27 agosto 2009

Il vincotto di fichi

Il mese di agosto mi ha riservato una sorpresa. Tutto è iniziato con delle mail che ho ricevuto, in cui mi si rivolgevano dei complimenti per il mio blog da parte di lettori che lo avevano visitato perchè consigliati dalla rivista Alice. Dapprima ho pensato ad uno sbaglio e ho chiesto maggiori informazioni. Poi sono andata di corsa a comprare la rivista e ho scoperto che eraVEROOOOOOOO. Hanno citato il mio blog insieme ad altri 5 'colleghi' di penna e cucina, in un trafiletto intitolato 'BLOG SI MANGIA'. E allora per una volta tanto, io che non amo molto il clamore, mi sono lasciata andare ad un momento di vanità. Ho fatto un pò di telefonate per spargere la notizia e alla fine mi sono seduta, soddisfatta di me stessa e di questa piccola conquista.
E allora, per festeggiare l'evento e visto che il numero di agosto è dedicato ai fichi, ho pensato di scrivere un post su un prodotto che profuma di passato, di Natale (ma non solo...) e di cose buone, anche per ringraziare la redazione di Alice per questo bel regalo.
Chiaramente ho 'dovuto' anche preparare una splendida panna cotta e vedete di seguito perchè.

Il vincotto di fichi

In realtà non ci sono dosi. ma solo un procedimento da seguire.


Raccogliere una gran quantità di fichi maturi. Spezzettarli e metterli in una capace pentola, coperti da due dita di acqua.


Far cuocere e, dal momento dell'ebollizione, continuare per almeno un'ora. Quindi versare tutto in un sacco a trama larga, strizzare e far scolare per tutta la notte. Il giorno dopo, quando ormai il succo è uscito completamente, metterlo a bollire per farlo ridurre.

Di tanto in tanto eliminare la schiuma che si forma. Forse è necessario continuare per ore a falo bollire, ma si spegne solo quando la sua consistenza è pari a quella del caramello.

Di solito il vincotto si usa sulle cartellate di Natale, ma io lo servo con la panna cotta e vi assicuro che è superlativa.

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23 agosto 2009

la mia estate 2009

Gironzolando qua e la per i blog ho trovato il deserto, salvo qualche raro esempio di buona volontà che, pur trascinandosi, ha lasciato in fretta qualche post.
Tutto ciò è servito per sentirmi meno in colpa per aver trascurato le mie ricette, i miei lettori, i miei progetti, la mia passione degli ultimi tempi.
Però ora eccomi qui a raccontare la mia estate. Quest'anno abbiamo scelto una delle mete pare più ambite dell'estate 2009: la mia fantastica Puglia.
Abbiamo riempito le nostre giornate di mare e sole, le nostre serate e le nostre notti tra incontri importanti, gite, cene e feste in compagnia dei nostri mille amici.

Il mare è stato vissuto in maniera molto contrastante: il mio desiderio di arrivare alle 8 di mattina sulla spiaggia non è stato MAI esaudito, anzi, non so com'è siamo riusciti ad arrivare SEMPRE puntuali alle 13 e a beccarci tutte le ore di sole più dannose. Alle 19, quando ormai ero stremata e rinseccolita dal caldo e dai raggi del sole e non riuscivo più a muovermi... tornavamo a casa, pronti (?????) per iniziare a vivere la serata e la notte.


Lati positivi: un'abbronzatura invidiabile, 3 libri letti grazie all'immobilità sotto l'ombrellone, lunghissime dormite, spostandosi ogni tanto per inseguire l'ombra, lunghissimi bagni in ammollo abbandonati sul materassino gonfiabile e un profumo di alghe e scogli e acqua di mare sulla pelle bruciata.

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10 agosto 2009

Peperoni e melanzane sott'olio

C'è di buono che l'estate ti esplode anche dentro con i suoi profumi forti e i suoi colori violenti. Tutto assume un tono esasperato, il sole accecante nel cielo, il caldo sconvolgente intorno alla pelle, la luce che appare prestissimo tra le persiane e non ti lascia se non alla fine di una lunghissima giornata. E in tutto questo i rossi, i gialli e i verdi della natura si impongono al tuo palato e alla tua vista. Quasi un urlo della natura che vuole farsi sentire, imporre e amare. Prima dell'assopimento dell'autunno e del lento addormentarsi dell'inverno. Quando protetti dal freddo, restiamo chiusi in casa, a ricordare, aprendo di tanto in tanto un barattolo, il caldo abbraccio dell'estate.

Peperoni e melanzane sott'olio al profumo di aglio, menta e peperoncino

- melanzane freschissime di medie dimensioni
- peperoni gialli, rossi e verdi, carnosi e freschissimi
- sale
- aglio
- menta
- peperoncino
- aceto bianco
- olio extravergine di oliva

Lavare melanzane e peperoni
Sbucciare le melanzane e tagliarle a fette non molto sottili
Tagliare i peperoni a listarelle non molto strette, eliminando i semi.
Sistemare nei barattoli a strati alterni, melanzane, peperoni, aglio, menta peperoncino e sale grosso.
Metterli sotto carico per circa 10 ore.
Eliminare l'acqua nera che fuoriesce solo alla fine delle 10 ore e aggiungere altri strati per riempire il barattolo e ripetere le operazioni.
Senza sollevare melanzane e peperoni, coprire con aceto bianco e lasciar riposare almeno per altre 10 ore.
Eliminare l'aceto e versare nel barattolo olioextravergine di oliva di ottima qualità, fino a coprire completamente il contenuto.

