29 giugno 2010

nuvole con fulmini e saette....


Meglio non opporre resistenza.... non muoversi.... aspettare che passi......

SE.....

incrociate sulla strada che percorrete uno che si è fermato nella tua corsia perchè il bidone dell'immondizia stava li e lui non voleva scendere dalla macchina per buttare la sua busta....

un altro ha bloccato il traffico perchè deve parlare con un amico e se ne frega della fila che suona dietro di lui...

si è infilato un chiodo nella ruota posteriore della macchina e si sgonfia lentamente...

per fare delle prenotazioni via internet, non solo ci hai messo un intero pomeriggio perchè internet all'improvviso si bloccava, ma alla fine risultano anche delle transazioni errate...

provi a telefonare e non ti risponde nessuno al servizio urgenze per la carta di credito (e io odio parlare con le voci registrate)...

il figlio maturando anzichè avere i dolori di stomaco per la sensazione di avere poco tempo per ripetere tutto il ripetibile, lo vedi con la faccia beata, lui e i suoi amici, e li vorresti strozzare perchè nel frattempo i dolori di stomaco sono venuti a te, guardando la data degli orali che si avvicina...

l'altro figlio da quando è in vacanza organizza la sua giornata fuori casa dalle 7 di mattina alle 12 di sera e torna qui solo per prendere maglietta pulita, panino e moneta...

la montagna di robe da stirare è sempre li e non la stira nessuno, ma ti preme sullo stomaco...

quando sono andata a fare la spesa prima ho schiacciato inavvertitamente la busta di carta con le fragole (e si, perchè io sono ecologica e non uso i sacchetti di plastica) e poi all'improvviso quando ho preso il tutto si è aperta e mi si è spalmata addosso, colorandomi il mio bel completo di lino bianchissimo e infilandosi dappertutto fino alle dita dei piedi.

Che faccio? Non mi sono arrabbiata, ho mantenuto la calma, si, ma forse avrei fatto meglio a reagire in qualche modo perchè ora ho dentro un groviglio che non riesco nè a sbrogliare, nè a far passare.

Una volta il mio piccolo, quando era davvero piccolo, giocando per strada lo sentii gridare delle parolacce e affacciandomi per rimproverarlo lui mi rispose: mamma questo qui mi ha fatto arrabbiare e allora decidi o lo picchio o dico le parolacce.... Allora accettai le parolacce...

E ora che sono io quella arrabbiata che faccio? Picchio qualcuno o dico le parolacce? 
Non avendo martiri a disposizione .......... chiamo la mia amica sull'oasi di skype e diro delle parolacce tremende, di quelle che non si possono ripetere una seconda volta.
oppure mi fermo davanti alla tv cercando qualcosa di terapeutico.......


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27 giugno 2010

Torta croccante con cuore di albicocche


Racconto di un giorno di questa estate 2010.
Il calcio è andato. Il caldo anche. 
C'è solo una danza di nuvole e sole e vento che ci regala a turno brivido di freddo, speranza di estate e turbinio di capelli sul viso.
Ieri abbiamo toccato per la prima volta la sabbia di questa stagione che ancora non vuole decollare. Il mare ancora molto arrabbiato per essere invitante. Ma ostinati con le nostre sdraio, asciugamani, libri, panini, macchina fotografica e camicia a maniche lunghe, siamo rimasti nel vento di mare che più che accarezzarci sembrava voler sfidare la nostra pelle ad accapponarsi e calmarsi.
Eppure così siamo rimasti a lungo e alla fine un pò di sole, a dispetto delle nuvole, è venuto fuori anche sul viso.
Soddisfatti e affamati siamo tornati a casa, dopo essere passati a comprare cozze e pesce vario per la cena.

Da tempo aspettavo un'occasione per preparare di nuovo una torta che avevo in mente.
Una torta morbidissima, crosta croccante fuori e cuore aspro e dolce di albicocca dentro.
Ho notato che ogni anno cambiano le mie preferenze per la frutta. L'anno scorso desideravo fichi e fioroni. Quest'anno solo albicocche. Non so perchè ma, per il loro colore caldo e il sapore dolce e aspro allo stesso tempo, ne compro di continuo e preparo di continuo anche questa torta.
Buona tiepida, buona fredda, buonissima nel latte anche dopo qualche giorno. Se arriva a ... qualche giorno...


