31 gennaio 2010

Torta al cioccolato con crema al caffè

Il lunedi mattina siamo tutti come auto fredde che hanno bisogno di tempo e di uno sforzo immenso per poter carburare e partire. Quindi tutti fermi per un pò per rendersi conto di quale movimento fare per primo, riassestandosi in un equilibrio psicofisico precario e traballante. Poi via, una corsa sempre più veloce che ci stupisce fin dalla prima sera e ci atterrisce quando ci rendiamo conto che ci sono altri giorni simili davanti a noi. 
E così il martedì (oddio ancora martedì), il mercoledì (com'è che sono già stanca?), il giovedì  (dai che domani è venerdì) e poi finalmente arriva una strana sensazione di lenta anestesia generale che ti avvolge i sensi e anche i tratti del viso si rilassano.
E li ti accorgi che tutta la settimana hai scritto cose terribili nello stato di Facebook o nel profilo di skype, che avranno dato un'immagine di te di persona irascibile, antipatica e rancorosa. Invece il venerdì hai un'energia nuova, positiva, che ti fa organizzare delle cose incredibili. La casa tutta a posto (in tre ore la rivolti e la lavi e la ordini e la profumi di fiori e la riempi di musica), la cucina in fermento che distribuisce profumi invitanti tutto intorno, che dal naso arrivano al cuore, l'agenda che si riempie di cose da fare. 
E la vita ti sembra diversa.... 
E prepari anche una soffice, profumata torta al cioccolato e caffè e, questo si, lo scrivi su facebook, sottolineando momento per momento il lento realizzarsi di questa magia della trasformazione dell'anima. 
Sabato trascorre veloce, scandito dal ritmo di incontri, commissioni e uscite.
E la domenica, ora qui, è la pausa spaziotemporale in cui vorresti perderti, che vorresti dilatare, ma che sai che lentamente, ma inesorabilmente, ti riporterà verso.... un nuovo lunedì. Per fortuna che domani si parte.... Si va a Roma per .... una cosa bella di cui parlerò al mio ritorno. Per ora valigie e..... torta al cioccolato e caffè.
 Torta morbida al cioccolato con crema al caffè 
- 180 g di zucchero
- 5 uova
- 250 g di cioccolato fondente 
- 100 g di burro
- 3 cucchiai di panna liquida
- 100 g di mandorle spellate
- 75 g di farina
- 1/2 bustina di lievito in polvere
- zucchero a velo

(per la crema)
- 150 g di cioccolato fondente
- 100 g di panna liquida
- 4 cucchiaini di caffè in polvere

In un mixer ridurre in polvere le mandorle spellate con una parte dello zucchero. 
Montare a neve ferma gli albumi.
In un pentolino far sciogliere i tre cucchiai di panna liquida, il burro e il cioccolato fondente. Quindi versarlo in una coppa e continuare a girare per farlo raffreddare un pò, pur restando liquido. Unire i tuorli allo zucchero e ottenere una crema spumosa da aggiungere poco per volta al cioccolato fuso. Lavorare. Versare le mandorle tritate, la mezza bustina di lievito, la farina e mescolare (questa operazione meglio se fatta a mano perchè la causa della consistenza dell'impasto, potrebbe risultare un pò difficoltosa con un frullatore). Unite poco per volta gli albumi montati a neve. 
Imburrare e infarinare una teglia possibilmente con cerniera e infornare in forno già caldo a 180° per circa 45 minuti.
Mentre cuoce preparare la crema, facendo sciogliere in un pentolino tutti gli ingredienti.
Quando la torta sarà fredda, tagliarla e farcirla con la crema al caffè.
Spolverizzare a piacere con zucchero a velo decorandola secondo la propria fantasia.
(la ricetta è stata ispirata da questo sito e modificata secondo il mio gusto)
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25 gennaio 2010

