi pur di esserci rischia il ridicolo o lo cavalca.
    Una volta ho scritto che ognuno hai lettori che si merita. Io dei miei sono felice e credo di non dover fare null'altro che essere coerente e rispettosa. E non smettere di divertirmi senza pretese di immortalità.
    Ti voglio bene, (ps e sono vecchia anch'io).

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    1. Cara Patrizia,
      A parte questi nostri commenti, credo che questo sia il tempo della velocità e del consumo veloce di tutto. Anche delle emozioni.
      In fondo è quello che abbiamo fatto e continuiamo a fare tuttora. Mica semplici ricette, ma anche racconti, storie, anima vera messa a nudo.
      Ma si, continuiamo a fare quello che ci piace, e solo così potremo continuare ad emozionare ed emozionarci. E poi, anche se scriveremo 'solo' per noi e per i nostri figli, ben venga. In fondo il valore che abbiamo sempre dato al cibo è proprio quello di un veicolo di amore.
      ti abbraccio e ti voglio bene anch'io. 'siamo veeeecchieeee'

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  3. Cara Anna,
    ansia da prestazione.
    Condivido. Ogni singola parola.
    Questo obbligo ci sta fagocitando e, rimanerne fuori è comunque faticoso.
    Ma si ridimensionerà. Perchè così nessuno ha più una vita e, non può durare ancora a lungo.
    Il tuo pane mi ha ispirato, faccio esperimenti sulla tua falsariga, poi ti dirò.
    ciao

    B

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    1. Cara Babs, che piacere ritrovarti. E' proprio così, questa corsa si esaurirà prima o poi e in verità vedo già le prime avvisaglie. Tutto tende ad esaurirsi in tempi sempre più brevi. E se noi sapremo resistere con quello che ci piace di più fare, mi sa che creeremo una tendenza uguale e contraria.
      Un pò come i corsi e ricorsi storici di G.B Vico. Torneranno i blogger veri.
      un abbraccio
      A

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  4. Ne abbiamo parlato tante volte, vero Annina? Io sono e rimango dell'idea che dobbiamo fare solo ciò che ci far stare bene. Preparare un pane perché mi va, fotografare con calma, aspettare l'ispirazione di cosa scrivere guardando lo schermo vuoto del pc e poi rispondere ai commenti di chi ci segue da tanti, troppi anni...cosî tanti da farmi sentire vecchia e con poca voglia di sgomitare, ma con la cosapevolezza che quello che ho fatto fino ad oggi, l'ho fatto sopratutto perché mi piace.
    Niente ansia, posto quando mi va,mi prendo lunghe pause in cui rifletto se voglio continuare a giocare...a volte vorrei chiudere tutto, ma poi ripenso a cosa mi ha regalato il blog e mi vieni in mente tu, Laura- Patty, Milena e tutte le persone che mi hanno aiutata a crescere e a diventare quella che sono oggi...
    Anche io come Patty, ti voglio bene <3

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    1. E' inutile, stiamo diventando sagge.
      E' proprio vero che il blog ci ha aiutato a crescere e adiventare quelle che siamo.
      Io, che non sono mai stata timida, ho comunque imparato a buttarmi nella mischia, ad aprire la mia anima alla scrittura, ad essere più sicura di me. E poi anche a partire al volo, a parlare in pubblico, e soprattutto ad avere più stima di me stessa.
      Ci siamo aiutate a vicenda, e anche a distanza abbiamo saputo ascoltare e dare la nostra spalla a chiunque ha avuto bisogno.
      E ti pare poco?
      E ti sembrano poco le risate, l'allegria e il buonumore di cui abbiamo goduto?
      Beate noi.
      Ma confido nel tempo che ci farà incontrare ancora.
      Anch'io ti voglio bene.
      Ti abbraccio
      A

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  5. Cara Anna...io non sono una brava in cucina lo sai...mi distraggo sempre con molte cose, sono curiosa...preferisco leggere chi in cucina fa percepire l'amore..come te che sai cucinare bene , in modo semplice e accessibile...ma gustoso, mescolando sempre i miei ingredienti preferiti: stati d'animo, emozioni e sguardi su ciò che ci circonda. Egoisticamente seguo le persone a cui voglio bene come te...e poche altre amiche conosciute qui a volte di persona. Credo che il blog non sia uno strumento di lavoro con cui mantenersi ( o forse per qualcuno lo è diventato) ma un modo di condividere, di regalare se stessi ..di farsi " riconoscere" per ciò che siamo ( e non solo per quello che sappiamo fare): è questo che fa "affezionare" a un blog... cerchiamo chi c'è dietro le parole, la bella persona di cui vogliamo essere amiche... perchè di ricette sono pieni i libri che abbiamo in casa, e basta cercare su google... Non ti affannare godi anche tu del piacere di condividere come hai sempre fatto finora...ma mantieni questo bellissimo diario...delle tue esperienze e della tua crescita personale.. ti voglio bene, tanto.