Torta croccante con cuore di albicocche

- 150 di zucchero
- 150 di margarina
- 3 uova
- 280 g di farina
- buccia grattuggiata di 1 limone
- 1 pizzico di sale
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 bicchiere piccolo di latte
- albicocche
- granella di zucchero
- zucchero a velo


In un pentolino far rosolare le albicocche tagliate in quattro con una piccola noce di burro e 1 cucchiaio di zucchero.
In una coppa lavorare la margarina e lo zucchero fino ad ottenere una crema morbida.
Grattuggiare direttamente nella coppa la buccia di un limone.
Aggiungere uno alla volta le uova e poco a poco  anche la farina e il pizzico di sale.
In un bicchiere di latte sciogliere il lievito per dolci e versarlo nell'impasto.
Imburrare e infarinare una teglia per dolci e versare l'impasto. Disporre sull'impasto le albicocche e 'pasticciarle' per incorporarle.
 

Spargere abbondante granella di zucchero e infornare a circa 200°-220° fino a doratura.
Far raffreddare e spolverizzare di zucchero a velo.

 
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23 giugno 2010

Linguine vongole e zucchine su crema saporita


Bevo la mia tazza di caffè bollente per prendere coscienza del giorno che è iniziato. Il torpore della notte ancora non mi lascia. Ma forse sono io che mi ostino a restare immobile, con lo sguardo fisso verso la finestra e i pensieri delle cose da fare oggi che spingono nella testa per essere fissate sulla carta, sicure che altrimenti non riuscirò a ricordarmele tutte.
Ma il pensiero più insistente è il compito di matematica dell'esame di maturità di mio figlio.
La sua agitazione è palpabile e si diffonde nell'aria e trasuda in me ad ogni suo abbraccio, quando in silenzio senza chiedere o dire niente viene e mi stringe, con il pudore di un uomo che per un istante ritorna bambino e si rifugia nella certezza che nello spazio circoscritto del nostro amore nulla lo potrà mai toccare.
Ma è solo un momento ... lo sciolgo dall'abbraccio e lo rassicuro che 'andrà tutto bene' come amano dire sempre nei film americani, ma anche sicura che così sarà. Non foss'altro per il fatto che le paure sono tali prima di tuffarsi, ma dopo, nelle acque anche tumultuose, viene fuori il coraggio e la forza per arrivare a riva e poi, hai già tutto alle spalle.
Accidenti che giornata ieri, prima prova di italiano per lui, e prima tensione per tutti noi.
A pranzo non sapevo più cosa fargli trovare come cibo consolatorio.
E ho cucinato tante cose che son bastate anche per cena e forse c'è qualcosa anche per oggi.
Comunque ieri non avevo voglia di ripetere ricette già viste e ho 'osato' un accostamento che a sentirlo stupisce ma, sorprende ancor di più il palato.
E mio figlio, il maturando, si è moooooooolto consolato.
  

Linguine vongole e zucchine su crema saporita
(dose per 1 persona)

- 50 g di linguine 
- una zucchina piccola
- 1 cucchiaio abbondante di vongole sgusciate
- 1 spicchio d'aglio
- olio extravergine di oliva
- vino bianco secco
- prezzemolo
- 3 cucchiai di latte
- 1 cucchaio di formaggio leggermente piccante (tipo pecorino o Rodez)
- pepe




Lavare, tagliare a tocchetti grossi e lessare la zucchina. Quando è cotta scolarla e metterla da parte.
In una pentola di acqua bollente e salata immergere le linguine.
In una padella bassa e capiente versare un filo d'olio e lo spicchio d'aglio, pelato e tagliuzzato per far sprigionare tutto il suo profumo.
Appena insaporito versare le vongole (queste le ho comprate già congelate, sfuse, dal mio fruttivendolo preferito che vende prodotti incredibili già congelati, per avere per comodità qualcosa di facile da preparare nel freezer). Far cuocere per circa 5 minuti e spegnere con un pò di vino bianco. Far evaporare il vino e aggiungere le zucchine.
A parte, in un pentolino far sciogliere il formaggio nel latte.
Scolare MOLTO al dente le linguine, conservando se mai dovesse servire un pò di acqua di cottura, e versarle nella padella, dove continueranno la loro cottura abbracciandosi agli ingredienti.
Versare verso la fine la crema di formaggio, il pepe e il prezzemolo tritato.
Un filo d'olio crudo....
E servire.



