31 marzo 2009

Francia in Masseria (La Mandra)

La mia terra è ricca di tesori. Nella campagna ricca di ulivi, ciliegi e mandorli, si ergono in tutta la loro saggia imponenza, antiche costruzioni fatte di pietre a vista o bianche di calce, chiamate Masserie. Luoghi pieni di fascino che ancora conservano tutto il nostro passato fatto di semplicità e cose buone, ma anche di tanto duro lavoro e di mani operose.

La Mandra è un'antica masseria, composta da una casa padronale con annessi trulli e stalle, immersa in 63 ettari della meravigliosa campagna della Murgia. E questo posto ricco di antiche tradizioni e tranquillità è stato scelto per ospitare per una giornata una delegazione francese in visita nel nostro paese (Noci), per uno scambio interculturale che ha visto protagonisti i ragazzi del nostro Liceo Scientifico. Il programma delle visite prevedeva una serie di gite nei posti più belli a noi vicini, come Alberobello con i suoi trulli, Castellana con le sue magiche Grotte, Bari con il suo centro storico e la Basilica di San Nicola e incontri gastronomici per un approfondimento sulla cultura del territorio e l'alimentazione mediterranea.
Ovviamente non potevo non partecipare a questo evento in qualità di fotografa, guida gastronomica, interprete e..... mamma.
E altrettanto ovviamente non potevo non insegnare loro a preparare le polpette, le orecchiette e il ragù.
Il posto era magnifico (agriturismo e location ideale per organizzare corsi di qualsiasi genere) , la compagnia allegra ed entusiasta, il tempo era anche bello e sembrava che proprio quel giorno stesse iniziando la primavera.....quindi......

Di seguito ci sarà una documentazione fotografica sul breve ma intenso corso, sul momento didattico 'Sport-Salute-Alimentazione Mediterranea' curato dal prof. Pinuccio Morea e sulla meravigliosa cena finale organizzata dal proprietario della masseria, il gentilissimo signor Giuseppe.

FRANCIA/ITALIA


LE POLPETTE

La gentilissima cuoca della masseria che ha guidato le nostre operazioni
e l'insegnante francese

(Melodie, la nostra ospite francese)

(mio figlio Guido che fa le polpette)



LE ORECCHIETTE



Degustazione di Taralli

LE CREPES (scambio di competenze culinarie)

MOMENTO DI RELAX ACCANTO AL FUOCO


DAL GRANO ALLE FARINE (MULINO DELLA MANDRA)


LA MASSERIA LA MANDRA








MOMENTO DIDATTICO - Sport - Salute - Alimentazione Mediterranea

CENA ITALIA FRANCIA (1-0)


La Francia mi scuserà, ma decisamente abbiamo fatto proprio una bella figura!!!! Ed io mi sono sentita davvero orgogliosa (come sempre....) di questa bella e generosa terra e della nostra cucina.


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27 marzo 2009

Pizza rustica alla zio Armando

Nella nostra famiglia l'amore per la cucina e per i piatti che portano in sè dei ricordi e una ragione per essere preparati, è cosa comune. Ho già parlato della mia nonna Annina ed è 'colpa sua' se noi siamo venuti così. Ma alla base di questa passione per la cucina c'è il piacere di mangiare.
Se non hai quella sensibilità nelle papille gustative che ti inviano messaggi violenti e delicati nello stesso tempo, che separano i singoli sapori di tutti gli ingredienti, intuendone le dosi, procedimento e tempi di cottura.... allora sarà si possibile anche cucinare, ma non .... creare!
E poi un piatto per essere speciale deve portare con se oltre all'amore di chi lo prepara, anche la storia ad esso legata, e il ricordo di chi ce l'ha insegnata.
Io avevo uno zio adorato e amato, zio Armando, con il quale amavo trascorrere delle ore in campagna a parlare di tutto, della scuola e dei suoi alunni, delle storie della nostra famiglia, di quando erano ragazzi, tanti figli intorno a nonna Anna (Iannìn), di quando e come era diventato maestro. Da diverso tempo non è più qui con me, ma non c'è giorno che il mio pensiero non vada a lui e alle cose che abbiamo fatto insieme. Quando ero piccola inventava per noi la gara delle tabelline e premiava il vincitore con 200 lire, si complimentava per il nostro andamento scolastico oppure ci rimproverava come solo un maestro del libro Cuore poteva fare. Da grande ogni anno, il giorno delVenerdì Santo preparava per noi il 'Calzone di cipolle' e lo mangiavamo tutti insieme, noi e la sua famiglia. E le nostre estati e tutte le nostre feste profumavano della sua meravigliosa 'Pizza rustica di carne'. Ho appena finito di mangiarla, oggi. E ogni volta mi viene la malinconia. E così ho deciso di raccoltarla.
Perchè questa è una ricetta con la sua storia.

