30 ottobre 2012

Pane nero con semi di girasole




E' in corso una polemica.
Secondo alcune voci 'autorevoli' (c'è un abuso di questa parola nel web), le foodblogger 'fanno disinformazione sul cibo nascondendosi dietro un mare di ricette'. 
E chi ha mai detto che vogliamo fare informazione? chi ha mai preteso di insegnare qualcosa a qualcuno?
Qui si tratta (almeno nel mio caso e di tante altre mie amiche) di condividere un diario di emozioni e di ricette.
Non posso essere additata perchè distribuisco il mio quaderno di ricette (virtuale) a chi passa da me e legge.
Ed è chiaro che in casa propria una parla la lingua che vuole e cucina ricette che conosce, che le sono state insegnate, che ha sperimentato, che ha inventato, che.... le piacciono e basta.
Che poi si usi il dado comprato per una sera che si desiderano le stelline per farsi le coccole, o che ci si prepari un toast con la sottiletta, o si metta la margarina incriminata (da persone che ne ignorano la composizione! ^__^), o che ci si scola una cocacola con tanto ghiaccio e limone, e lo diciamo senza paura..... mbè? saremo libere di farlo a casa nostra no? e magari anche di raccontarlo?
Cos'è tutta questa presunzione, questo dito puntato su 'chi ha il diritto di parlare di cibo e chi no'?
Quasi quasi sembra che meritiamo una denuncia per aver insegnato falsi dogmi gastronomici al povero sprovveduto che passa da noi.
E gli chef ci guardano male perchè dall'alto della loro meritatissima e sudatissima scala, pensano che vogliamo rubare loro qualcosa. E i più buoni si fanno il sorrisino sornione (arriva la foodblogger mò!!!! che crede di saper cucinare!!! tzè) e i più cattivelli 'ci schifano e ci odiano' infastiditi dalla nostra presenza, per lo stesso motivo di prima.
E i giornalisti (alcuni) parlano male perchè noi scriviamo pure!!!! mannaggia... 
E poi magari a volte ci liquidano sorridendo con sufficienza, perchè 'queste casalinghe disperate, dovranno pur inventarsi qualcosa per il tempo libero no?'
Salvo poi a ricredersi (rosicando un pochino) quando arriviamo ad un evento e cominciamo a fare domande sulle foto, sulla postprodzione, sui 50 mm a focale fissa, sull'inclinazione della foto, su 'che luce usi?', sul softbox in alternativa, sui tanti prodotti strani, sulle tecniche di cucina, ecc..... e il tutto fatto e detto con grande entusiasmo e piacere di stare insieme in allegria. E si scopre così che le casalinghe non sono poi solo casalinghe, ma anche professioniste, che non sono per niente disperate, e che sono anche molto brave e simpatiche. (bè vabbè non proprio tutte......)
Insomma ci divertiamo tanto sia a curare un blog che ad incontrarci per condividere.
E facciamo tanto, ma tanto chiasso in giro sul web....
Sarà che se ne sono accorti tutti? anche le aziende? 

E allora, a dimostrazione del fatto che non sono un'eccellenza nel campo gastronomico (mea culpèa, mea culpa), e nonostante io sia in grado di scegliere ottimi prodotti di qualità per le mie ricette, a volte mi lancio a sperimentare prodotti 'sulla fiducia', alla cieca. 
Prodotti che mi hanno solo incuriosito e che non conoscevo.
Amo girare per i corridoi di supermercati stranieri e assaggiare anche prodotti di cui non saprei parlare.
Ecco un esempio.
Un pacco di farina 'tutto pronto' per fare il pane nero tedesco, utilizzato da me in maniera 'impropria', cioè non seguendo la ricetta consigliata, ma modificando dosi e ingredienti, hanno prodotto questa meraviglia che ieri pomeriggio ha reso felice la mia voglia di qualcosa di buono, e stamattina ha arricchito la mia colazione....
Sulla confezione c'era scritto 'aggiungere solo tot di acqua'  e indicazioni sulla cottura.
Ma io ho fatto così......