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21 giugno 2010

Insalata di pollo con cipolle rosse su letto di patate alle erbe

E' vero, arriva la pioggia, ma per me l'estate è cominciata due sere fa.
La bella stagione da noi è costellata da una serie infinita e instancabile di incontri nelle campagne dei nostri amici dove, a suon di corde di chitarra, si consumano allegramente note, canti a squarciagola e cose buone da mangiare e da bere. C'è una strana euforia che ci contagia durante i mesi di giugno, luglio e agosto, che ci fa trovare continuamente scuse e pretesti per organizzare nel giro di poche ore delle serate e nottate incredibili. Il piacere di stare insieme, in un abbraccio collettivo, si legge negli occhi che brillano e nell'allegria contagiosa che spesso ha fatto nascere in alcuni 'estranei invitati alla festa' la frase tra noi diventata famosa 'quanto si paga per entrare in questa comitiva?'.
Ma, si sa, le alchimie degli incastri che rendono perfetta l'armonia tra persone, è il risultato di anni di conoscenza, necessari per smussare gli angoli dei propri caratteri e renderli compatibili. Oppure di un'immediata chimica sconosciuta che ti permette di allinearti subito allo spirito di gruppo.

Quindi è iniziata la serie delle serate estive 2010 nella mia nuova campagna. Ho preparato antipasti e  ricette da barbecue che posterò a puntate e che hanno incontrato il favore entusiasta dei miei amici. 
Cibo a parte, avrei voluto fotografare i volti e gli occhi sorridenti di tutti per conservare non solo dentro di me, il piacere che aleggiava, tangibile ad ogni sguardo.
C'è stato un momento in cui ho sentito dentro di me la completezza di un momento di felicità, in cui senti di non desiderare altro, perchè tutto quello che vuoi è intorno a te.
Le persone che ami, che desideri, gli amici, il cibo semplice e buono, una sera d'estate perfetta e un cielo di stelle a cui rivolgere lo sguardo e i pensieri e perdersi.

Foto gentilmente concessa da Anonimo Domenico (invitato alla cena...)
 
Insalata di pollo con cipolle rosse su letto di patate alle erbe

- petti di pollo interi
- patate
- cipolla rossa
- aceto bianco
- olio extravergine di oliva
- zucchero
- salvia 
- rosmarino
- basilico
- aglio
- sale e pepe


Lessare le patate con la buccia. 
Tagliuzzare la salvia e il rosmarino, unire sale e pepe e corpargere con il trito ottenuto i petti di pollo. Coprire con la pellicola e porre in frigo fino al momento della cottura. 
Affettare sottilmente la cipolla rossa e coprirla con aceto bianco e qualche cucchiaino di zucchero.  
Preparare l'emulsione al basilico frullando un pezzettino d'aglio, l'olio e un bel mazzetto di basilico fresco. Salare.
Al momento di far cuocere il petto di pollo sul barbecue, avere cura di spennellarlo ogni tanto di olio, aiutandosi con un mazzetto di rosmarino. 
Preparare in un piatto di portata le patate lesse affettate, le cipolle rosse sgocciolate, i petti di pollo sfilacciati o tagliati a fetta e cospoargere il tutto con l'emulsione al basilico.


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14 giugno 2010

Laura


Eccoci qua.
Sera d'estate, sera di mondiali. Coppa di ciliegione freschissime e lavate, ventilatore a palla che per poco non decolla, un giro su facebook giusto per vedere se è deserto come le strade del mio paese stasera. 
Non c'è gusto a gridare da soli davanti alla prima partita e allora, prendo una birra freddissima, come un maschiaccio tifoso, accendo la tv e ... sfoglio le ultime foto.

Roma, martedi 8 giugno 2010.
Laura.
Com'è bella la vita che a volte sa sorprenderci. Il blog mi ha permesso di conoscere, scrivere, entrare in altri mondi, nelle vite degli altri, di incontrare gente nuova, gente speciale.
Da un pò di tempo si è creato un filo diretto, una chimica speciale con diverse persone, ma con una in particolare, Laura/Pippi. E strada facendo si è creata anche l'urgenza di conoscersi di persona, magari approfittando di un mio viaggio 'a metà strada' a Roma.
Dapprima avevamo pensato di organizzare un incontro con altre blogger, ma poi il rapporto è diventato troppo esclusivo e privato, per poterlo condividere anche solo per qualche minuto con altre persone, con le quali non si era creato lo stesso feeling.
Allora abbiamo pensato di incontrarci da sole per avere più tempo e spazio per parlare di noi e solo di noi.
E così è stato. Le magie che pensavi dimenticate, relegate all'adolescenza, regalate dall'adolescenza, son tornate.

Avere a disposizione Roma e i suoi incanti e non accorgersene, perchè ad ogni 10 metri si sente l'urgenza di fermarsi per parlare, tentare di organizzare delle uscite turistiche e non riuscirci perchè si resta bloccate davanti alle foto che parlano delle nostre vite.
Andare al 'mio' Festival delle Letterature con Laura e uscire dopo mezz'ora, perchè ormai la stanchezza ci sta uccidendo e poi restare nel letto fino alle 2,30 a ridere forte e a parlare e a gridare, temendo l'ira degli inquilini di sopra. E il giorno dopo iniziare la passeggiata attraverso e dentro Trastevere, nei mille negozietti con prodotti incredibili e gente squisita che ti accoglie come a casa propria con un sorriso, e fermarsi a parlare con tutti.