Antipasto di zucchine, fragole e gamberi con emulsione di olio e menta

 
Accidenti, anche se ne ho voglia, non posso raccontarvi la storia della mia famiglia, anche perchè con 24 cugini e 12 zii (da parte di papà), sarebbe davvero troppo lungo.
Però devo dire che da sempre nella nostra vita noi abbiamo avuto un rapporto di amore sfrenato per la cucina e una serie di finti sensi di colpa. Tutti diciamo 'a, mannaggia a nonna Annina, che ci ha lasciato la voglia di mangiare e la costituzione 'importante' (dico io ovviamente....)', ma tutti continuiamo a preparare e a gustare allegramente anche le ricette che lei stessa ci ha insegnato. Però devo dire che tra tutti i cugini si può fare una graduatoria fra quelli che ci riescono  (a dimagrire) e quelli che non ci riusciranno mai anche se ci provano e  dicono convinti 'a si, questa volta mi sono messa d'impegno'.  ' Se se' dico io.
Ma in questa graduatoria anche la simpatia e l'allegria sono  direttamente proporzionali ai chili. E si, lo devo proprio dire, anche se so che mi leggono, anche se so che alcuni se la prenderanno a male. Ma, a loro piace vantarsi del fatto che sono magri e ci guardano con il sorrisino di sufficienza perchè 'noi non ce la faremo mai'. Noi abbiamo il sorriso e il buonumore stampati sulla faccia. Loro sono sempre seri e preoccupati. Noi abbiamo la pelle liscia e loro hanno le rughe precoci.
Però attenzione,  qui non parla la famiglia Botero. Quando si parla di chili di troppo saranno giusto 7-8 non di più, qui non sto facendo l'inno all'obesità sia chiaro.
E allora da qui saluto la mia bellissima cugina Lucia, occhi turchesi, capelli biondi, allegria sfrenata e parlantina travolgente che inizia le diete e le dimentica il giorno dopo, proprio come me. E le dedico una ricetta buonissima, freschissima e leggerissima (come l'acqua di Messner), che mette tanta allegria.
 
Antipasto di zucchine, fragole e gamberi, con emulsione di olio e menta
- zucchine freschissime
- fragole
- gamberi
- limone
- olioextravergine di oliva
- sale
- aglio
- menta

Lavare le zucchine e spuntarle. Con un pelapatate ricavare tagliare le zucchine nel senso della lunghezza, ricavandone delle strisce quasi trasparenti. Sovrapporle e con un coltello tagliarle julienne, eliminando la parte bianca centrale. Metterle in una coppa e spolverizzarle di sale fino per far perdere loro l'acqua. 
 In un pentolino versare un filo d'olio, uno spicchio d'aglio e, quando l'olio è caldo, i gamberi. Far rosolare velocemente da ambo le parti. Devono rimanere morbidi e non asciutti.
Sciacquare velocemente le zucchine, scolarle, e disporle in un piatto. Irrorarle con succo di limone. Tagliare a dadini le fragole e metterle sulle zucchine. Sgusciare i gamberi e, se sono grandi, tagliarli a pezzi. Disporli sulle fragole. Fare in modo di mescolare i tre ingredienti, molto delicatamente. I sapori si devono solo 'appoggiare' uno all'altro e non 'sovrapporsi' e amalgamarsi troppo.
Frullare un pò d'olio con qualche fogliolina di menta e versare giusto un filo sull'insieme.
Grattare anche un pò di buccia di limone e servire.

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Salmone e patate chips al rosmarino


Nella mia vita si verifica puntualmente e continuamente una cosa strana. Se comincio una dieta (traduzione: se provo a fare una dieta), al terzo giorno mi indebolisco e sono aggredita da qualche virus che mi fa ammalare. Le tre uniche volte che ho preso l'influenza ero a dieta, così pure quando ho preso altri tipi di virus, dal raffreddore in poi....
Mia madre è sempre dell'idea che è meglio avere 'addosso' qualche chilo in più come 'riserva' per i periodi in cui ti ammali, altrimenti ci si indebolisce molto velocemente e cadi in una depressione psicofisica da cui ci si rialza con molte difficoltà. E lei ne sa qualcosa visto che la sua lotta quotidiana è quella di prendere peso (visto che è leggera come un uccellino). Mio padre, tutta un'altra storia. Lui che ha sempre avuto qualche chilo di troppo, inizia una dieta, poi davanti ai primi risultati, laddove gli altri esultano, lui inizia a preoccuparsi, perchè pensa di avere qualche brutta malattia e dice 'guarda, ora stringo la cintura due buchi più qua..... chissà che cos'ho.... sto dimagrendo troppo velocemente', e , spaventato, ricomincia a mangiare. Insomma ognuno ha la sua.
Allora posto una ricetta di un piatto unico che faccio spesso e che mi mette molto su di morale, anche se è un pò pesantino. Ma siamo in inverno e, onestamente, è proprio buono e  vi confido un segreto,  anche dopo mangiato non ci penso proprio a farmi venire  i sensi di colpa. Me lo godo e basta.