Pane nero tedesco con semi di girasole

- 500 di di farina per pane nero tedesco (quelle che comprendono sale-lievito-alcuni semi- ecc...)
- 350 g di acqua tiepida
- un pugno di semi di girasole (volendo potete aggiungere anche nocciole tritate o noci tritate, a piacere)
- 50 g di burro
- 1 uovo


Impastare gli ingredienti tutti insieme, fino a quando si saranno amalgamati benissimo e lasciar riposare per 30 minuti circa.
Con le mani bagnate sistemare l'impasto in uno stampo da plumcake, imburrato e lasciarlo riposare ancora per 45 minuti all'interno del forno solo con la luce accesa (griglia posto più basso).
Quindi cuocere a 220° per circa un'ora. Verso la fine della cottura, tirar fuori dallo stampo il panetto e lasciarlo ancora un pò nel forno adagiato sulla griglia pr farlo cuocere bene anche ai lati (a me è venuto un pò bruciacchiato sopra....)
Quando è cotto, lasciarlo raffreddare su una griglia, coperto con un panno pulito.


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28 ottobre 2012

Mezze maniche con cavolo nero, salsiccia toscana e olive fritte pugliesi, al Salone del Gusto 2012 con Gente del Fud



Mi sono concessa il tempo di fermare mente e occhi e ora posso cominciare a mettere giù qualche impressione.
Ma.....
Come si fa a parlare di un mondo intero di sapori e volti e colori, che hanno invaso mente e cuore in questi due giorni al Salone del Gusto?
Si sale su un pianeta intero, completamente nuovo e stupefacente.
C'è tutta l'Italia con tutta la sua capacità di stupire con  prodotti mai visti prima e con tante idee nuove ed originali.
E non smetti mai di stupirti, perchè ognuna è diversa dall'altra.
Come la gelatina di birra, la patata viola, la cipolla gigante trasformata in tanti modi, ecc.... 
E poi Terra Madre con le sue suggestioni e i suoi mille progetti.

E poi noti che in giro incontri volti noti e meno noti, tutti allegri,  che indossano tutte la stessa maglietta, nera con tanti volti disegnati. E ti riconosci con loro nella Gente del Fud, grandiosa idea della Garofalo.
E arriva il momento di partecipare in prima persona ad un evento straordinario.
Cucinare una ricetta con la mia amica Aurelia Bartoletti, che unisca Toscana e Puglia, in un piatto gustoso, da proporre al pubblico che passerà dallo stand della Garofalo.

Non si può capire quanto ci siamo divertite, io e Aurelia, con tutto lo staff della Garofalo, e con l'esercito delle Foodblogger, un delirio di idee e allegria....
Sono cose che difficilmente si possono spiegare e ripetere....
Io vi lascio delle immagini. La ricetta potrete trovarla qui (abbiamo solo sostituito i fusilli con le mezzemaniche, perchè più facili da preparare per 40 persone), dovete solo accostare le nostre olive pugliesi da friggere e voilà il gioco è fatto.


 



 
 




 

 
 


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24 ottobre 2012

Verso il Salone del Gusto 2012 con le Olive da friggere


E' il delirio è cominciato. Prima in sordina, poi in un crescendo di entusiasmo, e poi di ansia e fra un pò diventerà panico.
Misto però a gioia e tanta, tanta energia e tutta quella che potrà scaturire da un incontro di mille abbracci e mille assaggi, al Salone del Gusto di Torino.
E si, perchè domani si parte e sarà un viaggio attraverso i sapori del mondo e di incontri lungo i corridoi e gli stand che accoglieranno tantissime/i foodblogger che si conoscono quasi tutte virtualmente e che li si incontreranno 'da vive' come ho letto giorni fa su fb.
Ho dovuto fare (per non dimenticarli!)  l'elenco di una serie di appuntamenti a cui non voglio rinunciare.

E poi sabato prossimo .... tadaaaaaaaaaaaa..... cucino allo stand della Garofalo, con la mia amica Aurelia, e parleremo di prodotti toscani e pugliesi e prepareremo una ricetta povera ma buonissima, con ingredienti che vengono da posti diversi ma si incontreranno felicemente in un piatto da degustare tutti insieme.
Io porterò da qui, dal mio fruttivendolo le olive da friggere, buonissime e sconosciute (forse) al nord. Li stupirò con il loro gusto dolcissimo.