Non accorgersi di essere passate dentro al Pantheon, davanti alle meraviglie di Roma perchè i fiumi di parole avevano la precedenza.


Poi la Feltrinelli dove FINALMENTE poter scegliere gli stessi libri e parlare di fotografie, di blog, di cucina, di ricette senza la paura di annoiare qualcuno che non condivide gli stessi interessi.
Poi brindare con un prosecco freddo in libreria a noi e agli incredibili incroci delle nostre strade che ci hanno permesso di incontrarci.


E davanti al mitico piatto di tagliolini ai fiori di zucchina con cacio e pepe e pomodorini cercare di indovinare gli ingredienti e fare delle foto orribili, tanto nessuno reclama come di solito succede con chi non ha il blog e non può capire l'urgenza di documentare tutto, dai colori ai sapori, alle emozioni delle papille e degli occhi.

E poi tornando a casa scoprire il mercatino del ponte sul Tevere, che poi serviva per girare una scena di un film, come pure la strada dove abito dove si gira un altro film e dove abbiamo cercato invano di infilarci nell'inquadratura, beccandoci l'urlo di 'FUORI DAL CAMPOOOOO', distruggendo così la nostra illusione di essere scelte per il prossimo film di quel regista (se....se.....aspetta e spera, tanto 'Pranzo di Ferragosto' l'hanno già girato con le signore di 'una certa età').


Insomma, com'è possibile che due giorni siano volati così velocemente? Con Laura, dolce e delicato regalo del mondo blog, con l'accento misto di toscano,ligure,ecc... ma lieve e gentile, di modi, di suoni, di sentimenti, di segreti regalati anche se ci conoscevamo da poco. Laura, con cui non c'è stato bisogno di spiegazioni, ma solo di dare un argine al fiume in piena della voglia di stare insieme e di parlare e di ridere. Oddio quanto abbiamo riso.
Soprattutto quando abbiamo fatto il nodo con la lingua al gambo della ciliegia e proclamandoci campionesse ne abbiamo combinate di tutti i colori e deciso di sfidare le amiche e sorprendere gli amici. Meglio non aggiungere i particolari.... 
Laura che spero di incontrare presto perchè già mi mancava prima che partisse.
Che bello quando ci si accorge che la vita non smette mai di tornare su se stessa e regalarci ancora emozioni da ragazzine.
Ma il merito è solo nostro, perchè non abbiamo mai smesso di esserlo e abbiamo fatto in modo che nessuno ci impedisse di essere noi stesse per questi due meravigliosi giorni.
Alla prossima Laura..... Un bacio

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10 giugno 2010

Fricassea di carciofi, lampascioni e agnello





Quando in casa ci sono le uova la mente, complice con il palato, è capace di inventare cose incredibili, perchè qualsiasi ingrediente profumato e/o saporito tenuto insieme dalle uova da sempre origine a qualcosa di speciale.
Ma ci sono ricette che non nascono solo dalla fretta, o dalla voglia di sperimentare, ma arrivano da lontano. Dai giorni di festa da riempire di sapori forti e originali. Accostamenti arditi e tradizionali. Ma soprattutto stagionali. Poichè c'era un tempo per i carciofi, per le zucchine e le ricette nascevano da questo. Da ciò che la natura offriva in quel periodi.

Fricassea di carciofi, lampascioni e agnello

- 4 carciofi grossi
- 10 lampascioni puliti e lessati
- 6 costatine di agnello
- 4 uova
- parmigiano grattugiato
- 3 mozzarelle
- prezzemolo
- aglio
- pepe
- olio extravergine di oliva
- vino bianco




In una padella far soffriggere con poco olio e uno spicchio d'aglio, i carciofi puliti, lavati e tagliati a spicchi.
Farli cuocere fino a che siano ancora croccanti e non morbidi. Eliminare l'aglio.
In un altra padella far rosolare le costatine di agnello e spegnerle con il vino bianco.
A fine cottura staccare la carne dall'osso e tagliarla a pezzettini piccoli.
In un tegame da forno sistemare sul fondo prima i carciofi con il loro sughetto, i lampascioni schiacciati con la forchetta, la mozzarella sfilacciata, il pepe e tanto prezzemolo sminuzzzato. Sbattere le uova e il formaggio, salare e versare in maniera uniforme nel tegame.
Roteare un pò il tegame stesso per consentire una distribuzione uniforme degli ingredienti.
Infornare a 200° fino a che si formi una crosticina dorata.
Servire con un'insalatina condita con aceto.