Salmone e patate chips al rosmarino

- 1 trancio di salmone a persona
- 1 patata a persona
- olio extravergine di oliva
- rosmarino
- sale


Lavare benissimo le patate e, senza sbucciarle, tagliarle a fette sottilissime, quasi trasparenti. Condirle tutte insieme in una coppa con sale, un filo d'olio e del rosmarino. Far insaporire per bene tutte le patate rigirandole delicatamente e disporle su una placca da forno coperta con la carta da forno. Cuocere a 220° fino a completa doratura, quindi 'spostarle' su un lato della placca e poggiare accanto il salmone. Per cuocere completamente ci vorranno circa 10/15 minuti. Rigirare il salmone e salarlo leggermente. 
Servire insieme salmone e patate, aggiungendo magari una bella insalatina fresca condita solo con aceto balsamico.

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21 gennaio 2010

Caponata, poesia di sapori



Come spiegare ad un figlio che cos'è la poesia?
Davanti a quegli occhi attenti e spalancati di un ragazzo di 16 anni come puoi non approfittare per lanciare dei fili dorati e portarlo con te nel mondo e continuare, ancora per il tempo dell'attenzione che ti concede, ad essere i suoi occhi, il filtro attraverso cui mostrargli la vita?
Quando era piccolo e pendeva dalle tue labbra, ti guardava negli occhi e gioiva per i tuoi sorrisi, era facile donargli l'allegria. Bastava il tuo tempo, l'allegria, i giochi fatti insieme, i mille baci e farlo addormentare tra le braccia, cantando e guardandolo negli occhi, i tuoi nei suoi, fino ad accompagnarlo nel mondo dei sogni.
Ora è un giovane adolescente, ancora tenero, che gioca nel mondo dei grandi e osa ogni giorno di più, suona musica metal, ma ha gli occhi che brillano e mi chiede all'improvviso 'mamma cos'è la poesia?'.
E vorrei dirgli che la poesia è una capacità interiore che ti permette di vivere la vita da un punto di vista diverso. Certo, ognuno di noi sceglie in maniera inconsapevole uno dei propri sensi per stupirsi ed emozionarsi, ma l'importante è sentire dentro di se questo grande dono.
E vorrei fargli vedere attraverso i miei occhi quanta poesia c'è nelle rughe e nei silenzi degli anziani che si riscaldano al sole dell'estate, vestiti con abito, cappello e bastone, guardandosi lentamente intorno e salutando con un rispetto di altri tempi uno sconosciuto che passa. E fargli sentire il sentimento struggente della malinconia di un giorno di pioggia e spiegargli che anche quando tutto è grigio intorno ci sono sempre i colori degli abbracci e dei sorrisi. E  dirgli di fare suo il profumo del pane appena cotto e catturarlo per sempre come una delle cose più preziose del mondo. E spiegargli la bellezza di un ritorno a casa, quando a casa c'è qualcuno che ti aspetta  e che ti ama. E pregarlo di non perdere mai la capacità di stupirsi sempre e ancora, davanti a ciò che la vita gli proporrà all'improvviso.
Ma, figlio mio,  la poesia è anche nel vento se lo sai ascoltare, trasformando il suo soffio in una carezza, che è solo per te. Nei profumi che il mondo di porterà ad ogni angolo che visiterai. Nella gente che conoscerai e che ti insegnerà  mille cose nuove. E....... ancora e ancora.... non finirei mai di mostrare quello che vedo e vorrei che anche tu vedessi, perchè la poesia è ovunque se ti porti l'amore dentro.
Ma il bello del percorso che spetta a ciascuno di noi è proprio la scoperta e il viaggio .... fuori e dentro noi stessi.
Magari in un altro momento ti leggerò 'Itaca' di Kavafis.

