24 ottobre 2011

Pane alle acciughe e pomodori secchi

La mia casa in questo momento è avvolta da un velo che spegne la luce per tutta la giornata. (stanno facendo i lavori di ripitturazione!)
Tempo fa quando si volevano fare le foto con l'effetto flou si metteva davanti all'obiettivo una calza di nylon e tutto diventava morbido.
Io che già sono miopissima di natura, con questo effetto flou intorno perdo proprio l'equilibrio e mi viene una forma di cecità asmatica, da assenza di luce.
E mi sposto da un balcone all'altro, esco di casa per respirare, mi invento commissioni in giro per uscire, vado e torno continuamente dalla campagna, ma poi rientro e mi manca di nuovo l'aria.
Non posso fare le foto che la luce è spenta, e con la luce si spengono anche i desideri per cucinare e infornare.
Ma per fortuna quando arriva il venerdi arrivano anche le telefonate dei nostri amici che ormai hanno stabilito che ogni fine settimana bisogna per forza far qualcosa. Fuori se c'è bel tempo, dentro casa o al cinema se piove.
E riusciamo a fare di tutto.
Questa estate fin da giugno avevamo tutti i fine settimana organizzati fino a fine settembre.
E ci basta poco per organizzare. Ogni scusa è buona.
Per esempio qualche tempo fa per un certo periodo fu vietata la vendita della fiorentina.
Un mio amico decise di organizzare la serata di addio alla fiorentina e poi, subito dopo, quella di 'bentornata fiorentina'.
E poi ci sono state le scuse del polpo fresco appena comprato, e poi del 'ho appena fatto la focaccia, tu porta la mortadella', e poi ho potato gli alberi facciamo un falò per santa Lucia, e poi la festa di inizio estate, quella della luna piena sulla spiaggia, e quella di fine estate, e quella di inizio autunno.... ecc...
Questo fine settimana abbiamo organizzato per sabato sera  tiella di carne e patate nel forno a legna, salsicce e funghi e olive fritte e provola e salame e ricotta forte da mangiare con i vari tipi di pane preparati apposta. E torta di cioccolato incredibilmente succulenta.
E poi domenica dopo il pranzo a casa della mamma con orecchiette e ragù, subito a cinema.
Abbiamo visto un film meraviglioso 'This must be the place' di Sorrentino. Un film da non perdere assolutamente. Regala fortissime emozioni per la fotografia, la storia, le musiche..... da vedere al più presto.
Cavoli, questo post mi sembra come lo svolgimento di un tema della scuola elementare che ha come traccia 'Racconta come hai trascorso il fine settimana'. Bè pazienza.... tornerò presto alla letteratura....

E ora passiamo alla ricetta.
Io ho preparato questo pane, sofficissimo, a forma di ciambella, che però non ho fatto in tempo a fotografare, chissà perchè!!! meno male che ho salvato un pezzo.....

Pane alle acciughe e pomodori secchi

- 500 g di farina
- 50 g di filetti d'acciuga soll'olio
- 50 g di pomodori secchi
- 4-5 uova
- 50 g di burro
- lievito di birra a scelta tra fresco o disidratato
- olio extravergine
- sale

In un pentolino sciogliere le acciughe in 2 cucchiai d'olio.
Far ammorbidire  il burro.
Sbattere un pò le uova.
Spezzettare i pomodori secchi.
Unire tutto alla farina e impastare almeno per 10 minuti.
Attenzione! l'impasto deve risultare soffice, per cui, se all'inizio si intuisce che è un dò secco, aggiungere un pò d'acqua tiepida.
Far lievitare per un'ora circa.
Riprendere l'impasto e con delicatezza praticare un buco al centro e sistemarlo in uno stampo per ciambella precedentemente imburrato e infarinato. Praticare dei tagli che ne facilitano ancora per almeno un quarto d'ora  la lievitazione e quindi infornare a 200° per circa 40 minuti.
(Ricetta di Sale e pepe di qualche mese fa)
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16 ottobre 2011

Minestra di lenticchie con crostoni all'olio al rosmarino e olive fritte



brrrrr fa freddo...
Ostinati, siamo tornati in campagna per il fine settimana. E abbiamo mangiato la. 
Ci chiameranno eroi.
Perchè ci buttiamo a capofitto nei nostri antistress preferiti, togli le foglie che nel frattempo si fanno trovare distribuite ovunque...sposta le piante, blocca le arelle che svolazzano al vento qua e la, raccogli melecotone e melegrane e nespole.
Controlla se son spuntate le cicorielle... 
Ma non è che mi riposerei di più spalmata sul mio divano, in una casa che già il venerdi pomneriggio è già tutta ordinata e non ti chiede più niente?
magari davanti ad un bel film di quelli che aspetti di rivedere e che conservi ancora nel cellophane per le occasioni speciali?

