6 maggio 2009

La sporchia

Nei campi dove crescono le fave, i piselli o le cicerchie, c'è una pianta furbetta che si stringe attorno alle loro radici e, privandole delle sostanze nutritive, le uccide. E' una pianta strana, brutta a vedersi, senza foglie, sembra un asparago venuto molto male, di colore grigio-marrone, che non si pianta, non si semina, perchè è una parassita. Un tempo questa pianta veniva estirpata e bruciata, ma alcuni agricoltori, nel tempo in cui non si buttava via niente, provarono a cucinarla.
E fu così che si scoprì una delle rarità della nostra cucina: la sporchia (nome scientifico orobanca, dal greco òrobos = fava e dal verbo àgcho = stringo, strangolo, strozzo)
Nasce quindi come cibo dei poveri, ma lessata e condita con olio, aceto, aglio e menta, è diventata una ricercatissima pietanza.

Ha un sapore amaro e dolce allo stesso tempo e la consistenza è simile all'asparago.
E, forse perchè è scritto proprio nel suo destino, accompagna e qui però in funzione servile, il purè di fave bianche. Una sorta di rivincita della fava, che se proprio non se ne può liberare, almeno qui comanda da padrona.

La Sporchia
Pulire la Sporchia come gli asparagi, tenendo solo le cime e un pò di gambo. Lavarla accuratamente e lessarla in abbondante acqua. Buttare l'acqua di cottura quando diventa scura e continuare la cottura in altra acqua calda, fino a quando va via gran parte dell'amaro, ma stando attenti a non farla scuocere. Quando è pronta, lasciarla raffreddare e condirla con olio extravergine di oliva, aceto, uno spicchio d'aglio e menta fresca.

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11 commenti

  1. E' la prima volta che sento parlare di "sporchia",mi piacerebbe proprio provarla,ma non la si trova in commercio?

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  2. Ehi AnnaCara, che bello, la sporchia che mi hai fatto conoscere tu :) Ah ah mai avrei pensato di mangiare una pianta tanto strana, però io che l'ho assaggiata, posso assicurare che è davvero molto buona e molto saporita. Ti mando un abbraccio grande e cicciottello, di quelli che fanno subito simpatia e che ne vorresti immediatamente un altro!!! Chiaretta

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  3. @ Cara Nanny, non so se si trova anche da te. Qui da noi è abbastanza rara, proprio perchè non si può coltivare e bisogna aspettare di 'trovarla' attaccata alle piante delle fave.

    @ Chiaraaaaaa, scrivevo e pensavo alla faccia che hai fatto tu quella sera quando l'hai assaggiata. Avevi una paura e volevi sembrare coraggiosa! Però hai visto che buona?
    Un bacio

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  4. Grazie Anna per la disponibilità,proverò a chiedere a mio padre se la conosce visto che ha un orticello e pianta le fave!

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  5. a dire il vero ne avevo sentito parlare ma mai visti e sopratutto mai provati, magnifiche anche le foto

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  6. le ho viste anche io queste "erbacce", che bella scoperta, mi piacciono i sapori genuini e scoprire nuovi gusti.

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  7. Trovo sempre un po' di tempo per leggere le tue ricette ,non ho pero' il tempo di metterle in opera.La bellezza delle tue opere sta nel fatto che:tu ami la tua terra e associ cosi' un pizzico di arte culinaria a odori e sapori del passato . Quando sbircio nel tuo blog entro in un'altra dimensione rivivo il passato e gioisco del presente .Sei una grande continua sempre cosi'.

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  8. è una vera schifezza

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  9. Grazie mille Anna, non la conoscevo, pur essendo pugliese d.o.c.... Me ne ha parlato oggi mia figlia, dopo averla mangiata lì a Noci...
    Bravissima!!!!!

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  10. Conoscevo già la pianta perchè vivo in campagna, che amo moltissimo!Non sapevo come cucinare le orobanche...oggi le ho raccolte e sono pronta a farlo dopo aver letto i tuoi suggerimenti! La cucina, le piante, i libri, sono la mia passione...la campagna fa parte della mia vita!

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  11. Conoscevo già la pianta perchè vivo in campagna, che amo moltissimo!Non sapevo come cucinare le orobanche...oggi le ho raccolte e sono pronta a farlo dopo aver letto i tuoi suggerimenti! La cucina, le piante, i libri, sono la mia passione...la campagna fa parte della mia vita!

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