Ora torniamo alla poesia dei sapori. Tempo fa ho assaggiato per la prima volta la caponata e me ne sono innamorata. Ci voleva un motivo per rifarla e ho aspettato....
Il motivo non è arrivato mai perchè nessuno la conosceva e/o la voleva e allora... l'ho preparata per me (ecchissenefrega nun jò metti?). E me la sono goduta davvero alla grande.

Caponata

- 3 melanzane
- 3 peperoni
- 1 sedano intero
- 1 cipolla grande
- 3 pomodori tipo san marzano
- olio extravergine di oliva
- mezzo bicchiere d'aceto bianco
- sale
- 3 cucchiai di zucchero
- pinoli
- uva sultanina

Tagliare a tocchetti il sedano (senza le foglie), lavarlo e lessarlo.
Tagliare a tocchetti le melanzane, i peperoni e le cipolle e versarle in una padella larga dove avrete messo a scaldare l'olio. Rosolare a fuoco vivace. In un'altra padella larga far rosolare i pomodori tagliati a pezzetti e il sedano scolato. In quest'ultima padella versare le verdure (melanzane, peperoni e cipolla), i pinoli, l'uva sultanina e continuare la cottura fino a quando sembra attaccarsi sotto. Aggiungere lo zucchero e l'aceto. Far cuocere fino a completa evaporazione dell'aceto e quando sembra che lo zucchero sia caramellato e il tutto sembra lucido e glassato. Far raffreddare prima di servire.


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14 gennaio 2010

Fusilli lunghi con peperoni e tonno


Ieri dopo aver finito di scrivere  il mio post sulla brioche ho aspettato per vedere cosa sarebbe venuto fuori dalla selezione automatica delle pubblicità AdSense. Si sa che si 'allineano' in maniera coerente con alcune parole scritte dall'autore del blog nell'ultimo post. Mi sono spaventata e soprattutto mortificata. Le pubblicità apparse riguardavano 'la pulizia dell'intestino', 'una casa di riposo per anziani', 'vuoi perdere 30 kg?', 'disturbi alimentari' ecc....  Ma che cos'è? un'altra forma di terrorismo psicologico? L'occhio del Grande Fratello (ma quello di Orwell, non quello della Marcuzzi...) che spia e ci giudica? Cosa fare? prendere con sano ottimismo il buono che c'è in questi consigli oppure ... eliminare immediatamente le pubblicità Adsense, considerato che più che farci guadagnare, guadagnano loro e mortificano noi senza alcun lucro. Almeno ci pagassero per soffrire....
Aspetto consigli e opinioni. A proposito Approfitto per ringraziare tutte le adorabili blogger che mi scrivono e per dire loro che se non rispondo tra i commenti è perchè non credo che in effetti poi si ripassi per vedere la risposta. Di solito se posso rispondo personalmente, ma il 'noreplay' non mi consente sempre di farlo. Quindi grazie a tutte di cuore.
Allora riporto qui la ricetta che ieri ho preparato alla faccia di Adsense per rimettermi su il morale e ci sono riuscita.


Fusilli lunghi con peperoni e tonno

- fusilli lunghi (o vermicelli attorcigliati)
- una falda di peperone giallo
- una falda di peperone rosso
- una costa di sedano
- perezzemolo
- aglio
- un peperoncino
- olio extravergine di oliva
- pomodori eterni (o ciliegino)
- tonno in scatola

Appena l'acqua bolle salare e versare la pasta. In una padella larga a sufficienza per saltare poi la pasta, versare l'olio e, tutti insieme, l'aglio i peperoni e il sedano (senza le foglie)  tagliati a cubetti e i pomodiri eterni (che poi sono quelli 'appesi' e che durano tutto l'inverno). Poco prima che sia pronta la pasta aggiungere le foglie del sedano e il prezzemolo sminuzzati, il tonno sbriciolato e il peperoncino.
Saltare tutto in padella e servire caldissimo. A piacere aggiungere parmigiano e pepe, ma, onestamente coprirebbero i sapori o li complicherebbero.