Due anni fa abbiamo sospirato davanti allo stand della Garofalo che era il più bello di tutti al Salone. E dicevamo 'beate loro' alle foodblogger coinvolte nell'evento....
E quest'anno.... bè quest'anno ci sono anch'io e ne sono felicissima.
E non vedo l'ora di entrare dall'ingresso del Salone del gusto e rimanerci li per almeno due giorni interi.
Io prometto che armata di Ipad e macchina fotografica documenterò l'intera esperienza che farò, così che chi non potrà venire di persona, potrà vivere attraverso i miei occhi la bellezza del Salone, su facebook e qui se mi sarà possibile.

Inoltre udite udite ci sarà una telecamera fissa puntata su tutto quello che succede in diretta allo stand della Garofalo, e così se vorrete vedere in streaming tutto  quello che combinerò, sintonizzatevi QUI alle 14,30 di sabato prossimo.

Bene, che il delirio cominci....


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23 ottobre 2012

Quiche fantastica ai broccoli


Mi sa che il giorno del mio battesimo, alla festa non è venuto il dio della perfezione e così, come in tutte le favole, non mi ha fatto il suo regalo.
Ed è per colpa di questo mancato invito che ogni giorno, pur essendo consapevole di un elenco infinito di cose da fare, tutte urgenti, tutte messe in ordine per benino, inizio la voce numero 1, tipo riporre gli strofinacci stirati nel loro cassetto, e comincio a riordinare l'intera cassettiera e va via mezza giornata solo per quello.
E così porto le lenzuola nel comò e faccio lo stesso li, le camicie nell'armadio e prima di svenire, rimetto in ordine tutte le camicie insieme, i pantaloni insieme, le giacche insieme.... per poco li metto anche in ordine di colore.....
E la stessa fissazione che mi viene quando stendo la roba bagnata, per tipo e gradazione di colore, e dopo aver comprato anche le mollette colorate, anche le mollette intonate.
E non stendere la roba intima sui fili esposti al pubblico ludibrio, ma sullo stendino sul balcone, e stai attenta a come le stendi, che 'da là si vede se una donna è ordinata oppure no'...... tutte cose che mi sono state insegnate, anzi inculcate nella mente, come messaggio subliminale (perchè da piccola che capisci?), e che vengono fuori nel momenti in cui vedi che stai mischiando magliette rosse e gialle... e che facciamo il circo? no, meglio l'arcobaleno, tutto in fila, anche i colori.
E quindi, in cerca della perfezione, perdo un sacco di tempo. Farei meglio a chiudere gli occhi e andare avanti......

Non mi appartiene questo scoraggiamento da casalinga, non riesco a vedermi come casalinga, perchè il mio primo pensiero la mattina non sono i panni da stirare, ma il libro che devo andare a leggere e il buongiorno che devo dare e ricevere al mondo, via facebook o via blog... ma arriva un punto di non ritorno in cui il problema te lo devi porre, soprattutto quando vedi che l'elenco fatto all'inizio della settimana, in realtà ha solo tre o quattro righi cassati e basta.....

Anche ora, per esempio, son passata di qui solo per controllare la posta, e resto ipnotizzata dallo schermo e dalla voglia di parlare con voi delle cose che faccio, che penso, che ho preparato, che vorrei fare.... ecc....
E prima che la cosa mi prenda la mano, vi lascio subito la ricetta e scappo..... che 'il dovere' mi aspetta....
(un giorno, taaaaanto tempo fa, mia madre disse 'ma tu non ti agiti nel vedere che la casa è in ordine solo a metà e non tutta?' . E io 'mamma, ma chi vive meglio? tu che ti agiti o io che non ci penso?' E lei dopo un momento di spaesamento dovuto alla mia domanda che non si aspettava.... 'Ehm...... ma tu ti DEVI agitare!!!'. E da qui, il 'senso del dovere'.....)
buona giornata a voi....