Pizza rustica di carne
(per la pasta classica)
- 500 g di farina
- 100 g di olio d'oliva
- sale
- vino bianco per impastare
(per una cosa veloce ho sperimentato con successo anche la pasta briseè Buitoni o Rana, che sono altrettanto buone, se si ha più tempo si può provare anche a farla eh? non è mica difficile!!!)

(per il ripieno)
- 300 g di carne macinata mista (vitello e maiale)
- 3 uova medie
- 300 gr di mozzarelle
- 3 cucchiai di formaggio grattugiato (Rodez o Parmigiano)
- vino bianco
- noce moscata grattugiata

Per la pasta classica, impastare tutti gli ingredienti, tirare una sfoglia con la macchinetta e foderare la base di un tegame da forno (con sotto la carta da forno) .
Far soffriggere la carne macinata in un tegame largo, salare e spruzzare di vino bianco fino a completa evaporazione.
Far raffreddare.
Aggiungere le mozzarelle a pezzettini o sfilacciate, le uova, il formaggio grattugiato (tipo Rodez se lo si desidera più saporito, Parmigiano Reggiano se lo si preferisce più delicato) e abbondante noce moscata grattugiata.
Mescolare insieme tutti gli ingredienti e versare il tutto nel tegame.

Coprire con un altro strato di pasta.


Chiudere i bordi con i rebbi di una forchetta e bucherellare tutta la superficie.
Infornare a 200° circa fino a doratura.


Questa è una ricetta molto veloce da eseguire (in un quarto d'ora circa!!!), se si ha in frigo sempre a disposizione un paio di confezioni di pasta briseè.

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24 marzo 2009

peperoni ripieni

Se ti serve qualcosa all'ultimo minuto, sai che puoi chiamare solo una persona che non ti dirà mai di no: la tua mamma. Se ti serve un consiglio, un aiuto per stirare, un posto per i tuoi figli quando devi partire all'improvviso, qualcuno che ti chieda 'che cosa è successo?' solo per avere una scusa per sfogarti, una compagnia in un momento in cui ti senti sola, lei c'è sempre. E quando passa anche solo 'per caso' da casa non viene mai a mani vuote. Com'è bello aprire le buste che mi porta, dove trovi una coppa di olive nere messe sotto sale da lei, una busta di rucola già lavate, una bottiglia di limoncello appena fatto e già ghiacciato (perchè lei lo tiene nel freezer...) e un barattolo di giardiniera.

Oggi è successo che si è rotto il suo forno, proprio poco prima di infornare un meraviglioso tegame di peperoni ripieni. MI ha chiamato dicendomi che stava arrivando mio padre con il tegame per cuocerlo nel mio forno. E questo è lo spettacolo....

A fine cottura, la casa che profumava, la fame che incombeva (erano le 12,30...), ho preso una fetta del nostro meraviglioso pane di Telegram (a cui un giorno dedicherò un intero post), ho preparato un letto di rucola e vi ho poggiato sopra un peperone e, con zero sensi di colpa e mille sensazioni di piacere, l'ho divorato.
Chiudendo gli occhi ad ogni morso.