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    1. E ti pare poco la nostra amicizia, iniziata con la scimmietta ZIZI e con un abbraccio in viale Glorioso, e che continua ancora ora e sempre più forte dopo anni?
      Io ti ho regalato le mie ricette e tutto il mio mondo che c'è dietro e tu mi hai insegnato la poesia che si nasconde ovunque nella vita. E mi hai regalato racconti e libri come solo tu sai fare.
      Come si può pensare che il tempo che corre possa dettare il ritmo della poesia?
      Siamo fortunate, io te e tutte le altre che oggi si stanno ritrovando qui.
      un abbraccio cara Simo

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  6. Annina mia, conosci bene la mia 'stanchezza' per il troppo 'vociare' che si sente, soprattutto ultimamente, sui social e, a volte, purtroppo anche sui blog, tanto che ho sentito il bisogno di un periodo di silenzio, prima di tutto il mio. Ho tolto la spina, ho lasciato che il vuoto di idee e di parole non mi sconvolgesse la vita, anzi, mi ricaricasse.
    Ho sempre vissuto il blog come uno spazio totalmente mio, da usare semplicemente per condividere qualcosa che piace, prima di tutto, a me,in cui affacciarmi solo quando ne sento l'esigenza, assecondando, da sempre, la mia congenita incostanza.
    Questo è il luogo della calma, della riflessione personale, delle ricette che scegliamo per noi, senza seguire tagli editoriali o mode, ma improvvisando con i nostri tempi, le nostre preferenze e le nostre debolezze. Questi luoghi sono i blog che seguo, da cui mi sento attratta.
    Poi, esiste, sicuramente anche il fattore età che incide nel modo in cui ci si approccia al mondo del web, nel suo complesso.:-)
    ti voglio bene Annina
    Pippi

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    1. Cara Pippi, meno male che anche tu la pensi come me.
      Io non voglio lasciare questo spazio perchè è qui che ci ritroviamo e ci riconosciamo. Magari si con un ritmo più lento, e non con la stessa foga di prima. Anche perchè nonostante tutto, il blog ci ha fatto trovare la strada che stavamo cercando. Tu con la fotografia, io con i miei corsi in cui trasmetto il mio amore per la Puglia e così via. Quindi non è vero che è finita, anzi, mi sa che proprio ora sta cominciando il nuovo, vero, corso della nostra vita.
      Ricominciamo a parlarci su Skype?
      Dai dai...
      ti voglio bene
      Anna

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  7. Annina, cara, mi mancava leggerti. In verità mi manca leggere tante amiche. Oggi ho fermato questo treno in corsa e ho preso il tempo per venirti a leggere.
    Hai ragione, hai ragione in tante cose se non in tutto.
    Ma forse il segreto di tutto è di continuare a fare ciò che ti piace, nel modo che ti piace.
    Io mi rendo conto che tante cose sono cambiate. Guardo i vecchi tempi con un pizzico di nostalgia ma confesso che non mi manca affatto. Il tempo regala anche consapevolezza, evoluzione e giudizio. E sta sempre a noi decidere di perseguire solo ciò che ci piace e di non dare retta a tutto ciò che è superfluo o non di nostro gradimento.
    L'orto? Io ti auguro di poter coltivare in pace il tuo orto senza pensare a null'altro e senza ansie. Ti ricordi quel locale in cui andammo quando venisti a Milano anni fa? Sai che ogni volta che ci torna penso a te?
    Ecco, di quel giorno un pò di nostalgia ce l'ho. <3

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    1. E si, cara Vaty, tu sei ancora in corsa, ma quello che fai è sempre bellissimo e pieno di energia e di anima.
      Quell'anima che ti ha dato il coraggio di raccontarti e di far si che diventassi la splendida persona che sei.
      Ho visto che sei tornata in quel locale e anch'io ho pensato la stessa cosa. Giornata e racconti indimenticabili.
      Spero possano ripetersi ancora e ancora.
      un abbraccio
      Anna

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  8. Anna...ho letto con piacere tutto il tuo post e lo condivido pienamente. Sappilo.
    Non amo sgomitare, i social mi stanno stretti...il mio umile blogghino sta per compiere nove anni, e...continuo ad essere quella che sono, con i miei pensieri e pasticci, con i miei racconti semi-seri e ruspanti..che mi rappresentano.
    Non mi ritengo una "food blogger" ma semplicemente una mamma che cucina...una donna normale.
    Con i miei tempi ed il mio modo di essere...e chi mi ama, mi segua ;)
    Ti abbraccio e...rubo una fetta di questa meraviglia...posso!?

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    1. e allora ecco qui una vera foodblogger, almeno dal mio punto di vista. Io amo abbastanza qualche social, perchè sono una gran chiacchierona e caciarona, e quindi mi piace fare un pò di piazza. Ma non in maniera eccessiva. Ad un certo punto mi scocciano, e comincio ad aver bisogno di persone vere, quelle da guardare negli occhi veri e non fotografati. Ho bisogno di sguardi e di toccare con mano la spalla di chi mi sta difronte. ecc...
      E noto con piacere che siamo davvero in tante a pensarla così
      un abbraccio

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  9. Cara Anna, anche se non ho mai commentato i toi post , vengo a farti visita spesso, e devo dire che quello che posti è sempre molto " vero" come dire .... è la tua vita, la tua giornata, il tuo umore, con una semplicità bella . Sono d'accordo quando dici che stare al passo con il blog, Instagram, Twitter ecc... diventa una corsa a chi arriva primo. Purtroppo anche a me prende l'ansia a volte quando su Facebook ti vedi la scritta"NON POSTI NiENTE DA CINQUE GIORNI" , 😱😱 così con calma e una tazza di caffè mi metto ad impastare e pazienza se il pane che ne esce non è così bello da mettere sul blog, ma sarà sicuramente fatto con amore ❤️

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