Quiche fantastica ai broccoli

- un rotolo di pasta brisè
- una fetta di pancetta affumicata (o una confezione di pancetta affumicata a cubetti)
- broccoli (quantità a piacere, secondo il proprio gusto)
- 150 g di emmenthal
- 1 uovo (meglio due, ma ... per la dieta....)
-  250 ml di panna liquida fresca
- noce moscata

Lessare i broccoli, in acqua bollente salata, utilizzando non solo le cime, ma anche i torsoli privati della corteccia esterna e anche le foglie (private dello stelo centrale).
Stendere la pasta brisè e bucherellarla.
Distribuire la pancetta.
Aggiungere qua e la i broccoli lessi e raffreddati.
Grattuggiare julienne l'emmenthal.
In una ciotola sbattere l'uovo con la panna e con un pà di noce moscata grattuggiata.
Versare il tutto nella teglia e infornare a 200° finchè si forma sopra una crosticina dorata.
Se ce la fate ad aspettare, mangiarla tiepida o buttatevi subito anche se a rischio ustione.
E' fantasticaaaaaaaaaa.


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21 ottobre 2012

Torta di pane e scorza d'arancia


Ho appena tolto le lenti a contatto e mi sento come quando si entra in un pigiama morbido alla fine di una lunga giornata di impegni e si prova un incredibile felicità di ritrovarsi nella propria casa, con le luci basse, la voglia di fregarsene delle cose che ancora ci sono da fare (e ci saranno sempre comunque...), un film che ti aspetta sul divano morbido, un frigo che si apre al mondo delle idee del comfort food... e piano piano sei in uno spazio tutto tuo.
Ma non sei sola.
Se c'è questa armonia è anche perchè intorno a te ci sono le persone che più ami, che, in questa tiepida sera di una domenica di autunno, morbida di luci e di profumi, hanno ancora voglia di poltrire con te.
E lo spazio e il tempo si ferma.
Anzi vorresti fermarlo. Ma ti riempi di gioia immensa quando ti arriva un abbraccio e un bacio perchè la torta  e i muffin che hai preparato per loro sono proprio buoni.... e loro lo sanno che l'hai preparata per casa, perchè sapevi che l'avrebbero cercata al loro ritorno.
E li vedi allegri, giovani, belli, pieni di vita e di progetti. Quasi ti emozioni per quanta vita c'è nei loro sogni.
E sei felice di averli accompagnati fin qui...
E una serata così profuma di tante cose.
Di fiori raccolti stamattina in campagna, di menta e rosmarino che impregnano le mie mani, di dolci che hanno profumato l'aria, e degli abbracci e dei baci dei miei figli che profumano di me.


Torta di pane e scorza d'arancia 

- 340 di pane raffermo                                                                                           
- 800 ml di latte caldo
- 60 g di burro
- 40 g di farina
- 3 uova
- 120 g di zucchero di canna
- una o due arance non trattate
- uva passa ammollata nel liquore
- zucchero a velo

Spezzettare il pane e versarci sopra il latte caldo poco per volta. La quantità di latte dipende dal tipo di pane utilizzato. Lasciarlo li per il tempo necessario per renderlo morbido.
Aggiungere lo zucchero (lasciando da parte due cucchiai), la farina, il burro e alla fine le uova.
Con un pelapatate tagliare la scorza delle arance e metterle in un frullatore con i due cucchiai di zucchero di canna. Frullare il tutto fino a renderle granulose. Versare nel composto.
Aggiungere l'uva passa ammollata nel liquore.
Imburrare e infarinare una tortiera e versarvi dentro il composto.
Infornare per 45 minuti circa a 200°.
Spolverizzare con zucchero a velo.