E intanto con i primi freddi si riaffacciano vecchie nuovi malanni, soprattutto il giorno dopo della vita bucolica, e tutti i doloretti sparsi  ti ricordano che il giro di boa l'hai già superato da un paio d'annetti.
E ti torna in mente la 'laurea in medicina popolare' di cui è specializzata la mia mamma.
Per lei tutte le malattie si dividono in due branche. Quelle causate da 'nu còlp d frìdd' e quelle causate 'da ì nìrv'.
Quindi il freddo ne causa alcune (parecchie) e i nervi altre (pure queste parecchie).
Tutte le coliche e i dolori dell'apparato digerente, hanno tutte, secondo lei un'origine nervosa, e le coliche post esami all'università ne erano (secondo lei) la dimostrazione.   e cosi via...
Ma la medicina che secondo la mia mamma fa miracoli è il 'caldo di panni' che 'non fa danni'.
E così i bambini dormono a lungo e profondamente se ben coperti.
Non prendi freddo se per prima cosa metti le calze e hai i piedi ben coperti.
E poi la lana, quella vera, è un rimedio per tutto.
Per esempio quando mi sono sposata e quando sono nati i miei figli, la mia adorata nonna mi ha regalato tre panni usati di lana di pecora.
Usati si, perchè se sono nuovi pizzicano...
E quando i miei figli si sono raffreddati, hanno tratto molto giovamento dalle pezze di lana calde, riscaldate sotto il ferro da stiro, messe sul petto e sulla spalla, appena strofinate energicamente con olio di oliva caldo.Quindi, giù di corsa il pigiamino, direttamente nel letto e a dormire, o a parlare, ma al calduccio.
E ad ogni primo freddo io tiro fuori le mie pezze di lana della nonna, che possono servire.
E servono sempre, ogni anno.
E sono giù pronte...


Minestra di lenticchie con crostoni all'olio a rosmarino e olive fritte


- lenticchie
- sedano, aglio, carote
- alloro
- prezzemolo
- olive nere da friggere
- pane
- olio
- rosmarino

Mettere le lenticchie in ammollo per almeno 2 ore.
Sciacquarle e aggiungere sale, sedano,aglio, carota e prezzemolo, e coprirle di acqua per almeno 3 dita sul livello delle lenticchie.
Salare e portare a cottura.
Nel frattempo mettere a tostare nel forno diverse fette di pane casareccio, condito con olio e rosmarino.
Far friggere le olive nere dolci e salarle.
Versare le lenticchie in un piatto fondo, aggiungere qualche fetta di carota per dare colore, un filo d'olio d'oliva e servire con il crostone di pane  profumato e le olive fritte.



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11 ottobre 2011

Quiche di cipolle rosse



Ore 7,00
A parte i pensieri, sono incapace di muovere il benchè minimo muscolo e tantomento le palpebre. Non ce la faccio, porca miseria, è già suonata la sveglia (ma tutte quel bla bla bla sul fatto che ho la sveglia biologica e che io mi sveglio da sola un minuto prima che la sveglia suoni... tutte palle! a volte ho l'impressione di essere appena andata a letto e invece mi sorprendo della luce del giorno).
E vabbè alziamoci e vediamo se con due caffè si rimette in moto la macchina. Intanto rimettiamo in moto la testa e leggiamo un pò.

Ore 8,00
Il vero lavoratore di questa famiglia è chi è già fuori di casa alle 7,50 per andare a scuola. Sbuffando si per il sonno, ma è ligio al dovere e affronta le scale, poi la salita, poi si immerge nella folla vociante del liceo. Beati i giovani, perchè loro è il regno del giorno presente. Non cominciamo con i piagnistei da anziani che rimpiangono la giovinezza. NO NO questo non mi appartiene (ancora!).
Cominciamo a fare il piano operativo di queste prossime ore. Vago per la casa e raccolgo post it mentali sulle cose da fare. Ma mi accorgo che non basta un quadernetto... e man mano che appunto, svanisce l'appunto di prima e comincio a preoccuparmi dell'alzheimer. O il rifiuto è semplicemente una forma di difesa contro una valanga di cose che ti travolge, che tu riesci a gestire in un primo momento, ma solo fino a quando vedi che ce ne sono altre di valanghe di impegni che si formano a ripetizione.
E penso e invidio le mamme di una volta che sapevano esattamente cosa fare della loro giornata. 
Sveglia, rassettare, cucinare, rassettare, caffè, rammendare e stirare, piccolo giro per poche commissioni, magari anche doveri tipo trigesimi o messe varie, rientro, cena, rassettare, poca tv e a letto, che il giorno dopo sarebbe stato uguale. E tutto questo garantiva l'entusiasmo per una eventuale novità.