Peperoni ripieni
- 1 peperone rosso, 1 giallo, 1 verde
- pangrattato
- capperi
- aglio
- prezzemolo
- sale e pepe
- olio
- vino bianco
- formaggio grattuggiato (facoltativo)
- tonno (facoltativo)

Lavare i peperoni e tagliare delle 'barchette', mettendo da parte i pezzi residui.
In una coppa mescolare il pangrattato, i capperi, l'aglio tagliato a pezzettini piccolissimi, il prezzemolo tritato, sale e pepe, i pezzi di peperoni residui tagliati a pezzettini e un filo d'olio e di acqua.
Chi gradisce un tocco di sapore un più può aggiungere del formaggio grattuggiato e/o il tonno sbriciolato.
Mescolare e con questo impasto riempire i peperoni.
In un tegame versare un filo d'olio e riporre ad incastro i peperoni.
A piacere, coprire il tutto con altre listarelle di peperoni per non far bruciacchiare subito il ripieno.
Cuocere in forno a 200°. A metà cottura aggiungere un filo di vino bianco e continuare fino ad evaporazione completa.
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19 marzo 2009

Cacio e pepe in fiore

ore 13,10
Trastevere. Dopo una lunga, tranquilla passeggiata, io e Beppe, il mio amico di Milano, sentivamo un languorino, anzi no, avevamo proprio fame. Volevamo evitare i soliti risorantini turistici, dove per 10 euro ti danno 10 portate 'tipiche' e arrabattate, e così abbiamo deciso di scegliere seguendo l'istinto.
Scelta felice, perchè abbiamo 'beccato' un ristorantino delizioso (che qualche sera dopo abbiamo scoperto essere frequentato da giornalisti e personaggi della tv...), dove abbiamo assaggiato una rivisitazione del 'cacio e pepe' tipico romano, che mi ha ispirato.
Io amo così tanto la sinfonia dei sapori che, in presenza di un piatto che gradisco in modo particolare, mi diverto ad indovinarne ingredienti e procedimento. E magari 'aggiustare' una sfumatura e personalizzare il piatto a modo mio.
Quindi oggi a casa della mia mamma abbiamo fatto una gara. Io tremo al confronto con la sua cucina, perchè riesce sempre a battermi, e sorride con sufficienza, soddisfatta ad ogni mia disfatta.
Oggi c'era lo scontro 'Zuppa di pesce' contro 'Tagliolini, cacio e pepe, con fiori di zucchine e zucchine fresche, al profumo di speck'.
E ho vinto ioooooooooooooooo.

Tagliolini cacio e pepe, con fiori di zucchine al profumo di speck
(per 4 persone)
- zucchine piccole e tenere e fiori in quantità libera (più sono meglio è...)
- 4 fette di speck
- uno spicchio d'aglio intero
- pepe macinato al momento
- formaggio leggermente piccante (Rodez, pecorino)
- 250 g di tagliolini all'uovo

Lavare i fiori e le zucchine e spuntarle.
In una padella mettere un filo d'olio e lo spicchio d'aglio intero. Man mano che l'olio si riscalda e si insaporisce con l'aglio, tagliare le zucchine a rotelline e i fiori a metà, avendo cura di lasciarne almeno uno a persona, intero e crudo.
Aggiungere lo speck tagliato a listarelle sottili e far insaporire. Se necessario aggiungere pochissima acqua.
Immergere nell'acqua bollente e salata i tagliolini che, di solito, richiedono solo 3 minuti di cottura, ma che qui dovete sbollentare solo per 1 minuto, poichè dovrete continuare a saltarli nella padella con le zucchine.
Scolate la pasta conservando un pò di acqua di cottura. Versare la pasta nel condimento, aggiungere abbondante formaggio grattuggiato e pepe macinato e amalgamare bene.
Aggiungere anche i fiori interi ed eventualmente un pò di acqua di cottura per far sciogliere il formaggio fino a diventare una crema.
Al momento di servire aggiungere una leggera spolverata di formaggio e pepe.

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18 marzo 2009

Roma e gli incontri

Come sempre, prima di iniziare un viaggio, ci deve essere una o più ragioni che ti spingono a partire. Questa volta ci sono gli incontri. Con due nostri amici di Milano abbiamo fissato fin dalla scorsa estate un appuntamento a metà strada, a Roma. Temevamo il diluvio tanto strombazzato dalle previsioni meteo, gli impegni di lavoro improvvisi e ormai inevitabili, ma alla fine abbiamo deciso che non si poteva assolutamente perdere un'occasione così.