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3 giugno 2010

Odore di pioggia

Il giorno sta per finire. Si sente soltanto il vento che soffia. Poco fa era forte, fortissimo e seminava ovunque aghi di pino. 
All'improvviso tutto si calma. Tutto si ferma. E una pioggia sottile e discreta comincia a cadere, diffondendo tutto intorno la sua morbida carezza. 
Non si può rimanere al riparo, sfuggendo al richiamo irresistibile.
E così ci incamminiamo verso i campi appena arati. Fra un pò bisognerà catturare il profumo delle stoppie bagnate e il tepore profumato che la terra sprigionerà.


Campi di grano ancora verde  che brilla a questa luce e dondola come un mare di velluto. Camminiamo in un viale delimitato dai muri a secco e assorbiamo tutta la magia di questo momento. In silenzio. Non c'è bisogno di parlare. Solo saper ascoltare.



Come in una leggenda, al tramonto del sole, le nuvole velano le ultime luci e coprono con la pioggia sottile la Terra per creare la magia.


E camminando, in silenzio, mentre tutto accade, noi respiriamo e rinasciamo a nuova vita.



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1 giugno 2010

Compleanni

Basta saper aspettare e ogni cosa arriva.
L'anno scorso ho festeggiato per la prima volta il mio compleanno. Era un numero importante, il cosiddetto 'giro di boa'. Ma non per causa mia, il risultato è stato  deludente. Mi ripromisi allora che quest'anno avrei preparato io per i miei amici, e non mi sarei mai più messa nelle mani di ristoratori poco affidabili. 
Inoltre ho lavorato per quasi un anno intero per realizzare un altro sogno: il mio trullo. E ho fatto in modo che coincidesse con il primo.
E così è stato...
Penso che la mia foto dica più di mille parole...
Inizia così il mio 51esimo anno. 
Ho immaginato e desiderato per tanto tempo poter guardare dalla finestra della mia casa di campagna una tavola colorata e allegra, con i miei amici che ridono e stanno bene, mentre mangiano quello che io ho preparato per loro. Io che li guardo dalla finestra dove ho messo dei gerani e le erbe profumate. E che parlo con loro mentre cucino. E così è stato.
E anche il tempo è stato generoso. In una primavera che non è mai voluta arrivare del tutto, per l'intera giornata abbiamo goduto di un clima mite, aria immobile, tiepida, nemmeno un alito di vento. Come se il tempo, il freddo avesse trattenuto almeno per un giorno il suo respiro, per regalarmi un giorno di serenità totale.
Intorno a me tutto ciò che potevo desiderare.

E dopo un mare di polpette, melanzane ripiene, cavatelli integrali con sugo di pomodoro, focacce, verdure grigliate, ecc...ecc.... è arrivata anche una torta di compleanno, di aspetto mite ma di gusto morbido, profumato e buono, preparato da me con una marmellata che abbiamo acquistato sulle strade della Provenza, da una contadina bellissima, come nei film.


La ricetta è semplicissima:

Torta di mele e marmellata di ribes neri (cassis)

- 2 mele
- 150 gr. di zucchero
- 150 gr. di burro
- 280 gr. di farina
- 3 uova
- 1 bustina di lievito
- Scorza di 1 limone grattugiata
- 1 pizzico di sale
- Latte q.b.
- marmellata di ribes
- Zucchero

Lavorare a crema il burro con lo zucchero. Aggiungere la scorza grattugiata del limone e le uova, una alla volta, mescolando bene. Aggiungere man mano cucchiaiate di farina e cucchiaiate di latte (circa 1/2 bicchiere), sbattendo con una frusta fino ad ottenere una pasta molto morbida. Per ultimo unire il lievito ed il sale.  Imburrare ed infarinare uno stampo  trasferirvi l’impasto ottenuto. Sbucciare le mele,  tagliarle a pezzetti e infilarle grossolanamente nell'impasto. Con il cucchiaino distribuire qua e la la marmellata. Cospargere la torta con lo zucchero e mettere in forno già caldo a 190° per mezz’ora circa. Spolverizzare con zucchero a velo.
Servire con altra marmellata se volete rendere ancora più ricco il sapore.


E con questa torta festeggio anche il secondo compleanno del mio blog.
Che tanto mi ha dato e che, spero, abbia regalato un pò di emozioni anche a chi è passato di qui.


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