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13 gennaio 2010

Brioche all'arancia e granella di zucchero

E allora diamoci un taglio e non se ne parli più.
Avrei dovuto già fare l'elenco dei progetti da realizzare nel 2010, perchè è vero che si deve vivere alla giornata, ma è anche vero che un minimo di programmazione per un futuro più o meno prossimo bisogna farlo. Ma diciamo che mi 'concedo' del tempo, mi 'permetto' di aspettare ancora qualche giorno per i dettagli e nel frattempo mi 'faccio' ancora un pò di coccole prima dell'inizio del primo traguardo. Il virgolettato sottolinea la mia natura di persona che raramente si sente sola  sia perchè al primo accenno di malinconia alzo subito la cornetta e chiamo e sia perchè mi ascolto molto. A volte sembra che mi metta di fronte a me stessa, chiedendomi 'di cosa hai bisogno?', mi do dei consigli, mi faccio 'pat pat' sulla spalla, mi faccio tenerezza da sola, mi arrabbio molto con me stessa quando sbaglio, ma mi faccio anche dei complimenti quando me li merito. Insomma una gemelli pura con sdoppiamento consapevole della personalità.
Questa premessa per dire che lo so, lo so, ho detto una volta che la parola dieta non sarebbe più comparsa nei miei post. Lo so lo so che tutte diciamo la stessa cosa dopo le feste, che dobbiamo iniziare una dieta con urgenza.  E tutto questo mi fa sembrare banale e ripetitivo quello che sto per scrivere. Ma, come si sa, la coerenza non appartiene all'essere umano, checchè se ne dica, e voler lottare con questo problema è l'ultimo dei miei pensieri.
Allora  da domani dieta.... e basta (da domani eh?).
Quindi ieri ho preparato per l'ultima volta (?!?!?!?) un dolce e poi da domani, per rendere facili i miei propositi, parte un'iniziativa di cui vi parlerò.... appunto domani.
E poi come si fa a rinunciare a questa brioche che è nata come una sfida, (ho trovato qui la ricetta) visto che tutti preparano brioche da un pò di tempo, e che credevo non mi sarebbe mai venuta bene e che invece è venuta di un buono, ma di un buono...... che ancora sento il profumo e il sapore.
E si perchè la foto risale a ieri e, tempo 12 ore, ne è rimasto solo il ricordo.
Brioche all'arancia e granella di zucchero
- 250 g di farina manitoba
- 250 g di farina 00
- un cubetto di lievito di birra
- 150 g di zucchero
- 125 g di burro
- 3 tuorli d'uovo
- 1 pizzico di sale
- buccia grattugiata di un'arancia grande o 2 piccole
- granella di zucchero
Sciogliere il lievito in un pò di acqua tiepida e aggiungere la metà delle farine, fino ad ottenere un impasto morbido che metterete a lievitare per circa due ore (fino a quando raddoppia il suo volume).
Aggiungere un pizzico di sale, il resto delle farine, lo zucchero, il burro morbido, la buccia grattuggiata dell'arancia e uno per volta i tuorli. Lavorare l'impasto ben bene e lasciarlo lievitare tutta la notte. IL giorno dopo rilavorare ancora per un pò l'impasto, ricavare delle piccole brioche o un'unica grande brioche da sistemare in un recipiente dai bordi alti. 
Cospargerlo di granella di zucchero. Lasciarlo ancora lievitare per un'oretta e infornare a 180°-200° circa. Quando sarà cotto lasciarlo intiepidire per un pò, altrimenti darà l'impressione di non essere abbastanza cotto e si rischia di rimetterlo in forno e farlo cuocere troppo (come ho fatto io!!!).
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5 gennaio 2010

Crostata di crema bianca e cioccolato fondente



Non si può uscire dal periodo delle feste così, all'improvviso. Ci vuole una specie di graduale disintossicazione dal piacere e per non soffrire troppo bisogna privarsene a piccole dosi.
Come privarsi delle cose buone mangiate fino a ieri? Magari mangiarne di meno ma continuare a preparare un buon primo leggero e raffinato. O un solo secondo con un'insalatina sfiziosa e preziosa. O preparare la frutta in maniera estrosa. Oppure infilare dell'ottimo cioccolato fondente in una crema pasticcera e preparare una crostata con due strati di crema una nera e una bianca. Da gustare ad occhi chiusi, in penombra, lentamente, magari ancora calda, mentre fuori nevica. 
 