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16 ottobre 2012

Pane e cipolla per il World Bread Day


Voglio immaginarlo così questo giorno....
Mille e mille mani che versano farina bianca e scura, sciolgono lieviti, sminuzzano ingredienti da aggiungere affidandosi alla propria fantasia.... e nuvole bianche che svolazzano intorno, mentre raggi di luce entrano per illuminare questa danza continua in mille cucine nel mondo.....
E grembiuli dove pulirsi velocemente le mani, e acqua tiepida che arriva in soccorso di impasti da rendere soffici, e squilli di telefoni ignorati perchè qui si sta creando.... e attese ansiose di sollevare un panno bianco per vedere che la magia c'è ancora, quella magia che gonfia un impasto, come una promessa che sarà mantenuta....
e il forno pronto e ... via.......
E piano piano cominciano a sprigionarsi mille e mille profumi da ogni casa,  e profumano anche il web grazie alle mille parole che sono in grado di descrivere sogni..... e occhi sgranati che desiderano quel meraviglioso pane offerto in foto a tutti....
E cuori che si aprono, pieni di speranza che tutto ciò possa aver aperto altri cuori, fino ad oggi insensibili, per portare pane e profumi a chi non ne ha....

Festeggio anch'io oggi, con tutto il mio cuore, tutto il mio impegno, alla Giornata mondiale del Pane, voluto da Zorra, fatto coincidere con la Giornata mondiale dell'Alimentazione, affinchè non possa mancare MAI a nessuno un pezzo di pane.

E per questa giornata, ho deciso di preparare  Pane e Cipolla, un pane profumatissimo, che è buono da mangiare anche da solo.


Pane e Cipolla

- 400 g di Farina 00
- 100 g. di farro
- una bustina di lievito di birra disidratato
- 2 cipolle rosse
- 60 g di burro
- 3 cucchiai d'olio extravergine di oliva
- 4 uova
- due pugni di parmigiano 
- 2 cucchiaini rasi di sale 

In una padella versare l'olio, il burro e le cipolle tagliate a fettine. Far appassire il tutto a fuoco basso e salare leggermente.
In una ciotola mescolare la farina, il farro, il lievito, il formaggio e il sale.
Sbattere le uova e mescolarle alle farine.
Aggiungere le cipolle.
Lavorare l'impasto così ottenuto, finchè raggiungerà una consistenza morbida.
Metterlo in un luogo tiepido a lievitare per almeno un'ora.
Quindi prendere l'impasto con delicatezza e sistemarlo in una teglia da forno che possa dargli una forma, come uno stampo da plumcake, per ciambella, o in una teglia dai bordi aderenti che possa 'arginare' la seconda lievitazione.
Lasciar ancora riposare per circa tre quarti d'ora.
Accendere il forno a 200° e metterci all'interno un pentolino di acciaio con acqua, per creare un ambiente umido durante la cottura.
Cuocere per circa 40 minuti, a seconda del proprio forno... e comunque fino a doratura.
A cottura ultimata coprire con un panno pulito e lasciar raffreddare prima di mangiarlo.
Servire accompagnato da formaggi morbidi, tipo brie, o con salame, o con patè di olive e un buon bicchiere di vino rosso.



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11 ottobre 2012

Ho vinto anch'io Le Tre Forchette!


Mi sento su un canotto in mezzo alle rapide di una discesa di rafting.... Il fiume in piena è questa fantastica città... dove ci sguazzo molto volentieri...
Inutile arrivare qui con l'intenzione di fare una vacanza rilassante.
Come si fa a non ascoltare il richiamo delle mille iniziative tutte bellissime che si svolgono di continuo intorno  qui a Roma?
Sono arrivata qui già 'vittoriosa' perchè ho vinto il premio messo in palio da Sammontana durante la manifestazione dello scorso luglio di cui ho parlato qui.

E il premio consisteva nientepopodimenochè.... nella partecipazione alla conferenza stampa per la premiazione ufficiale Tre Forchette dei migliori cuochi scelti dalla Guida Ristoranti D'Italia 2013 del Gambero Rosso che è stata fantastica, ricca di emozione da parte di tutti me compresa, e con tanti cuochi bravissimi, alcuni molto noti, con cui parlare e incrociarsi di continuo...
Emozionante per me soprattutto la meritatissima scelta da parte del famoso marchio Le Tre Marie, di conferire il premio 'Da Donne a Donne' 2013, al Ristorante 'La Tenda Rossa' di San Casciano Val di Pesa. Questo premio è stato' voluto per riconoscere i valori d'eccellenza della femminilità: intuito, creatività, stile, cura del dettaglio, sensibilità estetica ed emotiva.' Le quattro chef Fernanda Freschi, Paola Freschi, Maria Salcuni e Maria Probst,  insieme a Barbara Salcuni, Cristiana Salcuni e Natascia Santandrea, rendono il loro ristorante una vera eccellenza al femminile nel panorama della ristorazione italiana.
E poi guardate qui che belle...