nota: per evitare problemi il contenuto del barattolo deve essere SEMPRE coperto dall'olio. Quindi ricordarsi sempre di aggiungerlo prima di conservare in dispensa o, meglio, in frigo.
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9 agosto 2009

Polpo e patate con olio profumato alle erbe

Siamo già a metà strada di un'estate calda e afosa che sfinisce la nostra voglia di fare. Arrivano da lontano gli amici che, pallidi di un'aria di città, amano immergersi in questa nostra aria di paese, dove il caldo invita ad uscire e a ritrovarsi nelle piazze animate dalla voglia di vacanza e spensieratezza. E ritorna l'allegria, la voglia di organizzare con una scusa qualsiasi le nostre cene in campagna, dove si ride di continuo, felici delle ore da riempire solo con i racconti, con le battute e con le cose buone da mangiare tutti insieme.
E notti di San Lorenzo passate a cantare e a suonare la chitarra solo con la luce delle stelle che cadono, mentre facciamo la gara a chi ne vede di più. Noi, eterni ragazzi, sdraiati sui cuscini nella campagna, con gli occhi verso il cielo per legare ad ogni stella un proprio sogno.

E in quest'estate così calda, rimandiamo spaghetti e piatti bollenti, ma non rinunciamo all'emozione di un piatto fresco che sa di mare e di terra.

Polpo e patate con olio profumato di erbe

- 1 polpo
- 1 cipolla rossa
- 3-4 pomodorini
- grani di pepe nero
- 2 foglie di alloro
- olio extravergine di oliva

- patate

- un mazzetto di prezzemolo
- 3 foglie di basilico
- 3 foglie di menta

Sbucciare le patate e tagliarle a cubetti. Coprirle d'acqua, salarle e metterle a bollire.
In un tegame alto mettere sul fondo un pò di olio extravergine di oliva. Tagliare a pezzi grossi la cipolla e versarla con l'alloro, i pomodorini spezzettati e i grani di pepe nel tegame.
Quindi poggiarvi sopra il polpo.
Cuocere per circa mezz'ora.
Nel frattempo preparare la salsa alle erbe frullando prezzemolo, basilico e menta con abbondante olio d'oliva e sale.
Tagliare a pezzi non molto piccoli il polpo, unirvi le patate e mescolare delicatamente.
Servire guarnendo con abbondante olio profumato alle erbe.
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3 agosto 2009

Giorno di salsa di pomodoro

Caldo e luce opprimono il respiro e gli occhi. Un sole cocente ci costringe, indolenti e molli, sulla sdraio e all'ombra, e intanto spostiamo lentamente lo sguardo verso l'acqua del mare che è sempre troppo lontana per le nostre forze ormai allo stremo. E questo quando si ha ancora il coraggio di trascinarsi su una spiaggia.
Che estate terribile di sole e caldo!
Sembra che tutto intorno a noi ci sia un deserto immobile, sfuocato e infuocato e tutto, piano piano, si ferma.
Ma non mia madre.
Che ogni anno in questo momento così difficile per le nostre forze e la nostra pressione, ci coinvolge euforicamente e obbligatoriamente a partecipare alla 'giornata della salsa fattincasa', che 'non ha niente a che vedere con quella del supermercato', 'che si sente subito, al naso prima e al palato poi, che è COMPRATA'.

Allora per chi volesse imparare l'arte antica della salsa fatta in casa gli attrezzi sono:
- Vasche giganti a tre bracci per (nell'ordine) lavare i pomodori, per scolare l'acqua di cottura, per contenere la salsa passata, mettere a scolare gli attrezzi lavati.
- Pentoloni giganti di alluminio dove (sempre nell'ordine) mettere a bollire i pomodori, fare il bagno maria alle bottiglie/barattoli pieni di salsa.
- Fornelloni con sotto la sabbia per non sporcare e non rovinare il pavimento.
- Cesto bucato speciale inventato da mio padre per far scolare via l'acqua residua dei pomodori bolliti.
- La macchinetta speciale per passare la salsa.
- Caraffe di plastica giganti per mettere i pomodori bolliti nella macchinetta per passare la salsa e per versare la salsa nelle bottiglie o nei barattoli.
- Tante bottiglie e tanti barattoli di vetro, lavati freschi, con i tappi rigorosamente NUOVI .
Le fasi:
- (primo giorno) Acquisto dei pomodori dal venditore FIDATO che non ti deve dare la fregatura dei pomodori belli sopra e piccoli e acidi sotto.
- (secondo giorno) Riposo per almeno 24 ore dei pomodori.
- (terzo giorno) Eliminazione del picciolo da noi chiamato 'prucino', da cui il nome 'sprucinatura' dell'operazione, da effettuare tutti insieme.
- (quarto giorno) Sveglia alle 5 (di mattina!!!) per avviare la procedura che prevede: accensione dei fuochi con i due pentoloni pieni d'acqua, lavaggio pomodori, prima cottura, pausa per scolare bene i pomodori (altrimenti la salsa viene 'acquosa'), macinatura, anzi passata dei pomodori nella macchinetta della salsa da cui comincia a venir fuori la salsa rossa, bollente e profumata.
Quindi riempimento delle bottiglie e operazione 'tappo' con il '...tic' finale (altrimenti entra l'acqua durante la bollitura) riservata esclusivamente al mio papà, perchè ha le mani più grandi e più forti di tutti (vedi prima foto!!!). E bollitura delle bottiglie immerse in acqua e separate dal fondo del pentolone e tra di loro da strofinacci bianchi e puliti.
- Pranzo con fagiolini e pasta condita con la salsa fresca, cacioricotta e basilico.
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