Uno dei momenti più belli della vita è sicuramente l'inizio di un viaggio.
Dopo la corsa del giorno prima, prepara la valigia per te, per i figli che traslocano dai nonni, pulisci per bene la casa fini alle 2 di notte, che non si sa mai cosa può succedere (vecchio adagio di una mamma gufetta), non riesci a dormire perchè hai paura di non sentire le tre sveglie che hai messo, ti addormenti mezz'ora prima di alzarti, caffè, bacio ai figli piena di rimorsi perchè li lasci soli e di timore che saltino la scuola perchè non ci sei tu a svegliarli, corsa fino alla stazione, arrivi mezz'ora prima e prendi un freddo che metà basta già per la broncopolmonite, controlli il biglietto, suona la campanella, arriva il treno, sali e............via.
Il momento in cui ormai tutto è fatto, sei seduta accanto al finestrino, con valigia e borsa accanto a te, il treno è caldo, il libro è già sul tavolino, il telefono che meraviglia non c'è campo, fuori comincia ad albeggiare... ed è allora che provi un meraviglioso senso di pace fuori e dentro di te. La tensione si scioglie lentamente, i muscoli si rilassano, il respiro rallenta e ti sembra pura magia quella sensazione di libertà totale. Nessuno che ti chiama, nessuno che a breve ti aspetta, nessuno da accompagnare, da ascoltare, da consolare, da sgridare, da seguire.... nessun impegno imminente.
Davanti a te ci sono 5 ore da riempire con i tuoi pensieri, con il tuo libro, con il tuo blocknotes, con niente, puoi chiudere gli occhi e dormire o fingere di dormire, tanto c'è qualcuno che sta guidando per te, qualcuno che bada ai tuoi figli e un tassì che ti porterà all'arrivo a casa. Basta così.....va bene così.
E inizia la vacanza...
E poi vuoi mettere il piacere di andare in giro in ottima compagnia e fingersi o fare davvero i turisti in questa città che puoi vedere milioni di volte ma riesce sempre ad incantarti.

E poi proprio intorno alla giornata dell'8 marzo ci sono stati incontri e scambi di idee e confidenze profonde con amiche vecchie e nuove. Scoprire attraverso le parole e i racconti fatti davanti ad un caffè, la conferma di quanto detto in un post lontano.........................


"Scoprire nuovi volti e nuove storie e vedere che le emozioni e i sogni e le paure e le delusioni sono sempre le stesse in ogni dove. Guardare negli occhi tutte le donne del mondo e capirle come se le conoscessi da sempre perché anche se non parlano la tua stessa lingua, portano nei loro gesti e sul loro viso la storia più vecchia del mondo, fatta di lunghe attese e di speranze che non muoiono mai, nemmeno di fronte a sguardi distratti, ad orecchie che non sanno ascoltare e a mani che vorresti ti accarezzassero ma che restano ferme o indirizzate altrove. E non ti senti più sola, ma piccola tenera parte di un grande progetto che porta avanti il mondo, da sempre"
E poi c'è stato un momento bellissimo... l'incontro, il mio primo incontro con Geillis, autrice di un blog molto bello e interessante. Una persona che fin dai suoi primi scritti, scoperti per caso, ha suscitato la mia simpatia e la mia ammirazione. Tra le righe che noi tutte scriviamo qui, si legge quello che siamo, e spesso ci ritroviamo a immaginare le nostre corrispondenti 'virtuali'.

Geillis e Anna

Noi abbiamo deciso di prendere un thè al bar della Feltrinelli di Roma e li ci siamo 'raccontate' per tre ore di seguito, sotto lo sguardo stranito del barista che passava e ripassava, dapprima per togliere le tazze, poi per lo zucchero, poi ci ha chiesto se desideravamo altro mentre di sicuro pensava 'ma quanto parlano queste due donne'. Ma noi avevamo 'solo' tre ore per raccontare la nostra vita, e le ragioni e le speranze dei nostri blog....
E io ho scoperto una donna affascinante, dai mille interessi e dalle tante passioni, ricca dell'amore delle persone che la circondano, e morbida nei modi e negli sguardi.
E' stato un incontro molto bello e sicuramente si ripeterà, magari organizzandolo con altre persone che già conosciamo attraverso le loro parole, ma ancora non di persona.
Alla prossima volta. Già comincio ad organizzare ed immaginare.............................

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