E poi.... la sera abbiamo partecipato alla Cena di Gala delle Tre Forchette del Gambero Rosso alla Città del Gusto.
E tutta la cena, dall'aperitivo al dolce, in compagnia di Leonardo Bagnoli, Annalisa, il direttore amministrativo/bongustaio (di cui non ricordo il nome, mi perdonerà!!!?!?!?!), Vissia Nucci, Giulia Murdocca, la bellissima Chabha, e altre tre bellissime ragazze (i cui nomi x colpa della mia età non li ricordo....) ...è stata divertentissima. Ovviamente piatti incredibili, con i nostri commenti da 'intenditori', tra di noi felici per la serata risate a non finire, foto rese inguardabili dalla luce impossibile che era in sala, tantissimi tipi di vino da assaggiare di continuo, volti noti e meno noti intorno a noi, ma in tutto questo... un grande piacere di condividere questo bel momento.
Grazie alla Sammontana, a 'Le Tre Marie', a Leonardo Bagnoli e al suo splendido staff, per questa bella avventura..



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1 ottobre 2012

Crostata di marmellata 'con quello che c'è in barca'


 Anni fa il 1° Ottobre iniziavano le scuole e, ufficialmente, anche l'autunno.
Oggi, finalmente il cielo si è coperto di nuvole che, speriamo, portino un pò di pioggia.
E mentre parlo qualche goccia comincia a fare tic tic....
E in questa atmosfera scrivo un post di saluto a questa calda estate che nei giorni appena passati ha voluto regalarci ostinatamente ancora un pò di caldo.
Ed io, che non amo il caldo di agosto, ma quello di settembre, che è misto del fresco frizzante dell'ombra, e del mare che comincia a raffreddarsi come piace a me, ne ho goduto a piene mani.
Barca a vela di un mio amico che ci aspettava pronta al porto, spaghetti e passata pronti nella cambusa, costume da bagno pronto indossato, piedi scalzi, aria di mare intorno, e voglia di rilassarsi e stare bene insieme agli amici intorno a noi. Sullo sfondo una città fantastica, Trani, bianca di pietra, con tante piazze che accolgono, parchi curatissimi che costeggiano il mare e una passeggiata che domina la città e il mare insieme.
Si parte verso il largo. E nuvole e sole che scende colorano l'acqua mossa, di tanti colori, tutte le varianti del blu. E mi affascina il cobalto, e i guizzi di luce che si riflettono.





All'andata verso l'orizzonte c'era solo mare e luce che cambia di continuo e vento. E la barca vola.
Al ritorno ci aspetta all'orizzonte la città e raggi di sole che indicano la rotta. In mezzo ai due fari di riferimento, uno rosso e uno verde....
E poi l'allegria della compagnia, ricchezza ineguagliabile.
E la conclusione di una crostata inventata alla fine di un pranzo a base di spaghettoni al pomodoro e cacioricotta e basilico, con quello che c'era rimasto in dispensa... Con il sapore fantastico della spensieratezza, di un giorno di fine estate.


Crostata con 'quello che c'era in barca'
(ingredienti pesati ad occhio, perchè in barca la bilancia non c'è...)

- 350 g di farina
- 100 g di zucchero
- 170 di burro
- un pizzico di sale
- latte qb per amalgamare 
- marmellata che c'è

Amalgamare la farina, lo zucchero, il sale e il burro freddo a pezzetti. 
Aggiungere poco per volta il latte che serve per raggiungere una consistenza morbida.
Stendere con le mani, meglio che potete 2/3 della pasta in una teglia, lasciando ai lati dei bordi di pasta sollevati. Versare la marmellata stendendola con una forchetta. Con il resto della pasta formare delle strisce che disporrete a grata sulla marmellata.
Aiutandovi con i rebbi della forchetta 'aggiustare' i bordi.
Cuocere in forno caldo (di regola intorno ai 180°) fino a doratura.





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