Crostata di crema bianca e cioccolato fondente

(per la pasta frolla)
- 350 g. di farina
- 100 g. di zucchero
- 100 g. di burro morbido
- 2 uova
- 1 pizzico di sale
- 1/2 busta di lievito vanigliato 

(per la crema)
- 1 litro di latte intero
- 4 tuorli
- 4 cucchiai di zucchero
- 4 cucchiai di farina

- cioccolato fondente (2 o 3 cuboni giganti)

Preparare la pasta frolla impastando tutti gli ingredienti e lasciar riposare in frigo fino alla preparazione della crema.
Mettere sul fuoco una pentola con il latte e nel frattempo mescolare in una coppa i tuorli con lo zucchero e la farina, stemperando con un pò di latte. 
Quando il latte diventa caldo versarlo  nella coppa e mescolare velocemente Altrettanto velocemente riversarlo nella pentola e rimetterlo sul fuoco. In pochi istanti si rapprenderà e diventerà cremosa, senza dopver stare ore e ore a girare con il cucchiaio di legno.
Quindi dividere in due la crema, versandone metà in un recipiente e lasciandone l'altra metà nel tegame, dove si verserà il cioccolato fondente a pezzetti. Con il calore si scioglierà e renderà la crema sublime. Ovviamente più cioccolato si mette più buona viene la crema.
Con la pasta frolla foderare il fondo di un tegame per crostate e versarvi un primo strato al cioccolato e un secondo strato di crema bianca. Seguendo le istruzioni chiudere con la griglia, decorare con uno o più  cuori di pasta frolla e infornare a 180°-200°  fino a doratura.
Prima di servire (anche tiepida) spolverizzare di zucchero a velo.

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Inizia il nuovo anno........



E così ricomincia il viaggio. Abbiamo riso, mangiato, brindato, cantato in allegria. Ci siamo scrollati di dosso a fatica l'ansia e l'angoscia che inevitabilmente le feste ci regalano. E le corse e gli affanni, le organizzazioni di cene e giochi di carte hanno visto il loro epilogo alla fine dell'ultimo giorno dell'anno. E visto svanire tutto nel fumo dei fuochi pirotecnici che tutti, di nascosto, in un attacco di disubbidienza collettiva, hanno comprato. La paura di non arrivare in tempo, il timore di non godere di quel momento, la frenesia di stappare in tempo a mezzanotte....

E proprio a mezzanotte, mentre tutti urlano intorno a me, gridando istericamente 'auguri, auguri', con in mano la bottiglia di spumante, il grappoletto d'uva dai dodici chicchi, il bicchierino con la melagrana nell'altra, il freddo intorno, tanto forte  che nemmeno si sente,  io ho fretta di guardare negli occhi solo chi amo e dirgli in un solo momento, in un solo bacio, in un abbraccio quasi impaurito, le mille promesse rinnovate e i tanti progetti ancora da realizzare. E non vorrei staccarmi più e fermare quel momento, da assaporare nel silenzio del mio e tuo cuore, del nostro unico cuore, mentre tutto sullo sfondo scompare, grida e salti, fuochi e buio, abbracci e baci veloci, musica e silenzio.

E poi tutto tace, finalmente. Davvero la quiete dopo la tempesta.
E all'alba appare un mare finalmente calmo, con una barca, tante barche... che aspettano. 
Aspettano i nostri progetti, le nostre speranze, la nostra rinnovata maturità, il futuro imminente, i nostri sogni, la nostra voglia di essere migliori, il desiderio di continuare a camminare insieme, la capacità di sceglierci ancora, ogni giorno e ogni giorno di più, tenendo per mano i nostri tesori più grandi........ E così che vedo l'alba di questo nuovo anno. Un bellissimo viaggio che sta per cominciare e che faremo tutti insieme. 
Forza .... si comincia a navigare...........................

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