Ore 9,00 
come un volano che si autoalimenta inizio 4 o 5 cose e via giù di rincorsa sennò la spinta si esaurisce.
Su su, facciamo il pane e mentre lievita riscaldo il forno e faccio i peperoni arrostiti. 
Cavoli mi sono accorta che in frigo ci sono dei quasi cadaveri, su su pulisco il frigo. 
Elimino l'eliminabile e metto sul tavolo il recuperabile, pronta per fare qualche cosa stupefacente per il piccolo che torna a pranzo, tanto torna alle 2 hai voglia a tempo!

Ore 10,00
L'occhio cade su fb e mi sconvolge la vitalità del mondo e delle cose che gli altri fanno e pubblicano e io mi sento una spettatrice paralizzata davanti al video. Ma poi mi dico 'ma anche loro stanno davanti al video no? per raccontare a tutti quello che fanno, magari anche loro in un momento di grande energia'. Torno alle mie faccende e ai miei pensieri, che se arrivano le 10,30 la giornata è bella che andata e poi hai voglia a deprimerti sul tempo che passa in maniera improduttiva.

Ore 15,00
Seduta, che ci devo pure restare poco, altrimenti la debolezza di assale e paralizza, guardo soddisfatta il resto del pranzo che è appena finito.
Quiche alle cipolle rosse di Tropea, rotolo di brisee con peperoni e emmenthal, polpette di pane, pane di semola e pizza con mozzarella, pomodoro e capperi.
E riso in bianco al limone per me.

Quiche di cipolle rosse

- 3 cipolle rosse di Tropea
- un rotolo di pasta brisèe
- 200 g di Emmenthal
- 250 cl di panna liquida
- 3 uova
- burro

Pulire le cipolle e tagliarle a spicchietti sottili.
Rosolarli a fiamma bassissima nel burro. In realtà più che rosolarli dovrebbero appassire.
Sistemare la pasta brisèe nella sua carta da forno nella teglia e bucherellarla.
Distribuire le cipolle, l'emmenthal tagliato julienne. In una coppa sbattere con una forchetta le uova e la panna e versare il tutto nella teglia.
Infornare a 200° fino a quando la superficie diventa dorata.
Servire tiepida.


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8 ottobre 2011

Cibo e amore


I pensieri vengono fuori da soli, a volte silenziosi, a volte come un fiume in piena accompagnati da sensazioni fortissime e antiche.
Immagini diverse che si accavallano e all'improvviso trovano un loro senso e una loro collocazione.
Giorni fa ero a pranzo dai miei e al momento della frutta, mentre io preparavo un piatto di pesche sbucciate, affettate e ben disposte per mio figlio, la mia mamma aveva fatto lo stesso per me. In silenzio mi porgeva fetta dopo fetta la pesca più bella, la più profumata e solo dopo aver fatto questo l'ha fatto per se.
E all'improvviso mi è tornata in mente, seduta allo stesso posto, la mia adorata nonna Domenichella, che faceva lo stesso per il marito, e con uno sguardo diceva anche a me 'pulisci la pesca per tuo marito' e io, senza capire, rispondevo stizzita 'perchè?' e mi arrabbiavo con lei per quella che consideravo sottomissione e rassegnazione e magari per lei lo era pure, ma aveva un significato diverso da quello che davo io.
E la linea del tempo sovrappone immagini e le mette al loro posto, con la loro continuità....
E un altro pensiero subito dopo, un libro che leggo di tanto in tanto per farmelo durare di più tanto mi piace, 'lo Zen e l'arte di cucinare', dove ritrovo tutte le motivazioni che mi spingono a cucinare per chi amo. 
E un altro libro che sto divorando ora 'Manna e miele, ferro e fuoco' dove antiche donne, donano serenità riscaldando la casa e preparando cibo per marito e figli.
E i miei figli che mi abbracciano contenti quando tornando a casa si accorgono che ho preparato un piatto che a loro piace tanto.
E tutto questo messo insieme ha una sua armonia nella mia mente. Come un onda lenta che porta con se sabbia, alghe profumate, acqua e conchiglie, che viene da lontano e che accoglie quello che è vicino, ma tutto insieme ti culla e ti fa sentire leggera e al posto e al tempo giusto.

E' vero, il cibo preparato con amore è veicolo d'amore. Una semplice pesca tagliata dalla mamma e presa dalle sue mani significa tanto, significa tutto quello che lei prova per te, il pensiero che ha avuto, il tempo che ti ha dedicato e donato, il meglio che ha scelto per te. E' una carezza continua che comincia il primo istante in cui ti ha vista e che non finirà mai.
E se l'amore ce l'hai dentro davvero, anche tu preparerai cibo e amore per chi ti sta accanto, preparando minestre calde che aspettano un ritorno, o focacce e pane profumato per far trovare la casa profumata di casa tua, e frutta e dolci per chi hai invitato alla tua tavola perchè ti fa piacere averlo vicino, non solo in quel momento, ma per il resto della tua vita.
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